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01°_DSC4024-5Durante la Prima Guerra Mondiale Potenza Picena ha avuto 116 suoi giovani figli, morti in combattimento o per cause di guerra, altri soldati hanno avuto gravi conseguenze nel loro corpo per le ferite riportate in combattimento. A Potenza Picena e Porto Potenza Picena, comprese le campagne, gli invalidi ed i mutilati di guerra sono stati 30. Questi avevano a livello locale una loro Associazione che li raccoglieva, l’Associazione invalidi e mutilati di guerra. Erano iscritti a questa associazione 30 soldati che risiedevano a Potenza Picena, anche se diversi di loro non erano nati nella nostra città. Nell’elenco compilato subito dopo la guerra dal nostro Comune ne risultavano 30, lo stesso numero degli iscritti all’Associazione che li raccoglieva, ma non tutti i nomi coincidevano. Ne risultavano ben 14 in più rispetto all’elenco del nostro comune, e ne mancavano comunque 14 che erano invece compresi nell’elenco. Questa diversità coincide quasi sempre nel non considerare tutti coloro che pur nati a Potenza Picena, erano poi residenti in altri comuni, mentre si potevano iscrivere coloro che pur nati in altri comuni, erano poi residenti a Potenza Picena. Poi non tutti gli invalidi si iscrivevano all’Associazione.
Grazie alla disponibilità del Sig. Orazio Simonacci di Potenza Picena, figlio di Emanuele (Francesco) Simonacci, conosciuto più comunemente con il nome di “Checco d’Orazio”, quest’ultimo invalido di guerra, abbiamo avuto la possibilità di riprodurre l’albo che riporta i nomi e le foto di tutti gli iscritti alla sezione di Potenza Picena dell’Associazione Invalidi e Mutilati di guerra. Noi oggi lo facciamo conoscere per la prima volta a tutti i nostri affezionati lettori. Tra gli invalidi e mutilati troviamo molti contadini, muratori, calzolai, falegnami, un mugnaio ad olio (frantoio), 2 industrianti ed un pescatore di Porto Potenza Picena. Il mugnaio era Nazzareno Girotti, il pescatore Carlocchia Rinaldo, mentre i due industrianti erano Mazzarella Erginio e Secondo Grandinetti. Il primo era il padre di Alessandro Mazzarella, fondatore a Potenza Picena del Calzaturificio Kurbistan, mentre il secondo era il padre di Domenico, Enrico, Iginia e Dea.
Emanuele Simonacci (1 sx seduto) all'Ospedale. Prop. Teresa SimonacciAbbiamo ritenuto opportuno far conoscere questi ragazzi che hanno sofferto sulla propria pelle le conseguenze tragiche della grande guerra, ricordandoli ed onorandoli.
Ringraziamo di cuore Orazio Simonacci per averci messo gentilmente a disposizione l’albo dell’Associazione Invalidi e Mutilati di guerra di Potenza Picena, che poi Sergio Ceccotti ha magistralmente fotografato.

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Santa Apollonia

Santa Apollonia

Potenza Picena ha un triste primato per quanto riguarda la legge Art-Bonus (legge Franceschini, dal nome del Ministro, ai Beni Culturali che l’ha promossa). E’ una legge del 29/7/2014 n° 106 (conversione del Decreto Legge n° 83 del 31/5/2014), che consente ai privati di poter finanziare il recupero ed il restauro del patrimonio storico ed artistico dei comuni, prevedendo una detrazione fiscale pari al 65% per l’anno 2015, scaglionata in tre anni mentre sarà del 50% per gli altri anni. Il nostro Comune in data 28/4/2015, delibera di Giunta Comunale n° 95, ha previsto gli interventi sul proprio patrimonio storico ed artistico. L’elenco dei beni da poter recuperare con la legge art-bonus prevedeva il restauro dello stemma comunale in pietra arenaria del sec. XIV del Palazzetto del Podestà, del quadro di Santa Apollonia, patrona dei dentisti del sec. XVIII, dei 4 antifonari dei sec. XVI e XVII e della Fonte di Galiziano. Successivamente sono state inserite anche le 10 statue lignee degli Apostoli del sec. XVI.
Particolare dell'Antifonario del 1611. Foto Simona Ciasca.L’unico intervento che fino ad oggi si è potuto concretizzare è stato quello del restauro dello stemma comunale del sec. XIV, restauro effettuato da Paola Carestia di Potenza Picena, concluso nel 2015, e finanziato con la somma di Euro 320,00 dalle sorelle Ballesi di Macerata, Chiara, Francesca ed Elisabetta, figlie dell’avvocato Giorgio e della sig.ra Margherita Mazzoni. Per la cronaca le sorelle Ballesi non hanno voluto usufruire dei benefici fiscali della legge Art-Bonus, vista la scarsa entità dell’intervento.
Inoltre i genitori delle tre sorelle Ballesi nel 2018 hanno finanziato il restauro del sipario del Teatro “Bruno Mugellini”, con una spesa complessiva di Euro 366,00. Per quanto riguarda la realtà locale di Potenza Picena non è venuto ad oggi alcun contributo da parte di Aziende, artigiani, commercianti, professionisti ed amministratori locali e di semplici cittadini.

Statue lignee dorate Sec. XVII. Foto Sergio Ceccotti

Statue lignee dorate Sec. XVII. Foto Sergio Ceccotti

Un bel record negativo. Si tenga conto che abbiamo potuto leggere sulla stampa locale di importanti interventi finanziati da ditte private in comuni limitrofi al nostro, come ad esempio quello di Recanati dove ditte hanno potuto finanziare l’intervento di restauro della Torre Civica ed
anche per quanto riguarda il recupero della tomba di Beniamino Gigli.
Da noi niente, neppure un centesimo. Di chi è colpa? Dell’Amministrazione Comunale che non ha fatto conoscere i benefici di questa legge, oppure delle aziende e dei cittadini di Potenza Picena, compresi gli amministratori locali che non hanno dato l’esempio, che non vogliono bene al proprio paese e non tirano fuori neppure un centesimo? Io credo che quando un progetto è interessante, si opera coerentemente nella direzione giusta ed i risultati possono venire, anche se bisogna essere realisti e non aspettarsi chissà che cosa.
Diamo comunque in primo luogo l’esempio. Chi ha promosso l’intervento di questa legge, perché non dà l’esempio, magari finanziando un intervento, anche se non di grande rilevanza?
Magari sui 4 antifonari, costo di Euro 3.700+Iva, oppure sulle 10 statue lignee degli Apostoli del sec. XVI, costo in media per ogni statua di Euro 800,00 + Iva. I nostri amministratori locali, di maggioranza e di minoranza, compreso il Sindaco e gli assessori sono disposti a finanziare il recupero di questi beni, anche in parte? Abbiamo anche due parlamentari Mario Morgoni e Francesco Acquaroli.

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Inaugurazione restaurato stemma Comunale in Pietra Arenaria del Sec. XIV del giorno sabato 14 Novembre 2015. Foto Sergio Ceccotti.

Per la cronaca difronte ad una realtà molto amara, come quella dei mancati finanziamenti privati per il recupero del patrimonio storico ed artistico locale da parte dei nostri concittadini, abbiamo avuto la fortuna del mecenatismo straordinario di un cittadino che abita oggi in Ancona, anche se originario di Potenza Picena, il dott. Roberto Domenichini, attuale Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro. In silenzio e senza clamore il dott. Roberto Domenichini ha prima finanziato la pubblicazione del volume che contiene gli atti del Convegno Nazionale su Bruno Mugellini che si è tenuto a Potenza Picena il 21 Gennaio del 2012, poi il restauro di un piccolo quadro di Giacinto Brandi del sec. XVII, raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Ignazio di Loyola e San Girio, quadro della Collegiata di Santo Stefano.
Inoltre in questi ultimi mesi il dott. Roberto Domenichini ha finanziato il restauro di 4 tele del Monastero di San Sisto delle Benedettine locali, ed è in corso il restauro di un’importante pala del 1630, sempre delle Benedettine, opera del pittore di Recanati, Pietro Paolo Jacometti, “Madonna in Gloria tra i Santi Caterina d’Alessandria, Benedetto da Norcia e Scolastica”.

Fonte Galiziano

Fonte Galazzano

Ci auguriamo che i nostri amministratori si impegnino maggiormente per poter convincere le aziende locali ed i nostri concittadini a sostenere alcuni interventi di recupero e restauro, dando loro l’esempio positivo a tutti, dimostrando coerenza ed amore per il patrimonio storica ed artistico della nostra comunità, così come hanno saputo fare con i fatti le sorelle Ballesi di Macerata con i loro genitori ed il dott. Roberto Domenichini di Ancona, che noi ringraziamo di cuore per la loro disponibilità e generosità.

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attuale-sedeDopo l’incorporazione per fusione, della Nuova Banca delle Marche, da parte di Ubi Banca, Potenza Picena Capoluogo si è trovata improvvisamente con un solo sportello bancario, la stessa situazione del 1893 quando era stata istituita la Cassa di Risparmio di Potenza Picena.
Un bel salto all’indietro, segno del declino della nostra gloriosa città. La Banca Popolare locale è nata nel 1897. La storica sede della Banca Popolare di Via Marefoschi è stata chiusa e la nuova Banca si è concentrata nella vecchia sede della Banca delle Marche in Piazza Giacomo Matteotti. Le conseguenze per il nostro capoluogo sono state veramente drammatiche. Per tutti coloro che debbono usufruire dei servizi bancari, siano essi privati cittadini, pensionati, commercianti, artigiani, professionisti ed imprese, compreso il nostro comune, è iniziata una vera e propria odissea di lunghissime code di attesa all’interno della Banca ogni giorno.
In determinate giornate, in particolare all’inizio del mese, quando si debbono pagare le pensioni, le file all’esterno della banca iniziano molto presto, già alle 7,30 del mattino. Le aperture pomeridiane sono solo due alla settimana, il lunedì e martedì. Il servizio di Bancomat non è sempre funzionante.
La situazione attuale dopo la scomparsa delle filiali della Nuova Banca delle Marche sia a Potenza Picena che a Porto Potenza Picena, è che ci troviamo con un solo sportello bancario nel Capoluogo e con n. 5 sportelli al Porto.
Negli anni Trenta del Novecento Potenza Picena Capoluogo poteva vantare addirittura n. 4 sportelli bancari, mentre al Porto c’era solo la Cassa di Risparmio di Macerata. La Banca Popolare di Potenza Picena ha aperta la sua Filiale al Porto solo nel 1972. Molte città a noi vicine, con una popolazione inferiore o uguale a quella del nostro Capoluogo, che compresa la campagna può contare su circa 7.000 abitanti, hanno una quantità maggiore di sportelli bancari.
Ad esempio Montelupone con 3590 abitanti ne può contare 2, Montefano con 3458, 2 sportelli. Montecassiano 7082, 3 sportelli, Montecosaro 7212, 3 sportelli, Pollenza 6549, 3 sportelli.
vecchia-sedeE’ urgentissima l’apertura di un’altra filiale di una Banca, magari a carattere locale come lo sono le banche di Credito Cooperativo per poter porre fine a questa assurda situazione dove possiamo vantare il titolo di città, ma per quanto riguarda i servizi bancari nel Capoluogo siamo a livello di una borgata.
Speriamo che i nostri amministratori si sappiano attivare per poter recuperare questo grave ritardo di servizi alla comunità del Capoluogo.

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1-grappolo-doroa cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Una delle tradizioni più belle di Potenza Picena è sicuramente la festa del Grappolo d’Oro, giunta quest’anno alla 58a edizione.
La festa è nata nel 1955 e si è tenuta in un unica giornata, il 9 ottobre. Tra i promotori di questa festa troviamo il Sindaco Prof. Lionello Bianchini, il Prof. Marcello Simonacci di Recanati, che successivamente diventerà Deputato della DC, il maestro di musica Edgardo Latini, padre Erasmo Percossi, il maestro Azzolino Clementoni, Domenica Lanari, il maestro Norberto Paolucci, Grandinetti Manlio, Roberto Domenella, Giuseppe Moschettoni, Francesco Pigini, Romolo Sagripanti, Nazzareno Bilò, Luigi Fontinovo ed Ines Flamini.
I maggiori contributi economici per lo svolgimento di questa prima festa del Grappolo d’Oro sono venuti dal Commendatore Casimiro Scarfiotti, del Cementificio di Porto Recanati, dal Commendatore Eugenio Quaglia della Società Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena e dalla Sig.ra Gina Casalis Douhet, moglie del Generale Giulio Douhet.
La festa del Grappolo d’Oro di Potenza Picena ha continuato la tradizione della Festa dell’Uva che si teneva ogni anno dal 1930, istituita Per la 55^ edizione del Grappolo d’Oro (ed i 50 anni della Pro Loco)dal regime fascista.
Nella prima festa del 1955 hanno partecipato diversi carri allegorici e la vittoria, con il relativo premio del valore di L. 30.000, una medaglia Grappolo d’Oro ed un diploma, è andato al carro di Porto Potenza Picena “Ulisse e Polifemo” allestito dagli Amici di Bilò.
In questa prima edizione della festa si sono esibiti i gruppi folkloristici di Apiro e Castelraimondo, insieme a quello di Potenza Picena, oltre alla Banda Cittadina, diretta dal M° Edgardo Latini.

Marcello Simonacci

L’onorevole Simonacci durante una conferenza stampa per illustrare alla stampa il festival dei popoli – piano medio. Istituto Luce – Roma

In data 5/2/2018 sono state donate al nostro Archivio Storico Comunale n° 69 foto appartenute al segretario Comunale, Dott. Elio Ilari, da parte del Sig. Marco Parigi di Potenza Picena.
Tra queste abbiamo trovato anche nove foto della prima festa del Grappolo d’Oro del 1955, foto scattate con molta professionalità da Bruno Grandinetti, che vengono per l’occasione qui pubblicate per farle conoscere ai nostri lettori.

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a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

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Sen. Casimiro Favale

L’avvocato Lodovico Scarfiotti, nato a Torino il giorno 21/1/1862, nel 1890 aveva sposato la sig.ra Luigia Favale figlia del Senatore Casimiro Favale, il quale aveva acquistato molti terreni a Potenza Picena, quelli di proprietà degli istituti religiosi sciolti dopo l’Unità d’Italia, come aveva fatto anche il senatore Bartolomeo Casalis. Già nel 1887 Casimiro Favale risultava anche proprietario di una fornace in Via Piana con una produzione annua di 30.000 mattoni, 7.000 coppi e 3.000 pianelle. Alla sua morte avvenuta a Torino il giorno 19/4/1896, tutti i suoi beni presenti a Potenza Picena sono passati all’unica figlia, Luigia Favale, moglie dell’avvocato Lodovico Scarfiotti. I Favale Scarfiotti risultavano proprietari nel territorio di Potenza Picena di molti ettari di terreno ed in un censimento agricolo del 1897 erano anche tra i più importanti produttori di vino, con i loro 3 ettari e n° 27.000 viti, oltre che di olio.
Risultavano inoltre proprietari nel 1892 di un molino di cereali a tre palmenti presso le piane del Potenza, chiamato “Gatti”, poi venduto al Comune di Potenza Picena nel 1934 per un valore di Lire 110.000, che lo ha successivamente trasformato in Centrale elettrica.
Nel 1897, l’avvocato Lodovico Scarfiotti, tramite i suoi agenti a Potenza Picena, i fratelli Ciccarelli, risulta tra i fondatori della Banca Popolare di Credito di Potenza Picena, sottoscrivendo ben 10 azioni del valore di lire 25 cadauna.
Nel 1906 l’avvocato Lodovico Scarfiotti fonda a Porto Recanati, insieme ad Enrico Volpini e Giuseppe Moro, la Società dei Cementi.

Avv. Lodovico Scarfiotti

Avv. Lodovico Scarfiotti

Tutti i suoi figli, Luigi, Paolo, Maria e Casimiro, sono nati a Torino. Nel nostro comune gli Scarfiotti erano proprietari di due ville, una a Torrenova, ancora oggi di proprietà della loro famiglia, ed una in Via Trieste, nel Capoluogo, la villa “Le terrazze”, oggi di proprietà della famiglia Reschini.
Nel 1922 l’avvocato Lodovico Scarfiotti viene eletto consigliere comunale a Potenza Picena e dal 1923 fino al 1924 ricopre il ruolo di Commissario Prefettizio “ad honorem”, cioè gratuitamente. Muore a Torino il giorno 19/5/1924, suicida, ed al suo funerale ha partecipato una rappresentanza del nostro Comune, composta dal rag. Carlo Palombari e dal capoguardaia Effrendo Percossi. Il giorno 30/12/1926 i fratelli Scarfiotti, Luigi, Paolo e Casimiro hanno voluto donare alla nostra città il tempietto dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, che oggi si trova nel parco delle Rimembranze, parco poi inaugurato nel 1927; il tempietto era un prefabbricato costruito dal Cementificio VoIpini-Scarfiotti di Porto Recanati. Il nostro comune come segno di ringraziamento alla famiglia Scarfiotti ha poi intitolato la via che costeggia il parco delle Rimembranze all’avvocato Lodovico Scarfiotti. Pensiamo che sia l’unica intitolazione al primo Presidente della FIAT in Italia.

Ing. Luigi Scarfiotti

Ing. Luigi Scarfiotti – Archivio Storico Comunale.

Nel 1924 il figlio, l’avvocato Paolo Scarfiotti, viene eletto Sindaco di Potenza Picena, carica che ricoprirà fino al 1927; da quell’anno fino al 1929 sarà invece Podestà della nostra città.
Negli anni 1929, 1930 e 1931, dopo la morte dell’avvocato Lodovico Scarfiotti, si organizzò a Potenza Picena la Coppa triennale Scarfiotti di ciclismo per professionisti, che richiamava tantissimi campioni delle due ruote, tra cui Firpo, Mealli, Bertoni, Maini, Leoni e l’osimano Pesci, organizzata dall’Unione Sportiva Potentina.
Dopo la seconda guerra Mondiale la famiglia Favale Scarfiotti ha messo a disposizione il terreno dove i soldati polacchi del battaglione Skorpion hanno costruito il nuovo campo sportivo di calcio, inaugurato il giorno 10/6/1946 con un incontro tra una rappresentativa di soldati polacchi ed una di giovani di Potenza Picena. L’incontro finì 8 a 1 a favore dei soldati polacchi, con il goal della bandiera per il Potenza Picena segnato da Antonio Bernacchia. In segno di ringraziamento per il nobile gesto della famiglia Scarfiotti, il campo sportivo è stato intitolato nel 1958 alla sig.ra Luigia Favale Scarfiotti, morta a Torino nel 1949. In seguito è stato aggiunta alla originaria denominazione del campo sportivo, anche il nome “Skorpion”, per ricordare i soldati polacchi che l’hanno costruito.
Nel 1949 l’avvocato Paolo scarfiotti ed il fratello, il commendatore Casimiro risultano tra i fondatori dell’Azienda vinicola SPA vini colli del Potenza, che aveva la propria sede nella Villa dei Buonaccorsi a Montecanepino. Insieme a loro troviamo il conte Carlo Lazzarini, l’avvocato Igino Volpini, il dott. Cav. Gerio Matteucci ed il conte Riccardo Lazzarini. Successivamente nel 1968 l’Azienda si trasforma in Cooperativa Agricola Montesanto (CAM).

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Avv. Paolo Scarfiotti

Casimiro Scarfiotti nelle prime edizioni della Festa del Grappolo d’Oro, iniziata nel 1955, risultava tra i più importanti finanziatori della manifestazione, lo sponsor principale come diremmo oggi.
Al figlio dell’avvocato Paolo Scarfiotti, lo scenografo Ferdinando, premio Oscar nel 1988 per la scenografia del film di Bernardo Bertolucci “L’Ultimo Imperatore”, nato a Potenza Picena il 6/3/1941 e morto a Los Angeles il 30/4/1994, il giorno 19 Dicembre 2004 è stato intitolato l’Auditorium nella ex chiesa di Sant’Agostino. Al figlio dell’Ing. Luigi Scarfiotti, il pilota di Formula Uno, vincitore con la Ferrari nel 1966 del Gran Premio d’Italia di Monza e tragicamente morto, in Germania, a Rossfeld il giorno 8 Giugno 1968, cioè 50 anni fa, è stato intitolato il locale Ferrari Club. Inoltre per ricordare Lodovico Scarfiotti ogni anno dal 2015, si tiene il Memorial Scarfiotti, giunto quest’anno alla 4ª edizione.
Il figlio di Casimiro, Gian Luigi Scarfiotti, è un famoso fotografo internazionale ed è stato a Potenza Picena ad esporre le sue bellissime foto in due mostre, nel 1982 e nel 2008.
Da tutto quanto esposto si evince come il rapporto tra Potenza Picena e la famiglia Favale Scarfiotti sia molto forte. Abbiamo una via dedicata al primo Presidente della FIAT, l’avvocato Lodovico Scarfiotti, un Auditorium dedicato al nipote, il premio Oscar Ferdinando Scarfiotti ed un Ferrari Club dedicato all’altro nipote, il campione automobilistico Lodovico Scarfiotti, oltre ad un campo sportivo di calcio intitolato alla moglie, la sig.ra Luigia Favale Scarfiotti.

Bianchini e Scarfiotti

Il Prof. Lionello Bianchini e il Comm. Casimiro Scarfiotti

Pensiamo che in nessun altro comune d’Italia, compreso Torino, dove gli Scarfiotti sono nati e Porto Recanati dove avevano il loro cementificio, si possono trovare tante testimonianze che si legano alla famiglia Favale Scarfiotti.
Il rapporto tra Potenza Picena e la famiglia Favale Scarfiotti è stato sempre molto fruttuoso ed intenso per la nostra comunità.

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