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Archive for settembre 2020

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Interno della Chiesa di San Francesco. Foto tratta dal libro “Il fascino della Storia, il respiro del mare – Potenza Picena”.

La chiesa di San Francesco di Potenza Picena nel 1937 è stata sottoposta a notevoli lavori di restauro sia del tetto che del campanile, lavori eseguiti dall’impresa edile di Pasquale Clementoni e Figli di Potenza Picena.

Dopo la liberazione di Potenza Picena dai nazi-fascisti, avvenuta il giorno 30 giugno del 1944, ad opera delle truppe corazzate polacche del battaglione Skorpion, al comando del colonnello Ignacy Kowalczeski, si sono resi necessari altri lavori di restauro ed abbellimento all’interno della chiesa di San Francesco.

Per poter finanziare questi lavori è stata lanciata dalla Parrocchia di Santo Stefano, guidata all’epoca da don Marone Cesanelli, con vice don Francesco Pallottini, una pubblica sottoscrizione tra la popolazione di Potenza Picena e non solo, raccogliendo la ragguardevole somma di lire 65.000, veramente notevole per il periodo, tenendo anche conto delle difficoltà economiche della popolazione a seguito degli eventi bellici.

La riapertura della chiesa di San Francesco al culto è avvenuta il giorno 5 agosto 1945 e Rettore della chiesa era don Francesco Pallottini.

Per poter raggiungere la notevole somma di lire 65.000 hanno contribuito in tanti e noi abbiamo avuto la fortuna di trovare l’elenco generale dei sottoscrittori, redatto in quel periodo da don Francesco Pallottini.

Padre Gabriele Monti ritratto, olio su tela, 1951, opera di Giuseppe Fammilume di Pollenza

Il contributo più importante è stato quello di padre Gabriele Monti, nostro concittadino, agostiniano, in quel periodo a Roma, che ha dato il notevole contributo di lire 8.000, il più alto in assoluto. Segue il contributo, anche questo notevole, dei soldati polacchi del battaglione Skorpion, lire 7.500. Hanno inoltre contribuito con lire 2.500 la contessa Leopoldina Buonaccorsi, moglie del conte Carlo Lazzarini, la famiglia Piani, Nello Grandinetti, Raoul Moschini, l’Avv. Paolo Scarfiotti, Mariano Ciuccarelli, Gilda Monsù, vedova Pupitti. Inoltre la contessa Maria Pia Buonaccorsi ha contribuito con lire 1.500, come Luigi Gigotti e l’avv. Paolo Palloni, la Schola Cantorum con lire 1.000 ed Adele Giachini. Infine con lire 500 il dott. Giuseppe Petetti, Rinaldelli Liduina, Tanoni Edoardo e Bompadre Cesare, per un totale di lire 41.000. Inoltre sono state raccolte in chiesa tra i fedeli lire 7.000, nella nostra città lire 16.500, per un totale di lire 65.000.

Le sei cappelle interne alla chiesa di San Francesco sono state ristrutturate ed abbellite a spese dei seguenti finanziatori:

  1. Cappella della Natività – Contessa Leopoldina Buonaccorsi in Lazzarini,
  2. Cappella di Sant’Andrea d’Avellino – Avvocato Paolo Scarfiotti,
  3. Cappella di Santa Rita – Raoul Moschini,
  4. Cappella di Sant’Anna – famiglia Piani.
  5. Cappella di Sant’Antonio da Padova – Mariano Ciuccarelli,
  6. Cappella dell’Addolorata – Gilda Monsù, vedova Pupitti.
Inaugurazione dello stadio comunale “U.S. Potentina-Skorpion” di Potenza Picena costruito dai soldati polacchi.

Parlando della storia della chiesa di San Francesco di Potenza Picena non si è mai accennato a questi lavori eseguiti dopo la fine della seconda guerra mondiale, mentre oggi è stato possibile farlo grazie al ritrovamento casuale del documento nel nostro ricchissimo archivio storico comunale di Via Trento a Potenza Picena, che parla di questi importanti lavori.

Anche questi lavori all’interno della chiesa dovrebbero essere stati effettuati dall’impresa edile di Pasquale Clementoni e figli di Potenza Picena.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Il poliambulatorio di Potenza Picena oggi. Foto di Sergio Ceccotti.

Il Poliambulatorio di Potenza Picena, situato in Via delle Fonti, vicino alla Fonte di Galiziano, è stato inaugurato il giorno 19 settembre 2003.

La struttura è costata la somma complessiva di euro 1.403.175,13 finanziata dalla Regione Marche ed è stata costruita su un terreno messo a disposizione dal nostro Comune.

Il vecchio Poliambulatorio era collocato nel palazzo di Corso Vittorio Emanuele II, dove nel 1737 è sorto l’Ospedale Civile da un donativo del conte Monsignore Alessandro Bonaccorsi. Questo palazzo oggi è abbandonato.

L’area dove è stato costruito il nuovo Poliambulatorio ospitava precedentemente il mattatoio comunale, dietro al quale era presente un vivaio di piante messe a dimora nel 1986.

La nuova struttura è formata da n.17 locali su due piani, per un totale di mq. 5.120, compreso un ampio parcheggio con 100 posti auto.

Inaugurazione del Poliambulatorio di Potenza Picena, il 19 settembre 2003. Da sx Don Carlo Leoni, Mario Morgoni, Augusto Melappioni e Giulio Silenzi. Foto di Franco Giuggioloni.

Il giorno dell’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Potenza Picena Mario Morgoni , il parroco della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo, don Carlo Leoni, il Direttore Generale dell’ASL 8 Salvatore Mascaro, l’assessore regionale alla sanità Augusto Melappioni, l’onorevole Paola Mariani, il consigliere regionale Giulio Silenzi, il Presidente del Consiglio Provinciale Pantanetti ed i consiglieri provinciali di Potenza Picena Ezio Manzi e Mirco Rastelli.

Presenti anche alcune classi della scuola elementare di Potenza Picena.

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Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Coperina del libro Le sue pietre, la sua Anima Padre Pietro Lavini Fotografia e storia di Adriana Pierini.

Il giorno 9 agosto 2020 presso il Monastero di San Leonardo sui Monti Sibillini, è stato presentato per la prima volta il libro fotografico-storico di Adriana Pierini “Le sue pietre, la sua anima, padre Pietro Lavini”.

Questo progetto editoriale nasce nel giugno del 2013 dal primo incontro di Adriana Pierini presso il Monastero di San Leonardo. La fotografa di Recanati Adriana Pierini chiese umilmente al “muratore di Dio” di poter portare avanti questo suo progetto fotografico e storico ed ebbe l’assenso di padre Pietro. Questo incontro avveniva tre anni prima dalla morte di padre Pietro Lavini.

La prima volta che Adriana Pierini ha esposto queste foto è stato il giorno 7 novembre 2015, tre mesi dopo la morte del frate muratore, foto esposte in permanenza nel Monastero di San Leonardo.

Adriana Pierini è una fotografa di Recanati, nata nel 1954 ed ha lavorato presso il Comune di Recanati, curando il settore turistico. È socia del Fotocineclub di Recanati ed il Presidente onorario dello stesso, Antonio Baleani, ha curato la parte biografica di Adriana Pierini.

Padre Pietro Lavini, al secolo Armando, è nato a Potenza Picena il giorno 7/7/1927 in Via S. Croce n.344 da Nazzareno e da Palmina Reucci. È morto il giorno 9 agosto 2015 presso l’Ospedale di Comunanza ed è sepolto presso la Cappella dei frati Cappuccini e dei frati Minori nel Cimitero di Potenza Picena.

Padre Pietro aveva un altro fratello, anche lui frate cappuccino, padre Isidoro, morto il giorno 31/7/2015 a Macerata, pochi giorni prima di padre Pietro ed una sorella, Armanda, ancora oggi vivente, che si è sposata con Luigi Domenichini ed hanno avuto due figli, il prof. Silvano Domenichini ed il dott. Roberto Domenichini, attualmente Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro.

Il libro è stato patrocinato dall’Arcidiocesi di Fermo, dalla Provincia Picena dei frati Cappuccini, dal Monastero di Santa Caterina di Santa Vittoria in Matenano, dal Comune di Montefortino, dal centro Studi “Fortunato Duranti” di Montefortino, dal Fotocineclub di Recanati ed ha avuto il riconoscimento da parte della FIAF L04/2020.

Adriana Pierini. Foto A. Baleani

Contiene interventi dell’Associazione Laga Insieme ONLUS “Amici per Natura” di Amatrice ed Accumoli (il libro è stato realizzato grazie al loro sostegno), di Adriana Pierini con le sue 17 foto artistiche e bellissime di padre Pietro Lavini, del Sindaco di Montefortino, Domenico Ciaffaroni, del Presidente dell’Associazione Laga Insieme onlus, Biancamaria Classetti, del Presidente onorario della Fiaf Giorgio Tani, di padre Gianfranco Priori, Rettore del Santuario Madonna dell’Ambro, di Vicenzo Varagona, giornalista Rai, di Onorato Diamanti del Centro Studi “Fortunato Duranti” di Montefortino, per quanto riguarda la parte storica. Contiene anche il capitolo IX del libro di padre Pietro Lavini “Lassù sui monti”.

Il libro contiene inoltre un’altra interessante novità, oltre al testo in italiano, è stata prevista la traduzione in inglese, curata dalla signora Marie Condon.

Il libro è stato stampato dalla Tecnostampa di Loreto nel mese di Luglio 2020 e si può trovare presso il Monastero di San Leonardo ed il Santuario Madonna dell’Ambro, lasciando un contributo di € 15. I proventi raccolti saranno destinati al recupero di una parte del Monastero: realizzazione di un Museo-Fototeca da ubicare al suo interno. Il libro inoltre si può richiedere lasciando un commento a questo articolo.

Ci si augura che questo bellissimo libro possa essere anche presentato a Potenza Picena, la città dove padre Pietro Lavini è nato, come è già avvenuto per il libro di Vincenzo Varagona “Il muratore di Dio” il giorno 11/12/2016 presso la sala riunioni “Umberto Boccabianca” di Via Trento, iniziativa curata dalla Biblioteca Comunale “Carlo Cenerelli Campana”.

Padre Pietro Lavini

Potenza Picena, la sia città natale, dovrebbe intitolare a Padre Pietro Lavini il piazzale che si trova tra via S. Croce e Vico Guarnieri, che verrà prossimamente anche pavimentato, collocato a poca distanza dalla casa dove lui è nato il giorno 7/7/1927. Sarebbe un bellissimo omaggio al “muratore di Dio”.

Ringraziamo, infine, il dott. Roberto Domenichini per averci messo a disposizione il libro dedicato a suo zio da parte di Adriana Pierini.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Ex voto Santuario Madonna delle Grazie Potenza Picena realizzato dal Prof. Giuseppe Asciutti. Foto Bruno Grandinetti.

Dopo l’esposizione pubblica nella mostra “Per Grazia Ricevuta”, organizzata dal Fotoclub di Potenza Picena dal 1 agosto fino al giorno 16 agosto 2020, presso la Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, durante la 3° Festa Patronale di Santo Stefano, vogliamo ora far conoscere meglio gli ex voto presentati nella mostra.

I 51 ex voto sono rappresentati nelle bellissime foto scattate negli anni Settanta da Bruno Grandinetti e oggi gentilmente messe a disposizione dal Fotoclub per farle ammirare in tutta la loro bellezza ai nostri affezionati lettori.

Nell’ambito della mostra sono stati esposti sia i 26 ex voto originali, che i 25 riprodotti solo in fotografia, in quanto gli originali sono scomparsi dalla Collegiata di Santo Stefano.

Il più antico ex voto è datato 1833 e riguarda un incidente con un biroccio, mentre il più recente è del 12 febbraio 1940, di Leonella Rebichini, una bambina di 4 anni, salvata da una grave malattia.

Ex-voto della Madonna delle Grazie di Potenza Picena

La maggior parte degli ex voto sono ottocenteschi ed una piccola parte della prima metà del Novecento. In quattro di questi riconosciamo la mano artistica del Prof. Giuseppe Asciutti, come in quello del 1936 di Stella Tartabini, un incidente con il biroccio. Stella Tartabini nata il 10/2/1909, figlia di Marone e di Maria Rossi, abitava in C.da Asola.

A noi è molto familiare il soggetto di un ex voto del 1935, Luigino Rossini, detto “Lo stagnì”, dove lui bambino di due anni cade dalla finestra della sua abitazione posta in Via Piave a Potenza Picena. Anche questo ex voto dovrebbe essere opera del prof. Giuseppe Asciutti, che abitava poco distante dalla famiglia Rossini. Luigino Rossini era nato il il 5/4/1933 da Vitaliano e da Maria Girotti.

Un terzo ex voto che potrebbe essere attribuito al prof. Giuseppe Asciutti, sia per lo stile che per la firma, è quello di Paolo Calcabrini del 1936, raffigurante un incendio durante le fasi di trebbiatura. Paolo Calcabrini, nato il 3/7/1871 da Francesco era un mezzadro ed abitava in C.da Molino. Il quarto ex-voto dovrebbe essere quello del 1940 di Leonella Rebichini. Era nata a Potenza Picena il 27/6/1936 da Ferdinando e da Teresa Pesci e si è sposata con Tarcisio Pescetti. È oggi vivente ed abita con il figlio Gerio a Civitanova Marche.

Ex voto Santuario Madonna delle Grazie Potenza Picena realizzato dal Prof. Giuseppe Asciutti. Foto Bruno Grandinetti.

Molti di questi ex voto fotografano episodi che si sono verificati nel contesto del lavoro agricolo delle nostre rigogliose campagne, in quanto questo tipo di attività era la più diffusa nella nostra città.

Un ex voto del 7 giugno 1863 di Serafino Mazzoni documenta un’aggressione con coltello avvenuta davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie; grazie ad esso possiamo vedere come era, all’epoca, la facciata di questo Santuario.

Serafino Mazzoni già in precedenza, nel 1858, aveva dedicato un ex voto, nel quale viene rappresentato lui salvato dall’annegamento in un fiume, pensiamo il Potenza.

Tutti gli ex voto fino al 1970 erano conservati sulle pareti del Santuario della Madonna delle Grazie, poi, a causa del crollo del tetto, sono stati portati via e collocati presso la Collegiata di Santo Stefano.

Bruno Grandinetti li ha potuti fotografare in questa fase.

Dopo i lavori di restauro del Santuario (la riapertura è avvenuta nel 1973), gli ex voto non sono più ritornati al suo interno.

Le origini di questo Santuario sono molto antiche e la originaria cappella dovrebbe risalire al Quattrocento. L’immagine della Madonna con il Bambino che si venera al suo interno è un affresco del XV secolo, di autore ignoto, nel passato era stato attribuito a Pietro da Montepulciano.

La Cappella nel 1788, per vetustà, doveva essere demolita per ordine dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Andrea dei Conti Minucci ed il materiale utilizzato per il restauro della chiesa di San Giacomo Maggiore.

La popolazione di Monte Santo si oppose a questa decisione del Vescovo di Fermo e chiese l’intervento economico del conte Leandro Mazzagalli di Recanati, affinchè finanziasse le opere di ristrutturazione del tempietto e ne acquisisse il patronato.

In questo modo la chiesa fu salvata, ingrandita, abbellita ed inaugurata nel 1794. Cento anni dopo, nel 1894, è stato festeggiato il centenario di questo avvenimento con l’apposizione delle corone d’oro sulla Vergine e sul Bambino, facendo grandiosi festeggiamenti, sia religiosi che civili.

La festa della Madonna delle Grazie si festeggia il giorno 2 luglio.

Ex voto Santuario Madonna delle Grazie Potenza Picena realizzato dal Prof. Giuseppe Asciutti. Foto Bruno Grandinetti.

Gli ex voto originali andrebbero restaurati e successivamente esposti al pubblico. Si propone alla Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena di far predisporre un progetto di restauro dei 26 ex voto originali, cercando tra le famiglie della parrocchia e non solo, mecenati disposti a finanziare l’intervento.

Inoltre sarebbe bene che tutti gli ex voto venissero riprodotti fotograficamente ed esposti in permanenza sulle pareti del Santuario della Madonna delle Grazie.

E’ nostra intenzione predisporre una pubblicazione con tutte le 51 foto degli ex voto, con una nostra presentazione iniziale. La pubblicazione, se riuscisse a trovare uno sponsor, potrebbe essere venduta al pubblico ed il ricavato utilizzato per far restaurare gli ex voto originali.

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Esterno ex-Ospedale Bonaccorsi

Il Palazzo dell’ex Ospedale Civico Bonaccorsi di Corso Vittorio Emanuele II a Potenza Picena è stato invaso dai piccioni.

Negli anni scorsi parte del tetto era crollato e nessuno aveva provveduto a ripararlo o comunque ad evitare che potessero entrare i piccioni. Da questa apertura sono potuti entrare indisturbati i piccioni, nidificando al suo interno e riempiendo i locali della struttura dei loro escrementi, creando un grave problema igienico-sanitario.

Come era successo per tanti altri palazzi storici abbandonati al loro destino nel nostro Centro storico, anche nel caso del Palazzo ex Ospedale Civico Bonaccorsi, struttura di proprietà comunale, la mancata manutenzione del tetto ha consentito ai piccioni di entrare, viverci, riprodursi tranquillamente. Nel caso dei palazzi privati occupati dai piccioni, il nostro comune con ordinanza n° 43 del 30/3/2010, aveva obbligato i proprietari a risanare i locali e a chiudere le aperture che avevano consentito l’ingresso dei piccioni. Ora nel caso del Palazzo dell’ex Ospedale Bonaccorsi di proprietà comunale valgono lo stesso le norme di legge? I nostri vigili urbani obbligheranno il nostro comune ad intervenire immediatamente sul fabbricato? Interverrà la Sopritendenza di Ancona?

Questo Palazzo storico che ha visto nascere nel 1737 l’Ospedale Civico al suo interno, dopo il donativo del conte Mons. Alessandro Bonaccorsi, alla chiusura dell’Ospedale ha poi ospitato anche la Scuola Media di Potenza Picena, prima della costruzione nel nuovo fabbricato della Circonvallazione Le Grazie. Successivamente ha ospitato il Poliambulatorio, poi il Circolo degli anziani “Armando Fioranelli”, gli Scout di Potenza Picena ed altre associazioni sportive e ricreative locali.

Il Palazzo in questione è stato inserito fin dal 29/6/2011, delibera del consiglio Comunale n° 20, tra i beni immobili del nostro comune da poter vendere al prezzo di Euro 626.000.

Stemma della Famiglia Bonaccorsi e lapide che ricorda Alessandro Bonaccorsi

Nel 2012, il giorno 27 Aprile delibera n° 14, il consiglio comunale ha apportato una variante al piano particolareggiato del nostro Centro Storico, prevedendo l’uso della struttura per fini abitativi.

Nel 2013, decreto n° 233 del 4/10/2013, la Soprintendenza di Ancona ha dichiarato il Palazzo di interesse storico ed architettonico, vincolandolo.

Sono trascorsi quasi 10 anni da quando per la prima volta questo Palazzo storico è stato messo in vendita al prezzo di Euro 626.000 e nessuno ha presentato offerte di acquisto.

Nel frattempo per la chiusura, l’abbandono e la mancata manutenzione parte del tetto è crollato, sono potuti entrare i piccioni che nel corso degli anni hanno colonizzato l’intera struttura.

In queste condizioni nessuno sarà interessato ad acquistarlo, neppure se regalato.

È preferibile sistemare il tetto, ripulirlo al suo interno dagli escrementi dei piccioni e toglierlo dall’elenco dei beni immobili del nostro comune da vendere ed utilizzarlo per finalità sociali e culturali della nostra comunità.

Questo antico Palazzo del nostro centro storico ha fatto la stessa fine della chiesa di Sant’Agostino, abbandonata e dove parte del tetto dell’abside era crollato e regnavano indisturbati tantissimi piccioni. Poi il “miracolo” di un servizio televisivo del TG Marche, grazie all’iniziativa del dott. Roberto Domenichini, ed il nostro Comune guidato dal sindaco Mario Morgoni ha deciso il recupero della ex chiesa di Sant’Agostino ed oggi noi tutti ci vantiamo della bellezza ed originalità del l’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”.ù

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