A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri
Con Decreto Ministeriale 2 giugno 1922, cioè cento anni fa, veniva istituito “in Porto, frazione di Potenza Picena, un ufficio separato di Stato Civile per ricevere gli atti di nascita e di morte. Il detto ufficio è distinto con il numero 2”.
Potenza Picena aveva, invece, il numero 1.
Il Decreto Ministeriale venne pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia e degli Affari di Culto del 14 giugno 1922 n° 24 anno XLIII.
Con questo atto viene aperto a Porto Potenza Picena, nel palazzo un tempo sede della scuola elementare, intitolato nel 2019 al conte Alessio Conestabile Della Staffa ed oggi interessato da lavori di ristrutturazione, il primo ufficio comunale che successivamente porterà alla creazione della Delegazione Comunale.
Ma com’era Porto Potenza Picena nel 1922?
Già esisteva dal 1899 la parrocchia di Sant’Anna, il cui primo parroco fu don Silvio Spinaci; la Chiesa di S. Anna era quella vecchia, mentre la nuova, progettata dall’Arch. Eusebio Petetti, verrà inaugurata solo nel 1926.
Ovviamente nel 1922 era già presente, in quanto risale al 1862, la stazione ferroviaria Potenza Picena-Montelupone, così come la Società Operaia di Mutuo Soccorso “Giovanni Colocci”, che fu istituita nel 1907.
La Colonia Perugina, poi divenuta Istituto Elioterapico Santo Stefano, non era ancora stata fondata, anzi la popolazione di Porto Potenza Picena già dall’anno 1921 aveva manifestato la sua contrarietà alla presenza di questa istituzione locale, creata dal conte Giancarlo Conestabile Della Staffa di Perugia.
Presso il nostro archivio storico di Via Trento, troviamo una petizione popolare firmata da ben quattrocentoquarantacinque cittadini di Porto Potenza Picena, rivolta al sindaco di Potenza Picena dell’epoca, Guglielmo Gasparrini, per non far insediare questa nuova realtà sanitaria a Porto Potenza Picena. Pensiamo che la petizione sia stata firmata da tutti i cittadini adulti di Porto Potenza Picena, della borgata Porto, come veniva chiamata nei censimenti della popolazione in quel periodo.
Tra i firmatari troviamo anche il parroco della parrocchia di Sant’Anna, don Silvio Spinaci ed il conte Alessandro Marefoschi.
Per quanto riguarda le attività produttive presenti nel 1922 a Porto Potenza Picena, rilevante era l’attività della pesca e stava cominciando a svilupparsi l’attività turistica.
Si era anche insediata da poco a Porto Potenza Picena la SIF (Società Italo-Francese), per la lavorazione del pomodoro, era già presente il Saponificio di Pacifico Casciotti, l’Educandato di Santo Stefano di Recanati, la Fornace Antonelli, in Contrada Pan Perduto, gestita dai fratelli Antonio e Giuseppe Antonelli, che dava lavoro a molti operai ed operaie di Potenza Picena e Porto Potenza Picena.
C’era inoltre la ceramica SMAT (Stabilimento Mattonelle Antonelli Tebaldi), che poi diventerà la SCA (Società Ceramica Adriatica).
Il collegamento tra Potenza Picena e Porto Potenza Picena era garantito dagli omnibus della SAP.
L’attività turistica era già avviata ed era già presente dal 1921 l’Albergo Marino di Pasquali Sante, nel 1925, poi, aprirà anche l’Albergo Piceno di Prosperi Palmira in Castrucci.
Il sindaco di Potenza Picena nel 1922 era Guglielmo Gasparrini ed il Consiglio Comunale era composto da: Felice Alberico, Bocci dott. Balduino, Borroni Augusto, Buonaccorsi conte Mario, Casciotti Achille, Cingolani Enrico, Giusti Domenico, Granati Bonaventura, Mazzoni Antonio, Melatini Alfredo, Principi Augusto, Volpini on. Volpino, Torresi Nazzareno, Antonelli Giuseppe, Mazio dott. Gioacchino, Scarfiotti avv. Lodovico, Simonacci Emanuele e Solanelli Giovannetti avv. Gaetano.
Oggi Porto Potenza Picena ha un aspetto completamente diverso ed è la frazione più popolosa del nostro Comune.
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