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Archive for giugno 2021

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Cappella della Madonna di Lourdes Presso la Chiesa di San Lorenzo dei Frati Cappuccini. Foto di Sergio Ceccotti.

All’interno della Chiesa di San Lorenzo dei Frati Cappuccini di Potenza Picena troviamo la caratteristica Cappella con la grotta di Lourdes, opera eseguita nel 1939 su disegno del prof. Giuseppe Asciutti, dall’impresa edile di Pasquale Clementoni e figli di Potenza Picena, ottenuta demolendo la vecchia foresteria del Convento.

Recentemente abbiamo ritrovato, nel contesto del nostro ricchissimo archivio storico comunale, il progetto originale della Cappella firmato dal prof. Giuseppe Asciutti.

All’interno della Cappella si trovano sia la statua della Madonna che quella di Bernadette; il miracolo dell’apparizione della Madonna a Bernadette de Soubirous a Lourdes risale al 1858, la prima apparizione si è verificata il giorno 11 febbraio 1858.

Oltre alla Cappella che si trova nella Chiesa di San Lorenzo dedicata alla Madonna di Lourdes, nel 1958, in occasione del centenario dell’apparizione della Madonna, era stata edificata un’edicola votiva nell’ingresso dell’ex Monastero delle Benedettine di Santa Caterina a Potenza Picena, struttura purtroppo abbattuta di recente.

In quel periodo erano presenti in questa struttura le suore dell’ordine delle Figlie della Carità di Siena, dette le “Cappellone” che gestivano l’Orfanotrofio, l’Asilo Infantile e l’Ospizio dei vecchi e delle vecchie.
Oggi nel contesto del Convento dove si trova la Cappellina dedicata alla Madonna di Lourdes non ci sono più i Frati Cappuccini, ma i Fratelli Francescani.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Locandina dello spettacolo “Le memorie del diavolo” del 2 2 1913.

Potenza Picena ha inaugurato il giorno 27 dicembre 1862 il proprio Teatro Condominiale, ricavato all’interno dei locali del palazzo municipale su iniziativa di 20 condomini locali, a cui è stata concessa la proprietà di un palco a testa. Questo nostro Teatro Condominiale il giorno 28 ottobre 1933 è stato intitolato al musicista Bruno Mugellini, nato a Potenza Picena il giorno 24 dicembre 1871, cioè 150 anni fa e morto a Bologna il giorno 15 gennaio 1912. Questa nostra struttura, con l’avvento del cinema, prima muto poi sonoro, è stata anche adibita a Cine-Teatro.

Insieme al Cine-Teatro “Bruno Mugellini” a Potenza Picena ha operato anche il Cine-Teatro Aurora, di proprietà della Parrocchia di Santo Stefano, situato all’interno del Palazzo Marefoschi di Via Silvio Pellico. Questo locale, trasformato solo in un secondo momento in Cine-Teatro, era originariamente il Salone delle feste e della musica della famiglia Marefoschi, completamente affrescato nelle pareti e nel soffitto. All’interno del locale dove si trovava la biglietteria era collocato, sopra ad un basamento, un busto in marmo del sec. XVIII raffigurante Omero.

Planimetria del teatrino del Ricreatorio Festivo di Potenza Picena. ASCPP

Pochi sanno che in precedenza, sempre su iniziativa della Parrocchia di Santo Stefano, con il vice-parroco don Gustavo Spalvieri, che poi diventerà parroco della Parrocchia di San Giacomo Maggiore a Galiziano, era stato ricavato, all’interno del Palazzo Marefoschi, un altro teatrino, chiamato nel 1913 “Teatrino del Ricreatorio festivo”, il quale, successivamente, dopo la costituzione della Società Operaia di Consumo “Alessandro Manzoni”, venne chiamato teatrino “Alessandro Manzoni”. Tra coloro che più si impegnarono a promuovere e valorizzare questo teatrino troviamo il maestro elementare Azzolino Clementoni.

Il luogo in cui fu ricavato il Teatrino, oggi occupato dalle Poste Italiane, nel 1937 venne acquistato dagli imprenditori Archimede Mancini ed Egisto Bontempi per insediarvi la fabbrica di fisarmoniche chiamata “La fisarmonica”. Questo nuovo Teatrino fu collaudato nel 1913 dal perito agrimensore Domenico Filippetti, padre del Prof. Anton Mario Filippetti e fondatore a Potenza Picena della Scuola di disegno, poi trasformata dal prof. Umberto Boccabianca in Scuola d’Arte “Ambrogio della Robbia”, conosciuta soprattutto per l’attività svolta dal prof. Giuseppe Asciutti.

Don Gustavo Spalvieri

Fino a quando ha operato questo Teatrino, sconosciuto ai più? Sicuramente fino agli anni Trenta del Novecento, poi nel 1937 il locale fu utilizzato per la fabbrica “La fisarmonica”, pertanto la Parrocchia di Santo Stefano, con il Circolo dell’Azione Cattolica “Santo Stefano”, dovrebbe aver utilizzato il Salone dei ricevimenti del Palazzo Marefoschi, che per questo venne chiamato Teatrino “Santo Stefano”, il quale, dopo la guerra, agli inizi degli anni Cinquanta, venne rinominato Teatro “Aurora” per la presenza sul soffitto della struttura dell’affresco della copia dell’”Aurora” di Guido Reni.

A Porto Potenza Picena negli anni Trenta del Novecento, all’interno della Casa del Fascio e dell’Opera Nazionale Dopolavoro, in Via Duca degli Abruzzi, troviamo il Cinema-Teatro “Italia”, che dopo la guerra verrà chiamato “Florida”, con annessa l’arena, utilizzata oggi per le innumerevoli iniziative eno-gastonomiche e turistiche organizzate dalla Pro-Loco di Porto Potenza Picena e dal Comune durante il periodo estivo.

Documento allegato:

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Lionello Bianchini

Il giorno 17 gennaio 2021 a San Girio di Potenza Picena è venuto a mancare il prof. Lionello Bianchini all’età di 97 anni.

Fu Sindaco di Potenza Picena dal mese di maggio 1952 fino al 1960, per due mandati, in rappresentanza della Democrazia Cristiana.

Quando nelle elezioni amministrative del 1951 venne eletto sindaco di Potenza Picena il dott. Nazzareno Riccobelli, Lionello Bianchini ricopriva il ruolo di assessore. Poi nel 1952 il dott. Riccobelli, per motivi di lavoro, si dimise dalla carica di sindaco, ma non da quella di consigliere comunale, allora lo sostituì il maestro Lionello Bianchini. Oltre che da lui, la Giunta era composta dai seguenti assessori: Mazzarella Alessandro, Zucchini Gildo, Pasquali Silvio, Grandinetti Aido e Gaetano Giovannetti Solanelli.

Con le elezioni amministrative del 1956 Lionello Bianchini venne riconfermato Sindaco per la seconda volta fino al 1960. Con lui, questa volta, furono nominati assessori: Simonacci Camillo, Grandinetti Mario, Torresi Raoul, Pasquali Silvio, Paniconi Quirino e Gelosi Giuseppe. Successivamente Lionello Bianchini ricoprì anche il ruolo di consigliere comunale dal 1966 al 1970, dal 1970 al 1975 e dal 1980 al 1985. Negli anni sessanta venne nominato per diversi anni Presidente della Società Calcio di Potenza Picena.

Fu maestro elementare nella scuola di San Girio, poi si laureò presso l’Università di Urbino in Pedagogia ed ricoprì il ruolo di Dirigente Scolastico a Recanati.

Il Prof. Lionello Bianchini e il Comm. Casimiro Scarfiotti

Il Prof. Bianchini era nato a Pievebovigliana (MC) il giorno 19/09/1923 da Gioele, maestro elementare e medaglia d’argento al valor militare per aver combattuto durante la prima guerra mondiale e da Tullia Silvetti. Sposò la signora Fernanda Zallocco e dal loro matrimonio nacquero Paolo, Anna e Sabina.

Lionello Bianchini combatté durante la seconda guerra mondiale in Albania con il 17° Reggimento di Fanteria e dal 09/09/1943 fino al 07/05/1945 fu internato in un campo di concentramento nazista per soldati italiani in Austria, costretto ai lavori forzati, perché si era rifiutato di continuare a combattere a fianco dei tedeschi.

Nel 2015 fu decorato con la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica per essere stato un internato di guerra. Fu, a Potenza Picena, uno dei più importanti dirigenti della Democrazia Cristiana ed anche un ottimo oratore.

Durante i suoi 8 anni da Sindaco viene ricordato, in particolare, per molte iniziative di carattere culturale, religioso e folcloristico. Tra queste vogliamo ricordare con piacere la riproposizione nel 1953 della Festa di San Girio con la processione da Potenza Picena, partendo dalla Collegiata di Santo Stefano, con la partecipazione del Sindaco, della Giunta Comunale, con il gonfalone e la Banda Cittadina ed il dono al Santo di n.12 ceri, accogliendo la richiesta del parroco di San Girio, don Elia Malintoppi, questa tradizione era stata interrotta dopo l’Unità d’Italia del 17 marzo 1861. Ricordiamo, inoltre, nel 1955 la proclamazione di Potenza Picena “Città di Maria”.

Don Elia Malintoppi (secondo a dx) durante la festa di San Girio del 1954. Tratto dal calendario parrocchiale 2010.

La statua dell’Assunta collocata il giorno 15 agosto sulla facciata della Torre Civica di Piazza Matteotti è stata opera dell’artista Nino Patrizi, fratellastro di Lionello Bianchini. Nello stesso anno iniziò la prima Festa del Grappolo d’oro.

Nel 1956, in aprile, ricordiamo l’arrivo a Potenza Picena dell’Aeronautica Militare, con il proprio quartier generale nel palazzo Mancinforte (Cori) in Via Mugellini, occupando anche l’ex Ospedale Civile “Alessandro Bonaccorsi”.

Nel 1958 concretizzò il donativo da parte dei fratelli Scarfiotti, Luigi, Paolo, Casimiro e Maria del terreno dove nel 1946 i soldati polacchi del Reggimento Skorpion avevano costruito il campo sportivo di Potenza Picena, intitolato alla madre dei fratelli Scarfiotti, la signora Luigia Favale Scarfiotti.

Nel 1959 infine introdusse la Sagra dei Piselli, che purtroppo andò avanti per soli 5 anni, fino al 1964.

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A cura di Paolo Onofri.

Veduta aerea del centro storico. Per gentile concessione dell’Associazione Centro Culturale.

Ogni via, vico, piazza o piazzale della nostra città ha un nome, evidenziato con una targa.

Il Consiglio Comunale di Potenza Picena del giorno 14 ottobre 1981, cioè 40 anni fa, Sindaco Maria Magi, aveva deciso i nomi di molte vie del capoluogo, di Porto Potenza Picena, di Semprinia e dello Spinnaker.

Tra quelli di Potenza Picena troviamo Via della Pace, Vicolo del Monumento (riferito al monumento alla Madonna del Colle Bianco), Traversa XXIV Maggio (il giorno in cui durante la prima guerra mondiale è entrata l’Italia), Piazzale Camillo Benso di Cavour, Via Dante Alighieri (a Porto Potenza Picena c’è una via con lo stesso nome), Via Francesco Petrarca, Via Giovanni Boccaccio, Via Le Fonti (per la presenza in questa via delle Fonti di Galiziano e della Concia), Via Alessandro Volta, Via Enrico Fermi e Vico del Forno (vicino al forno degli Eredi Borroni). Queste ultime tre vie si trovano nel Centro Storico e la denominazione della Via Enrico Fermi è stata data ad un vicolo che già storicamente aveva un nome, cioè Vicolo Subissi, dal cognome della famiglia del veterinario che abitava in questa zona, Giuseppe Subissi.

Sono trascorsi 40 anni da quando queste vie hanno avuto il nuovo nome ed in molte di esse non è stata mai collocata una targa. Nello specifico ad oggi mancano le targhe nelle seguenti vie: Via delle Fonti, dove ci sono molte famiglie e dove si trova anche il Poliambulatorio, Vico del Forno, Via Enrico Fermi, Via Alessandro Volta, Piazzale Camillo Benso di Cavour (dove si trova il Supermercato Conad) e Vicolo del Monumento.

I cittadini che abitano in queste vie quanto altro tempo dovranno aspettare per vedere collocate finalmente le targhe con il nome delle vie?

È un loro diritto ed il nostro comune deve obbligatoriamente collocare le targhe.

Amministratori di Potenza Picena colmate questa grave carenza nella toponomastica di Potenza Picena, che va ad unirsi alla mancanza di targhe nel Piazzale Nazario Sauro e Vico del Ponte nel Centro Storico della nostra città.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Nel settembre del 1943 in Albania vi erano 6 divisioni italiane, inquadrate nella 9° Armata, per un totale di 118.000 uomini.

Lapide ai caduti di Potenza Picena – I e II Guerra Mondiale

Dopo l’8 settembre del 1943 questi soldati hanno dovuto fare una scelta molto sofferta: continuare a combattere a fianco dei nazisti o prendere la via della montagna per sottrarsi alla cattura ed organizzarsi a combattere i tedeschi, o imbarcarsi per l’Italia, oppure unirsi nelle file dell’Esercito Nazionale di Liberazione Albanese (ENLA) continuando a combattere. I più numerosi, 75.000 furono catturati e portati nei campi di concentramento.

Nel nostro blog abbiamo già parlato di tre soldati italiani di Potenza Picena che hanno scelto di continuare a combattere i nazisti: Albino Onofri, Armando Giorgini ed Amos Rossi, morto il giorno 15/11/1944.

Ora vogliamo parlare di un altro ufficiale dell’Esercito Italiano che dopo l’8 settembre del 1943 ha deciso di continuare a combattere i nazisti, venendo fucilato il giorno 5 ottobre 1943 a Porto Edda.

Si tratta del Capitano Mario Spina, della Divisione “Parma”, nato a Grottammare il giorno 06/07/1916, figlio di Giuseppe e della maestra Luigia Cottignoli, insegnante della scuola elementare di Potenza Picena, i quali abitavano in Corso Vittorio Emanuele II n.7.

Il suo nome è scritto nella lapide che si trova nella facciata della Torre Civica di Piazza Matteotti.

Copertina dal libro “Albania Quarantatré di Massimo Coltrinari” 1995

Il Capitano Spina è stato decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione: “Dopo l’armistizio partecipava con accanito valore ai combattimenti sostenuti dalla Divisione “Perugia” contro il nuovo nemico. Catturato con i resti del proprio reparto e condannato a morte per la resistenza opposta, teneva contegno fermo e dignitoso. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice, cadeva al grido di Viva l’Italia”. (Albania, Ottobre 1943).

Il Capitano Mario Spina deve essere considerato a tutti gli effetti partigiano combattente ed annoverato tra gli eroi della nostra Resistenza, di cui essere orgogliosi.

Nel 1995, in occasione del Cinquantennale della Liberazione, è stato pubblicato il libro “Albania Quarantatre” di Massimo Coltrinari, ufficiale e studioso di Ancona, per iniziativa del “Centro Studi e Documentazione dell’Associazione Reduci della prigionia, dall’internamento e dalla Guerra di Liberazione”, dove si parla dell’avvio dei militari ai campi di concentramento nazisti. Da questo libro, che raccoglie le testimonianze di molti soldati italiani che hanno vissuto la tragica esperienza dell’8 settembre 1943 in Albania, abbiamo tratto alcune foto che pubblichiamo in questa sede.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Il giorno 4 gennaio 2021 si è spento a Potenza Picena Nazareno Torregiani all’età di anni 68.

nazareno torregiani

Nazareno Torregiani è nato a Macerata il giorno 07/01/1952 da Anselmo e da Vittoria Burini.

Il giorno 11/07/1981 si è sposato con la signora Anna Margherita Macellari e dal loro matrimonio sono nati Linda, Fabio e Paola.

Impiegato, perito industriale, ha svolto la sua attività all’interno della ditta Bontempi di Potenza Picena.

Nazareno Torregiani è stata una persona molto legata a Potenza Picena, dove era impegnato socialmente ed anche politicamente.

È stato Presidente dell’Avis di Potenza Picena negli anni 1977 e 1978, poi Presidente della Pro Loco locale dal 1979 al 1980.

Dal 1980 fino al 1985 è stato assessore allo sport con il Sindaco Maria Magi ed in consiglio comunale rappresentava il Partito Socialdemocratico. Nelle elezioni amministrative del 1999 si è candidato a Sindaco di Potenza Picena con la lista chiamata “Nuovo Paese”.

Le elezioni in quell’anno sono state vinte dal candidato Sindaco Mario Morgoni e Nazareno Torregiani ha svolto il ruolo di consigliere comunale dell’opposizione. Con lui, nella sua lista, sono stati eletti i consiglieri comunali Paolo Malatini, Mario Mazzoni, Massimo Bufalari, Francesco Acquaroli e Giordano Giampaoli.

Infine era anche un grandissimo tifoso della squadra di calcio del Potenza Picena, che seguiva sempre negli incontri casalinghi.

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