Lo studio dei nomi delle vie del nostro Centro Storico mi ha sempre molto appassionato e affascinato. Oggi non siamo capaci di fare correttamente una cartina del nostro Centro Storico. Siamo in grado ancora di sbagliare i nomi delle vie, ce ne dimentichiamo alcuni di essi ed addirittura li cambiamo arbitrariamente, senza alcun motivo. I nostri antenati erano invece molto precisi e corretti.
L’evoluzione della denominazione dei nomi delle diverse zone del nostro Centro Storico ha subito nei secoli molte modifiche. Nel Medioevo Monte Santo era suddiviso in 4 quartieri: S. Pietro, S. Giovanni, S. Paolo e S. Angelo. Successivamente c’è stata una suddivisione per contrade, che spesso prendevano il nome della chiesa, Convento o Monastero che vi si trovava nei dintorni. Quindi avevamo contrada S. Antonio, S. Caterina, S. Agostino, S. Tommaso, S. Francesco, S. Pietro, S. Giacomo, S. Paolo, S. Stefano, S. Marco, S. Sisto, S. Rocco. In seguito troviamo i nomi delle più importanti famiglie di Monte Santo legati a vie e vicoli. Nel 1876 se ne contavano la bellezza di ben 27 famiglie. Non solo le più importanti e conosciute storicamente come i Bonaccorsi, Marefoschi, Carradori, Bravi, Mancini, Masina Paparella, Bocci, Cenerelli, Tridenti, Massucci, Solanelli, Fioretti, Pierangeli, ma anche famiglie meno importanti ma comunque sempre significative come i Casciotti, Bernabei, Pasquali, Canepini, Guarnieri, Bufalari, Scarcarelli, Subissi, Costantini, Casagrande, Canevacci, Ricciardi, Anfolsi, Zallocco. Diversi nomi di vie sono molto curiosi e significativi e spesso li sentiamo nominare ancora oggi dai più anziani.
Il più importante è sicuramente Costa delle Donne, riferito alle scalette che collegano il Corso Vittorio Emanuele II al Piazzale Diaz, a S. Croce. Oppure Pozzo del Comune, riferito al piazzale oggi Nazario Sauro, o Pozzo della Farina, oggi Via Piave, come via delle Carceri, oggi vico Edmondo De Amicis, delle Orfane, oggi Vico Balilla, Orfanotrofio Vecchio, oggi Via Tripoli, oppure Trivio o Trebbio, oggi Via Trento.
Un discorso a parte merita la nostra Piazza principale. Pochi sanno che si chiamava Piazza Grande, poi Principe di Napoli, dal 5/1/1944 Piazza del Popolo ed oggi Giacomo Matteotti (dal 27/11/1946) dal nome del deputato socialista assassinato dai fascisti il giorno 10/6/1924. Per quanto riguarda il nostro Pincio, ricavato nel 1874 dal chiostro dei frati francescani conventuali, esso veniva chiamato Piazzale Mercato S.Francesco. Solo nel 1898, in occasione del centenario della nascita del grande poeta di Recanati, Giacomo Leopardi, prese il nome di Piazzale Giacomo Leopardi. Noi successivamente, con molta leggerezza, lo abbiano cambiato in Belvedere Donatori di Sangue ed oggi lo vorremmo chiamare Giardino dei Tigli. C’è solo un particolare che a tutti sfugge.
Nessuno ha mai annullato la delibera del consiglio comunale del 28/4/1898 e pertanto il suo nome dovrebbe rimanere legato al poeta di Recanati, Giacomo Leopardi.
Molti di questi nomi delle nostre vie nel corso del Novecento sono stati cambiati attingendo in particolare ai nomi dei personaggi o dei luoghi suggestivi sia del nostro Risorgimento, che della prima guerra mondiale. Quindi abbiamo Carlo Zima, Luca Spano, Castelfidardo, Balilla, Masaniello, Palestro, Trento, Piave, Diaz, Nazar io Sauro, Caprera, Solferino, Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Edmondo De Amicis, Mercantini, Silvio Pellico, Cesare Battisti, San Martino, Vittorio Veneto, Marsala, oppure a partigiani come Mariano Cutini e Mariano Scipioni o a personaggi famosi come Bruno Mugellini, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Luigi Galvani, Lodovico Scarfiotti, Umberto I.
Passano gli anni, i nomi delle vie vengono cambiati, ma quello che si tramanda dai più vecchi ai più giovani è la tradizione orale storica dei nomi, che hanno sempre una motivazione. Quindi quando noi sentiamo i più anziani dire in riferimento ad una determinata zona del nostro Centro Storico, Costa delle Donne, S. Antonio, Mercato delle Monache (di S. Tommaso), Trebbio, Pozzetto o Pozzo ad esempio rendiamoci conto che chiamano con il loro vero nome antico determinate zone di Monte Santo che sono le attuali via Luca Spano, Via Tripoli, Viale Cesare Battisti, Via Trento e Piazzale Nazario Sauro. Recentemente abbiamo trovato tra i documenti del nostro ricchissimo archivio storico comunale una piantina del Centro Storico di Potenza Picena riferibile alla fine dell’Ottocento con i nomi corretti di tutte le Vie, Vicoli e Piazze.
Per dare la possibilità a chiunque di conoscere questo straordinario documento, abbiamo deciso di pubblicarlo così come lo abbiamo trovato in Archivio. È un documento di una precisione impressionante. Tutte le Vie, i Vicoli, le Piazze hanno il loro nome corretto, compresa la modifica apportata nel 1898 al nostro Pincio e a Via Massucci, che sono state intitolate al poeta Giacomo Leopardi.
Il passo successivo sarà quello di fare la storia minuziosa dell’evoluzione dei nomi delle vie che ci sono stati negli ultimi tempi, chiarendo anche chi sono i personaggi, i luoghi che ogni giorno ci troviamo difronte, di cui spesso non sappiamo niente.
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Ecco un magnifico esempio di dedizione e studio. Che dire questo me lo stampo e ci andrò in giro a ricercare con i nuovi nomi le vecchie denominazioni. A voi buon e proficuo lavoro.
Antonio Lonigro
Egregio Sig. Antonio Lonigro, grazie di nuovo per il suo puntuale intervento. Questo documento che abbiamo pubblicato, cioè la cartina con i nomi delle vie del Centro Storico di Potenza Picena alla fine dell’Ottocento, è veramente straordinaria. Io stesso ne sono rimasto colpito particolarmente dalla precisione, dalla sua completezza. Ogni via, vicolo, piazza, piazzale, ha il suo nome. Oggi noi, nonostante il maggiore grado di istruzione scolastica, l’uso di tecnologie informatiche, non siamo capaci di fare un lavoro del genere per quanto riguarda il nostro centro storico. Siamo capaci di cambiare i nomi delle vie, (Calvani al posto di Galvani, Corso Vittorio Emanuele al posto di Vittorio Emanuele II), non sappiamo esattamente come chiamare il Piazzale che si trova dietro alla Chiesa di S. Giacomo Maggiore a Galiziano (è S. Martino oppure S. Martin?), non collochiamo ancora le targhe delle vie, come quella del Piazzale Nazario Sauro (Lo Pozzo), vico del Ponte (a Galiziano), anche se presso i nostri magazzini sono presenti dal lontano 1971 delle targhe comunque utilizzabili. Con questa cartina si potrebbe indicase sotto ad ogni attuale via l’antica denominazione se questa è cambiata. Diventerebbe un progetto di recupero della nostra memoria storica della città che forse faremo. Un’operazione del genere è già stata fatta a Civitanova Alta poco tempo fa.
Saluti.
Gentile Sig.Onofri, sono l’organista che “di passaggio” lei ha calorosamente accolto a Potenza Picena, due settimane fa. La sua “visita guidata” è stata una rivelazione. Vorrei scriverle più diffusamente in privato, non essendo riuscito a trovare sul blog il suo indirizzo mail le invio il mio, sperando presto di poterla leggere.
Le invio intanto un cordiale saluto.
(l’indirizzo e-mail è stato rimosso per garantirle una migliore privacy)
Egregio Prof. Icolenna,
ero certo che mi avrebbe contattato.
Per me è stato un grande onore averla conosciuta, fatto da guida ed aver goduto del suo breve concerto all’organo Fedeli del 1757 di Sant’Agostino.
È uno strumento straordinario che Lei ha saputo magnificamente suonare. Peccato che Potenza Picena non sa valorizzare questo strumento che rimane quasi sempre muto.
Un saluto cordiale a Lei e a sua moglie.