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Archive for Maggio 2017

Ignacio Martin Scocco con la maglia della nazionale Argentina. Foto di Miriam Degano Sccocco.

Sono trascorsi 9 anni da quando il giorno 15 maggio del 2008 abbiamo iniziato questa incredibile esperienza con Rodolfo Cingolani, ideatore e mente del nostro blog, webmaster di talento.

Dopo aver superato le 100.000 pagine consultate il 27/12/2011, le 200.000 il 27/01/2013, le 300.000 il 12/04/2014, le 400.000 il 30/04/2015, le 500.000 il 28/05/2016, abbiamo anche raggiunto le 600.000 il giorno 29 maggio 2017.

In questi nove anni si è fortemente consolidato il rapporto di fiducia con i nostri lettori, locali, nazionali ed internazionali in particolare con quelli che oggi vivono in Argentina.

Il nostro blog si sta dimostrando fondamentale punto di riferimento per tutti coloro che amano Potenza Picena, la sua storia, la sua tradizione e cultura.

Per quanto riguarda le collaborazioni possiamo contare per le traduzione dei testi per lo spagnolo sul contributo di Emilio Zamboni, per l’inglese di George Dernowski, per il francese di Loretta Lazzarini e da poco della Prof.ssa Sandra Moroncini.

Per quanto riguarda le foto possiamo contare sulla disponibilità qualificata di Sergio Ceccotti e di Mario Barbera Borroni.

Quadro di S. Gérard (San Girio) presente all”interno della Chiesa di Notre Dame du Lac di Lunell. Foto per gentile concessione di Mathilde Delprat.

I nostri articoli, grazie alla collaborazione con Lino Palanca, continuano ad essere pubblicati anche sulla rivista Lo Specchio Magazine di Porto Recanati, riscuotendo sempre molti apprezzamenti ed aiutiamo la diffusione a Potenza Picena della pubblicazione.

Con la Dott.ssa Simona Ciasca si è ampliata la collaborazione per quanto riguarda gli articoli di approfondimento delle nostre opere d’arte antiche e del patrimonio storico immobiliare, con ottimi risultati.

Abbiamo ospitato articoli di altri autori, del Prof. Gianfranco Morgoni, di Luca Carestia e di Emilio Zamboni.

Il nostro blog è a disposizione di tutti coloro che vogliono raccontare Potenza Picena e l’intero territorio comunale. Nel contesto della storia locale abbiamo dato grande risalto ad alcune ricorrenze come i 300 anni della nascita del pittore Benedetto Biancolini, i 250 anni della morte di Antonio Maria Costantini, storico locale e postulatore del culto di San Girio.

Abbiamo voluto ricordare la presenza secolare delle suore dell’ordine delle Figlie della Carità di Siena, dette le cappellone, abbiamo approfondito la conoscenza delle Monache Benedettine di San Sisto.

Grazie alle ricerche di Luca Carestia, nostro collaboratore, siamo venuti a conoscenza di un libro del 1878 scritto dall’abate Auguste Roüet e pubblicato in Francia dove si parla della città di Lunello e della vita di San Girio. Il testo biografico di San Girio è stato tradotto da Gianfranco Morgoni e pubblicato sul nostro blog il giorno 25 maggio 2017, festa del Santo.

bambini insieme alla suora cappellona in Piazza Matteotti. Anni 20 del Novecento.

Siamo sempre disponibili ad accogliere i discendenti dei nostri emigrati che vengono dall’Argentina. Ultimamente sono venuti a Potenza Picena Sandro Pesci, la Sig.ra Margarita Scocco e le sue figlie Miriam e Nanci. Tutti sono stati ricevuti dal nostro Sindaco Francesco Acquaroli. Grazie alle Signore Scocco abbiamo avuto la possibilità di ricevere in dono da parte del calciatore Ignacio Martin Scocco “Nacho” la sua maglietta n. 32 della squadra di calcio del Rosario dei Newell’s Old Boys.

Il 2016 è stato purtroppo anche l’anno del terremoto che ha sconvolto le Marche, l’Umbria, il Lazio e l’Abruzzo con le continue scosse iniziate il 24 agosto e proseguite il 26 e 30 ottobre. Quest’ultima scossa ha causato anche a Potenza Picena molti danni anche se non drammatici. Sono state chiuse al culto per inagibilità le Chiese di S. Stefano, S. Francesco, il Santuario di San Girio, la Madonna della Neve e la Chiesa di Sant’Antonio di Padova con il relativo convento dei Frati Minori. Chiuso anche l’Auditorium Ferdinando Scarfiotti nella ex.Chiesa di Sant’Agostino

Solo il giorno sabato 22 aprile 2017 ha riaperto al culto la Collegiata di S. Stefano dopo i lavori di restauro.

L’articolo più letto del nostro blog rimane quello scritto dal nostro collaboratore Emilio Zamboni Panorama di Potenza Picena, con versione sia in italiano che in castigliano. Il giorno 5 maggio 2017, in considerazione dell’articolo riguardante Ignacio Martin Scocco, si è registrato il nuovo record di visitatori, ben 291, molti dei quali provenienti dall’Argentina.

Sala Giunta Antonio Carestia Palazzo Municipale Potenza Picena. Foto Sergio Ceccotti.

Il risultato numerico di questo intenso lavoro in 9 anni è stato veramente notevole, raggiungendo complessivamente 597.172 pagine consultate, con un incremento in questo nono anno di 100.006 pagine, superiore a quello dell’ottavo anno che era stato di 93.138, con una differenza in più di 6.868, pari al 7,3%.

Comunque la progressione dei primi nove anni è molto eloquente:

1° anno pagine

7.849

2° anno pagine

23.403

3° anno pagine

42.960

4° anno pagine

65.356

5° anno pagine

83.549

6° anno pagine

83.688

7° anno pagine

97.223

8° anno pagine

93.138

9° anno pagine

100.006

Portale Palazzo Trionfi (oggi Mazzoni) del 1469. Foto di Sergio Ceccotti.

Inoltre dal mese di ottobre del 2014 siamo anche proprietari del dominio isantesi.it che ha totalizzato dall’inizio 11.256 pagine consultate (questo dato è stato sommato a quello del blog isantesi.wordpress.com).

All’interno del nostro blog ci sono complessivamente n. 560 articoli, 5.120 tra foto e documenti e 63 video, il più grande archivio on-line della nostra città. Il nostro blog continua ad essere segnalato dal sito ilcittadinodirecanati.it e finalmente anche da quello del Comune di Potenza Picena (ci sono voluti quasi nove anni per rendersi conto che era importante segnalarlo).

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a cura di Gianfranco Morgoni
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Quadro di S. Gérard (San Girio) presente all”interno della Chiesa di Notre Dame du Lac di Lunell. Foto per gentile concessione della Parrocchia di San Filippo di Vidourle – Mathilde Delprat.

Il libro “Notice sur la Ville de Lunel au Moyen-Age et Vie de Saint Gérard Seigneur de cette Ville au XIII siècle” scritto dall’Abate Adolphe Auguste Roüet e pubblicato nel 1878 dagli editori Félix Seguin di Montpellier e G. Pédone-Lauriel di Parigi, già segnalato in rete da Luca Carestia, autore dell’ottimo studio sulle fonti di riferimento per la storia del nostro Santo protettore, contiene, come recita il titolo, alcuni capitoli dedicati alla vita di San Gerardo, quale era in origine il nome di Girio.

Il libro stesso, disponibile anche in edizione cartacea su copia anastatica, è stato poi acquistato da Paolo Onofri per il nostro Archivio Storico Comunale. La “Vie de Saint Gérard” è compresa tra le pagine 147 e 230, suddivisa in sei capitoli. Completano la sezione “S. Girio”, alcuni documenti agiografici, quali il Decreto del Papa Benedetto XIV relativo alla canonizzazione del B. Gerardo, patrono di Monte Santo, due Bolle del Papa Pio II, per l’istituzione di una casa dei Minori Osservanti e la concessione di alcune indulgenze alla sua chiesa, una biografia in italiano del Santo, opera del Padre Antonio Maria Costantini da Monte Santo, il testo latino degli Atti di S. Girio, opera del Padre Matteo Masio degli Eremitani di S. Agostino, contenuti nel tomo VI del mese di maggio degli Acta Sanctorum, pubblicati dalla “Società dei Bollandisti”, ed infine un componimento poetico in latino intitolato “Prose pour la fête de S. Gérard de Lunel”, in forma di preghiera. Da segnalare anche alcuni importanti documenti indirettamente connessi alla storia del Santo, quali i testamenti di Raymond Gaucelm IV e di Rosselin II, signori di Lunello, e gli atti di cessione della Baronia di Lunello al re Filippo il Bello di Francia nel 1295.

St_Gerard-NDL-Statua

Statua di S. Gérard (San Girio) presente all”interno della Chiesa di Notre Dame du Lac di Lunell. Foto per gentile concessionedella Parrocchia di San Filippo di Vidourle – Mathilde Delprat.

La parte che viene offerta in traduzione è quella biografica, con l’aggiunta dei documenti papali. Le notizie riferite dall’Abate Roüet sono basate sulla “Vita di S. Girio protettore di Monte Santo” di Alessandro Marinucci, testo del 1766, tradotto in francese nel 1838, e ripubblicato da noi nel 1999. A queste l’autore aggiunge importanti riferimenti storici sulla famiglia d’origine del Santo e le relative vicende dinastiche, ed una interessante storia della Confraternita dei Penitenti Bianchi di Lunello, cui appartenevano i fratelli Girio ed Effrendo, che contiene anche una versione inedita, tratta da un verbale del 1765, dei fatti riguardanti i due fratelli, accreditati di una lunga permanenza nella nostra città, nel corso della quale si sarebbero prodigati ad assistere i malati di peste, ed accomunati in seguito nella santità. A parte questo, la “Vita” francese non offre nuovi spunti strettamente biografici, in quanto, come si ribadisce, è basata sulle fonti abituali. Diverso è il discorso sui riferimenti storici, che sono molto interessanti, in quanto diretti e precisi, e definiscono in maniera eccellente il contesto storico d’origine della figura di S. Girio o Gerardo. L’autore infatti, profondo conoscitore della storia locale, integra opportunamente le notizie, necessariamente sommarie, del testo del Marinucci.

Copertina del libro di Adolphe Auguste Roüet. Montpellier 1878.

Da rimarcare infine la sincera devozione che traspare nei confronti del “nostro” Santo, come viene più volte definito dall’autore, espressa con accenti di autentico orgoglio, ogni volta che ne è ricordata l’origine, quasi a sottolineare il merito per la propria terra di aver dato i natali a un così illustre campione della fede. Devozione e venerazione straordinariamente vive e presenti per un figlio la cui santità era stata praticamente ignorata per cinque secoli, riscoperta quasi per caso dopo la Rivoluzione Francese e accolta con entusiasmo dalla locale comunità dei fedeli. Sentimenti che, dopo altri due secoli, ci sentiamo senz’altro di condividere.

 

 

Vita di San Girio tradotta da Gianfranco Morgoni

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Une nouvelle “Vie” de Saint Gérard

édité par Gianfranco Morgoni

Peinture par S. Gérard (San Girio) à l’intérieur de l’église Notre-Dame-du-Lac Lunell. Photo gracieuseté de la Paroisse St. Philippe du Vidourle – Mathilde Delprat.

Le livre «Notice sur la ville de Lunel au Moyen Age et vie de Saint Gérard Seigneur de cette ville au XIII siècle» contient, comme affirme le titre, quelques chapitres dédiés à la vie de Saint Gérard, qui était à l’origine le nom de Girio.
Ce livre a été écrit par l’Abbé Adolphe Auguste Roüet et édité, en 1878, par les éditeurs Félix Seguin de Montpellier et G.Pédone-Lauriel de Paris, ensuite le livre a été signalé sur internet par Luca Carestia, auteur de l’excellente étude sur les sources de référence pour l’histoire de notre patron.
Le livre en question, disponible sur papier en copie anastatique, a été acheté par Paolo Onofri pour les archives historiques de Potenza Picena.
La «Vie de Saint Gérard», décrite à partir de la page 147 jusqu’à la page 230, est subdivisée en six chapitres.
La section «S.Girio» est complétée par quelques documents hagiographiques: le Décret de Pape Benoît XIV concernant la canonisation de Gérard, patron de Monte Santo, deux Bulles de Pape Pie II pour l’institution d’une maison des Mineurs Observantins et la concession des indulgences à son église, une biographie en italien du Saint écrite par Père Antonio Maria Costantini de Monte Santo, le texte latin des Actes de S.Girio, écrits par Père Matteo Masio des Augustins, et contenus dans le tome VI du mois de mai des Acta Sanctorum, édités par la «Società dei Bollandisti», pour finir il y avait aussi une pièce poétique en latin «Prose pour la fête de Saint Gérard de Lunel», sous forme de prière.
Il ne faut pas oublier d’autres documents très importants, indirectement liés à l’histoire du Saint, par exemple les testaments de Raymond Gaucelm IV et de Rosselin II, Seigneurs de Lunel, et les actes de cession de la Baronnie de Lunel à Philippe le Bel, roi de France, en 1295.

Statue de S. Gérard dans l’église de Notre-Dame-du-Lac Lunell. Photo gracieuseté de la Paroisse St. Philippe du Vidourle – Mathilde Delprat.

La section traduite est celle biographique, complétée par des documents papaux.
Les notices mentionnées par l’Abbé Roüet se basent sur la «Vie de S.Girio patron de Monte Santo», texte écrit par Alessandro Marinucci en 1766, traduit en français en 1838, que nous avons réédité en 1999.
A ces notices l’auteur ajoute d’importantes références historiques sur la famille d’origine du Saint, ses événements dynastiques, et une intéressante histoire de la Confrérie des Pénitents Blancs de Lunel, à laquelle appartenaient les frères Girio et Effrendo.
Cette histoire contient une version inédite, verbalisée en 1765, des faits concernant les deux frères , on y réfère d’un long séjour dans notre ville pendant lequel ils se seraient prodigués à assister les malades de peste et, ensuite, ils auraient été unis dans la sainteté.
A part cela, la « Vie » française n’offre pas de nouvelles idées strictement biographiques, parce qu’elle se base sur les sources habituelles.
Tout à fait différent est le discours sur les références historiques, très intéressantes parce que directes et précises, qui définissent d’une façon excellente le contexte historique d’origine de la figure de S.Girio ou Gérard.
En effet l’auteur, profond connaisseur de l’histoire locale, complète les notices, nécessairement sommaires, du texte de Marinucci.

Copertina del libro di Adolphe Auguste Roüet. Montpellier 1878.

A remarquer enfin la sincère dévotion envers « notre » Saint, comme le définit plusieurs fois l’auteur, dévotion exprimée avec un accent d’orgueil chaque fois qu’on mentionne son origine, comme si on voulait souligner le mérite à sa terre pour avoir donner le jour à cet illustre champion de foi.
Une dévotion et une vénération extraordinairement vivantes et présentes pour un fils dont la sainteté, ignorée pendant cinq siècles, a été redécouverte presque par hasard après la Révolution Française et accueillie, avec beaucoup d’ enthousiasme, dans la communauté locale des fidèles.
Aujourd’hui, deux siècles plus tard, nous voulons fortement partager encore ces sentiments.

Traduction par Sandra Moroncini

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Croce delle missioni del 1934. Foto di Sergio Ceccotti.Agli inizi del mese di febbraio 2017 è stata tagliata la palma che si trovava davanti alla Croce in ferro posta in prossimità della Chiesa della Madonna delle Grazie.

La palma, secondo i tecnici comunali era malata, attaccata dal punteruolo rosso, come nei mesi scorsi era già capitato all’altra palma molto grande posta a fianco della porta di Galiziano, anche questa purtroppo tagliata.

Questa croce, che è molto bella e significativa, in precedenza era stata collocata all’incrocio tra via Cappuccini e via Bruno Brunacci, dove attualmente si trova la biglietteria del campo sportivo Favale Scarfiotti Skorpion.

I più anziani si ricordano che questa croce era stata collocata tanti anni fa per ricordare le Sante Missioni che si sono svolte a Potenza Picena.

Infatti dai documenti dell’Archivio Storico è venuto fuori che il giorno 5 dicembre 1934 il Parroco della Collegiata di Santo Stefano dell’epoca, don Marone Cesanelli, abbia richiesto l’autorizzazione al nostro Comune per poter collocare una croce in ferro o nel piazzale della Madonna delle Grazie o all’incrocio con Via Piana e in tale lettera si richiedeva al nostro Comune anche un contributo economico per la croce.

Croce di Viale Sant'Antonio. Foto di Sergio Ceccotti.Insieme alla lettera era allegato anche il disegno in scala 1:20 della croce, probabilmente opera del Prof. Giuseppe Asciutti e la Croce dovrebbe essere stata realizzata dal fabbro che si trovava a poca distanza dalla Collegiata, cioè da Gualtiero Maggini dove lavorava anche Marcello Bompadre, Marcello de Pelò.

La croce posta all’incrocio di via Cappuccini con via Bruno Brunacci dovrebbe essere stata tolta quando è stata fatta la recinzione del campo sportivo e lasciata poi in un deposito per tanti anni.

Nel 1984 su iniziativa del parroco di Santo Stefano dell’epoca don Primo Pennacchioni ed in occasione del Giubileo della Redenzione promosso da Papa Giovanni Paolo II la croce è stata collocata dove si trova attualmente, con l’aggiunta della scritta “aprite le porte al Redentore” di colore giallo oro che era il motto del Giubileo.

I lavori sono stati eseguiti da Marcello Bompadre e da suo nipote Eugenio Borroni. Ora che la palma è stata tagliata liberando la croce, sarebbe opportuno restaurarla ed adeguatamente illuminarla, in modo da farla risaltare anche di notte. Inoltre bisognerebbe collocare una targa che ricordi la sua storia.

Croce di Via Cappuccini. Foto di Sergio Ceccotti.A Potenza Picena ci sono altre due croci in ferro più recenti, collocate sia nei pressi del convento dei Cappuccini che in quello dei frati Minori, tutte e due ridotte malissimo, arrugginite. Anche in questi due casi sarebbero da ripulire e valorizzare adeguatamente.

Un’ultima curiosità. Di chi è oggi la proprietà della croce posta in prossimità della Chiesa della Madonna delle Grazie? Della Parrocchia dei S.S. Stefano e Giacomo oppure del nostro Comune, che non l’ha mai considerata tra i suoi beni? Secondo noi è della Comunità Parrocchiale, collocata in uno spazio comunale.

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CollegiataSabato 22 aprile 2017, con la messa delle ore 19,00 celebrata dal Parroco don Andrea Bezzini, è stata finalmente riaperta al culto la Collegiata di Santo Stefano a Potenza Picena.

Alla cerimonia non erano presenti gli amministratori della nostra città. Chiusa in conseguenza della violenta scossa di terremoto del giorno domenica 30 ottobre 2016 alle ore 7,40 di magnitudo 6,5 che ha causato il distaccamento della volta dalla facciata della chiesa, dopo i lavori di sistemazione la chiesa è ritornata nella disponibilità dei fedeli.

In questo periodo, cioè dal giorno 30 ottobre 2016 fino ad oggi, la parrocchia ha utilizzato per le sue funzioni religiose sia la Chiesa di San Lorenzo dei Frati Cappuccini al Colle Bianco, messa a disposizione dai Fratelli Francescani, che una tensostruttura montata presso il convento dei Frati Minori dal nostro Comune.

La celebrazione di sabato 22 aprile 2017 ha visto la partecipazione di molti fedeli, che in questi lunghi mesi di forzata chiusura, hanno sofferto questa assenza ed è stata arricchita dall’armonia dell’organo Bazzani del 1848, suonato dal M° Andrea Carradori, anche questo ritornato in funzione dopo la scossa del terremoto del 30 ottobre 2016.

La Collegiata di Santo Stefano è la prima Chiesa che riapre a Potenza Picena dopo gli eventi sismici. Rimangono ancora chiuse al culto la Chiesa di San Francesco, il Santuario di San Girio, la Chiesa di Sant’Antonio di Padova ed il Convento dei Frati Minori e la Chiesa della Madonna della Neve. Chiuso inoltre l’Auditorium Ferdinando Scarfiotti nella ex-chiesa di S. Agostino.

Danni anche alla porta di Galiziano, al Palazzetto del Podestà ed al secondo piano della ex-scuola elementare, nel Monastero di Sant’Agostino.

La cerimonia di riapertura della Collegiata di S. Stefano è stata una grande festa per tutti e la chiesa dopo i lavori di restauro è stata anche ripulita da tanti volontari ed emanava un gradevole profumo.

All’interno della Collegiata, nel secondo altare laterale di sinistra entrando, c’era inoltre un’altra novità. Un antico armonium ottocentesco proveniente dal Monastero di San Tommaso Apostolo delle Clarisse fatto sistemare a sue spese da don Erminio Cognigni e che il M° Andrea Carradori alla fine della funzione religiosa ha voluto suonare ed anche fotografare. Anche questo è un recupero di un pezzo importante della nostra storia.

Proseguono inoltre i lavori di recupero dei locali dell’oratorio e della casa parrocchiale.

inaugurazione-chiesaAvendo partecipato alla funzione religiosa per la riaperta della Collegiata di Santo Stefano posso testimoniare l’emozione di tutti i fedeli di Potenza Picena, compresa la mia, la stessa emozione che ho provato il giorno 30 novembre del 2003 quando la chiesa è stata riaperta dopo i lunghi lavori di restauro, durati sei anni, in conseguenza dei danni causati dalla scossa di terremoto del giorno 26 settembre 1997 che ha colpito le Marche e l’Umbria.

Quel giorno, insieme a don Carlo Leoni, è intervenuto il vescovo di Fermo, Mons. Gennaro Franceschetti, il Sindaco di Potenza Picena Mario Morgoni e tantissimi fedeli. Il nostro centro storico con la riapertura della Collegiata di Santo Stefano ritorna a rivivere e a dare speranza alla nostra comunità.

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a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

PPortale Palazzo Trionfi (oggi Mazzoni) del 1469. Foto di Sergio Ceccotti.ortale del 1469 del palazzo Trionfi a Potenza Picena. Uno dei più antichi della nostra città verrà nei prossimi mesi restaurato.

Uno dei portali in pietra bianca più antico, bello ed originale di Potenza Picena è sicuramente quello che si trova in Vico Solanelli, nel Palazzo un tempo della famiglia Trionfi risalente all’anno 1469. Il Palazzo oggi di proprietà della famiglia Mazzoni è disabitato è ed in uno stato di avanzato degrado.

La famiglia Trionfi, di cui Giovanni che viene citato nel portale è stato uno dei più importanti rappresentanti, commerciava in olio e pelli e si era trasferita in Ancona nel 1448 dove è stata aggregata al patriziato della città dorica.

Giovanni Trionfi era nato a Monte Santo nel 1420 circa da Niccolò ed Elisabetta ed è morto in Ancona nel 1483. Dopo la famiglia Trionfi il palazzo dovrebbe essere passato di proprietà alla famiglia Solfanelli, cognome poi cambiato in Solanelli, il cui più importante rappresentante è stato sicuramente Gaetano, nato a Monte Santo il giorno 4/3/1834 e morto a Corfù il 28/2/1898, Console Italiano Generale prima al Pireo poi a Corfù e Larnaka (Cipro).

Gaetano Solanelli è stato anche il primo Sindaco di Potenza Picena dopo l’Unità d’Italia, dal maggio 1861 al mese di Ottobre 1862.

Il vicolo dove si trova l’ingresso al palazzo porta quindi il nome della famiglia Solanelli.

6°_DSC0233Successivamente il palazzo è passato ai fratelli Giovanni ed Enrico Mazzoni, quest’ultimo agente rurale e padre degli attuali proprietari.

Un aspetto curioso emerso dai documenti dell’archivio storico comunale è che nel 1925 i fratelli Mazzoni, Giovanni ed Enrico, avevano deciso di vendere, staccandolo dalla parete, il portale del 1469 sostituendolo con un altro portale.

La Soprintendenza delle Marche e di Zara informata dell’iniziativa non autorizzata dei fratelli Mazzoni è intervenuta ed ha evitato lo scempio storico ed architettonico del palazzo. Oggi la Signora Margherita Mazzoni, figlia di Euro e moglie dell’Avv. Giorgio Ballesi di Macerata ha deciso di procedere al restauro del portale del 1469 affidandone l’incarico alla restauratrice di Potenza Picena Paola Carestia, che già in passato ha avuto modo di poter effettuare altri recuperi del nostro patrimonio storico pubblico (ricordiamo l’intervento all’epigrafe marmorea del 1567 di Porta Girola o Marina, la colonnina rinascimentale del 1562 ed infine lo stemma comunale del Sec. XIV in pietra arenaria del Palazzetto del Podestà, tutti e due di Piazza Matteotti).

Veduta del Palazzo Trionfi (oggi Mazzoni) del 1469. Foto di Sergio Ceccotti.La Soprintendenza di Ancona ha autorizzato l’intervento di restauro del portale del Palazzo Trionfi e nei prossimi mesi la restauratrice Paola Carestia inizierà l’intervento di recupero.

In questo modo la comunità di Potenza Picena ritornerà ad apprezzare, nella sua originaria bellezza. questo straordinario portale del 1469 di Vico Solanelli.

Si auspica che si prenda in considerazione, quanto prima, anche il recupero del palazzo e dell’orto.

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