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Archive for ottobre 2008

Madonna del Colle Bianco

Madonna del Colle Bianco

Tutti conoscono il monumento dedicato alla Madonna del Colle Bianco, posto nel Piazzale “Prof. Mario Filippetti”, di recente anche ben restaurato. Pochi sanno però che questo importante monumento a carattere religioso, a cui la nostra comunità è molto legata, rappresenta anche altri significati. In particolare è il monumento commemorativo del primo Centenario del cambio del nome della nostra città da Monte Santo a Potenza Picena (1862 – 1962), oltre che essere dedicato ai caduti potentini di tutte le guerre, fu inaugurato il giorno 8 settembre 1963, con una cerimonia, presenti il Parroco Don Giacomo Fortunati ed il Sindaco Avv. Giuseppe Silvano Mazzoni.
Nonostante tutto questo sia documentato, l’Amministrazione Comunale in occasione della Festa delle Forze Armate e la Commemorazione dei Caduti di tutte le guerre del IV Novembre 2008, (90° Anniversario della Vittoria Italiana nella prima guerra mondiale 1918-2008, che è costata la vita di 116 giovani Potentini morti in combattimento o a causa della guerra), che quest’anno si svolgerà il giorno 2 Novembre 2008, non renderà di nuovo omaggio a questo monumento con la deposizione di una corona e la presenza delle autorità civili e militari.
Il motivo ufficiale sembra essere quello che nessuno in Comune sa che questa struttura monumentale è dedicata anche ai caduti di tutte le guerre. È mai possibile? Amministratori cercate di rimediare a questa grave lacuna, per favore!

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Prof. Umberto Boccabianca

Prof. Umberto Boccabianca

Umberto Boccabianca nacque a Ripatransone (AP) il 3 Giugno 1860 e morì a Potenza Picena il 15 Luglio 1910. Migliore allievo del grande pedagogista Emidio Consorti, fondatore in Italia del lavoro manuale educativo, arrivò a Potenza Picena il 13 Novembre 1882 all’età di soli 22 anni, avendo vinto il concorso per maestro elementare. In possesso di patente elementare superiore conseguita il 17/8/1880 in Ascoli Piceno e del certificato di studi per l’insegnamento del francese conseguito a Lugano in Svizzera, incominciò ad insegnare nelle classi 3ª e 4ª elementari per poi diventare, nel 1894, anche Direttore scolastico. Nel 1887 fondò a Potenza Picena, a proprie spese, la Scuola di Lavoro Educativo, seconda in Italia dopo quella di Ripatransone, diretta dal Prof. Emidio Consorti. Nel 1888 assunse la direzione della Scuola di Disegno, fondata nel 1873 dal Prof. Domenico Filippetti trasformandola, prima in Scuola Popolare, poi in una vera Scuola d’Arte Applicata all’Industria, con riconoscimento Ministeriale avvenuto nel 1896, la quale, oltre ai muratori come era stato fin dall’inizio, prestò la sua attenzione anche ad altri mestieri, quali falegnami e fabbri.

Istituì il 24 Novembre 1891 la Sezione Femminile di Disegno, che fu trasformata, il 29 gennaio 1899,  in sezione femminile della Scuola d’Arte, per sarte, cucitrici e ricamatrici, e venne intitolata alla Regina Margherita di Savoia. Con Decreto del 7 gennaio 1900 il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferì la medaglia d’argento per meriti acquisiti nel campo dell’educazione popolare. Nel dicembre del 1905 la Scuola d’Arte maschile fu intitolata ad Ambrogio della Robbia, artista fiorentino che ebbe a Monte Santo, nel 1524, casa ed officina nel quartiere S. Giovanni. Grazie alla grande cultura ed esperienza di Umberto Boccabianca, la scuola di Potenza Picena diventò in pochi anni una delle migliori delle Marche, sia per la qualità dell’insegnamento, che per la quantità degli allievi. La scuola partecipò con successo alle mostre di Recanati nel 1898, in occasione del centenario della nascita di Giacomo Leopardi, di Roma, nel 1899 a Villa Borghese, di Macerata, nel 1905, e di nuovo a Roma, nel 1907 all’Esposizione Nazionale portando “Disegni a lapis e sfumino, acquerelli ed altro”. La sezione femminile, unica di tutte le scuole professionali femminili delle Marche, partecipò alla medesima esposizione di Roma, presentando, “un album con una numerosa raccolta di modelli di taglio e maglieria”.

Per quanto riguarda la partecipazione degli allievi, risulta che nell’anno scolastico 1894/95, questi furono 45 (di cui alcuni provenienti dai comuni limitrofi), mentre nell’Anno Scolastico 1904/05 erano 74, considerando anche la presenza delle alunne della Margherita di Savoia. La scuola di Potenza Picena in quell’anno risultava tra le più importanti delle 14 scuole professionali “sussidiate” dallo Stato presenti in tutte le Marche.

Il Prof. Umberto Boccabianca partecipò per 20 anni, dal 1889 al 1908, in qualità di insegnante di plastica, ai corsi nazionali per maestri, che si svolgevano ogni anno a Ripatransone. Come Direttore scolastico della Scuola Elementare di Potenza Picena promosse la Biblioteca circolante per l’istruzione degli adulti, il Patronato per gli alunni poveri ma meritevoli e istituì, prima dell’entrata in vigore della legge nazionale, la festa degli alberi. Fu infatti il 14 Marzo 1900 che i ragazzi delle scuole elementari di Potenza Picena misero a dimora i primi tigli che ancora oggi ornano Viale Trieste.

Partecipò inoltre attivamente alla vita sociale e culturale del paese: fece parte della Società Operaia di Mutuo Soccorso, della Filarmonica, della Società Cittadina, della Congregazione di Carità, e fu tra i fondatori della Banca Popolare Cooperativa di Potenza Picena.

Prof. Emido Consorti
Prof. Emido Consorti

Nel 2001 (delibera di Giunta Comunale n° 110 del 23/3/2001) l’Amministrazione Comunale di Potenza Picena, su proposta dell’Assessore alla Cultura Fabio Sacconi, gli intitolava i sotterranei di S. Francesco, dal 1999 recuperati e trasformati in sala mostre e riunioni, accogliendo la richiesta di un comitato promotore, formato da Bruno Grandinetti, Don Carlo Leoni, Gianfranco Morgoni e Paolo Onofri, che aveva raccolto nello stesso anno tra la cittadinanza 286 firme a sostegno della valorizzazione del grande studioso ed educatore di Ripatransone, per il contributo dato alla crescita culturale e civile dei giovani della nostra comunità tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

La Plastica

Biografia Boccabianca in spagnolo

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Il Consiglio Comunale di Monte Santo, nella seduta del 27 Novembre 1862, all’unanimità decideva di cambiare il nome alla città, chiamandola Potenza Picena, accogliendo la proposta del Vice-Sindaco Dott. Girio Mercuri.

Vittorio Emanuele II°, il 21 Dicembre 1862 con Decreto Reale n. 1083 autorizzava il Comune di Monte Santo ad assumere la nuova denominazione di Potenza Picena.

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Ritratto di Giacomo Leopardi

Ritratto di Giacomo Leopardi

Il 29 Giugno 1898, in occasione del I° Centenario della nascita di Giacomo Leopardi, Potenza Picena dedicò una via al grande poeta di Recanati.

Si trattava dell’attuale piazzale posto a fianco della Chiesa di S. Francesco, dove è stata anche collocata nel 1967 la Piramide de Mayo.

In quella circostanza la Giunta Comunale, guidata dal Sindaco Cav. Ettore Bocci, scelse questo luogo cambiando il nome sia alla via Massucci che al Piazzale S. Francesco, proprio per la sua collocazione ideale, visto che guardava verso la città di Recanati.

Curiosamente questo importante spazio della nostra città, dove appunto è stata collocata anche la Piramide de Mayo, è oggi ancora privo della targa con l’indicazione del piazzale, nonostante negli ultimi tempi l’Amministrazione Comunale abbia anche deciso degli interventi per riqualificare la zona, come il restauro e la manutenzione della Piramide de Mayo e la sistemazione di una piccola stradina vicina al piazzale (in questo caso purtroppo la strada senza sbocco non è stata neppure pavimentata ma solo cementificata). Quanto tempo ancora dovrà passare prima che l’Ufficio Tecnico Comunale di Potenza Picena collochi la targa del piazzale dedicato a Giacomo Leopardi? Forse il III° Centenario della sua nascita? Speriamo di no.


AGGIORNAMENTO DEL 2 APRILE 2009

Il giorno mercoledì 24 Dicembre 2008, finalmente dopo tanti anni, è stata collocata la targa del Largo Giacomo Leopardi. Un sincero ringraziamento si rivolge sia all’Amministrazione Comunale che ha finalmente colmato questa lacuna, che all’ufficio tecnico del Comune di Potenza Picena, in particolare rivolto al Geom. Massimo Mazzoni, che ha saputo adeguatamente valorizzare il grande poeta di Recanati.

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Piramide de Mayo

Piramide de Mayo

Il giorno lunedì 8 settembre 2008 sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria della Piramide de Mayo di Largo Leopardi. I lavori sono stati affidati alla Ditta Clementoni Massimo di Potenza Picena.

Si concretizza in questo modo il progetto del comitato “Piramide de Mayo”, costituito durante la mostra di Mario Percossi, dove aveva raccolto tra i cittadini di Potenza Picena 324 firme a sostegno della richiesta di un intervento di manutenzione sul monumento che, dopo 40 anni dalla sua inaugurazione avvenuta il 16 Luglio 1967, era necessario in quanto ridotto in uno stato di degrado.

La “Piramide de Mayo” di Potenza Picena, donata alla comunità locale dai nostri emigrati in Argentina, riuniti nella Società Potentina di Mutuo Soccorso, è l’unica copia al mondo di quella presente in Buenos Aires a Plaza de Mayo, e rappresenta il simbolo della libertà e dell’indipendenza Argentina ed anche testimonianza dell’emigrazione dei potentini in quella lontana terra. La statua in bronzo che sormonta il monumento è stata eseguita dell’artista scultore potentino Mario Percossi, anche lui emigrato in Argentina con tutta la sua famiglia nel 1935, mentre i pannelli bronzei sono stati eseguiti dal Prof. Giuseppe Asciutti, nostro concittadino.

Un ringraziamento particolare credo debba essere rivolto all’Amministrazione Comunale di Potenza Picena che ha saputo recepire le istanze di tanti nostri concittadini, prima firmataria la figlia di Mario Percossi, Sig.ra Stella (oggi residente in Spagna), sia pure in presenza di un intervento finanziario limitato per la manutenzione del monumento, prevedendo la somma complessiva di Euro 2.500 per i lavori (delibera di Giunta Comunale n° 179 dell’11/7/2008), ha compiuto un gesto di attenzione e sensibilità molto importante verso il simbolo della nostra emigrazione in Argentina.

Conclusi i lavori di manutenzione credo sia opportuno festeggiare questo avvenimento con una cerimonia, coinvolgendo il comitato “Piramide de Mayo”, l’Ambasciata Argentina a Roma, tutti comuni limitrofi gemellati con città argentine (Civitanova Marche, Porto Recanati, Osimo, Treia, San Benedetto del Tronto, ecc…), e le scuole locali, sia di Potenza Picena che di Porto Potenza Picena.


 AGGIORNAMENTO DEL 15 OTTOBRE 2008

La Giunta Comunale con delibera n° 260 del 3/10/2008 ha deciso un ulteriore stanziamento per il restauro e la manutenzione straordinaria della Piramide de Mayo di € 1.020 portando il totale dell’intervento a € 3.520 iva compresa.

Piramide de Mayo durante i lavori di restauro

Piramide de Mayo durante i lavori di restauro

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Domenico Filippetti

Domenico Filippetti

Cento anni fa veniva inaugurato il nuovo Teatro Colón di Buenos Aires, progettato dall’Ing. Francesco Tamburini di Ascoli Piceno.

Era il 25 Maggio 1908 e in Plaza de Mayo, alla presenza del Presidente della Repubblica Argentina Josè Figueroa Alcorta, il primo spettacolo eseguito sul suo palcoscenico fu l’Aida di Giuseppe Verdi.

Non tutti sanno però che anche un santese, emigrato nel 1888 in Argentina, seguì all’inizio i lavori di costruzione del nuovo Teatro Colón. Era il Prof. Domenico Filippetti, nato a Potenza Picena il 7 luglio 1831, perito agrario ed ingegnere, fondatore nella sua città della Scuola d’Arte applicata all’industria “Ambrogio della Robbia”. Nel suo ruolo di ispettore di Opere Architettoniche del Governo Argentino, affiancò l’ingegnere ascolano Francesco Tamburini nei lavori di costruzione del Teatro Colón di Buenos Aires e del Palazzo di Governo (Casa Rosada) della stessa città. Dopo il suo rientro in Italia fù agente tecnico nell’amministrazione Bonaparte per 25 anni. Morì a Potenza Picena il 18 aprile 1924.

È un ulteriore segno del profondo legame che c’è tra Potenza Picena e l’Argentina, terra che ha visto sia nell’Ottocento che nel Novecento una grande emigrazione di nostri concittadini, testimoniato anche dalla presenza in Largo Leopardi della Piramide de Mayo, unica copia al mondo di quella presente in Buenos Aires a Plaza de Mayo, simbolo della libertà e dell’indipendenza Argentina.

Teatro Colòn - interno
Teatro Colòn – interno

 

Teatro Colòn Esterno
Teatro Colòn Esterno

 

Interno
Interno

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