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Archive for giugno 2016

Faustino Fontinovo

Faustino Fontinovo mentre parla

Il giorno 16 luglio del 1967 veniva inaugurata a Potenza Picena in Largo Leopardi la Piramide de Mayo, unica copia al mondo di quella di Plaza de Mayo a Buenos Aires, simbolo dell’indipendenza argentina e testimonianza della nostra emigrazione in quella terra lontana.
L’iniziativa della costruzione della Piramide de Mayo a Potenza Picena era stata presa insieme dall’associazione locale “Dagli Appennini alle Ande” e dalla Società Potentina di Mutuo Soccorso di Buenos Aires, il cui presidente all’epoca era Faustino Fontinovo e segretario Mario Percossi, l’artista autore della statua della libertà che sormonta il monumento.
Gli altri componenti della società di mutuo soccorso di Buenos Aires erano: Domenico Carestia, vice-presidente, Luigino Pianaroli, Abel Di Lello, Virgilio Carestia, Vincenzo Rossi, Ugo Linardi, Giuseppe Giampaoli, G. Tanoni, I. Percossi, G. Scarpa, L. Rossi.
Faustino Fontinovo, il presidente, era nato a Potenza Picena il giorno 18/4/1894 da Eugenio e da Santa Percossi in Via San Giovanni n° 264. Primo di quattro figli, tra cui Luigi, Irma (madre di Giuseppe Riccobelli) ed Amelia (la Frajentina). Era emigrato in Argentina il giorno 23/8/1909 a soli 15 anni con il vapore Vittorio, un viaggio durato la bellezza di 17 giorni ed era un muratore.

In Argentina Faustino Fontinovo si è sposato con la Sig.ra Anunciación Yolanda Lettieri il giorno 28/11/1930. Dalla loro unione è nato nel 1936 Carlos, che si è sposato con Blanca Moreno e sono nati Amalia, Esteban, Mariano e Evangelina. Faustino Fontinovo è morto a Buenos Aires il giorno 13 maggio 1969.

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Amalia Fontinovo ricevuta dal Sindaco

Faustino Fontinovo il giorno dell’inaugurazione della Piramide de Mayo è venuto a Potenza Picena, insieme ad una delegazione di emigrati in Argentina, dopo ben 58 anni che era partito ed ha avuto l’onore e l’onere di parlare a nome di tutti i componenti il consiglio direttivo della Società Potentina di Mutuo Soccorso di Buenos Aires.
Con lui hanno parlato anche l’ambasciatore argentino a Roma Francisco Ramos Mejia, il ministro italiano al turismo On. Achille Corona, il Sindaco di Potenza Picena Rolando Simonetti e l’avvocato di Recanati Celso Minestroni.
Il giorno martedì 3 maggio 2016, sua nipote Amalia Fontinovo, figlia di Carlos, insieme a suo marito Omar Igich è venuta a Potenza Picena nella terra dei suoi avi ed ha fatto visita sia a Rosetta Ciuccarelli sua parente e moglie di Giuseppe Riccobelli, che ai figli di Luigi Fontinovo, Mauro e Lorenza di Porto Potenza Picena.
Per l’occasione è venuto da Roma insieme a loro anche Agostino (Mimmo) Riccobelli, figlio di Giuseppe, e sua moglie Lucia Vitaletti. La Signora Amalia Fontinovo ha voluto rendere omaggio alla Piramide de Mayo in largo Leopardi, dove con grande emozione ha potuto notare il nome di suo nonno Faustino Fontinovo scolpito sul marmo insieme a quelli di tutti coloro che nel 1967 si sono attivamente impegnati per la sua costruzione. È stata ricevuta in Comune dal nostro Sindaco Francesco Acquaroli e si è fatta fotografare con la bandiera argentina che si conserva all’interno del nostro municipio e donata dalla famiglia Tramannoni di Rosario.

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Amalia Fontinovo presso la Piramide de Mayo.

Hanno voluto visitare il Teatro “B. Mugellini” e la casa in Via S. Giovanni n. 264 dove è nato il nonno Faustino Fontinovo. Veramente una bella ed emozionante giornata per la signora Amalia Fontinovo e suo marito Omar Igich.
La nostra città non li dimenticherà mai, come non ha mai dimenticato l’importante ruolo svolto da Faustino Fontinovo per la costruzione a Potenza Picena della Piramide de Mayo. Il prossimo anno ricorrono i 50 anni dalla sua inaugurazione e ci si augura che vengano degnamente celebrati, ricordando tutti coloro che si sono impegnati per la sua realizzazione, sia in Argentina che a Potenza Picena.

Documento allegato:


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padre Pietro Carlucci, foto ASCPP.

padre Pietro Carlucci, foto ASCPP.

Padre Pietro Carlucci dell’Ordine dei Frati Minori, grande musicista e maestro d’organo, il giorno 19/2/1956, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale è stato insignito dal Consiglio Comunale di Potenza Picena della cittadinanza onoraria della nostra città, Sindaco il Prof. Lionello Bianchini. Chi era p. Pietro Carlucci?
Era un frate dell’Ordine dei Francescani Minori, nato a Jesi il giorno 27/2/1883 da Antonio e Anna Barocci. Sacerdote dal 1906, già a soli 6 anni si racconta che suonava l’organo della sua Parrocchia.
P. Pietro Carlucci ha frequentato il Conservatorio Musicale “G.B. Martini” di Bologna dove si è diplomato il giorno 22/12/1913 in organo e composizione musicale.
Si tenga conto che si è diplomato nello stesso conservatorio dove ha studiato, insegnato e diretto il M° Bruno Mugellini, che è morto a Bologna il giorno 15/1/1912. Sicuramente i due grandi musicisti si sono incontrati e conosciuti. È stato allievo del grande M° Ulisse Matthey, organista della Santa Casa di Loreto dal 1907 al 1913.
P. Pietro CarlucciNonostante i suoi meriti nel campo musicale ha deciso di continuare la sua vocazione religiosa nella famiglia francescana, declinando l’offerta allettante che gli era stata fatta dal M° Amilcare Zanella per insegnare al Conservatorio Rossini di Pesaro organo e composizione organistica. Padre Pietro Carlucci è stato per molti anni nel Convento dei Frati Minori di Potenza Picena, dal 1921 al 1927 (dal 1924 al 1927 è stato anche guardiano), poi dal 1933 al 1939 ed infine dal 1943 al 1948 dove nel locale collegio ha insegnato ai fratini matematica e lingue e sarà anche loro direttore.
Durante la sua permanenza a Potenza Picena ha collaborato con la Corale S. Stefano, suonando in molte occasioni.
È morto a Sassoferrato il giorno 6/9/1969. Potenza Picena lo ricorda con grande affetto e riconoscenza.

Documemto allegato:

pdficon_large p_pietro_carlucci_20160618.pdf – Pubblicazione del 1983 dedicata al centenario della nascita di padre Pietro Carlucci, a cura di padre Armando Pierucci. Archivio Storico Comunale – Fondo Mons. Giovanni Cotognini.

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(Sintesi, a cura di Emilio Zamboni e Gianfranco Morgoni, di un’intervista tratta dal sito http://www.abcdonline.com.ar)
Luis Dottori

Luis Dottori

Pittore di intensa drammaticità, Luis Dottori appartiene a una generazione di artisti per i quali la creatività si deve necessariamente unire alla sensibilità sociale. I suoi paesaggi e i bambini del quartiere popolare di Flores a Buenos Aires, rappresentano un contributo morale insostituibile per la nostra arte pittorica. In questa intervista egli ricorda sequenze della sua vita e della sua carriera professionale, che nonostante gli anni, si mantiene in pieno rigoglio.

Amiamo gli occhi dei bambini dove il mondo appare nella sua bella e dolorosa verità. Alcuni grandi plastici argentini come Spilimbergo, Berni, Bruzzone o Luis Dottori, si specializzarono nel dipingere ritratti di bambini nei cui occhi si possono vedere penombre o lampi di una realtà che solo un artista può scoprire. Luis Dottori, pittore, ha abitato per molti anni nel quartiere di Flores e nelle sue opere possono vedersi i cambiamenti del paesaggio. Dottori è un uomo che ripercorre con molta lucidità i temi proposti nel corso di tutta la sua carriera artistica. Don Luis prima di essere pittore è stato parrucchiere e grazie a questa professione ha potuto mantenersi agli studi e quindi dedicarsi pienamente all’arte. Figlio di due emigranti italiani che si conobbero e sposarono in Brasile, prima di trasferirsi in Argentina, Dottori nacque nel 1915 nel quartiere di Flores ed è cresciuto insieme ad altri otto fratelli, in una famiglia di modeste condizioni abituata al lavoro duro.

Opera di Luis Dottori

Foto del quadro che José Alberto Caruso Dottori vuole donare al Comune di Potenza Picena. Opera di Luis Dottori.

A sei anni si è trasferito con la sua famiglia nella casa attuale, e lì cominciò ad acquisire le prime impressioni del paesaggio che mai lo hanno abbandonato e che lui trasferirà nei suoi quadri. Incontrò anche, casualmente, un pittore di cui non conobbe mai il nome, mentre era intento a dipingere con il suo cavalletto e ne rimase come ipnotizzato al punto che decise immediatamente di dedicarsi alla pittura.

Già nel 1939 Dottori partecipò con altri amici ad alcune mostre collettive. La prima esposizione individuale la realizzò nel maggio del 1957 nel quartiere della Boca, dove ebbe modo di frequentare altri famosi pittori, tra cui Fortunato Lacàmera, José Luis Menghi e Quinquela Martin. Due delle sue più recenti mostre si sono tenute nella sede del Consejo Deliberante nel 1993 dove ha esposto 40 quadri e nel 1995 nel Museo del Banco Provincia con 25 lavori. Alcune delle sue ultime mostre sono state realizzate insieme a sua moglie Griselda Miranda Armas, anch’essa valente artista plastica.

Dottori ha acquisito anche il merito di aver insegnato per molti anni disegno e arti plastiche a intere generazioni di ragazzi senza aver ricevuto mai alcun compenso, cosa che gli farà guadagnare perenne gratitudine da parte dell’intera comunità cittadina. Questa sua attività si è svolta nell’ambito del Club Penarol e, in occasione del suo ottantesimo compleanno, qui fu festeggiato da più di cento persone. Questa attività di insegnamento volontario la esercitò anche in un villaggio di baracche tra mille difficoltà. Dice: “Sempre ho pensato che la mia missione di artista non doveva finire di fronte a una tela”. Per questo si è sempre sentito in dovere di trasferire le sue conoscenze e la sua esperienza agli altri, specialmente ai bambini più sfortunati.

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Dottori ebbe come maestro il grande pittore e scultore Antonio Sassone, che viveva nel suo stesso quartiere, e che lo incoraggiò invitandolo a lavorare nel suo studio. Nel corso di tutta la sua carriera continuò a studiare e a perfezionarsi nell’arte considerando queste attività della massima importanza. Fino agli anni sessanta mantenne anche la sua attività di parrucchiere, dopo di che poté iniziare a mantenersi solo con il lavoro di pittore. Ha sempre mantenuto cordiali relazioni con altri famosi pittori argentini, tra i quali Enrique Policastro, Juan Carlos Castagnino e il più importante di tutti Spilimbergo. Su tutti esercitò positive influenze e comunicò loro i principi dell’arte europea che ciascuno recepì secondo la propria natura. Fu un vero punto di riferimento per i pittori del suo tempo. Spilimbergo era autore di una pittura ricca di contenuto. Il gruppo di cui faceva parte lo stesso Dottori aveva un concetto molto elevato dell’arte: credeva che questa dovesse contribuire a formare la coscienza del popolo, come era avvenuto in Messico ad opera dei pittori Ribeira e Siqueiros. Ora la pittura ha un carattere più superficiale.

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Riguardo ai grandi pittori della Boca che egli frequentò, riferisce: “Quinquela, il più noto, era un grande artista, uno dei maggiori della nostra pittura, disinteressato alle dispute accademiche, dotato di spiccata originalità e forza espressiva e, nonostante la ricorrenza dei temi, autore di opere stupende. Lacàmera era pittore sensibilissimo e colto, autore di nature morte di impronta molto personale. José Luis Menghi, maniscalco, un uomo gigantesco, con le mani enormi e l’aspetto bonario, abile pittore di soggetti floreali colmi di sentimento poetico”.
Dottori riconosce che i suoi quadri di maggior successo furono i ritratti di bambini e i paesaggi. I bambini, fonte permanente della sua ispirazione, tornano regolarmente alla sua memoria. E non solo nella memoria: proprio il giorno di questa intervista Dottori riceve la visita di un quarantenne baffuto a cui l’artista fece un ritratto da piccolo. I due rievocano i tempi passati osservando varie foto dell’epoca e ricordando quando il piccolo andava a farsi tagliare i capelli nella sua parrucchieria. Altro tratto caratteristico della sua arte è la diffusa malinconia degli sguardi e dei suoi paesaggi. Una volta, a un uomo che gli aveva chiesto la ragione di ciò, Dottori rispose che la vista della realtà gli provocava dolore, ma che egli, come artista, desiderava rappresentarla tale e quale, perché voleva che nei suoi quadri entrasse la vita. Quello replicò che era d’accordo, ma che presto quei terreni incolti si sarebbero popolati e avrebbero acquistato vitalità. L’artista rispose che se ciò fosse accaduto, ne sarebbe stato molto contento. Questo accadeva negli anni 30 o 40. In quel luogo si costruirono effettivamente alcuni edifici e alcune cose cambiarono, ma per il resto è rimasta solo una enorme baraccopoli. La miseria è uguale, se non peggiore. Così, attraverso i suoi quadri è possibile ricordare a tutti come stavano le cose.

Il pittore Luis Dottori, nato a Buenos Aires nel 1915 da Luigi di Potenza Picena e da Juana Musatto, è morto nella stessa città nel 2003. Il giorno 18 maggio 2016 suo nipote, il Sig. José Alberto Caruso Dottori, ha donato al nostro Comune una sua opera, “Truco” del 1995, un pastello di cm 60×40, raffigurante giocatori intorno ad un tavolo.

Documenti allegati:

  • pdficon_largeluis_dottori.pdf – Testo integrale in castigiano dell’intervista a Luis Dottori


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Frontespizio del volume di Orazio Augeni del 1570. ASCPP.

Frontespizio del volume di Orazio Augeni del 1570. ASCPP.

Nel contesto dei locali dell’ex Convento di San Francesco in Via Trento si trova dal giorno 27 settembre 1980, oltre che la Biblioteca Comunale “Carlo Cenerelli Campana”, l’Archivio Storico anche la Biblioteca Antica della nostra comunità.

Questo fondo librario è costituito da 1.521 volumi, molti dei quali provenienti dalle biblioteche degli ordini religiosi di Potenza Picena come gli Agostiniani (n. 32), i Minori Riformati (n. 227), i Minori Conventuali (n. 133), ed i Cappuccini (n. 313), prelevati dal nostro comune “forzatamente” il giorno 14/8/1870 dai Conventi locali.

Al suo interno abbiamo volumi dei Secoli XVI, XVII, XVIII, e XIX tra cui 140 cinquecentine, alcune in buono stato di conservazione ed un incunabolo (volume del Quattrocento), in ottimo stato, purtroppo acefalo, mancante dei primi 7 fogli, con capilettera dipinti a mano in vernice rossa e blu. Ci sono quattro antifonari dei secoli XVI e XVII prelevati dal Monastero di S. Agostino degli Agostiniani.

La maggior parte di questi volumi erano conservati all’interno di quattro armadietti nel contesto dei locali della Pinacoteca Comunale “Benedetto Biancolini”, da dove sono stati portati via per le gravi infiltrazioni d’acqua pluviale dal tetto della struttura e collocati temporaneamente, si pensava, all’interno di armadietti chiusi nell’Archivio Storico, insieme alla collezione di armi antiche.

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Copertina del volume 103 del dizionario Storico-Ecclesiastico di Gaetano Morono del 1861. Foto di Elena Garbuglia.

Gli amministratori attuali stanno procedendo al recupero dei locali della Pinacoteca, ma sembra che non abbiano alcuna intenzione di ricollocarvi sia le armi che i volumi della Biblioteca Antica, anzi gli armadietti che li conservavano sono stati messi a disposizione della Biblioteca Comunale per poter ospitare i loro volumi lungo il corridoio di ingresso della struttura.

Ci auguriamo che qualche amministratore illuminato e sensibile trovi di nuovo una degna collocazione a questo immenso patrimonio librario, testimonianza della nostra città, sia da un punto di vista religioso che civile da non disperdere e da far conoscere.

Tutti i volumi della biblioteca antica negli anni passati sono stati prima elencati dalla Sig.ra Jolanda Cingolani, che era l’archivista del nostro comune, poi schedati correttamente dalla Prof.ssa Maria Paola Saba di Porto Potenza Picena e tra di loro sono venuti fuori anche testi molto importanti, tra cui alcuni di autori locali, come quelli dei medici Arcangelo Mercenari ed Orazio Augeni, testi del Cinquecento.

Inoltre abbiamo due volumi della Storia d’Italia dal 1815 all’Unità narrata al popolo di Giuseppe Pistelli, stampati nel 1864 a Firenze dall’Editore Angelo Usigli, edizione molto rara con una elevata valutazione economica di mercato ( si parla di oltre 1.000€), contenente anche 67 tavole litografiche eseguite dall’artista Gabriello Castagnola (Genova 1819-Firenze 1883), e tra queste abbiamo quella di un giovane Giacomo Leopardi.

Vi sono inoltre 99 volumi (quattro sono mancanti) del Dizionario di erudizione Storico Ecclesiastica di Gaetano Moroni, pubblicati tra il 1840 e il 1861.

Dal mese di aprile del 2013 è ritornato a disposizione della nostra struttura anche il volume a stampa dello Statuto Comunale del 1736, volume che era scomparso nel 1980.

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Frontespizio del volume primo della storia d’Italia del 1864 di Giuseppe Pistelli. Foto di Elena Garbuglia.

In queste condizioni il nostro Archivio Storico, dopo il deposito sia delle armi che dei volumi del fondo antico è diventato un magazzino, dove il materiale si può anche conservare ma non sarà più possibile visionarlo ed apprezzarlo.

Infine tenendo conto dell’enorme valore storico, culturale ed anche economico di questi 1.521 volumi, di cui non esiste un inventario analitico e non sono stati mai considerati all’interno del patrimonio dell’Ente, non sarebbe ora di colmare questa grave lacuna?

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Arnaldo Cingolani all'interno della tipografia in una foto di Antonio Manta.

Arnaldo Cingolani all’interno della tipografia in una foto di Antonio Manta.

Sono trascorsi 8 anni da quando il giorno 15 Maggio del 2008 abbiamo iniziato questa straordinaria esperienza con Rodolfo Cingolani, ideatore e mente del nostro blog, Web Master di grande bravura.
Dopo aver superato le 100.000 pagine consultate il 27/12/2011, le 200.000 il 27/1/2013, le 300.000 il 12/4/2014, le 400.000 il 30/4/2015, abbiamo finalmente raggiunto e superato le 500.000 il giorno 28/5/2016, traguardo impensabile all’inizio di questa avventura fantastica.
In questi 8 anni si è consolidato il rapporto di fiducia con i nostri lettori, locali, nazionale ed internazionali, in particolare con quelli che oggi vivono in Argentina, dimostrandosi il nostro blog fondamentale punto di riferimento per tutti coloro che amano veramente Potenza Picena, la sua storia, la sua tradizione e cultura.
Per quanto riguarda le collaborazioni possiamo contare per le traduzioni dei testi per lo spagnolo del contributo di Emilio Zamboni, per l’inglese di George Dernoswki e per il francese di Loretta Lazzarini. Per quanto riguarda le foto possiamo contare sulla disponibilità qualificata di Sergio Ceccotti, di Mario Barbera Borroni e di Simona Ciasca.

Ritratto della Fondatrice Giovanna Faustina Mengo. Foto Sergio Ceccotti.

Ritratto della Fondatrice Giovanna Faustina Mengo. Foto Sergio Ceccotti.

I nostri articoli, grazie alla collaborazione con Lino Palanca, continuano ad essere pubblicati anche sulla Rivista “Lo Specchio” Magazine di Porto Recanati, riscuotendo sempre molti apprezzamenti ed aiutiamo la diffusione a Potenza Picena della pubblicazione.
Abbiamo ospitato articoli anche di altri autori, come la dott.ssa Graziella Carassi, del prof. Gianfranco Morgoni e di Simona Ciasca (in collaborazione con Paolo Onofri). Vogliamo continuare su questa strada, mettendo sempre a disposizione di tutti il nostro blog per poter meglio raccontare Potenza Picena, Porto Potenza Picena, S. Girio, Montecanepino e la nostra meravigliosa campagna, i suoi personaggi e non solo. Nel contesto della storia locale abbiamo dato grande risalto ad alcune celebrazioni, come i 200 anni di fondazione dell’Istituto delle Figlie dell’Addolorata, i 60 anni della proclamazione di Potenza Picena Città di Maria, la fondazione il giorno 27 Settembre 1128 della città di Monte Santo, lo studio delle decorazioni e del quadro della volta del Teatro “Bruno Mugellini”. Abbiamo parlato del rapporto di Potenza Picena con il prof. Silvio Zavatti, della morte a distanza di pochi giorni di padre Pietro Lavini “Il muratore di Dio”, e di suo fratello padre Isidoro Lavini. Abbiamo dato ascolto e seguito a due iniziative popolari che chiedevano il ripristino del suono dell’orologio della Torre Civica di Piazza Matteotti (obiettivo raggiunto), ed il restauro della Fontana della nostra Piazza principale, abbiamo dato informazione sia sul restauro del quadro che raffigura insieme Sant’Ignazio di Loyola e San Girio di Giacinto Brandi del sec. XVII della Collegiata di S. Stefano, restauro finanziato dal dott. Roberto Domenichini che della pubblicazione del volume con gli atti del Convegno Nazionale su Bruno Mugellini del 21/1/2012, sempre finanziato dal dott. Roberto Domenichini.

Anche il restauro dello stemma comunale in pietra arenaria del sec. XIV del Palazzetto del Podestà da parte di Paola Carestia, con il finanziamento delle sorelle Ballesi, Chiara, Elisabetta e Francesca, di Macerata è stato seguito dal nostro blog con interesse. Enorme successo ha avuto come al solito l’articolo con le foto della mostra fotografica di Bruno Grandinetti “Come eravamo 1953-54”. Successo anche per le foto pubblicate sulla guerra italo-turca di Libia del tenente Francesco Brunacci. Abbiamo anche curato la recensione del libro curato da Luca Carestia “Alta Valle del Potenza, ricerche di idrologia e carsismo”.

Quado di Sant'Ignazio e San Girio a restauro ultimato. Foto Ars Nova.

Quadro di Sant’Ignazio e San Girio a restauro ultimato. Foto Ars Nova.

L’articolo sui 50 anni della Tipografia Cingolani Arnaldo, luogo dove nasce il nostro blog, è stato per noi una grande soddisfazione, rendendo omaggio al lavoro tipografico di un artigiano che venendo da Recanati ha portato a Potenza Picena la sua passione, professionalità e cultura. Abbiamo pubblicato in edizione plurilingua la storia del nostro Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”, scritta da Simona Ciasca e da Paolo Onofri, con versioni in inglese, francese e spagnolo. Abbiamo avuto anche l’onore di vedere collocata incorniciata questa storia nel foyer dell’Auditorium. Abbiamo accolto dall’Argentina il sig. Eduardo Ruben Domenichini, nipote del pittore Giuseppe Domenichini.
L’articolo più letto del nostro blog rimane quello scritto dal nostro collaboratore Emilio Zamboni “Panorama di Potenza Picena”, con versione sia in italiano che in castigliano.
Il risultato numerico di questo intenso lavoro in 8 anni è stato veramente incredibile, raggiungendo complessivamente 497.166 pagine consultate, con un incremento in questo ottavo anno di 93.138 pagine, di poco inferiore a quello del settimo anno che era stato di 97.223, con una differenza in meno di 4.085 pagine, pari al 4,20 %.
Comunque la progressione dei primi otto anni è molto significativa, pur segnando in questo ultimo anno un piccolo regresso fisiologico:

1° anno pagine

7.849

2° anno pagine

23.403

3° anno pagine

42.960

4° anno pagine

65.356

5° anno pagine

83.549

6° anno pagine

83.688

7° anno pagine

97.223

8° anno pagine

93.138

Inoltre dal mese di Ottobre del 2014 siamo anche proprietari del dominio isantesi.it che ha totalizzato dall’inizio n° 6.696 pagine consultate (questo dato è stato sommato a quello del blog isantesi.wordpress).

Quadro di Ignazio Tirinelli. Foto di Sergio Ceccotti.

Quadro di Ignazio Tirinelli. Foto di Sergio Ceccotti.

All’interno del nostro blog ci sono complessivamente n° 479 articoli, n° 4.293 foto e documenti e n° 63 video, il più grande archivio online della nostra città. Il nostro blog continua ad essere segnalato dal sito “Il cittadino” di Recanati, ma non da quello del Comune di Potenza Picena.

Iniziamo questo nono anno fiduciosi di poter continuare in positivo il rapporto con i nostri concittadini ed i nostri lettori, che sono i nostri più importanti collaboratori, sparsi in Italia e nel resto del mondo, certi di poter dare un servizio utile a tutta la nostra comunità.

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