A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.
Il giorno 16 dicembre 2020, quasi un anno fa, veniva a mancare presso il Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era ricoverato per aver contratto il virus il 6 dicembre 2020, Padre Mario Silvestrini, frate minore del Convento di Sant’Antonio di Padova di Potenza Picena. Insieme a lui aveva contratto il virus, fortunatamente senza gravi conseguenze, anche Padre Lorenzo Turchi, frate minore e parroco della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena.
Il funerale di Padre Mario si è svolto a Monteprandone, la città natale di San Giacomo della Marca e dove Padre Mario era nato il giorno 10/11/1947 da Alessandro e da Paolina Benigni. Aveva altri due fratelli, Achille e Giuseppe e due sorelle, Suor Pia Lucilla ed Ada. Padre Mario Silvestrini aveva seguito “la strada” di San Francesco fin dall’infanzia, grazie all’educazione religiosa trasmessa dai suoi genitori e dallo zio, Padre Raniero Silvestrini; dopo aver conseguito la laurea in Teologia Spirituale si era dedicato all’insegnamento nelle scuole di Loreto e successivamente alla formazione delle suore clarisse del Monastero di Santa Chiara di Pollenza e dell’ordine francescano secolare.
Padre Mario era molto conosciuto ed apprezzato nella città dove abitava ma anche al di fuori, ha consolato e guidato tante anime attraverso la sua forte e paterna guida spirituale, ma soprattutto era conosciuto per le sue preghiere di liberazione nel ministero dell’esorcismo. Nel 1998, in occasione del Centenario della nascita del Prof. Giuseppe Asciutti (1898-1998) aveva scritto un bellissimo articolo dedicato al professore, uscito sulla rivista “Si eccomi” del Monastero delle Clarisse “San Giuseppe” di Pollenza (n.1 del 1998).
Potenza Picena con la scomparsa di Padre Mario Silvestrini ha perso una straordinaria guida spirituale ed un sicuro punto di riferimento.
Simona Ciasca e Paolo Onofri
Personalmente ho avuto modo di conoscere Padre Mario, che mi era stato indicato da un carissimo amico, in un momento molto difficile della mia vita e in quell’occasione mi ha ascoltato pazientemente, aiutato con preghiere di liberazione e sostenuto in tutto il mio percorso di recupero. Lo ricordo come una persona diretta, a volte anche un po’ brusca, ma sincera e disponibile. Era diventato, ed è rimasto sempre, per me, un punto di riferimento ed un sostegno, una roccia a cui aggrapparmi per non cadere nei momenti difficili.
Simona Ciasca
Il vuoto che ho sentito per la sua scomparsa è stato grande, ma mi è rimasta dentro quell’immagine di uomo buono, generoso, protettivo che sicuramente continua a guardarci e proteggerci dall’Alto.


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