Di Norberto Mancini
Un oblio ingiustificato, non da oggi, copre la memoria di alcuni potentini che, attraverso i secoli, recarono il loro valido contributo al progresso dell’arte sanitaria. Meritano di esser conosciuti non solo perché beneficiarono spesso l’umanità sofferente con geniali e severe conquiste, ma anche in quanto sono il decoro e il vanto della terra nativa e della nostra regione.
Il primo insigne medico di cui si occupano gli annali di Potenza Picena è Lodovico Augeni assai famoso nella professione sanitaria che esercitò nelle principali città della Toscana e della Romagna. Egli fu accettissimo a diversi principi francesi e al papa Clemente VII che lo prese al suo servizio.
Nel 1511 andò a insegnare nello studio di Perugia. Morì vecchissimo il 17 gennaio del 1573. Gaetano Marini, nel primo tomo della sua opera «Degli archiatri pontifici», afferma che scrisse un «Trattatello dei vini».
Figlio del precedente è Orazio Augeni (1527-1603). Fu lettore di logica all’Università di Macerata. A Roma, nella Sapienza, tenne la cattedra di medicina teorica straordinaria per cinque anni, sino al 1558. In seguito si ritirò a vita privata. Ma per breve tempo, poiché il principe Carlo di Savoia gli assegnò la prima cattedra di medicina nello studio di Torino dove rimase sino al 1593. Fu assunto, in ultimo, alla cattedra di medicina teorica in Padova. In questa città, carico di anni e consunto dalle fatiche, morì nel 1603. Pubblicò non poche opere. Se ne può vedere l’elenco nel primo tomo dell’opera incompleta «Biblioteca picena» di Filippo Vecchietti e Tommaso Moro. Il figlio Ilario le fece stampare di nuovo offrendole, con lettera dedicatoria, al cardinale Alessandro Peretti. All’edizione egli aggiunse di suo due indici: l’uno contenente il titolo dei capitoli delle varie materie e l’altro delle cose più degne di osservazione. L’edizione uscì a Venezia nel 1607 «apud haeredem Damiani Zenari».

Gaetano Solanelli
Gli storici della medicina considerano Sebastiano Augeni (+1578) come uno dei migliori scienziati del suo tempo. Esercitò la professione di medico a Camerino. Recatosi a Firenze, per alcuni suoi interessi, Cosimo de’ Medici gli affidò la cattedra di medicina dell’Università di Pisa. Da questa, dopo vari anni, passò a quella di Perugia dove si trattenne lunganente. Lasciò opere di non piccolo pregio che trattano svariatissimi argomenti. Notevole quella intitolata «De natura humana».
Arcangelo Mercenari ( + 1585) insegnò nell’Università di Padova. Ebbe una lunga polemica, su questioni di carattere scientifico, con Orazio Augeni. Le dottissime risposte che diede al suo concittadino furono raccolte in volume. Si hanno di lui parecchi lavori di non secondaria importanza.
Gli storici Carlo Cenerelli Campana, Antonio Maria Costantini, Giovanni Panelli e Filippo Bruti Liberati ci danno scarse notizie su altri due medici potentini: Giulio Pechini e Nicola Casanova. Vissero nel secolo XVI. Si distinsero assai nelle discipline medico-scientifiche. Il secondo stampò vari suoi scritti.
Molto interessante la vita di Gaetano Solanelli (1834-1898). Laureatosi giovanissimo all’Università di Bologna, andò a perfezionarsi alla Sorbona di Parigi. Fu anche per qualche tempo in Inghilterra. Egli si trovava in patria il 18 settembre del 1860 quando tutta la popolazione era fuori Porta Marina — non esisteva ancora via Piana — e sul colle dei Cappuccini per seguire costernata le sorti della battaglia di Castelfidardo. Quando i «papalini», sbandati e in fuga, protestandosi vittime di una imboscata, attraversarono la vallata del Potenza per risalire affannosamente i colli di Montesanto e di Montelupone, i cittadini ritennero prudente di rientrare nelle loro case e di chiudere le porte del paese. Il Solanelli e altri pochi animosi restarono fuori delle mura per soccorrere i feriti e gli invalidi sotto il porticato della chiesa della Madonna della Neve e per convincere i fuggiaschi, violenti per disperazione e per paura, a proseguire il loro cammino verso Macerata.

Prof. Bruno Brunacci
Dopo un breve regime militare, il Solanelli fu il primo sindaco di Montesanto e quando il Governo Piemontese si trasferì a Firenze, eleggendo questa città a capitale, egli e il consiglio comunale, all’unanimità, deliberarono di cambiare il nome di Montesanto in quello di Potenza Picena.
Per quanto fosse dottore, in medicina e chirurgia, riuscì ad entrare nella carriera diplomatica. Fu console d’Italia a Larnaca di Cipro, a Trebisonda, a Tagarong sul Mare d’Azof, a Gerusalemme e a Corfù dove chiuse l’operosa esistenza terrena. I suoi resti mortali furono portati nella terra natale il 7 marzo del 1898.
Poche le notizie della vita di Bruno Brunacci (1879-1919). Essa fu breve e fruttuosa. Nacque da famiglia antichissima della quale una donna, Piera, fu cognata a Dante Alighieri, e alla quale appartenne il celebre cardinale Ercole Brunacci-Consalvi, ministro di Pio VII. Insegnò fisiologia nelle Università di Siena e di Roma. Egli portò contributi preziosi specialmente alla conoscenza della secrezione parotidea e biliare nell’uomo e dell’adattamento degli anfibi all’ambiente liquido esterno mediante la regolazione dei loro liquidi interni. A proposito scrisse pregevoli lavori che resero noto il suo nome in Italia e all’estero, soprattutto in Germania.
Ecco, in ultimo, uno scienziato e umanista di fama internazionale: Balduino Bocci (1852-1945). Fu medico provinciale di Roma e professore di fisiologia nell’Ateneo romano e in quello di Siena. Pubblicò geniali memorie su l’ottica fisiologica e su la meccanica cardiaca. Numerosissimi i lavori scientifici da lui dati alle stampe, quali: «L’Organo del gusto», «Immagini visive cerebrali» e «Guida allo studio sperimentale della psicologia». Quest’ultimo è il risultato della sua vita di scienziato e specialmente degli intenti che lo guidarono e lo sorressero nell’ardua via dell’insegnamento.

Balduino Bocci
Oltre che scienziato il Bocci fu scrittore, critico, saggista e poeta. Molti i suoi libri di argomento letterario. Di particolare valore i seguenti: il poema epico-lirico «Italia! Italia», «Piccolo Decamerone eroico», «Il dinamismo cerebrale del genio: G. Leopardi» e « Le api ».
Maestro della esperienza scientifica, scrittore animoso e affascinante, poeta della grazia, uomo di vecchio stampo tutto d’un pezzo, Balduino Bocci può essere additato come esempio alle nuove generazioni.
Recentemente è stato proposto alla dottoressa Maria Sabbatini, attivissima dirigente del Circolo didattico di Potenza Picena ed amante dello spirito e dell’arte, della storia e della vita delle Marche, di adoperarsi perché al Bocci venga dedicato il nuovo edificio scolastico di Porto Potenza.
Articolo tratto dal Resto del Carlino del 1969.
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