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Archive for gennaio 2020

Le condizioni del teatro Bruno Mugellini durante il sopralluogo del 10-2-1982.

Il teatro Mugellin con le decorazioni.

Il Teatro “Bruno Mugellini” di Potenza Picena è rimasto chiuso dal 1970 fino al 1990. Durante questo periodo il nostro glorioso Teatro è stato sottoposto ad un complesso lavoro di ristrutturazione, molto costoso e non tutto si è salvato al suo interno.

Dalla volta del palcoscenico, dove parte del tetto era crollato, sono state rimosse le decorazioni in stucco dell’asse superiore, opera del decoratore di Morrovalle Filippo Persiani. Ora questo tratto superiore è completamente privo di decorazioni in stucco, come invece sono presenti sui lati, sia quello destro che quello sinistro e sono molto belle. Inoltre nella parte superiore delle due colonne di ferro poste all’ingresso della platea vi erano i volti di due maschere, una maschile ed una femminile, sempre in stucco, ed anche in questo caso sono scomparse. Si pensava che questo materiale rimosso dal nostro Teatro fosse stato buttato via dall’impresa che a suo tempo aveva eseguito i lavori nel nostro Teatro. Invece no. Casualmente sono stati ritrovati in un deposito comunale posto vicino al chiostro di Sant’Agostino. Sono diversi pezzi, alcuni molto grandi, rimasti miracolosamente integri, dopo 30 anni. Vanno rimossi immediatamente da questo luogo, in quanto non ideale per la loro conservazione.

Un’altra testimonianza originale del nostro Teatro, rimossa durante i lavori di ristrutturazione del 1933, è la porta artistica d’ingresso alla platea. Nel 1933, per poter adeguare il nostro Teatro alle norme di sicurezza vigenti all’epoca, sono stati rimossi due palchi e la porta all’ingresso della platea e collocate le due colonnine in ferro.

Antica porta-vetrata

Porta antica d’ingresso alla platea del Teatro Mugellini

Questa porta antica ed artistica, molto bella, è stata ritrovata casualmente durante i lavori di pulizia dei sotterranei di San Francesco nel 1996. Questi locali sono stati poi recuperati, restaurati ed oggi ospitano la Sala “Umberto Boccabianca”, location molto originale per mostre, convegni e riunioni. Oggi questa porta antica del nostro Teatro si trova nel soppalco dell’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”, non visibile al pubblico.

Queste testimonianze del nostro Teatro andrebbero comunque restaurate e valorizzate maggiormente, magari esponendole all’interno della nostra Pinacoteca Comunale “Benedetto Biancolini” di Via Trento.

Per il momento cogliamo l’occasione di far conoscere queste decorazioni in stucco del nostro Teatro, rimosse nel 1990 ed anche la porta antica a soffietto d’ingresso alla platea, questa rimossa nel 1933.

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Paolo Onofri. Inaugurazione restaurato sipario del giorno 18/11/2006. Foto di Luigi Anzalone.

Il 2019 per il nostro blog è stato un anno straordinario, il migliore da quando abbiamo iniziato questa avventura con Rodolfo Cingolani il giorno 15 Maggio del 2008. Abbiamo raggiunto 102.930 pagine consultate, rispetto alle 85.673 del 2018, con un incremento di 17.257 pagine, pari al 20,14% in più, portando il totale complessivo, compreso il risultato del sito isantesi.it, a 831.888.

In questo positivo contesto sono anche aumentati i visitatori totali dell’anno, pari a 22.921, rispetto ai 20.216 del 2018, con un incremento di 2.705 unità, corrispondente al 13,38% in più.

Per quanto riguarda gli articoli quest’anno ne sono stati inseriti 79, portando il totale a 772, mentre le foto ed i documenti sono stati 632, portando il totale a 7.077. I video inseriti in quest’anno sono stati solo I, portando il totale a n° 65.

Per quanto riguarda le traduzioni per l’inglese possiamo sempre contare sulla disponibilità di George Dernowski, mentre per il francese sono disponibili sia la prof.ssa Sandra Simoncini che la sig.ra Loretta Lazzarini e per lo spagnolo contiamo su Mariella Morello.

Simona Ciasca

Simona Ciasca

Nel corso del 2019 abbiamo ospitato contributi di Luca Carestia, della dott.ssa Maria Belardinelli e di Simona Ciasca.

Con quest’ultima la collaborazione è continua ed oramai quasi tutti gli articoli vengono firmati insieme, con ottimi risultati e riscontri sia di critica che di pubblico.

Per quanto riguarda le foto, fondamentale è il contributo quantitativo e qualitativo di Sergio Ceccotti. Insostituibile il ruolo del nostro web Master Rodolfo Cingolani, senza il suo prezioso apporto non potremmo fare niente.

Il 2019 è l’anno in cui è stato portato a termine positivamente il progetto Art Bonus riguardante il restauro di n° 10 statue lignee portareliquari degli Apostoli del sec. XVII di proprietà Comunale, che noi abbiamo seguito con molti articoli.

Sergio Ceccotti

Sergio Ceccotti

Le 10 statue sono state restaurate dalla dott.ssa Letizia Bruscoli di Pesaro, grazie a 6 mecenati locali, per una spesa complessiva di Euro 7.500.

I mecenati sono stati il dott. Roberto Domenichini, il dott.Franco Senigagliesi, Enzo Romagnoli, Samuele Grappini, il Panificio Eredi Borroni e la ditta Elettromedia srl. Questi 6 mecenati hanno potuto usufruire dei benefici fiscali della legge Art Bonus, che prevede un credito d’imposta del 65%, diluito in 3 anni.

Il progetto di restauro è stato seguito dall’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca, responsabile del nostro patrimonio storico ed artistico ed è stato portato a termine il giorno 8 Novembre 2019.

Rodolfo Cingolani

Rodolfo Cingolani

Nel corso di tutto il 2019 è proseguita positivamente la collaborazione con il sito di informazione “ilcittadinodirecanati.it”. I nostri articoli vengono periodicamente inviati e pubblicati sul sito ed hanno un ottimo riscontro di pubblico. Questa per noi è una straordinaria esperienza che ci consente di farci conoscere ad un pubblico molto più vasto del nostro blog e ci ha permesso di aumentare notevolmente i nostri lettori. Ringraziamo per la disponibilità il suo Direttore, Fabrizio Carbonetti.

Grazie al vostro continuo sostegno ed affetto, noi continueremo il nostro lavoro di informazione e di ricerca sempre al servizio della nostra comu­nità, con molta umiltà.

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Copertina del libro

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Presso la Biblioteca Francescana di Falconara dei Frati Mi­nori si trova il manoscritto originale della storia di Monte Santo di Carlo Cenerelli Campana.

Il libro a stampa fu pubblicato solo nel 1852 presso la Tipografia di Giacomo Jaffei e Figli di Ripatransone, grazie all’interessamento del Marchese Filippo Bruti Liberati e di sua moglie, la contessa Ippolita Compagnoni Marefoschi di Monte Santo, a cui Carlo Cenerelli Campana nella presentazione del suo libro rivolge una calorosa dedica.

Il marchese Filippo Bruti Liberati, storico, è l’autore delle 14 Lettere Sopra Monte Santo, scritte tra il 1839 e il 1858.

Il libro è un documento straordinario, tenuto in ottime condizioni, rilegato da parte dei Frati Minori con molta cura e ci ha consentito di conoscere un altro particolare legato alla sua storia: il giorno 22/12/1846 il Consiglio Comunale di Monte Santo ha discusso anche un punto all’ordine del giorno che riguarda­va proprio la storia di Monte Santo di Carlo Cenerelli Campana. In quel­la occasione l’autore chiedeva al nostro comune di finanziare la stampa dell’opera, che costava scudi 100 e lui tratteneva per se solo 100 co­pie del libro. Il nostro comune in quella occasione non decise la stampa del volume, ma solo la nomina di una commissione di esperti per poter esaminare la validità del testo a livello storico. La commissione era composta dai seguenti membri: Prof. don Luigi Ricciardi, don Antonio Scarafoni, Prof. Clitofonte Fioretti, Conte Osvaldo Carradori e Pietro Mancinforte Sperelli.

Tenuto conto che in nessuna altra delibera del Consiglio Comunale succes­siva è stato trovato riferimento all’esito di questa commissione, si potrebbe dedurre che il nostro comune sia arrivato alla conclusione di non finanziare la stampa dell’opera, stampa che è avvenuta solo do­po 6 anni, cioè nel 1852, grazie a privati nobili.

Leggendo il testo del manoscritto si potrebbe concludere con certezza storica che è l’originale sulla storia di Monte Santo di Carlo Cenerelli Campana che noi conosciamo, poi pubblicato nel 1852..

Inoltre c’è la certezza di quando è stato completato il testo manoscritto, cioè il 1847. Nel libro è contenuta anche un’interessante novità: le raffigurazioni, con i disegni e le descrizioni, degli stemmi delle fa­miglie nobili di Monte Santo, un documento molto interessante.

A parte inoltre troviamo disegno che raffigura Monte Santo, trat­to da un lavoro di Giuseppe Federici del 1773, dove si vede in prima piano la Porta di Galiziano nel quartiere di San Pietro, con la cinta muraria.

Filippo Bruti Liberati

Anche il titolo del manoscritto è diverso in minima parte del libro a stampa del 1852. Nel manoscritto il titolo è “Storia dell’Antica Città di Potenza nel Piceno rediviva in Monte Santo”, mentre nel libro a stampa del 1852 “Istoria dell’Antica Città di Potenza rediviva in Montesanto”. Sul frontespizio del manoscritto vi è una scritta in latino molto interessante “Nemo propheta in patria sua” (nessuno è profeta nella sua patria) probabilmente riferita al fatto che il libro di Carlo Cenerelli Campana sulla storia di Monte Santo è stato stampato a Ripatransone e non nella nostra città.

Per quanto riguarda il volume a stampa originale del 1852, presso la nostra Biblioteca Comunale “Carlo Cenerelli Campana” se ne trova una copia dal 2001, acquistata dal nostro comune al prezzo di Lire 900.000 dalla Libram di Umberto Montali di Porto Recanati.

Nel 1978, grazie all’interessamento di Alberto Rosciani, la Banca Popolare delle Province di Ancona e Macerata ha deciso di far stamspare in anastatica la copia del volume di Carlo Cenerelli Campana, per poter distribuire ai propri clienti. La Banca Popolare di Potenza Picena, fondata nel 1898, era confluita in questo istituto di credito a livello regionale ed Alberto Rosciani era membro del consiglio di Amministrazione. Anche di questo volume presso la nostra Biblioteca ne esiste una sola copia. Il libro per conto della Banca era stato stampato dalla Società Atesa di Bologna, la quale nel 1987 di sua iniziativa ha stampato una nuova edizione anastatica della storia di Monte Santo, con una bella copertina cartonata. Anche di questo volume presso la nostra Biblioteca ne esiste una copia.

Anche in rete è possibile consultare il libro di Carlo Cenerelli Campana sulla storia di Monte Santo, grazie all’iniziativa dell’Università statu­nitense di Harvard. Oggi il volume in anastatica è introvabile e sarebbe opportuno poterlo far ristampare, in modo che possa essere conosciuto a livello popolare.

Frontespizio del Manoscritto della Storia di Montesanto di Carlo Cenerelli Campana del 1847. Biblioteca Francescana di Falconara.

Ringraziamo padre Gabriele Lazzarini per averci consentito di poter conoscere il testo del manoscritto sulla storia di Monte Santo di Carlo Cenerelli Campana gelosamente conservato presso la Biblioteca Francescana dei Minori di Falconara. La presenza di questo manoscritto a Falconara era già conosciuta dal dott. Roberto Domenichini, nostro concittadino ed attualmente Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro.

Dal 2002 la Biblioteca Comunale di Potenza Picena è intitolata a Carlo Cenerelli Campana.

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s_francesco_pincioLa chiesa di San Francesco di Potenza Picena è chiusa dal giorno 30 Ot­tobre del 2016, in conseguenza della forte scossa di terremoto che si è verificata quel giorno e niente è stato fatto ad oggi per poter consentire la sua riapertu­ra. La chiesa di San Francesco non è proprietà nè della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo, nè del nostro Comune, è un bene di proprietà del Ministero degli Interni, Fondo Edifici di Culto.

Il giorno 9 luglio 2019 la chiesa di San Francesco, ed in particolare il tetto, quello rivolto verso il Pincio, è stato scoperchiato da una forte tromba d’aria, che ha anche danneggiato i tetti di alcune abitazioni pri­vate di Via Trento.

La Soprintendenza di Ancona, tramite l’architetto Francesca Bruni, ha fatto un sopra11uogo il giorno 9 Agosto 2019 e successivamente sono stati eseguiti tutti i lavori necessari alla sistemazione del tetto della chiesa di San Francesco ed anche i privati hanno fatto eseguire lavori di sistema­zione ai tetti delle loro case di Via Trento.

Tutte le impalcature del cantiere e le transenne che erano state collocate intorno alla chiesa di San Francesco al Pincio sono state rimosse prima di Natale 2019, mentre quelle presenti lungo la scalinata di Via Trento solo il giorno 2 gennaio 2020. I lavori sul tetto della chiesa di San Francesco si erano conclusi il giorno 3 dicembre 2019 e sono stati eseguiti dall’impresa Cielo di Mogliano, per un importo di Euro 40.000.

Da diversi mesi non sono più funzionanti i 4 fari posti sul tetto sia della Palestra “Alberto Cittadini”, della Pinacoteca comunale “Benedetto Biancolini” e della chiesa di San Francesco, che illuminavano di notte il campa­nile. Questi 4 fari andrebbero subito ripristinati, cogliendo l’occasione per sostituirli con fari a led.

campanile in ombra

Foto di Sergio Ceccotti.

Questi 4 fari sono stati collocati dal nostro comune ed il nostro Ente deve chiedere alla ditta che ha l’appalto dell’illuminazione pubblica di procedere alla loro riattivazione.

Cosa si aspetta per fare questo intervento necessario a poter illuminare in maniera di nuovo ottimale questo nostro monumento nazionale con il suo campanile, quest’ultimo opera dell’architetto Pietro Augustoni?

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presentazione di Simona Ciasca e Paolo Onofri

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Stemma Comunale tratto dal frontespizio del Catasto rustico di Monte Santo (1762-1765) presso l’archivio storico di Potenza Picena, disegnato da Giuseppe Federici.

L’avvocato Silvano Mazzoni di Potenza Picena ha fatto pubblicare all’interno dell’opuscolo che è stato stampato per le celebrazioni italo-argentine del 1967, che hanno poi portato, all’inaugurazione della Piramide de Mayo di Largo Leopardi il giorno 16 Luglio 1967, un interessante scritto storico del dott. Dazio Olivi “Notizie topografiche di Monte Santo”, pubblicato a Fano nel 1850. La pubblicazione è oggi introvabile.
In quel periodo il dott. Dazio Olivi era a Monte Santo dove svolgeva il compito di Medico condotto della nostra città.
Era nato a Loreto nel 1814 da Giuseppe e con la sua famiglia, sua moglie Francesca Galizi di Senigallia ed i suoi 4 figli, Dante, Italiano, Leonida e Torquato, abitavano in contrada Sant’Agostino, oggi Via Silvio Pellico.
Prima di venire a Monte Santo il dott. Dazio Olivi aveva già lavorato a Senigallia, Fano, Marina di Montemarciano e successivamente a Filottrano. È morto nel 1889.
Benedetto Biancolini “S. EmidioNel testo c’è un evidente errore, quando parla delle Parrocchie di Monte Santo esistenti nel 1850 indicandone 4, in quanto all’epoca erano solo 3, quella di Santo Stefano, che contava 3.654 anime, quella di San Giacomo Maggiore, con 1.320 anime ed infine quella di San Girio, con 1.402 anime.
È una bellissima e completa raffigurazione della nostra città di 170 anni fa, testo pubblicato prima della stampa del libro di Carlo Cenerelli Campana sulla storia di Monte Santo, avvenuta solo nel 1852.
Abbiamo ritenuto opportuno far conoscere questo testo ai nostri affezionati lettori, in quanto lo riteniamo straordinario per come presenta la nostra città, che contava all’epoca oltre 6.000 abitanti.

« Montesanto è una antica e illustre terra della Marca di Ancona, nella delegazione di Macerata, Diocesi Arcivescovile di Fermo, posta in ameno colle, sulla destra riva del Potenza, distante di una lega al N. E. dal mare Adriatico, di quattro e mezza al N. E. di Macerata e di una e tre quinti al S. da Loreto. È costituita su di un vago e ben ordinato disegno; dimodoché le sue contrade fanno tutte capo alla piazza Grande che sta nel centro. Ha mura castellane, le quali hanno un miglio di circuito e tre porte. Parecchi edifici vi sono, che meritano qualche menzione; come il palagio governativo, che ha unita una bella torre ed il palagio del Municipio, che di un comodo portico è ornato. Montesanto ha sedici chiese, fra le quali sono da rammentare la chiesa di S. Stefano, che è insigne Collegiata, quella di S. Agostino e l’altra di S. Francesco: hanno vi quattro parrocchie e sei corporazioni religiose. Vi è un Istituto di pie donne sotto il nome di Addolorate, non astrette da voti, le quali dannosi all’arte di tessere tele di ogni qualità e tappeti bellissimi di cotone o di lana, ed alla istruzione delle fanciulle. Avvi un orfanatrofio e un istituto di dotazione per povere ed oneste zitelle, un Monte di pietà pecuniario, un Refugio per i vecchi inabili ed uno Spedale. Montesanto ha un censimento rustico di cinquecentoventinovemila scudi romani; è capoluogo di Governo ed ha una popolazione di oltre seimila abitanti comprensivi quelli del territorio. È molto coltivata in questo paese la industria agricola; ed havvi una buona fabbrica di terraglia, la quale ogni di vassi lodevolmente perfezionando.
I campestri dintorni di Montesanto sono deliziosissimi, e da qualsiasi parte delle mura castellane l’occhio dei riguardanti si volga, contempla una stupenda veduta di mare, di pianura, di montagna; ed in ispecialità dalla piazza di S. Francesco si gode un paesaggio meraviglioso. Dal lato dei Cappuccini vedesi la riguar-devole ed amenissima Villa Buonaccorsi ornata di giardini, boschetti, grotte, giochi di acqua e d’altri piacevoli sollazzi. In prossimità del paese ammirasi ancora un picciolo, ma elegante giardino dei signori conti Marefoschi. Fertile specialmente di frumento, di vino, di olio, è il territorio di Montesanto: le cose necessarie alla vita vi sono buone ed a prezzi discreti ed equi; l’aria vi è purissima; il clima n’è temperato: ma vi dominano certe stagioni li venti sciroccali; Montesanto è celebre nella storia picena del Medio Evo. Imperciocchè fu soggetta a molte avventure di sommovimenti civili e di guerre; fu in lega amichevole con la Repubblica di Venezia; ebbe una piccola parte nei fatti di quel tempo antico, doloroso ed insieme glorioso all’Italia; e fu Madre aperta e generosa ad uomini per lettere, scienze ed armi reputati e di grande animo.

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Il comune di Potenza Picena ha portato a termine positivamente il giorno 8 Novembre 2019 il suo primo progetto Art Bonus, grazie all’impegno dell’Economo Comunale, dott.ssa Simona Ciasca.

Si è trattato del restauro di n° 10 statue lignee portareliquari del sec. XVII, restaurate dalla dott.ssa Letizia Bruscoli di Pesaro e costato la somma di Euro 7.500, finanziato da 6 mecenati locali.

I mecenati sono il dott. Roberto Domenichini, il dott. Franco Senigagliesi, Enzo Romagnoli, Samuele Grappini, il Panificio degli Eredi Borroni e la ditta Elettromedia srl.

Il positivo risultato del restauro delle 10 statue lignee è stato anche comunicato al Ministro della Cultura Dario Franceschini il giorno 9 Di­cembre 2019.

Ci sono altri 3 progetti Art Bonus predisposti dal nostro Comune, presen­ti sul portale ufficiale del Ministero.

Si tratta di n° 4 antifonali dei secc. XVI e XVII, della Fonte di Gali­ziano del sec. XV e del quadro di Santa Apollonia del sec. XVIII.

Per questi tre progetti il nostro Comune ad oggi non ha raccolto neppu­re un euro, soltanto la Fondazione “Anton Mario Filippetti” di Potenza Picena ha manifestato la disponibilità a finanziare nel 2020 il restauro di un antifonale, quello più antico del 1544, per un importo di Euro 1.722,40, Iva compresa.

Chiunque fosse interessato a finanziare uno di questi progetti Art Bonus del Comune di Potenza Picena, potrà usufruire dei benefici fiscali della legge che prevede un credito d’imposta del 65%, diluito in 3 anni.

Per informazioni rivolgersi alla dott.ssa Simona Ciasca, (telefono ufficio 0733-679212).

Quadro di Santa Apollonia del Sec. XIX di autore ignoto. Foto di Sergio Ceccotti.

Perchè non richiedere dei finanziamenti ad esem­pio alla Fondazione Carima di Macerata?
La Fondazione Carima nel periodo 2015-2018 ha distribuito quasi 900.000 Euro a favore di progetti rientranti nell’Art Bonus.

Perchè non richiedere inoltre un contributo ad un’Azienda come l’Astea di Osimo, che si occupa della gestione dell’acqua, per il restauro della Fonte di Galiziano?

Si ricorda che negli ultimi anni il nostro comune è riuscito ad ottene­re finanziamenti sia per il restauro del sipario del Teatro “Bruno Mugellini”, poi inaugurato il giorno 18/11/2006, che per il restauro del nostro organo da sala Giovanni Fedeli del 1757, poi inaugurato il giorno 8/12/2007, da parte proprio della Fondazione Carima di Macerata.

Nel primo caso, cioè il sipario, abbiamo ottenuto un contributo di Euro 10.000, mentre per l’organo Fedeli di Euro 25.000.

Perchè non riprovare? Non siamo capaci di fare una domanda? Abbiamo tutti i progetti approvati dalle Soprintendenze, li abbiamo inseriti sul por­tale Art Bonus, cosa ci costa, al massimo si potranno ottenere dei di­nieghi. Facciamo queste richieste.

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