a cura di Giusi Riccobelli
Ho esitato tanto prima di scrivere ma Simona Ciasca e Paolo Onofri, curatori del blog ISANTESI sempre attenti a proporre notizie su Potenza Picena e i suoi potentini, mi hanno incoraggiato a farlo. Anche se con un po’ di imbarazzo perché temevo che il rapporto tanto speciale e unico avrebbe potuto condizionare il suo ritratto, eccomi a parlare di mio padre.
Nasce a Potenza Picena il 24 gennaio del 1936 e sin da ragazzo mostrava un carattere brillante, determinato ed energico. Terminata la scuola dell’obbligo avrebbe voluto continuare gli studi, purtroppo non ebbe la possibilità di farlo così, dopo il servizio militare alla Cecchignola di Roma animato dalla passione e l’amore per la sartoria, decise di frequentare il corso di taglio all’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, la più antica associazione italiana del settore abbigliamento. Gli piacque molto il famoso ateneo e nel 1960 riuscì a diplomarsi con il massimo dei voti 30 su 30 e lode. Teneva all’eleganza ed era sempre molto attento ai dettagli: realizzava personalmente tutti i suoi abiti. L’energia e l’audacia che lo contraddistinguevano, lo portarono a vivere la prima esperienza lavorativa in Francia, a Pontoise, con Antonio Giannini, eclettico sarto ma soprattutto suo carissimo amico. Lavoravano per prestigiose sartorie di Parigi ma non senza sacrifici e rinunce.
Nel 1973, con un forte interesse alle problematiche sociali, frequentò la Scuola per Educatori presso l’Istituto S. Camillo di Loreto e al termine degli studi esercitò l’attività, anche come rappresentante sindacale della categoria, presso l’Istituto di Riabilitazione S. Stefano di Porto Potenza dal 1975 sino al 1994. Ricordo con quanta passione parlava del suo lavoro e dei “suoi ragazzi” con i quali condivideva oltre alle tristezze, gioie e speranze per il futuro. Spesso, solitamente durante le festività o le domeniche quando la mancanza delle famiglie e degli affetti, specie per chi è rinchiuso in un Istituto, si sentivano più fortemente, amava ospitare “i suoi ragazzi” a casa nostra.
Cresciuto nell’Azione Cattolica della Parrocchia di S. Stefano e in seguito componente anche della corale omonima, sin da ragazzo partecipava appieno alla vita pubblica del paese organizzando incontri e attività di interesse collettivo. L’impegno sociale e politico lo aveva ereditato dal padre, nonno Attilio infatti dal 1946 al 1951 fu Consigliere comunale ma anche suo cugino, Nazzareno Riccobelli, fu eletto Sindaco di Potenza Picena nel 1951. Così, prima con l’impegno nelle Associazioni poi attraverso il rapporto con le istituzioni politiche del territorio, mio padre, militante nella democrazia cristiana, alle elezioni del 1975 venne eletto Consigliere comunale fino al 1980. L’esperienza amministrativa maturò e lasciò qualche segno tangibile nei brevi ma intensi due anni di Assessorato. Infatti dal 1980 al 1982 ricoprì la carica di Assessore all’istruzione ed alla cultura.
Come tutti i potentini desiderava vedere aperto al pubblico il teatro Mugellini, chiuso da anni per necessità di restauro e interventi strutturali: Da ragazzo, oltreché assiduo frequentatore, lo aveva visto interprete di rappresentazioni e commedie musicali. Con il supporto del Dott. Mauro Mancini iniziò accurate ricerche su Bruno Mugellini: una delle figure più importante del nostro Paese. Intraprese contatti con il Conservatorio Musicale “G.B. Martini” di Bologna dove Mugellini aveva studiato, poi con la Biblioteca di Fossombrone dove il maestro è vissuto e dove è sepolto. Le ricerche e i documenti rinvenuti in quegli anni sfociarono nel libro del Dott. Mancini, pubblicato nel 1990 in occasione dell’inaugurazione del Teatro Comunale dedicato al Maestro.
Alla fine degli anni ’70 conobbe l’artista Nando Carotti dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma e con lui diede vita inizialmente al primo laboratorio artistico per gli alunni delle scuole elementari e medie, poi ad un atelier che avvicinava l’Arte anche agli adulti. Organizzò parecchi incontri e convegni culturali. Prestigiosa fu la Mostra d’Arte organizzata nel marzo del 1980 che vide la partecipazione del Presidente dell’Accademia l’Avv. Francesco De Benedetta e nella quale vennero presentate pregevoli opere artistiche di grandi Maestri, da Pericle Fazzini a Gregorio Sciltian, da Renato Guttuso a Pietro Annigoni.
Gli anni ’80 videro anche la riapertura della Villa Buonaccorsi e, con il prezioso supporto del concittadino Raffaele Curi, organizzò una serata magica nella monumentale Villa con la partecipazione oltreché di Raffaele Curi, di Lino Capolicchio, (entrambi protagonisti del film premio Oscar di De Sica “Il Giardino dei Finzi-Contini”), e “Il Flauto d’Oro” Severino Gazzelloni.
Nel febbraio del 1981 sostenne la prestigiosa Mostra fotografica di Mario Giacomelli, considerato uno dei più importanti maestri della Fotografia del XX secolo. Di questo avvenimento il blog ISANTESI ha già dedicato l’articolo” Il grande fotografo di fama internazionale Mario Giacomelli a Potenza Picena”. Nell’agosto del 1982 organizzò una serata memorabile in Piazza Matteotti: una strepitosa e importante partecipazione di pubblico poté godere gratuitamente del concerto della Filarmonica di Vienna (straordinariamente in quel periodo nelle Marche) diretta dal Maestro Prof. Ernst MÄRZIENDORFER.
Non smise mai di darsi da fare e quell’esuberanza e vitalità che lo caratterizzavano non le perse neppure in età avanzata anche se, deluso e amareggiato, aveva abbandonato la vita politica. Ebbe la fortuna di conoscere onesti e seri uomini politici che stimava e rispettava seppure di ideologie contrapposte. Sarebbe felice di sapere quello che mi hanno scritto, dopo la sua dipartita, due concittadini rappresentanti nazionali dell’attività politica. Certa della lealtà di quelle parole, spero non se ne abbiano a male se mi permetto di riportarle:
…” …Grande Giovanni, uomo generoso, elegante nell’animo e nella presenza e risoluto nei comportamenti” … On Mario Morgoni
…” Tuo padre ha rappresentato un punto di riferimento forte e autorevole anche oltre il circuito familiare ed è una grande perdita per tutti” … Pres.te Regione Marche- Francesco Acquaroli
Non aveva un carattere facile e il suo temperamento era piuttosto frenetico a volte incontenibile. Non esitava a farsi sentire e a far valere le proprie opinioni con fervore; metteva tanta passione in quello che faceva; mostrava naturalmente il suo spirito critico ma assicuro che non era indulgente con sé stesso. Dietro ad un aspetto apparentemente altezzoso, distaccato a volte sostenuto si nascondeva tuttavia un uomo sensibile, generoso e sempre disponibile. Purtroppo nel 2018, a seguito di un intervento chirurgico invasivo che lo debilitò nel fisico ma soprattutto nello spirito, perse l’entusiasmo e la voglia di lottare, quella stessa che raccomandava a tutti. Nella vita aveva imparato ad affrontare tante sfide invincibili e pesanti proprio come un guerriero. Il 18 giugno 2021 si è arreso annientato anche dalla pandemia e da un mondo nel quale non si riconosceva più.
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