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Archive for settembre 2021

Veduta interna di Porta Galiziano ancora chiusa dalle mura castellane (foto anni 50). In primo piano Enrico Bernabiti “Rigo De Quaglia”. Foto di Bruno Grandinetti.

La Porta di Galiziano di Potenza Picena è l’unica porta medievale giunta integra fino ai nostri giorni.
E’ stata restaurata solo nel 1999 da parte dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Morgoni ed inaugurata il giorno 9 giugno 1999. I lavori di restauro, costati 78.000.000 di lire, sono stati eseguiti dall’Impresa edile di Potenza Picena di Umberto Parigi.

Sopra la Porta di Galiziano è stata collocata una guaina per evitare le infiltrazioni d’acqua pluviale dalla volta e per permettere lo scarico dell’acqua sono state previste ben 6 bocchette.
Da diversi mesi sono visibili delle infiltrazioni d’acqua pluviale sia nella volta che alla base del monumento. Nonostante le segnalazioni fatte al nostro comune, l’Ufficio Tecnico, guidato dall’Ing. Dora De Mutiis, non ha effettuato nessun intervento, come ad esempio salire sopra la Porta per valutare la possibilità di riparare la guaina e per controllare le condizioni delle 6 bocchette per la fuoriuscita dell’acqua pluviale. Si tenga conto che quando piove l’acqua fuoriesce copiosa da una sola bocchetta, segno che le altre 5 sono quasi completamente ostruite e questo determina che si crei una “vasca” d’acqua e conseguentemente una grave infiltrazione sia nella volta che alla base del monumento.
In data 9 agosto 2021 abbiamo segnalato questa grave situazione anche alla Soprintendenza di Ancona, chiedendo un loro fattivo intervento. I nostri amministratori ed i nostri tecnici non sono ancora intervenuti per risolvere il problema.

Porta Galiziano. Foto di Sergio Ceccotti.

Nel 2016, nei giorni 21 e 22 aprile, dietro nostra segnalazione, l’Ufficio Tecnico comunale, nella persona del geom. Massimo Mazzoni, ha dato incarico alla ditta di Giancarlo Natalini di Potenza Picena di provvedere a ricollocare la guaina dove questa si era staccata, con una spesa complessiva di €915,00 I.V.A. compresa.
Oggi la nostra comunità è molto preoccupata di questa situazione, per questo sollecitiamo un intervento immediato al fine di scongiurare un peggioramento delle condizioni di uno dei monumenti più importanti della nostra città.

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A cura di Paolo Onofri.

Guido Morgoni al centro (con la sigaretta) insieme ai partigiani della Pace.

Settant’anni fa, nel 1951, a Potenza Picena si è formato un movimento chiamato “I partigiani della pace” che si battevano per la pace nel mondo, minacciata dalla corsa agli armamenti nucleari sia degli americani che dei sovietici.

Trai il 1949 ed il 1956 si sviluppò in Italia un vasto movimento per la pace, che coinvolse ampi settori dell’opinione pubblica, intellettuali, donne, giovani e prefigurò i futuri movimenti che si svilupperanno nei decenni successivi.

Il movimento dei “partigiani della pace” fu promosso in Italia dal Partito Comunista Italiano e dal Partito Socialista Italiano, seguendo le direttive dell’Unione Sovietica e riuscì a coinvolgere settori molto diversi dell’opinione pubblica, non solo comunisti e socialisti, ma anche cattolici, nella discussione sui problemi della pace in generale e sulla questione nucleare in particolare, nei primi anni del dopoguerra.

Anche a Potenza Picena si sono organizzati i “partigiani della pace” ed in una famosa foto del 12 settembre 1951 li ritrae in assemblea.

Ci sono in totale 17 componenti, tra socialisti e comunisti del comune di Potenza Picena, tra di loro troviamo Guido Morgoni, al centro sul tavolo, operaio della Società Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena e partigiano combattente durante la Resistenza (nel 1985 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini gli conferirà l’onorificenza di partigiano combattente, insieme a Lucio Pastocchi). Vicino a lui, sulla sinistra, troviamo Fernando Cutini, fratello di Mariano Cutini, partigiano trucidato dai nazi-fascisti a Montalto il giorno 22 marzo del 1944, insieme a Mariano Scipioni di Potenza Picena e a tanti altri partigiani.

Romualdo Clementoni

Sulla sua destra si trova Marcello Morgoni, padre del deputato del PD Mario Morgoni. Troviano, inoltre, Romualdo Clementoni, che nel 1970 sarà eletto consigliere regionale del PCI, carica che ricoprirà per due legislature fino al 1980 ed un altro muratore di cui abbiamo già parlato sul nostro blog, Candido Cardinali, che nel 1956 è emigrato in Francia, a Parigi, insieme a tanti altri muratori e manovali di Potenza Picena.

Gli altri componenti del gruppo presenti nella foto sono: Parigi Umberto, Rebichini Ferruccio, Gregori Osvaldo, Galassi Alessandro, Cingolani Pierino, Lucamarini Vittorio, Rinaldoni Rinaldo, Piatti Agostino, Minnozzi Sante, Morgoni Edoardo, Asciutti Brenno e Babbini Franco.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Allenatore Traitorr – Foto proprietà Fam. Campugiani – Cingolani.

Il giorno 4 luglio 2020 avevamo pubblicato sul nostro blog un articolo molto toccante in ricordo della signora Letizia Offidani e di suo marito Aurelio Campugiani, genitori di Leonardo Campugiani di Porto Potenza Picena, morti nel 1950 a distanza di soli 11 giorni uno dall’altra.

Leonardo è nato a San Ginesio il giorno 17 luglio 1950, il giorno dopo è morta la madre, la fotografa Letizia Offidani ed il giorno 29 luglio dello stesso anno è morto il padre, il maestro elementare Aurelio Campugiani.
Il piccolo Leonardo è ritornato a Porto Potenza Picena ed è cresciuto con i nonni materni, il postino Agostino Offidani e sua moglie Giulia Giampaoli, circondato dall’affetto dei suoi zii Adriano, Graziano, Giorgio e Rosa.

Nel 2016 ha allestito uno spettacolo dedicato al ricordo dei suoi genitori mai conosciuti dal titolo molto suggestivo “Cammina nel sole”, che ha presentato sia a Potenza Picena, al Teatro “Bruno Mugellini” il giorno 17 dicembre 2016 che al Cine-Teatro “Divina Provvidenza” di Porto Potenza Picena il giorno 10/03/2017. Le voci narranti dello spettacolo sono stati gli attori Yuri Manzi e Giulia Poeta ed il ricavato delle due serate è stato devoluto all’istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Sarnano, con cui sono stati acquistati due computer portatili.

Mai avremo pensato che a distanza di pochi mesi dall’uscita del nostro articolo dedicato ai genitori di Leonardo e precisamente il 24 ottobre 2020, a soli 70 anni, lo stesso Leonardo ci avrebbe lasciato.
Leonardo Campugiani è stato sempre un valente sportivo, ha praticato diversi sport, tra cui il calcio, la pallavolo e la pallacanestro, di cui è stato sia giocatore che allenatore nella Società Sacrata Basket di Porto Potenza Picena; ha inoltre lavorato presso diverse ditte come ragioniere.

Leonardo Campugiani insieme alla moglie Lorenza Cingolani – Foto proprietà Fam. Campugiani – Cingolani.

Il giorno 01/06/1974 si è sposato con la signora Lorenza Cingolani, insegnante elementare ed hanno avuto due figlie, Angelita e Valentina.

La bisnonna di Leonardo, Vittoria Germondari Giampaoli, conosciuta come la “mamma dei soldati” il giorno 11/05/1964 ha ricevuto dalla Croce Rossa Italiana la medaglia d’oro per il suo impegno umanitario a favore dei nostri soldati feriti che transitavano presso la stazione ferroviaria di Porto Potenza Picena, durante la seconda guerra mondiale.

La moglie Lorenza ha scritto a ricordo del marito Leonardo due toccanti testi: “Cammina nel sole” e “Piazzetta Verde”, il luogo dove a Porto Potenza Picena i ragazzi e le ragazze della Sacrata Basket giocavano a pallacanestro, allenati da Leonardo.

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A cura di Paolo Onofri.

Interno cineteatro Aurora. Foto Bruno Grandinetti.

Il Palazzo Marefoschi di Potenza Picena del sec. XVIII al suo interno ospita i locali del Cine-Teatro “Aurora”, locali ornati sulle pareti e sulla volta da bellissimi affreschi settecenteschi, probabilmente eseguiti dal pittore Benedetto Biancolini, nativo di Ascoli Piceno, ma operante nella nostra città, dove è morto il giorno 23 maggio del 1797. Il Cine-Teatro “Aurora” era di proprietà della Parrocchia di Santo Stefano ed ha funzionato come sala fino agli inizi degli anni Ottanta del Novecento, poi è rimasto chiuso. Quando l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Fermo, per conto della Curia fermana, dopo il 1997 ha deciso di venderlo, in quanto locale non più strategico per la Parrocchia di Santo Stefano ed inoltre bisognoso di costosi restauri, il nostro comune non lo ha acquistato. Era in vendita alla somma di Lire 50.000.000 (pari a 25.000 Euro.)

Dott. Gabriele Barucca. Presentazione del libro “Il Fascino della Storia e il Respiro del Mare. Potenza Picena” 23 maggio 2009. Foto Nico Coppari.

A quel punto l’acquisto è stato fatto da un privato di Potenza Picena, che voleva ricavarci degli appartamenti, distruggendo pertanto le decorazioni alle pareti e sulla volta. Nell’ultima mostra fotografica di Bruno Grandinetti prima di morire che si è tenuta dal 27/4/2002 al 19/5/2002 presso il Palazzo Comunale, dal significativo titolo “Nel passato il nostro futuro, alla ricerca di una identità”, visitata da oltre 1.000 cittadini e cittadine, tra le moltissime foto, sono state esposte anche diverse foto del teatro con le decorazioni e gli affreschi. È stata anche esposta la foto del busto in marmo raffigurante Omero del sec. XVIII, che si trovava nel locale della biglietteria. Il giorno 27 dicembre del 2003, un nostro concittadino ha scritto una lettera al dott. Gabriele Barucca della Soprintendenza di Urbino, invitandolo ad intervenire per evitare la distruzione degli affreschi settecenteschi dell’ex Cine-Teatro “Aurora”. Insieme alla lettera, il nostro bravo concittadino, ha allegato una foto dell’interno del Cine – Teatro “Aurora” con gli affreschi, foto di Bruno Grandinetti.

Busto in marmo Sec. XVII del Cineteatro Aurora. Foto Sergio Ceccotti.

È bastata questa lettera con la foto per convincere la Soprintendenza di Urbino a fare un sopraluogo all’interno del Cine-Teatro “Aurora” il giorno 8 marzo del 2004. Dopo la sua visita, il dott. Gabriele Barucca ha emesso un provvedimento il giorno 18 marzo 2004 che non autorizzava la distruzione degli affreschi interamente dipinti a tempera, considerando le decorazioni di gusto tardo settecentesco di “notevole pregio e raffinata qualità”. Dopo questa decisione della Soprintendenza di Urbino il progetto di trasformare questa struttura in appartamenti è saltato. Solo nel 2018, cioè a 14 anni di distanza, il nostro comune ha acquistato l’ex Cine-Teatro “Aurora” al prezzo di € 160.000 + IVA. Dopo l’acquisto il nostro comune ha previsto lavori per un totale dei Euro 530.000 + Iva, compresi i restauri degli affreschi settecenteschi. Gli affreschi settecenteschi dell’ex Cine-Teatro “Aurora” di Potenza Picena si sono salvati solo grazie alla Soprintendenza di Urbino ed al senso civico di un nostro concittadino che aveva richiesto il loro intervento. Fondamentale è stata anche la foto di Bruno Grandinetti dell’interno del Cine-Teatro “Aurora”, che era stata mandata con la lettera del giorno 27/12/2003, che pubblichiamo in questo articolo.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Rolando Simonetti (primo a dx)

Nel 1987, il giorno 28 giugno, si è svolto il Referendum consultivo per poter chiedere l’autonomia amministrativa di Porto Potenza Picena dal capoluogo. Il risultato è stato negativo per coloro che chiedevano l’autonomia, infatti i no sono stati 4809, pari al 53,63%, mentre i si sono stati 4.158, pari al 46,37%.

Il principale fautore dell’autonomia di Porto Potenza Picena è stato da sempre Rolando Simonetti, Sindaco di Potenza Picena dal 1965 fino al 1970 per la Democrazia Cristiana, poi consigliere comunale dal 1970 al 1975, sempre per la DC. Successivamente ha costituito, insieme ad altri cittadini di Porto Potenza Picena, la Lista Cittadina, che aveva come simbolo una barca.

In occasione delle elezioni amministrative del giorno 15 giugno 1975 sono stati eletti nel Consiglio Comunale, guidato dal sindaco socialista Maria Gentilina Magi, due esponenti di questa lista: Rolando Simonetti e Mario Ottaviani.
Nelle elezioni amministrative del 1980 gli eletti per la Lista Cittadina sono stati addirittura tre, Rolando Simonetti, Mario Ottaviani e Sesto Rafanelli, stesso risultato nelle elezioni amministrative del 1985, poi nel 1987 il Referendum consultivo.

Rolando Simonetti è nato a Potenza Picena il giorno 31/01/1926 in Via San Giovanni n.20, nel capoluogo, da Luigi e Maria Rebichini ed aveva due fratelli ed una sorella, Orlando, Alessandro e Gabriella. Ha studiato presso la scuola elementare locale con la maestra Emma Ventura. Tra i suoi compagni di classe troviamo Renzo Tortelli, il famoso fotografo “insigne delle fotografia italiana” nel 2012, Maria Pia Cardinali, Vittorio Clementoni, Giovanna Riccobelli, Secondo Tortelli, Orlando Mazzoni. Il giorno 1/10/1949 si è sposato con la signora Anna Maria Micucci e dal loro matrimonio sono nati Claudio, Bruno e Milvia.

Rolando Simonetti ha svolto prima il lavoro di camionista, poi ha gestito una stazione di rifornimento Agip a Porto Potenza Picena. E’ morto il giorno 11/10/2002 a Potenza Picena.

Porto Potenza

Eletto consigliere comunale della DC con le elezioni amministrative del 1960, quando è stato nominato Sindaco di Potenza Picena l’avvocato Silvano Mazzoni per la DC, ha ricoperto in questa amministrazione il ruolo di assessore supplente. E’ stato tra coloro che si sono dimessi, insieme ad altri due assessori di Porto Potenza Picena, Adriano Tesei e Giuseppe Paccaloni, per chiedere le dimissioni del Sindaco Silvano Mazzoni. Il Consiglio Comunale è stato sciolto anticipatamente e dopo le elezioni amministrative del giorno 22/11/1964, Rolando Simonetti è stato eletto Sindaco di Potenza Picena per la DC. La sua Giunta comunale era composta dagli assessori effettivi Bompadre Marcello, Zavarella Fernando, Perna Giuliano e Ciuccarelli Mariano e dagli assessori supplenti Clementoni Edoardo e Mazzoni Dino.

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di Giorgio Quondamatteo
Tipografia La Rapida Fermo 1982

Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Copertina del libro “La serva di Dio Angela Benedetta Bongiovanni Clarissa 1640-1713”

Nel 1982 è uscito il libro “Vita della Serva di Dio Angela Benedetta Bongiovanni Clarissa” (1640-1713) a cura di Giorgio Quondamatteo, Tipografia La Rapida di Fermo.
Il libro racconta la vita della Serva di Dio Angela Benedetta Bongiovanni tratta dal manoscritto del pievano Giovambattista Sirotti, oggi conservato presso la Biblioteca Francescana e Picena “S. Giacomo della Marca” di Falconara Marittima, il cui Direttore è Padre Lorenzo Turchi e Vice-Padre Gabriele Lazzarini.
Oggi il libro è introvabile e noi, grazie alla presenza di una copia presso il nostro ricchissimo archivio storico comunale di Via Trento, lo possiamo far conoscere ai nostri affezionati lettori.

Il Monastero delle Clarisse di Potenza Picena, fondato nel 1227 ed oggi purtroppo chiuso, ha ospitato in tutti questi secoli tante suore, tra cui bisogna comunque ricordare suor Angela Benedetta Bongiovanni, dichiarata serva di Dio con processo canonico autorizzato il 15 Marzo 1715 e celebrato a Fermo dal Tribunale Ecclesiastico costituito dall’Arcivescovo locale Girolamo Mattei, dal canonico Francolini, dal padre Gesuita Francesco M. Bracci e dall’abate Pietro Antonio Marefoschi, quest’ultimo di una nobile famiglia di Monte Santo. Dal processo canonico risultano innumerevoli le guarigioni, alcune straordinarie, ottenute ricorrendo alla sua intercessione o applicando sue reliquie sugli ammalati.

Suor Angela Benedetta Bongiovanni

Angela Bongiovanni era nata il giorno 23 Gennaio del 1640 nell’antico castello di Servigliano, di cui ora rimangono solo i ruderi, nello stato di Fermo, posto sotto il Governo Pontificio da Carlo Bongiovanni, Capitano e Patrizio Fermano e da Maria Jaffei di Servigliano. Angela era la secondogenita, aveva altre due sorelle e un fratello che morì bambino. La sua famiglia era di veri sentimenti cristiani e così Angela fu educata dai suoi genitori con severità e rigidezza nell’osservanza più schietta della fede cristiana e seguita dallo zio materno don Andrea Jaffei nello sviluppo di tutte le virtù. Già nell’infanzia rivelò doti eccezionali di nobiltà di cuore, di disinteresse e di distacco dalle cose umane, di grandissima attrazione alla preghiera, di devozione appassionata alla Madonna e all’Angelo Custode.

Ricercava in sommo grado la solitudine e la contemplazione per meglio pregare la Madre Celeste e il suo Bambino Gesù, di cui aveva in casa un’immagine dipinta sulla parete. Il 3 novembre 1656, a soli 16 anni, la fanciulla lasciò definitivamente Servigliano portando con se soltanto il libro della Passione di Gesù Cristo per recarsi al Monastero di S. Tommaso di Monte Santo, oggi Potenza Picena, dove già si trovava sua sorella Anna Caterina, diventata monaca due anni prima. Il giorno 4 novembre 1656, festa di S.Carlo Borromeo, entrò nel Monastero di S. Tommaso e fu accettata come novizia con il nome di suor Angela Benedetta. Dopo 57 anni di presenza ininterrotta all’interno del Monastero di Monte Santo, suor Angela Benedetta Bongiovanni morì il giorno 24 Novembre del 1713 e fu sepolta all’interno dello stesso Monastero e come segno di riconoscimento le consorelle fecero incidere delle croci su due pianelle poste sopra la tomba, che fu ritrovata, durante i lavori di ristrutturazione del Monastero, il giorno 7 Giugno 1946, presente la badessa suor Maria Agnese Palma.

Altarino con l’urna contenente le reliquie della serva di Dio Suor Angela

Le sue ossa allora furono raccolte in una cassettina posta ben in evidenza nella stanza del Monastero adibita a cimitero comune. Anche se oggi il Monastero di S.Tommaso delle Clarisse di Potenza Picena è chiuso, Potenza Picena deve ricordare adeguatamente la serva di Dio suor Angela Benedetta Bongiovanni, che è vissuta in santità ed è morta a Monte Santo.

Documento allegato:

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