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Archive for aprile 2022

a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

autore: sconosciuto fonte: wikipedia e archivio della famiglia del personaggio ritratto (foto tessera) foto scattata negli anni Venti del Novecento, e dunque di pubblico dominio, in quanto il copyright, se mai esso è esistito per la foto in questione, è scaduto

Il giorno 23 Novembre del 1882, cioè 140 anni fa, nasceva a Potenza Picena l’architetto Eusebio Angelo Petetti nella casa di Corso Vittorio Emanuele II n° 340, dal maestro Raffaele Petetti e dalla sig.ra Vincenza Magner. Primo di 8 figli (Eusebio Angelo, Angela, Edwige, Leonilde, Osvaldo, Amos Luigi, Francesco e Giuseppe), dopo aver frequentato le Scuole locali con ottimi risultati, classificandosi tra i premiati nell’anno scolastico 1889-90, è entrato nel Seminario di Fermo diventando Sacerdote. Nel 1916 risulta addirittura coauditore del parroco di Sant’Anna a Porto Potenza Picena, don Silvio Spinaci.
Dopo aver lasciato l’abito religioso il 14 aprile del 1923 si sposa in Ancona con la sig.ra Isola Falaschini, da cui avrà tre figli: Raul, Lionello ed Anna Maria. Si laurea in architettura all’Università di Urbino con il prof. Luigi Garlatti Venturini ed inizia la sua attività professionale nelle Marche.
Tra i suoi primi progetti si ricordano la Cappella funeraria delle monache Clarisse a Potenza Picena nel 1919, il restauro della Chiesa Santa Maria in Monte a Monte S. Giusto, la costruzione della chiesa di Sant’Anna e la casa parrocchiale a Porto Potenza Picena nel 1926, l’ampliamento della casa parrocchiale di Colbuccaro nel 1925, la costruzione della casa parrocchiale, il restauro e costruzione della chiesa prepositurale di Corridonia nel 1926, la ricostruzione della chiesa e casa parrocchiale di Villa Crocette a Castelfidardo. Edicole funerarie private in Ancona e Pergola. Il progetto per l’ampliamento della Regia Scuola Industriale di Ancona, il progetto per la Galleria e primo tratto della zona Astagno di Ancona, il Parco della Rimembranza di Montemarciano.
In Ancona inoltre, nel 1938, progetta il Palazzo del Mutilato in Corso Stamira, negli anni Trenta progetta la sistemazione della zona Traianea e l’isolamento di Porta Pia.

Palazzo del Mutilato – Ancona

Insieme agli architetti Biscaccianti e Castelli presenta il Piano Regolatore per la città di Ancona e collabora al progetto di completamento di Corso Stamira. Nella chiesa di San Domenico disegna la Cappella votiva che ospita tuttora la Pietà dello scultore Sanzio Blasi e partecipa al concorso per il monumento ai caduti da erigersi al Passetto, poi vinto dall’architetto Guido Cirilli.
E’ stato Presidente Regionale dell’ordine degli architetti.
A Potenza Picena nel 1936 è intervenuto sulla Chiesa di San Girio trasformandola a tre navate, rifacendo la facciata ed il campanile e successivamente, nel 1943, progetta la nuova facciata della chiesa di San Giacomo Maggiore a Galiziano con il parroco don Gustavo Spalvieri. La sua passione per l’arte lo porta a scrivere tre libri di storia dell’arte, mai pubblicati, nonché articoli di argomento artistico per il “Messaggero”, il “Corriere Adriatico” e la Rivista “Natura ed arte”. Inoltre, membro dell’Accolta dei Trenta, per molti anni tiene conferenze sui temi artistici.

Insegna disegno presso varie scuole della città dorica e svolge nel periodo del 1938-1940 anche la sua attività di insegnante a favore dei ragazzi di religione ebraica che, a causa delle leggi razziali, erano stati allontanati dalle scuole pubbliche.
La casa dove lui è nato nel 1882 in Corso Vittorio Emanuele II n° 340 a Potenza Picena, negli anni Venti del Novecento è stata ricostruita su suo progetto in stile liberty ed ancora oggi, dopo quasi un secolo, fa bella figura nel contesto del nostro centro storico. Sul portone di ingresso ci sono ancora le iniziali del padre, il maestro Raffaele Petetti, morto il giorno 4 Maggio del 1929.
È morto in Ancona il giorno 6 Maggio del 1957 ed è sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Potenza Picena.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Chiesa di San Giacomo Maggiore a Galiziano. Foto di Sergio Ceccotti.

Nel centro storico di Potenza Picena, nel quartiere di Galiziano, anticamente di San Pietro, si trova la chiesa di San Giacomo Maggiore.

La chiesa, le cui origini sono medievali (sec. XIV), è una delle più antiche della nostra città, insieme alla chiesa di San Marco e lo testimonia ancora oggi l’antico rosone goticizzante che si trova al centro della facciata. Essa rappresentava anche la parrocchia di San Giacomo, eretta con bolla del 20/10/1774 dall’Arcivescovo di Fermo, il Cardinale Urbano Paracciani, sciolta nell’anno 1989 ed unita a quella di Santo Stefano.
La chiesa purtroppo è chiusa dall’anno 2001, per l’inagibilità della struttura.
Operava nel contesto di questa parrocchia la Confraternita del Corpus Christi o di San Giacomo, istituzione che risale al 1430, che è ancora oggi esistente ed il cui Priore è Stefano Pescetti.
All’interno della chiesa di San Giacomo Maggiore si trovava un autentico capolavoro artistico, il trittico di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507 con predella. Il trittico rappresenta la Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo Maggiore e Rocco, mentre nella predella sono presenti quindici raffigurazioni: i Dodici Apostoli, al centro il Cristo ed agli estremi l’Arcangelo Gabriele e la Vergine. Il trittico, che è conservato dal giorno 18/06/2014 presso i locali della Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, nella ex-chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, in precedenza è stato esposto per un periodo anche all’interno della Galleria Nazionale di Urbino.

Trittico di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507. Madonna con Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Rocco. Foto di Sergio Ceccotti.

La facciata della chiesa è stata rifatta nel 1943 su progetto dell’architetto di Potenza Picena Eusebio Petetti, mentre i lavori sono stati eseguiti dall’impresa edile Granati Bonaventura e Persichini Giuseppe. Alla facciata, in mattoni, sono stati aggiunti elementi marmorei e, posta in alto, una cuspide, con all’interno una statua della Madonna.
Il campanile originario conservava la più antica campana bronzea di Potenza Picena, risalente al 1454, come testimonia l’inventario delle campane di tutte le chiese di Potenza Picena redatto nell’anno 1941.
La chiesa conserva ancora oggi un organo attribuito a Nicola Morettini, databile 1906, che si trova in cantoria.
Tra le opere d’arte della chiesa di San Giacomo Maggiore vogliamo ricordare il quadro dedicato a San Michele Arcangelo, del sec. XVIII, oggi in fase di restauro, lavoro finanziato dal dott. Roberto Domenichini. Abbiamo, inoltre, un quadro del 1904 raffigurante il Sacro Cuore di Luigi Fontana (Monte San Pietrangeli, 1827-1908), donato alla parrocchia di San Giacomo dal Vescovo di Ripatransone Mons. Luigi Boschi di Potenza Picena. Inoltre sono presenti quattro tavole di Giuseppe Pauri.
Queste opere del Fontana e del Pauri sono state restaurate ed oggi si trovano all’interno dei locali della Collegiata di Santo Stefano.

Chiesa di S. Giacomo Maggiore, prima dei lavori di modifica eseguiti nel 1943

Il parroco della parrocchia di Santo Stefano e Giacomo, il nostro concittadino Padre Lorenzo Turchi, nel mese di giugno 2021, ha presentato un progetto di restauro della chiesa di San Giacomo Maggiore allo scopo di ottenere il contributo economico della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) di Roma a copertura di buona parte delle spese, la differenza verrà coperta con il contributo di un nostro concittadino, molto legato al luogo di culto.
Grazie all’impegno del nostro parroco, Padre Lorenzo Turchi ed alla generosità del nostro concittadino, siamo certi di poter vedere riaperta di nuovo, ritornata all’originario splendore, la chiesa di San Giacomo Maggiore a Galiziano, riportando al suo interno anche il trittico di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507 e tutte le altre opere d’arte.

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Alla mia ANNA,
guida e luce in un cammino
non sempre lieto.

Il paese di cui nella presente nota si ricordano le poco consolanti condizioni igieniche, risponde al nome di contrada Montecanepino 1 . È un paese di cresta, come del resto lo sono in massima parte i paesi e le città marchigiane fuori della striscia piana costiera, in Comune di Potenza Picena e in Provincia di Macerata. Dista 3 chilometri dal Comune e circa 4 da Porto Potenza Picena, ridente cittadina sulla costa adriatica, fra Porto Recanati e Porto Civitanova. Da Porto Potenza Picena passa la linea ferroviaria Milano-Lecce che, arrivando a Porto Civitanova, si dirama per Macerata unendo tutti i paesi circonvicini col capoluogo di Provincia 2 .
Montecanepino, che è a circa 200 metri sul livello del mare, deve il proprio nome ai fabbricanti di corda (canepini) che formarono il primo nucleo dell’attuale paese, il quale ebbe, in origine, una sola casa dove vi era una specie di bazar (baratto) a cui si rifornivano i contadini e i braccianti dei luoghi vicini.
Il paese, data la natura calcare della collina, è privo di pozzi e solamente nel 1938 venne costruita una fontana, usufruendo una sorgente di minima portata posta alla distanza di un chilometro circa, verso la sottostante, fertilissima vallata. Si è detto che la portata della sorgente è minima e infatti nella stagione estiva il paese può avere acqua solo in determinati periodi della giornata.

Le abitazioni sono abbastanza numerose e disposte tutte sul lato destro (per chi viene dal mare) della carrozzabile che unisce Montecanepino a P. Picena e a Porto P. Picena. Ma la vita che si svolge in queste case non è certamente delle più igieniche e cercherò di dimostrarlo in brevi parole.
Pochissime sono le abitazioni fornite di un apposito scarico per l’acqua sporca la quale viene indifferentemente gettata sulla strada oppure nelle immediate vicinanze della uscita posteriore della casa. Le latrine, almeno secondo un concetto elementare di igiene, mancano del tutto e a questa delicatissima parte dell’abitazione si supplisce con fosse scoperte, malamente sormontate da capannucce di canna le quali hanno un telo in luogo della porta. E quel che è peggio è che questi luoghi luridi sono a brevissima distanza dall’abitazione, presso ad altri depositi immondi di letame e rifiuti di ogni genere. Si può quindi, facilmente immaginare quale inferno di mosche sia la casa nella stagione estiva! Malgrado questo basso livello igienico non si ricordano, a detta degli abitanti, malattie epidemiche e in realtà le persone – giovani e vecchi – presentano caratteri di assoluta sanità e robustezza fisica. Bisogna ricordare l’estrema piccolezza delle finestre che dànno poca aria e poca luce alle stanze.
La mia ultima visita al paese ha avuto luogo nel giugno del 1944, periodo in cui vi era un assembramento veramente enorme di persone sfollate da Porto P. Picena, con conseguente eccessivo peggioramento delle condizioni igieniche.

A completare il quadro poco brillante, ricordo che la borgata è priva della Chiesa e di un servizio automobilistico che la colleghi alle due città di Potenza Picena e Porto Potenza Picena. In tempi normali funzionava un’autocorriera fra P. P. Picena e P. Picena, la quale passava per una strada forse più comoda, ma scelta senza tener conto delle reali necessità della popolazione. Nell’impossibilità tecnica, anche a mondo pacificato, di istituire due linee automobilistiche, mi sembra cosa logica studiare il problema – di risoluzione del resto non troppo difficile – di far passare l’unica linea per la contrada di Montecanepino. La distanza chilometrica è inferiore, se pur di poco, e la strada, con gli opportuni rifacimenti nei brevi tratti in cui se ne presenti la necessità, eccellente.
A chiusura della presente nota non ritengo fuori luogo ricordare che per Porto Potenza Picena scorre il Fosso Potenza, ricco di acque impetuose nell’inverno e puzzolente palude in estate. Durante la stessa stagione il fosso è un fomite di zanzare che intralciano lo sviluppo turistico della graziosissima cittadina adriatica. L’Amministrazione Comunale voglia prendere nella giusta considerazione questi richiami fatti da un extraregionale e quindi, è sperabile, fatti imparzialmente.
Tratto da Nota, in “Panorami geografici”, n. 2, marzo 1945

1: Durante la sporadica rinascita della dittatura fascista la contrada fu terrorizzata da un sansepolcrista lombardo, certo Conconi, il quale si compiacque del nome nuovo dato al paese: Monte Conconio! Registro la cosa a solo titolo di cronaca paesana e per ricordare, seppure ce ne fosse bisogno, in quale conto il passato regime tenesse la toponomastica italiana, malgrado le assicurazioni più o meno ufficiali di ammirazione per la geografia

2: Sulle possibilità turistiche e di assorbimento di mano d’opera di Porto Potenza Picena, si vedano le brevi righe da me dedicate al paese: S. Zavatti, FASCINO DI PORTO POTENZA PICENA, in “Il Popolo di Roma”, 6 aprile 1941; id., PORTO POTENZA PICENA: L’ISTITUTO ELIOTERAPICO “DIVINA PROVVIDENZA”, in “Il Resto del Carlino”, 3 febbraio 1942.

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Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Nel nostro blog abbiamo già parlato dei lavori editoriali di Francesco Maria Nocelli e del prof. Gabriele Nocelli, Sindaco di Potenza Picena dal 1972 fino al 1975, scomparso di recente.

Caterina Nocelli ha 12 anni ed ha altri due fratelli, Benedetta e Pietro;  vive a Camerano con la sua famiglia ma viene spesso a Potenza Picena a trovare la nonna.

In questa occasione parliamo di Caterina Nocelli, figlia di Francesco Maria e di Sara Santarello e nipote del prof. Gabriele Nocelli e dell’insegnante Anna Clementoni.

Frequenta il secondo anno della scuola secondaria di primo grado di Camerano ed ha la passione per il fumetto; ha partecipato nel 2021 al concorso nazionale “Nuvolette all’orizzonte”, ideato da Prima Effe, Feltrinelli per la Scuola, in collaborazione con Bao Publishing, per leggere oggi i fumetti delle stelle di domani.

Caterina, che è stata una delle vincitrici individuali del concorso nazionale con la sua storia a fumetti “Il mio mondo a colori”, con questo suo lavoro dimostra un grande talento artistico e narrativo. Nella motivazione del suo premio troviamo quanto segue:

Tra i tanti strumenti che appartengono al linguaggio del fumetto, il colore è sicuramente uno dei più importanti e caratteristici: lo sa perfettamente bene Caterina Nocelli che, nella storia Il mio mondo a colori, gioca con la presenza e l’assenza del colore per raccontare la perdita della speranza e la successiva riappropriazione del futuro e della vita. Grazie al colore, appunto, metafora delle nuove generazioni e di quello che si può fare se si lotta tutti insieme.

Che cosa ci insegna la storia di Caterina Nocelli?

Quando il narratore si mette in gioco in prima persona, le emozioni che veicola con la sua storia arrivano più forti a chi legge. Caterina sembra averlo capito in modo quasi intuitivo e usa questa specificità del fumetto per coinvolgere i lettori nella sua storia.

 L’effetto è molto intenso e ben riuscito, assolutamente professionale!

Insieme a Caterina Nocelli hanno vinto la quarta edizione del concorso nazionale ideato da Prima Effe in collaborazione con Bao Publishing: la classe quinta A della scuola primaria “Vallone” dell’I.C. Angelini di Pavia; Antonio Moretti; la classe prima C della scuola secondaria di primo grado “Orio Vergani” di Novate Milanese (Milano), mentre una menzione speciale è stata riservata alla classe seconda D, I.C. Volsinio di Roma.

Facciamo i nostri complimenti a Caterina Nocelli per il suo bellissimo lavoro artistico e narrativo.

Una copia dell’edizione 2021 di “Nuvolette all’orizzonte”, si può trovare presso la nostra biblioteca comunale “Carlo Cenerelli Campana” di Via Trento.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Madre Maria Agostina Priora Monastero Benedettine di Potenza Picena.

Il giorno 18/03/2022 le monache del monastero di Santa Caterina in San Sisto di Potenza Picena hanno festeggiato i cento anni della loro Priora, Madre Maria Agostina, al secolo Maria Morroni, nata a Monte Giberto (Ascoli Piceno) il 18/03/1922, da Pietro e da Rosa Vallasciai. È venuta a Potenza Picena nel 1947,  cioè 75 anni fa.

Oggi il monastero delle Benedettine di Potenza Picena ospita altre tre monache, oltre alla Priora Maria Agostina: l’ Abbadessa, Madre Maria Paola Bernardi, Suor Maria Beatrice e Suor Marcella. Suor Maria Beatrice, al secolo Ilaria Antonini, è stata l’ultima suora consacrata in questo monastero, il giorno 03/10/2012, cioè dieci anni fa, mentre l’ultima arrivata è  Suor Marcella, al secolo Kane Mondombo (Zambia),  venuta a Potenza Picena il 18/7/2019.

Il giorno dei festeggiamenti sono venuti nel monastero di Potenza Picena alcuni suoi nipoti di Monte Giberto e, grazie alla disponibilità delle monache Benedettine di Potenza Picena, possiamo farvi vedere le foto che sono state scattate.

Le origini del monastero di Potenza Picena sono molto antiche, secondo Mons. Giovanni Cotognini, esse risalgono al 1280. Il primo documento d’archivio che ne testimonia la presenza a Monte Santo è una pergamena del 1348, conservata nell’archivio storico comunale di Via Trento, dove troviamo che una certa signora Gebelosa di Monte Santo dona al monastero delle Benedettine diversi terreni.

Interno Chiesa di San Sisto – Monastero Benedettine di Santa Caterina in San Sisto a Potenza Picena – Foto Sergio Ceccotti.

Il loro monastero in origine si trovava nei locali oggi occupati dalla casa di riposo per anziani “Santa Caterina d’Alessandria” e dalla fototeca comunale “Bruno Grandinetti”.

Dal 1887 si sono trasferite nel Palazzo Massucci, dove si trovano attualmente, in Via Mariano Cutini ed utilizzano per le loro funzioni religiose la chiesa di San Sisto, il cui ingresso si trova in Via Dogali, prima utilizzata dalla Confraternita della Buona Morte locale.

Oggi abbiamo detto che ospita quattro monache, ma negli anni passati, in questo monastero, ve ne erano molte di più.

Nel censimento della popolazione di Monte Santo del 1853 risultavano n.19 monache, nel 1861 n° 27, nel 1871 n° 21 ed in quello del 1951 n° 23.

Tra le monache entrate nel monastero delle Benedettine di Potenza Picena molte appartenevano alle famiglie nobili della nostra città e non solo, tra cui troviamo, ad esempio le famiglie Augeni, Adriani, Ruggeri, Ciamberlani, Guarnieri, Gabrielli, Antici e Cenci. A noi piace ricordare anche la figlia di Carlo Cenerelli Campana (autore nel 1852 della storia di Monte Santo), Francesca.

Mons. Giovanni Cotognini nel 1987 ha pubblicato il libro dedicato al monastero delle Benedettine di Potenza Picena, il cui testo era già stato scritto dal Cotognini nel 1971.

Da parte nostra ci uniamo agli auguri alla Priora del monastero delle Benedettine di Potenza Picena, Madre Maria Agostina, per i suoi cento anni.

Madre Maria Agostina Priora Monastero Benedettine di Potenza Picena.

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di Alida Scocco Marini

Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Copertina del Libro di Alida Scocco “Porto Potenza Picena, tante storie per una storia” disegno di Paolo Bovari.

Nel corso del 2021 è stato pubblicato il libro Porto Potenza Picena, tante storie per una storia, a cura di Alida Scocco Marini, Tecnostampa Loreto-Trevi.

Alida Scocco Marini è una scrittrice e storica che vive a Teramo, ma è originaria di Porto Potenza Picena. Ha dedicato il suo libro ai suoi nonni materni Stella e Luigi e a tutti i portopotentini.

Il libro è nato molto tempo fa nella mente dell’autrice, mossa dal desiderio di conoscere la storia di Porto Potenza Picena, una cittadina che lei ha sempre portato nel cuore e dove ha vissuto felicemente la sua infanzia e la sua giovinezza. Tenuto conto che mancava una pubblicazione che parlasse specificatamente di Porto Potenza Picena, Alida Scocco Marini, diversi anni fa, ha iniziato un  gran lavoro di ricerca storica, consultando con assiduità l’archivio storico comunale di Via Trento.

Dalla ricerca è risultato che in molte delle pubblicazioni del passato si è parlato e scritto su Porto Potenza Picena, incominciando dalla storia di Monte Santo di Carlo Cenerelli Campana del 1852, passando per Visioni potentine di Norberto Mancini del 1958, per arrivare al libro curato da Renza Baiocco, con testi di Andrea Bovari, Il fascino della storia, il respiro del mare, del 2009.

Anche sul nostro blog abbiamo approfondito molti aspetti ed eventi che riguardano Porto Potenza Picena.

Nel libro di Alida Scocco Marini si approfondiscono gli aspetti sociali ed  economici della vita quotidiana, si parla dei personaggi che hanno fatto la storia della città rivierasca e, nel caso dei caduti e dispersi delle due guerre mondiali, si mettono insieme i nomi dei soldati di Potenza Picena e di Porto Potenza Picena.

Il libro contiene ben 185 foto e cartoline di Porto Potenza, purtroppo di un formato troppo piccolo e di una qualità non buona, tra cui troviamo per la prima volta la foto del conte Giancarlo Conestabile della Staffa, fondatore dell’Istituto Elioterapico Santo Stefano.

Alida Scocco

Ci sono, inoltre, ben tredici poesie in vernacolo dedicate a Porto Potenza Picena, in particolare sono molto belle e significative quelle di Giuseppe “Ninni” Colafranceschi. 

Di rilievo anche le quattro poesie di Maria Luisa Barbaccia e le tre di Fausto “Nonno Vingè” Sampaolo.

È presente la stornellata del maestro Azzolino Clementoni Nenie di Porto, un inno a Porto Potenza Picen; il maestro aveva in precedenza scritto la poesia in vernacolo Jrenne per Montesanto, dedicata al capoluogo.

La copertina del libro e la quarta sono arricchite da disegni di Paolo Bovari.

Il libro è stato presentato a Porto Potenza Picena il giorno domenica 12/12/2021, presso l’oratorio “Don Bosco” della parrocchia di Sant’Anna.

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