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Archive for dicembre 2019

Concerto del 19/12/2004

L’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” di Potenza Picena, ricavato all’interno della ex chiesa di Sant’Agostino, è stato inaugurato il giorno 19 dicembre del 2004, cioè quindici anni fa, con un concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal nostro concittadino, il M° Enrico Reggioli e in quella magica serata ha suonato musiche di B. Bartk, F. Mendelssohn, G. Fauré, M. de Falla, J. Brahms, E. Kodàly.

Oggi a distanza di quindici anni, il nostro Auditorium ha ospitato di nuovo un concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, questa volta diretta dal M° Emanuele Andrizzi. Al pianoforte il duo Lorenzo Di Bella e Mihajlo Zurković ed al violino Sihana Badivuku-Hoxha.

Sono state eseguite musice di Felix Mendelssohn e Fryderyk Chopin. È stato un concerto storico, inserito nell’ambito della quarta edizione del Mugellini Festival, che ha visto la struttura totalmente occupata da 180 persone paganti. All’Orchestra Filarmonica Marchigiana è stato consegnato da parte dei direttori artistici del festival Mauro Mazziero e Lorenzo Di Bella il premio Mugellini 2019 per la musica.

L’Orchestra Filarmonica Marchigiana è un’istituzione concertistica orchestrale italiana, fra la tredici riconosciute dal Ministero per i Beni Culturali, conosciuta in tutta Italia e nel mondo, vanto della nostra Regione.

Concerto del 10/11/2019

Il nostro Auditorium è stato intitolato al premio Oscar Ferdinando Scarfiotti, nato a Potenza Picena il giorno 6/3/1941 e morto a Los Angeles il giorno 30/4/1994, per la scenografia nel 1988 del film di Bernardo Bertolucci “L’ultimo imperatore”.

premio Mugellini Festival 2019 per la musica alla Filarmonica Marchigiana

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Potenza Picena, dopo aver fatto restaurare ed inaugurare il giorno 8 dicembre 2007 l’organo da sala Giovanni Fedeli del 1757, restaurato da Michel Formentelli di Camerino, presso l’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”, nella ex chiesa di Sant’Agostino, due anni dopo, il giorno 26 dicembre 2009, ha potuto assistere con grande soddisfazione ad un’altra importante inaugurazione di un organo restaurato.

Si è trattato dell’organo a canne presente presso la cantoria della Collegiata di Santo Stefano, costruito nel 1848 dalla ditta di Giacomo Bazzani e figli di Venezia.

Anche in questo caso il restauro dell’organo è stato eseguito con molta professionalità da Michel Formentelli di Camerino ed è costato la somma di Euro 55.000. La Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena è riuscita ad ottenere un sostanzioso contributo economico da parte del­la Fondazione Carima di Macerata di Euro 21.000.

Il restauro di Michel Formentelli è iniziato il giorno 16 aprile del 2008 ed i lavori sono stati seguiti per la Soprintendenza di Urbino dal M° Mauro Ferrante, Ispettore Onorario.

Il concerto di inaugurazione del restaurato organo Bazzani si è tenuto il giorno sabato 26 dicembre 2009, Santo Stefano, Patrono della nostra città.

Locandina inaugurazione organo Bazzani. Collegiata Santo Stefano di Potenza Picena.

All’organo Bazzani si è esibito il maestro Mauro Buscarini con la Corale Santo Stefano di Potenza Picena, diretta dal maestro Danilo Tarquini e la Cappella Musicale della Santa Casa di Loreto, diretta dal maestro padre Giuliano Viabile e in quell’occasione sono stati eseguiti brani di Girolamo Frescobaldi, Bernardo Pasquini, Domenico Zipoli, Valentin Rathgeber e Biancamaria Furgeri.

Il restauro dell’organo Bazzani della Collegiata di Santo Stefano è stato avviato dal compianto parroco don Carlo Leoni e portato a termine dal parroco don Andrea Bezzini.

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Ricordando Don Carlo

A cura della Dott.ssa Maria Belardinelli

Don Carlo Leoni

Lassù tra i monti innevati, riposi.

Sognavi questo rifugio, lo vedevi già da lontano.

Assaporavi il silenzio interrotto dal sibilo del vento o dal cinguettare degli uccelli a primavera.

Vedevi già le farfalle intrecciare voli colorati o il primo mandorlo fiorire.

Sentivi 1’odore della terra dopo il temporale e ti dissetavi alla acqua della fonte limpida e trasparente come te.

Non ti spaventavano le tempeste.

La quiete sarebbe sopraggiunta.

Ti inebriavi di fronte ad albe e tramonti mozzafiato e davanti al cielo stellato il tuo colloquio con Dio diventava più intimo e più vero.

Ci manchi.

Ci manca la tua grande umanità, il tuo parlare “colorito”, le tue battute, le tue risate, le tue sopracciglia aggrottate quando “tuonavi” dal pulpito o quando c’era qualcosa o qualcuno che ti dava dispiacere

Ci manca il tuo amore per la buona tavola, la tua passione nel fare le cose, la tua intelligenza e la tua grande cultura, ambedue usate con grande discrezione, quasi tenute nascoste.

Già perché volevi far brillare solo la tua vera vocazione quella di fare il prete, come dicevi tu.

Nel confessionale o nel colloquio privato incontravamo la tenerezza del Buon Pastore, la misericordia del Padre. Metamorfosi sorprendente la tua e quante testimonianze a tal proposito!

Chi ha voluto veramente conoscerti e non si è fermato in superficie, ha solo potuto trarre grandi insegnamenti per la propria vita.

Hai seminato, Don Carlo, hai tanto instancabilmente seminato e i frutti già si cominciano a vedere ed altri ne verranno di più grandi.

Tutto per la gloria di Dio.

Per ciò che mi riguarda la nostra conoscenza è iniziata quando mi hai comunicato di avermi liberamente scelto come tuo medico, sfidando i pregiudizi di alcuni “ben pensanti”.

Tale rapporto si è consolidato nel tempo, anche se all’inizio ti dovevo “correre dietro” per farti prendere le medicine o ricordarti gli appuntamenti.

Poi sei diventato bravo, più docile attenendoti alle prescrizioni date.

Tra di noi non ci sono mai stati grandi colloqui, poche parole bastavano per capirsi, a volte solo uno sguardo.

Alla base c’era una stima reciproca cresciuta nel tempo e con il tempo sei diventato uno di famiglia.

Hai sempre lavorato e dato te stesso per far amare il Vangelo scuotendo a volte le coscienze per portarle ad un incontro più vero con Dio.

L’altra tua passione era quella di rendere bella e accogliente la Casa del Padre.

Soltanto la tua tenacia, la tua caparbietà, con 1’aiuto del Cielo ti hanno permesso di raggiungere 1’obiettivo.

Ma questo ha avuto un prezzo: la tua salute.

Quanta sofferenza in quegli anni, quante notti insonni, quanta rabbia verso alcuni che tu chiamavi “i ladri della Collegiata”. Anche tu avrai fatto degli errori ma sempre in buona fede.

Mi sembra che qualcuno abbia detto: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Tu hai pagato di persona con la vita.

Hai cominciato a perdere la vista perché dimenticavi le medicine tanto e tali erano le tue preoccupazioni.

Hai rasentato la cecità totale.

Un giorno mi hai confidato: “Tu sai quanto ho sempre amato ed amo i libri, ma adesso che non posso più leggere, ho imparato a pregare”.

E quante volte ti vedevamo lungo la Chiesa in silenzio con la corona in mano!

Due sole volte hai avuto veramente bisogno di me e ringrazio Dio che me lo ha permesso.

La prima fu la notte di un giovedì Santo.

Dovevi celebrare, ma stavi veramente male.

Mi hai fatto cercare.

Io ero altrove.

Volevano chiamare la Guardia Medica o il 118 ma tu hai rifiutato.

Volevi me.

Sono arrivata.

Diabete e pressione erano alle stelle, avevi anche una polimialgia reumatica che ti dava atroci dolori alle articolazioni di un braccio.

Disposi immediatamente per gli accertamenti in Ospedale.

Tu non volevi andare, ma ti convinsi.

Mentre ero lì, mi hai detto: “Sai, se dovessi morire non avrei nemmeno i soldi per il funerale. Qualcuno sarebbe anche contento, se succedesse…” “E tu non gli dare questa soddisfazione, vai in

Ospedale”, replicai.

Tutto hai dato e tutto hai fatto per la Collegiata.

Per te non chiedevi né compravi mai nulla.

La seconda volta fu quel tragico 20 dicembre 2006.

Tutto era predisposto perché mi trovassi lì in quel luogo e in quel momento.

Casualmente pochi giorni fa ho ritrovato una tua preghiera scritta e distribuita ai fedeli in occasione del 50° Anniversario della Consacrazione di Potenza Picena a Maria, datata 1 settembre 2005.

Dopo poco più di un anno il dramma e l’inizio del tuo doloroso Calvario.

Inconsapevolmente avevi scritto e lasciato il tuo Testamento Spirituale.

Era questa la tessera mancante al mosaico della tua vita, il perché di tanta sofferenza.

Nel corso degli anni ho visto trasformarti, vuotarti poco a poco della tua umanità per riempirti di Dio.

Alla fine eri tutto di Dio e Dio era totalmente in te.

Tu sei stato docile all’azione dello Spirito e sei stato premiato con il dono della Pace del Cuore.

Infatti un giorno mi hai detto: “Adesso dormo di notte, sono in pace. Non ho più paura”.

Un tuo grande desiderio era di invitare la veggente Marija affinché l’Apparizione della Madonna avvenisse in Collegiata prima della fine del 50° anniversario.

Questo non è stato possibile, ma tu hai fatto molto di più per la nostra Comunità Parrocchiale, hai offerto te stesso.

Pochi istanti prima dell’incidente ad una nostra amica comune che mi aspettava in macchina hai detto: “Vedi un po’ se riesci a far venire Marija per l’Apparizione. Io ho concluso il 50° anniversario e 1’8 dicembre ho riconsacrato Potenza Picena alla Madonna. Comunque, da parte mia, farò tutto per salvare questa Parrocchia”.

Sono state queste le ultime tue parole, il tuo ultimo pensiero è stato la salvezza delle anime, di tutte le anime della nostra Parrocchia.

Cinque minuti dopo io e la mia amica eravamo inginocchiate accanto a te mentre le nostre mani si riempivano del tuo sangue. Il tuo sacrificio è avvenuto li nel piazzale della Collegiata, non in un altro punto del paese, ma lì dove era il tuo cuore.

Quel piazzale dovrebbe essere ribattezzato “Don Carlo Leoni”. Non credo sia mai esistito a Potenza Picena un sacerdote che abbia dato la propria vita versando anche il proprio sangue per amore della sua Comunità.

Come il Buon Pastore.

Alla luce di tutto questo le atroci sofferenze di quei 4 lunghissimi anni, hanno finalmente un senso.

Il senso della Santità acquistata a caro prezzo.

In un passo si dice “Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori… dopo il suo intimo tormento, vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza, il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità”. ISAIA Gap. 53 vv 10-12.

E in un altro passo si dice: “Nessuno accende una lucerna e la mette in un luogo nascosto e sotto il moggio ma sopra il lucerniere perché quanti entrano vedano la luce”. LUCA Cap. 11, 33-34.

Tu sei stato e sei Luce per questa Parrocchia, fa che anche noi con 1’aiuto dello Spirito Santo possiamo essere Luce per il proprio fratello e amare la Verità.

Grazie Don Carlo per l’amore che hai avuto per ciascuno di noi e da lassù guardaci sempre e sorridici.

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Mons. Giuseppe Bernacchia. Foto Studio Minnoni Fermo. Prop. Gianfranco Morgoni.

Mons. Giuseppe Bernacchia. Foto Studio Minnoni Fermo. Prop. Gianfranco Morgoni.

a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

A Potenza Picena nel Novecento c’è stata una famiglia che ha avuto tre figli tutti consacrati alla vita sacerdotale.
Si tratta della famiglia del muratore Cesare Bernacchia, nato a Potenza Picena il giorno 18/11/1870, e della sig.ra Grazia Sassetti, residenti in vico Bocci, una traversa posta a metà di Via Mugellini.
Hanno avuto tre figli maschi, Giuseppe, Alberto e Marcello e tutti e tre sono diventati sacerdoti.
Il più grande, Giuseppe, nato il giorno 27/9/1900 e morto a Fermo il 22/11/1977, aveva frequentato la scuola elementare di Potenza Picena e poi il Seminario di Fermo. Il suo maestro a Potenza Picena è stato Alessandro Palombari e tra i suoi compagni di classe troviamo, tra gli altri, Maggini Luigi, Carestia Aquilina, Casciotti Lina, Clementoni Elisa, Grandinetti Rosa, Bocchini Alessandro. A Fermo, presso il Seminario, ha conseguito la laurea in sacra Teologia ed è stato consacrato il giorno 29/7/1923; è stato Segretario di Mons. Carlo Castelli Vescovo di Fermo, Cerimoniere Arcivescovile, professore nel seminario di Fermo di Liturgia e Dommatica, parroco dal 1933 ai Santi Martino e Quirico di Fermo.

Don Alberto Bernacchia. Proprietà Maria Belardinelli.

Don Alberto Bernacchia. Proprietà Maria Belardinelli.

Alberto Bernacchia invece è nato a Potenza Picena il giorno 28/12/1905 ed è morto a Fermo il 24/11/1964, a soli 59 anni.
Ha frequentato anche lui la scuola elementare di Potenza Picena con il maestro Romagnoli e tra i suoi compagni di classe troviamo tra gli altri Cardinali Ermanno di Girio, Grandinetti Vitaliano, Orselli Dario, Persichini Giuseppe, Piani Manlio, Pistarelli Venanzo, Roseti Luigi, Sargentoni Alfio e Tanoni Galliano.
Successivamente è entrato nel Seminario di Fermo e la sua consacrazione è avvenuta il giorno di Pasqua del 1930; ha insegnato sempre nel Seminario di Fermo.

Marcello Bernacchia, il più piccolo dei tre fratelli, è nato a Potenza Picena il giorno 23/8/1909 ed è morto a Macerata il 13/11/1990.
Anche lui, come gli altri due fratelli, ha frequentato la scuola elementare di Potenza Picena con la maestra Adelina Romagnoli Matteucci e tra i suoi compagni di classe troviamo, tra gli altri, Belardinelli Giulio, Bernacchia Antonio, Carestia Igino, Carestia Rinaldo, Grandinetti Clito, Lavini Armando, Piani Goffredo, Reucci Primo, Tanoni Attilio e Norberto Mancini, il famoso scrittore che ha raccontato in diverse pubblicazioni sia Potenza Picena che i suoi personaggi più importanti.

Don Marcello Bernacchia. Proprietà Maria Belardinelli.

Don Marcello Bernacchia. Proprietà Maria Belardinelli.

Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il giorno 19/3/1935 a Fermo, presso la Parrocchia dei Santi Martino e Quirico, dopo che il 6/12/1931 aveva avuto la sua prima tonsura. Dal 1957 è stato parroco a Mogliano presso la Parrocchia dell’Arcipretura di Santa Maria.
Dopo il suo pensionamento è ritornato a Potenza Picena, la sua città natale, per occuparsi a tempo pieno della chiesa della Madonna delle Grazie e l’ha seguita per diversi anni con molto impegno.
La storia dei tre fratelli Bernacchia di Potenza Picena, Giuseppe, Alberto e Marcello è la testimonianza di una famiglia molto religiosa che ha donato i suoi 3 figli al servizio della chiesa di Fermo e ci è sembrato giusto ricordarli ai nostri concittadini.

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Giuseppe-Pastocchi

Giuseppe Nazzareno Pastocchi

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Potenza Picena è stata liberata dai nazi-fascisti il giorno 30 giugno del 1944 dalle truppe alleate polacche del Reggimento corazzato Skorpion al comando del colonnello Ignacy Kowalczewski.

Il giorno successivo, il 1 luglio 1944, il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Potenza Picena formato dal prof. Giuseppe Asciutti, dal maestro Azzolino Clementoni e dell’imprenditore Egisto Bontempi, dava l’incarico di sindaco della nostra città al colonnello Giovanni Pasquali. Il colonnello Giovanni Pasquali è stato poi confermato nel suo ruolo dall’ufficiale incaricato degli affari civili del Governo alleato Militare William A. Lessa.

Il colonnello Giovanni Pasquali nato a Potenza Picena il giorno 24/6/1887, eroe della prima guerra mondiale, più volte decorato, ha prestato servizio anche durante la seconda guerra mondiale nello Stato Maggiore dell’Esercito ed è morto il giorno 3/1/1963.

Il sindaco Pasquali, diventato anche Presidente del C. L.N., il giorno 8 Luglio 1944 ha nominato i componenti della Giunta Comunale: Mazzoni Antonio, in rappresentanza del Partito democra­tico Liberale e degli Istituti Bancari, Pastocchi Nazzareno Giuseppe, in rappresentanza del Partito Comunista Italiano e dell’Artigianato, Azzolino Clementoni, in rappresentanza del Partito Democratico Cristiano e della classe impiegatizia, Bontempi Egisto, in rappresentanza del Partito Socia­lista Italiano e della classe degli industriali.

La funzione di assessore anziano, o vice-sindaco era stata assegnata al sig. Pastocchi Nazzareno Giuseppe.

Il giorno 12/10/1944 si sono dimessi dalla carica di assessori Egisto Bon­tempi, “adducendo di non aver tempo da dedicare alle mansioni specifiche”, ed Azzolino Clementoni, “per comportamento poco garbato di alcuni cittadi­ni, ne discuteva il contenuto e si concludeva che una chiarificazione avrebbe dovuto avvenire fra il vice-sindaco Pastocchi e l’assessore Clementoni”. La Giunta comunale aveva respinto sia le dimissioni di Egisto Bontempi che quelle di Azzolino Clementoni.

Le prime elezioni amministrative si sono svolte il giorno 10 marzo 1946 vinte da una coalizione formata da socialisti, comunisti e repubblicani, ed è stato eletto Sindaco il comunista Antonio Carestia.

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Graduale dei Santi del 1544. Fot di Sergio Ceccotti.

Graduale dei Santi del 1544. Foto di Sergio Ceccotti.

Il Comune di Potenza Picena ha inserito tra i progetti finanziabili con la legge Art Bonus anche il restauro di n° 4 antifonari dei secc. XVI e XVII. Il progetto di restauro dei volumi è stato predisposto dalla “Le­gatoria artistica ed artigianale del Libro” di Gabriele Dondi di Urbino, approvato dalla Soprintendenza Archivistica di Ancona il giorno 26/11/2019 e si prevede una spesa complessiva per i 4 volumi di Euro 7.888,52 Iva compresa.

La Fondazione “Anton Mario Filippetti” di Potenza Picena ha manifestato la volontà di finanziare il restauro di uno di questi volumi, il più anti­co, il graduale dei Santi del 1544, per una spesa complessiva di Euro 1.722,40 Iva compresa.

La Fondazione “Anton Mario Filippetti” oggi è presieduta da Mario Carlocchia, ed i componenti il Consiglio di Amministrazione sono padre Michele Ardò, parroco della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Pi­cena, Dott. Ugo Riccobelli, Geom. Simone Belardinelli, Giuseppe Properzi, in rappresentanza del Comune di Potenza Picena e Massimo Lavini segretario.

La Fondazione “Anton Mario Filippetti” è nata come Opera Pia nel lontano 30 Gennaio del 1943, dopo la morte del prof. Anton Mario Filippetti, avve­nuta il giorno 5/4/1942. Il prof. Filippetti prima della sua morte aveva deciso con testamento il giorno 29/8/1940 un lascito di Lire 800.000 per la costituzione di un Ente Morale per la concessione di borse di studio per gli studenti di Potenza Picena meritevoli.

Solo nel 1952 l’opera Pia “Anton Mario Filippetti” di Potenza Picena è stata eretta in Ente Morale con D.P.R. in data 1 Dicembre 1952, 4.584 – G.U. n° 144 del 26/6/1953.

L’Opera Pia “Anton Mario Filippetti” è andata avanti fino, al 2013, quando è stata trasformata in Fondazione di diritto privato ampliandone i contenuti e le funzioni.

Oggi la Fondazione è gestita da un Consiglio di Amministrazione, mentre all’inizio, nel 1943, quando è stata istituita, era affidata alla respon­sabilità dei parroci delle Parrocchie di Santo Stefano e San Giacomo Maggiore, don Marone Cesanelli e don Gustavo Spalvieri.

Un ringraziamento particolare va rivolto alla Fondazione “Anton Mario Filippetti” di Potenza Picena per questo suo gesto di sensibilità ver­so il recupero e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio storico e culturale.

Già nel passato L’Opera Pia, prima, poi la Fondazione “Anton Mario Filippetti” avevano dato dimostrazione di sensibilità verso le esigenze della nostra città, oltre alla concessione delle borse di studio per gli studenti meritevoli.

Nel 1949 aveva messo a disposizione della Parrocchia di Santo Stefano il terreno per la costruzione del fabbricato che doveva ospitare la colonia Elioterapica. In seguito il fabbricato è stato anche utilizzato per ospitare diverse attività produttive, tra cui la “Clavietta” e la Melody Guitars.

Nel 1977 ha contribuito con Lire 65.000.000 alla costruzione del nuovo Cinema del Capoluogo. Purtroppo il cinema in questione non è stato mai terminato ed il fabbricato è stato messo in vendita dal nostro Comune. Il parco pubblico del Colle Bianco è stato ricavato gratuitamente su di un terreno di proprietà dell’Opera Pia “Anton Mario Filippetti”, compreso lo spazio dove è stata collocata la statua della Madonna. Il piazzale davanti al monumento è stato intitolato al Prof. Anton Mario Filippetti.

aton-mario-filippettiCi piace infine ricordare un altro intervento della Fondazione “Anton Mario Filippetti” più recente. La fornitura nel 2014 del basamento che doveva ospitare all’interno della ex chiesa di Santa Caterina d’Alessandria oggi Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, il trittico di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507 “Madonna con Bambino tra i Santi Gia­como Maggiore e Rocco”, compresa la predella, di proprietà della Parroc­chia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena.

In quella occasione la Fondazione si era anche offerta di poter restau­rare il rosone centrale trecentesco della facciata della chiesa di San Giacomo Maggiore a Galiziano. In questo caso purtroppo non si è più fatto niente.

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