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Segnalo l’ennesimo abuso di stereotipi nel linguaggio.
Non voglio pensare che con l’espressione semplici cittadini l’Associazione volesse alludere all’ingenuità, alla modestia o alla dabbenaggine dei cives che lottano da più di un anno per una bonifica. Dietro quella espressione potrebbe allora celarsi una critica velata ai potenti. A mio modesto parere un po’ più di sobrietà lessicale non guasterebbe. Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi, vanno maneggiate con cura. Siamo cittadini e basta né semplici, né speciali, ne sudditi, né caporali (Cit.).
Mi scuso per l’intrusione.