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Archive for dicembre 2021

Piccioni sopra i palazzi di Via Umberto I° – Foto Sergio Ceccotti.

La grave situazione del Palazzo ex Ospedale “Alessandro Bonaccorsi” di Potenza Picena, invaso dai piccioni, ha riproposto all’attenzione della nostra città la gravissima questione della presenza dei piccioni nel nostro centro storico, che sono veramente tanti e creano gravi problemi igienico-sanitari alla nostra comunità e danni al nostro patrimonio storico-artistico ed architettonico.

Il nostro centro storico è letteralmente invaso da questi animali che lasciano da tutte le parti i loro escrementi acidi e corrosivi, rendendo impossibile la vita ai residenti e non solo a loro.
La quantità di piccioni è impressionante. Nel 2010, da una rilevazione effettuata da una società incaricata dal nostro Comune, risultavano addirittura in misura superiore di 10 volte la densità consentita dalle normative regionali per chilometro quadrato. Tenuto conto che il numero consentito dalla normativa regionale è pari a 300/400 piccioni per chilometro quadrato, nel caso del nostro centro storico avevamo raggiunto già nel 2010 il considerevole numero di 3000/4000 piccioni per chilometro quadrato.
Tenuto conto che in questi undici anni non si è proceduto alla cattura ed eliminazione dei piccioni, visto il loro ritmo di proliferazione, pensiamo che ad oggi il livello della loro presenza sia addirittura di 15 volte superiore ai limiti consentiti dalle normative regionali.

Si tenga inoltre conto che i piccioni presenti a Potenza Picena già nel 1996 risultavano malati di salmonellosi, dovrebbero per questo essere eliminati in quanto portatori di malattia infettiva sia per l’uomo che per gli altri animali. Il nostro Comune, per quanto riguarda il grave problema dei piccioni, non sta facendo proprio niente. L’unica cosa che fa, ed è necessaria, è la pulizia di alcune zone densamente invase dai piccioni, dove lasciano i loro escrementi, come la Via Umberto I, Via Marefoschi e sotto la porta di Galiziano, il giorno martedì di ogni settimana.

Piccioni sopra i palazzi di Via Umberto I° – Foto Sergio Ceccotti.

Questo servizio del Cosmari, viene effettuato 52 volte all’anno, e la nostra città lo deve pagare.
Cosa fanno gli altri comuni che hanno lo stesso problema dei piccioni di Potenza Picena? Ad esempio Civitanova Marche li sta catturando ed eliminando con gabbie. Monte San Giusto sta utilizzando falchi per tenere lontani i piccioni dal proprio centro storico.
Noi letteralmente niente. Evidentemente a Potenza Picena i piccioni non sono malati e la loro entità è al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa regionale, cioè sono solo 300/400 per chilometro quadrato.
Peccato che le ordinanze in materia del nostro Comune dicano cose molto diverse e vanno applicate.

Documento allegato:

<object class="wp-block-file__embed" data="https://isantesi.files.wordpress.com/2021/12/ordinanze-piccioni.pdf&quot; type="application/pdf" style="width:100%;height:600px" aria-label="Incorporamento di Ordinanza <a href="https://isantesi.files.wordpress.com/2021/12/ordinanze-piccioni.pdf">n°43 del 30/3/2010Ordinanza n°43 del 30/3/2010 e n°118 del 8/8/1996Download

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Don Erminio Cognigni

Il giorno 22 luglio 2021 è venuto a mancare, a Civitanova Marche, Don Erminio Cognigni. Nato a Fermo il giorno 21 dicembre 1933 da Giovanni e da Annunziata Trobbiani, è stato ordinato sacerdote il giorno 19 aprile del 1959 dal Vescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini.

E’ venuto a Potenza Picena in quell’anno, 1959, come vice-parroco di don Giacomo Fortunati, nella Parrocchia di Santo Stefano e ci è rimasto fino al 1978, quando è stato chiamato a reggere la Parrocchia di Carassai, costituendo la Cappella Musicale “don Lavinio Virgili”. Nel 1989 è ritornato a Potenza Picena insieme al parroco Don Carlo Leoni. Nel 1998 ha di nuovo lasciato Potenza Picena per reggere le due Parrocchie di Monte Giberto e Ponzano e Torchiaro e nel 2010 è ritornato nella nostra città, fino alla fine.

Don Erminio Cognigni era un grande appassionato di musica e sapeva suonare molto bene sia il pianoforte che l’organo. Appena giunto per la prima volta a Potenza Picena, nel 1959, gli venne affidata  la direzione della Corale Santo Stefano, le cui origini risalgono al lontano 1796. In origine questa gloriosa istituzione musicale santese si chiamava  ”Schola cantorum Santo Stefano” ed il cambio del nome è avvenuto solo nel 1973. Ha avuto alla sua guida molti Direttori, tra cui ricordiamo: il maestro Spinelli, il primo, poi Alberto Iacoponi, Napoleone Anfolzi, Angelo e Bono Boni, Arturo Clementoni, don Giuseppe Giorgini, don Elio Dall’Olio, don Francesco Pallottini e don Giuseppe Coccia.

Nel 1996, in occasione dei festeggiamenti per i duecento anni della Corale Santo Stefano, sono stati organizzati solenni festeggiamenti e la pubblicazione di un libro, curato da Mauro Mancini.

Tra i componenti la Corale Santo Stefano ormai scomparsi, vogliano ricordare: Luigi Scataglini, Renato Rossini, Serano Spinaci, Manlio Belluccini, Mauro Mancini, Attilio Savoretti, Giovanni Riccobelli, Remo Galvani, Pierino Pesci, Giulio Belardinelli e Marcello Bompadre.

Concerto di Natale del 29 dicembre 2019 a Potenza Picena. Foto Sergio Ceccotti.

Sotto la valente direzione di don Erminio Cognigni la Corale Santo Stefano è molto cresciuta in numero e qualità ed ha potuto avvalersi della collaborazione all’organo del maestro Edgardo Latini, che ha diretto anche la Banda Cittadina. La Corale Santo Stefano con don Erminio non solo si è esibita a Potenza Picena e nei paesi limitrofi, ma anche in molte città delle Marche e d’Italia, oltre che all’estero: Polonia, Grecia, Germania ed Ungheria.  

Potenza Picena, la Corale Santo Stefano e la comunità parrocchiale con la scomparsa di don Erminio hanno perso una straordinaria personalità religiosa e musicale.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Ferdinando Scarfiotti

Il giorno 6 marzo 1941, cioè 80 anni fa, nasce a Potenza Picena nella villa di famiglia, in contrada Torrenova, Ferdinando Scarfiotti, dall’Avvocato Paolo e dalla signora Luisa Solari; ha una sorella, Giovanna ed un  fratello Emanuele, morto il giorno 23/05/2021 a Roma all’età di 79 anni. All’anagrafe risulta iscritto con i seguenti nomi: Ferdinando, Lodovico, Paolo, Luigi.

Il padre, l’avvocato Paolo Scarfiotti, è stato prima sindaco di Potenza Picena dal 1924 al 1927, poi Podestà della nostra città dal 1927 al 1929. Scenografo teatrale e cinematografico, Ferdinando vince nel 1988 il Premio Oscar per le scenografie del film di Bernardo Bertolucci “L’ultimo imperatore”, film che ottiene complessivamente ben 9 Oscar. In Italia allo stesso film è stato conferito il Nastro d’Argento ed il David di Donatello. Per quanto riguarda le collaborazioni cinematografiche, Scarfiotti lavora con i seguenti registi: Bertolucci, Zeffirelli, Wilder, De Palma, Schlesinger, Levinson, Schrader, Bogdanovich. 

Muore a Los Angeles il giorno 30 aprile 1994, a soli 53 anni.

Locandina del film “L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci

Il giorno 19 dicembre 2004 la nostra città gli ha intitolato l’Auditorium ricavato all’interno della ex chiesa di Sant’Agostino. All’inaugurazione della struttura erano presenti la madre di Ferdinando, la signora Luisa Solari, i fratelli Emanuele e Giovanna ed il Sindaco di Potenza Picena, Sergio Paolucci. Al nonno di Ferdinando, l’avvocato Lodovico Scarfiotti, tra i fondatori della FIAT di Torino e suo primo presidente, la nostra città ha intitolato la via che costeggia il Parco delle Fontanelle, un tempo Parco della Rimembranza. Il tempietto che si trova dal 1928 al suo interno, dedicato ai 116 caduti di Potenza Picena durante la prima guerra mondiale, è stato donato alla nostra città dai fratelli Luigi, Paolo e Casimiro Scarfiotti (figli di Lodovico Scarfiotti, nonno di Ferdinando) ed è stato costruito dal Cementificio Scarfiotti e Volpini di Porto Recanati.

Alla nonna Luigia Favale Scarfiotti è intitolato il campo sportivo di calcio di Potenza Picena, costruito su di un terreno della loro famiglia dai soldati polacchi del Reggimento Skorpion che avevano liberato la nostra città il giorno 30/06/1944.

Auditorium Ferdinando Scarfiotti. Foto tratta dal libro “Il fascino della Storia il Respiro del Mare. Potenza Picena” edito dal Comune di Potenza Picena e curato da Renza Baiocco.

Il giorno 5 luglio 2008 presso l’Arena “Beniamino Gigli” di Porto Recanati si è svolta la commemorazione di Ferdinando Scarfiotti scenografo con la proiezione di un video a lui dedicato dal titolo “Da Porto Recanati ad Hollywood”.

Nel 2010 Luciano Gregoretti e sua moglie Maria Teresa Copelli gli hanno dedicato un bellissimo libro, dal suggestivo titolo “Ferdinando Scarfiotti, scenografo Nando forever”, Zecchini Editore Varese.

Nel 2018, a Roma, in occasione della ricorrenza dei 30 anni dall’Oscar vinto da Scarfiotti, si è svolta una manifestazione a cui hanno partecipato il fratello Emanuele e la sorella Giovanna. 

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Viale San Girio

In precedenti articoli pubblicati sul nostro blog abbiamo molto ampiamente parlato delle vie e piazzali privi di targhe con il nome a Potenza Picena. Nonostante le nostre segnalazioni il nostro comune non ha provveduto a collocare alcuna targa di quelle mancanti, in alcuni casi, come quella di Via delle Fonti, mancante da quaranta anni.

Ora invece parliamo delle targhe delle vie che, pur presenti, sono illeggibili. Si tratta in particolare di targhe non metalliche che si trovano in prossimità di strade molto trafficate e quindi lo sporco causato dalle auto si attacca molto più facilmente a questo materiale non ferroso. In particolare ci hanno colpito le condizioni di quattro targhe di vie che si trovano all’esterno del nostro centro storico.
Due si trovano vicino alla porta medievale di Galiziano: una indica la Via San Francesco, mentre l‘altra il Viale Don Bosco, che si trova a poca distanza. In questi due casi le targhe sono quasi nere, illeggibili, ed i pali che li sorreggono sono completamente arrugginiti.
Le altre due targhe si trovano una sulla strada che conduce a San Girio ed indica il Viale San Girio, mentre l’altra si trova a metà del Viale Trieste, agli inizi del viale alberato dei tigli. Anche in questi due altri casi le targhe sono illeggibili ed i pali che li sorreggono sono completamente arrugginiti. Nessuno del nostro comune provvede quantomeno a ripulire le targhe, in modo da poterle rendere di nuovo leggibili? È ovvio che sarebbe molto meglio sostituirle con targhe metalliche nuove.

Viale Trieste

Il giorno martedì 5 ottobre 2021 ne ha parlato con il nostro sindaco Noemi Tartabini la sig.ra Anna Clementoni a proposito della targa che si trova vicino alla sua abitazione e che indica il Viale San Girio: avendo infatti la sig.ra Clementoni chiamato le autoambulanze per il marito, sig. Gabriele Nocelli, malato, gli autisti non riuscivano a trovare la via in quanto la targa era illeggibile e lei doveva aspettare lungo la strada.

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Di Roberto Domenichini.

Presentazione da cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Cardinale Simone Bonaccorsi. 1765, Benedetto Biancolini.

In occasione dei festeggiamenti per i 90 anni di padre Floriano Grimaldi di Loreto, è stato pubblicato un interessante libro che raccoglie le ricerche storiche di molti studiosi marchigiani.

Tra queste ricerche troviamo anche quella del dott. Roberto Domenichini, nostro concittadino e fino al 30/09/2021 Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro, oggi in pensione, dal titolo  “Sulla presenza del pittore Benedetto Biancolini e dell’Architetto Pietro Augustoni a Monte Santo – Potenza Picena nel tardo Settecento”. Come sempre il dott. Domenichini, da archivista per professione e valente storico, ha ampiamente consultato sia il nostro archivio storico di Via Trento che gli archivi familiari della famiglia Bonaccorsi e della famiglia Marefoschi. 

Cardinale Andrea Corsini di Benedetto Biancolini, 1765.

Al pittore Benedetto Biancolini, nato ad Ascoli Piceno nel 1717, sposato a Monte Santo nel 1754 con la signora Maria Maddalena Vannelli del luogo, avevamo già dedicato un articolo sul nostro blog nel 2017 per ricordare i 300 anni della sua nascita;   a lui, nel 1999,  con delibera della Giunta Comunale n.306 del 14 maggio, Sindaco Mario Morgoni, venne  intitolata la nostra Pinacoteca Comunale di Via Trento. Benedetto Biancolini era venuto a Monte Santo da Ascoli Piceno solo nel 1750, chiamato dalla famiglia Bonaccorsi per affrescare una sala della loro villa a Montecanepino. Tra le opere più importanti e conosciute, commissionate dal nostro comune, vogliamo ricordare il “Sant’Emidio” del 1770 che protegge la terra di Montesanto dal terremoto che si era verificato in quell’anno, tela che si trova oggi all’interno della Sala Giunta comunale “Antonio Carestia” nel palazzo municipale. L’ altra opera importante e significativa, commissionata dal nostro comune, è il “San Girio”, lavoro eseguito tra il 1791 ed il 1793 e dedicato al compatrono della nostra città, oggi si trova all’interno del Santuario di San Girio. 

Inoltre si riconosce al Biancolini anche l’attribuzione delle decorazioni della volta della Cappella dei Contadini, nel contesto della Collegiata di Santo Stefano.  L’artista è intervenuto anche su opere di altri pittori, ad esempio all’interno della chiesa di Sant’Agostino sulla pala dedicata a “San Nicola da Tolentino che intercede per le anime del Purgatorio”, del sec. XVII della scuola del Pomarancio e all’interno della chiesa di San Tommaso delle Clarisse sul quadro dell’altare maggiore “L’incredulità di San Tommaso” del sec. XVIII. Le ricerche d’archivio del Domenichini ci hanno consentito di scoprire altri lavori commissionati dal nostro comune al pittore ascolano, in particolare due ritratti di cardinali, uno del cardinale santese Simone Bonaccorsi eseguito nel 1763 e l’altro del cardinale Andrea Corsini, romano e protettore della terra di Monte Santo presso la Curia Romana. Queste due tele si trovano oggi all’interno dei locali della Collegiata di Santo Stefano, ma nell’inventario del nostro comune del 1896 si trovavano all’interno del Palazzo Municipale, insieme ad altri ritratti di cardinali. Inoltre al Biancolini nel 1769 è stato commissionato e pagato un quadro per la cappella dei Santissimo Crocefisso che si trovava all’interno del castello del porto di Monte Santo di cui oggi possiamo ammirare solo quanto resta, cioè la Torre di Piazza Marotta. Questa tela è andata persa. L’artista a Monte Santo aveva anche una fiorente scuola di pittura con molti allievi, tra cui si ricordano Giovanni Sari e Bernardino Costanzoni.

Progetto dell’Arc. Pietro Augustoni. Opere d’arte donate dalle Clarisse di Pollenza alla Citta di Potenza Picena. Foto di Sergio Ceccotti.

Per quanto riguarda l’architetto ticinese Pietro Augustoni, nato in provincia di Como nel 1741 e morto nel 1815, è documentato un suo intervento sulla nostra Torre Civica di Piazza Grande, oggi Giacomo Matteotti, nel 1795. L’Augustoni dovrebbe anche essere intervenuto sia sul campanile che sulla facciata della chiesa di San Francesco al Pincio dei Frati Conventuali. Presso la nostra Pinacoteca comunale “Benedetto Biancolini” di Via Trento si trovano dal 2017 tre tavole originali del settecento, due delle quali firmate dall’architetto Augustoni, provenienti dal Monastero di San Tommaso delle nostre Clarisse. Esse rappresentano la facciata esterna del convento di Via Marefoschi e gli interni. 

Il lavoro di ricerca del Dott. Domenichini ci consente di poter conoscere molte novità sia sul pittore ascolano Benedetto Biancolini, morto a Monte Santo il 23 maggio 1797, che sull’opera dell’architetto Pietro Augustoni nella nostra città.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Padre Mario Silvestrini

Il giorno 16 dicembre 2020, quasi un anno fa, veniva a mancare presso il Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era ricoverato per aver contratto il virus il 6 dicembre 2020, Padre Mario Silvestrini, frate minore del Convento di Sant’Antonio di Padova di Potenza Picena. Insieme a lui aveva contratto il virus, fortunatamente senza gravi conseguenze, anche Padre Lorenzo Turchi, frate minore e parroco della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena.
Il funerale di Padre Mario si è svolto a Monteprandone, la città natale di San Giacomo della Marca e dove Padre Mario era nato il giorno 10/11/1947 da Alessandro e da Paolina Benigni. Aveva altri due fratelli, Achille e Giuseppe e due sorelle, Suor Pia Lucilla ed Ada. Padre Mario Silvestrini aveva seguito “la strada” di San Francesco fin dall’infanzia, grazie all’educazione religiosa trasmessa dai suoi genitori e dallo zio, Padre Raniero Silvestrini; dopo aver conseguito la laurea in Teologia Spirituale si era dedicato all’insegnamento nelle scuole di Loreto e successivamente alla formazione delle suore clarisse del Monastero di Santa Chiara di Pollenza e dell’ordine francescano secolare.

Altare Maggiore della Chiesa di S. Antonio da Padova

Padre Mario era molto conosciuto ed apprezzato nella città dove abitava ma anche al di fuori, ha consolato e guidato tante anime attraverso la sua forte e paterna guida spirituale, ma soprattutto era conosciuto per le sue preghiere di liberazione nel ministero dell’esorcismo. Nel 1998, in occasione del Centenario della nascita del Prof. Giuseppe Asciutti (1898-1998) aveva scritto un bellissimo articolo dedicato al professore, uscito sulla rivista “Si eccomi” del Monastero delle Clarisse “San Giuseppe” di Pollenza (n.1 del 1998).
Potenza Picena con la scomparsa di Padre Mario Silvestrini ha perso una straordinaria guida spirituale ed un sicuro punto di riferimento.

Simona Ciasca e Paolo Onofri

Personalmente ho avuto modo di conoscere Padre Mario, che mi era stato indicato da un carissimo amico, in un momento molto difficile della mia vita e in quell’occasione mi ha ascoltato pazientemente, aiutato con preghiere di liberazione e sostenuto in tutto il mio percorso di recupero. Lo ricordo come una persona diretta, a volte anche un po’ brusca, ma sincera e disponibile. Era diventato, ed è rimasto sempre, per me, un punto di riferimento ed un sostegno, una roccia a cui aggrapparmi per non cadere nei momenti difficili.
Il vuoto che ho sentito per la sua scomparsa è stato grande, ma mi è rimasta dentro quell’immagine di uomo buono, generoso, protettivo che sicuramente continua a guardarci e proteggerci dall’Alto.

Simona Ciasca

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