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Archive for ottobre 2022

A cura di Paolo Onofri

Il Comune di Potenza Picena il giorno mercoledì 19 ottobre 2022 ha inserito sul portale Art Bonus del Ministero della Cultura un altro progetto di restauro del nostro patrimonio storico ed artistico.
Si tratta del restauro di n° 3 volumi manoscritti e di n° 3 pergamene del nostro ricchissimo archivio storico comunale di Via Trento.

I volumi manoscritti riguardano:

  1. Il Registro del Monte di Pietà del 1586/1592 per euro 1439,60 (IVA compresa)
  2. Il libro degli Instrumenti del 1628/1646 per euro 1008,66 (IVA compresa)
  3. Il libro dei Transacti del 1731/1756 per euro 775,92 (IVA compresa)

Le pergamene riguardano:

  1. Pergamena n° 7 del 1371 per euro 54,90 (IVA compresa)
  2. Pergamena n° 53 del 1428 per euro 54,90 (IVA compresa)
  3. Pergamena n° 139 del 1612 per euro 79,30 (IVA compresa)
Pergamena n.53 del 1428. Foto di Gabriele Dondi.

Il restauro dei tre volumi e delle tre pergamene verrà effettuato dal sig. Gabriele Dondi della “Legatoria artistica e restauro del libro” di Urbino, lo stesso che ha già restaurato per il nostro Comune i tre antifonali dei secc. XVI/XVII nel 2020.
Chiunque fosse interessato a finanziare questi restauri dovrà contattare la dott.ssa Simona Ciasca, economo comunale, al numero telefonico 0733 67 92 12 durante l’orario di lavoro.
Chi aderisce a questo progetto Art Bonus potrà usufruire del beneficio fiscale previsto dalla legge, cioè la possibilità di recuperare in sede di dichiarazione dei redditi il 65% dell’importo finanziato, diluito in tre anni.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Il nostro teatro comunale “Bruno Mugellini” venne inaugurato il giorno sabato 27/12/1862 e la gestione all’epoca era condominiale. Venti furono i fondatori del nostro teatro, mentre il Comune di Potenza Picena provvide a mettere a disposizione i locali ricavati nel contesto del palazzo municipale.
Nel corso degli anni, l’attività del nostro teatro andò avanti regolarmente, ma nel 1931 la commissione provinciale di controllo sui teatri, in una sua visita, riscontrò molte irregolarità che non garantivano la sicurezza della struttura. Dopo questa visita ed il relativo verbale il teatro venne chiuso al pubblico, in attesa dei lavori.
I condomini del teatro, i cui rappresentanti erano all’epoca il maestro Azzolino Clementoni ed il prof. Alessandro Baldoni, in accordo con il nostro Comune, proprietario del locale, commissionarono al tecnico comunale, il geometra Raoul Moschini, la redazione di un progetto per i lavori necessari. Il tecnico comunale, in data 30/01/1933, presentò il preventivo di spesa, per un totale di lire 24000. Il nostro comune contribuì per lire 7000, il resto, cioè lire 17000, fu a carico dei condomini.
I lavori edili vennero eseguiti dall’impresa locale di Edoardo Clementoni, mentre quelli in ferro dal fabbro Roberto Grandinetti.
I lavori che vennero eseguiti all’interno del nostro teatro, per renderlo rispondente alle norme di legge, furono i seguenti: rifacimento del tetto della struttura, rifacimento del pavimento sia della platea che del palcoscenico, costruzione della galleria posta sopra ai palchi privati, creando le scalinate interne, evitando in questo modo l’accesso dal palazzo comunale.

Interno teatro “B. Mugellini” anni 60 – foto Bruno Grandinetti

Inoltre furono eseguiti lavori di restauro artistico, sia sugli scenari che sul sipario, reso, con l’occasione, anche ignifugo. Il restauro artistico del sipario venne effettuato da due artisti/artigiani locali, i fratelli Rinaldo ed Igino Carestia.
Furono effettuati inoltre lavori sull’impianto elettrico per renderlo conforme alla normativa, visto che l’impianto risaliva addirittura al 1907, quando venne introdotta l’energia elettrica nel nostro teatro. In particolare, al centro del plafone, sul soffitto, il lampadario collocato nel 1907 venne rimosso e sostituito con un impianto circolare fisso composto da n° 32 lampade fluorescenti. Questo impianto, in caso di sostituzione delle lampade, poteva essere fatto scendere con un meccanismo a corde.
Inoltre la platea venne illuminata con globetti a bocce a tre lampade posti nei palchi all’esterno.
Fu acquistato dalla contessa Giuseppina Matteucci Buonaccorsi, moglie del conte Carlo, il botteghino di ingresso al teatro.
Vennero collocate nella platea 80 poltrone in legno e 100 nei palchi privati.
All’ingresso della platea furono demoliti due palchi del primo ordine e collocate due colonnine in ferro. Con la demolizione dei due palchi venne anche tolta l’artistica porta di accesso alla platea; la porta oggi si trova presso l’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” in attesa di restauro, per questo inserita nel portale Art Bonus.
Il giorno 28/10/1933 il nuovo teatro fu inaugurato ed intitolato al musicista Bruno Mugellini, nato nella nostra città il giorno 24/12/1871, in Piazza Grande, oggi Giacomo Matteotti, nel palazzo della famiglia Pierandrei, figlio del dott. Pio e della sig.ra Maria Paganetti. Morì a Bologna il giorno 15/01/1912.
Dopo i grandi lavori del 1933 il teatro condominiale “Bruno Mugellini” proseguì la sua attività, in particolare cinematografica, diventando cine-teatro.

Ante della porta interna del Teatro B. Mugellini. Lato interno. Foto di Sergio Ceccotti.

Per quanto riguarda la sua gestione, essa fu affidata inizialmente al Dopolavoro locale, poi in seguito a privati, come il sig. Bruno Gatti e Memorino Piani.
Nel 1970 il cine-teatro “Bruno Mugellini”, per le sue precarie condizioni, con ordinanza del Prefetto di Macerata del 30/11/1970, venne chiuso, dopo che nel 1969 il nostro Comune aveva riscattato la struttura dai condomini.
Solo dopo i lavori, iniziati nel 1984 e conclusi nel 1990, il teatro comunale “Bruno Mugellini” ha potuto riaprire il giorno 3 maggio 1990, dopo un investimento nei lavori di un miliardo e cento milioni di lire.

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A cura di Paolo Onofri

L’Assunta tra i Santi Tommaso Apostolo e Chiara d’Assisi. Foto di Sergio Ceccotti.

La nostra pinacoteca comunale “Benedetto Biancolini” di Via Trento è stata riaperta al pubblico solo il giorno 09/10/2016, dopo che sono stati eseguiti i lavori di sistemazione del tetto per euro 180000 da parte dell’amministrazione del sindaco Francesco Acquaroli.
Dal 2017 conserva al suo interno tutte le opere d’arte donate al nostro Comune da parte delle Clarisse di Pollenza: dipinti, acqueforti e n° 2 planimetrie del Settecento del monastero di San Tommaso di Monte Santo di Pietro Augustoni originali.
Inoltre contiene anche le dieci statue lignee degli apostoli del sec. XVII, restaurate da Letizia Bruscoli di Pesaro, e gli antifonali dei secc. XVI – XVII, restaurati da Gabriele Dondi di Urbino, con l’Art Bonus. Inoltre, dal 2020, contiene anche la statua lignea della Madonna col Bambino ed Angeli del sec. XVI e n° quattro inginocchiatoi restaurati da Paolo Pallotto di Potenza Picena.
Dagli inizi del 2020, con la pandemia, la pinacoteca comunale è rimasta chiusa al pubblico e non inserita tra i luoghi da poter vedere nelle visite guidate.

Dopo tre anni, finalmente, nei giorni 9-10-11/09/2022, la struttura è stata riaperta al pubblico nel contesto dell’iniziativa Marche Storie. Al suo interno quindi sono state collocate in particolare le acqueforti delle Clarisse di Potenza Picena, le due tonachelle restaurate delle fondatrici del monastero di San Tommaso di Monte Santo, pergamene e documenti dello stesso monastero. Insieme a tutto questo rimanevano all’esposizione pubblica le due planimetrie del Settecento di Pietro Augustoni, la tela dell’Assunta e quella della Crocefissione, oltre ai quattro inginocchiatoi. In questo contesto, gli organizzatori di Marche Storie hanno tolto tutte le protezioni dalle finestre che dovevano servire a proteggere le opere d’arte dalla luce del sole.

Finita l’iniziativa Marche Storie, sono state portate via le due tonachelle ed i documenti delle Clarisse, mentre il resto, dipinti ed acqueforti, è rimasto al proprio posto.
È trascorso oltre un mese e mezzo, e le protezioni alle finestre ed al finestrone del corridoio non sono state più ricollocate al proprio posto.
In questo modo tutte le acqueforti, il dipinto dell’Assunta e le due planimetrie del Settecento di Pietro Augustoni sono in permanenza sottoposte all’azione della luce, e, al mattino, da questo versante di Via Trento, il sole batte molto forte.

Progetto dell’Arc. Pietro Augustoni. Opere d’arte donate dalle Clarisse di Pollenza alla Citta di Potenza Picena. Foto di Sergio Ceccotti.

Chi ha deciso di far togliere dalle finestre tutte le protezioni e chi oggi si ostina a non far ricollocare al proprio posto queste protezioni si sta assumendo una grave responsabilità per il danneggiamento delle opere d’arte della pinacoteca comunale “Benedetto Biancolini” di Via Trento.
Anche un bambino sa che l’eccessiva luce, ed in particolare quella del sole, è molto pericolosa per le acqueforti ed i dipinti.
Dobbiamo chiedere l’intervento della Soprintendenza?

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

La Fornace Ceccotti prima della demolizione. Foto tratta dal sito della regione Marche.

Fino al 1960, a Potenza Picena, ha operato una piccola fornace, in contrada Monte Aprile, di proprietà della famiglia dei Ceccotti e l’ultimo fornaciaio di questa famiglia è stato Alberto Ceccotti, figlio di Leonardo e di Maria Sensini, nato nella nostra città il giorno 11/06/1905. Questa fornace era molto piccola e produceva ancora materiale tradizionale, come mattoni e coppi.
All’epoca, a Potenza Picena, in c/da Pan Perduto, operava anche un’altra fornace, molto più grande, con forni Hoffmann, la fornace Antonelli, gestita dal conte Giuseppe Antonelli.
La famiglia Ceccotti di Potenza Picena è stata da sempre una famiglia di fornaciai; già nel censimento della popolazione del 1853 troviamo il capostipite di questa famiglia, Giovanni, figlio di Francesco e suo figlio Lorenzo, che svolgevano l’attività di fornaciai.
Lorenzo Ceccotti nel 1888 aprì una nuova fornace tradizionale in c/da La Cava, da dove poteva anche prelevare la materia prima necessaria per la lavorazione dei mattoni e dei coppi, cioè l’argilla.
In quel periodo operavano a Potenza Picena anche la fornace Antonelli in c/da Pan Perduto e la fornace di Marconi Gaetano in c/da Monte Aprile.

Alberto Ceccotti. ASCPP

Dopo Lorenzo Ceccotti troviamo i suoi nipoti alla guida della fornace Ceccotti, Leonardo e Balduino, che acquisirono la fornace Marconi in c/da Monte Aprile.
La fornace Ceccotti occupava pochi operai, una ventina e nessuna donna, a differenza della fornace Antonelli, dove le donne erano presenti.
Tra gli operai della fornace Ceccotti, negli anni Trenta del Novecento, si ricordano: Cardinali Girio, Cardinali Nazzareno, Sabbatini David, Scipioni Bonaventura, Principi Italo.
Balduino Ceccotti, negli anni Trenta del Novecento, lasciò Potenza Picena per aprire una grande fornace a Civitanova Marche, mentre a Potenza Picena proseguì la sua attività solo Leonardo.
L’ultimo Ceccotti che si è impegnato in questa fornace è stato Alberto Ceccotti, figlio di Leonardo.
Dopo la chiusura della fornace Ceccotti, l’area è stata acquistata da Bartoli Mario, che vi ha trasferito la sua attività di ferramenta fino ad allora svolta in Viale Trieste.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Adriano Offidani. Foto Famiglia Offidani.

La realtà produttiva di Porto Potenza Picena è stata caratterizzata per la presenza in particolare della Società Ceramica Adriatica del comm. Eugenio Quaglia, della Fornace Antonelli, della Massalombarda per i pelati, dell’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano, di Ennio Clementoni per le costruzioni nautiche.

Queste sono le attività economiche citate nel libro di Norberto Mancini “Visioni Potentine” del 1958.

Successivamente, a Porto Potenza Picena, sono nate altre attività imprenditoriali, grazie all’iniziativa in particolare del rag. Adriano Offidani e di Gerio Matteucci.

In particolare ci riferiamo all’Edalit, che già in Visione Potentine del 1958 viene citata, che produceva marmette a mosaico per pavimentazione; all’Italorto, per la produzione stagionale di pomodori pelati e conserve di pomodoro; ed alla Stylint, per quanto riguarda le confezioni, biancheria intima, soprattutto sottovesti, dove era impegnato nella gestione anche il rag. Giuseppe Fiorani. Queste tre realtà produttive di Porto Potenza Picena nel 1971 occupavano rispettivamente: Edalit n° 65 dipendenti,  l’Italorto n° 100 dipendenti stagionali e la Stylint n° 80 dipendenti.

Quest’ultima azienda, la Stylint, occupava molte donne e, nel 1975, per non perdere questa realtà produttiva, è nata dalle ex operaie ed ex operai della Stylint, la cooperativa “Il Lavoro” srl, il cui primo presidente è stato Aldo Cingolani. 

La cooperativa “Il Lavoro” è ancora oggi in attività.

Il giorno del Matrimonio a Loreto. Da sx Graziano Offidani, Letizia Offidani, Aurelio Campugiani, Rosa Offidani ed Adriano Offidani; in seconda fila da sx Giulia Giampaoli, Giorgio Offidani ed Agostino Offidani. Foto di Leonardo Campugiani.

Adriano Offidani è nato a Potenza Picena il giorno 27/02/1925, da Agostino, postino e da Giulia Giampaoli ed è morto a Macerata il giorno 5/7/1999.

Ha studiato nelle scuole locali e poi ha conseguito il diploma di ragioniere. È stato redattore, insieme al prof. Silvio Zavatti, della rivista mensile “Il Polo”, che veniva pubblicata a Porto Potenza Picena, ha lavorato come capo del personale presso l’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena ed insieme alla sorella Letizia Offidani, fotografa, ha anche avviato lo studio fotografico “3P” a Porto Potenza Picena, poi rilevato a Iginio Ceccotti.

Adriano Offidani il giorno 10/09/1955 ha sposato a Sirolo la sig.ra Nanda Pirani, da tutti chiamata Milena e dal loro matrimonio sono nati Monica, Stefano e Roberta.

Adriano Offidani, oltre a Letizia, aveva altri due fratelli, Graziano e Giorgio ed una sorella, Rosina. La nonna materna, Vittoria Germondari Giampaoli, la “mamma dei soldati”, nel 1964, ha ricevuto la medaglia d’oro dalla Croce Rossa Italiana.

Dall’esperienza della Stylint, in particolare, sono nate altre realtà produttive, come quella del fratello, Giorgio Offidani, del rag. Nino Biagiola, del meccanico Nicola Giorgetti e quella di Alfredo Faraoni.

Oggi il figlio, Stefano Offidani, sta portando avanti l’attività della ditta Stylint, sempre nel campo delle confezioni.

Abbiamo voluto ricordare Adriano Offidani per le sue doti imprenditoriali ed umane.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Uno dei sindaci di Potenza Picena che ha ricoperto questo ruolo per più tempo è stato il comm. Ettore Bocci, il quale è stato eletto per tre mandati, dal 1895 al 1907, per un totale di undici anni. Successivamente è stato sostituito dal conte Carlo Buonaccorsi. Per le benemerenze come amministratore pubblico, con Decreto Reale del novembre 1908, fu nominato commendatore della Corona d’Italia.
Ettore Bocci è nato a Potenza Picena il giorno 13/01/1851 in Via Mancini, l’attuale Bruno Mugellini, da Pietro e da Erminia Ricciardi, fratello di Luciano, Balduino e Luigi.
Il giorno 14/10/1878, ad Ascoli Piceno, ha sposato la sig.ra Caterina Paccaroni e dal loro matrimonio sono nati Filippo, Bice ed Erminia.
Tra le opere pubbliche che si ricordano durante il suo lungo mandato da Sindaco di Potenza Picena, abbiamo la centrale elettrica del Molino Vecchio, che ha alimentato all’inizio tutta la pubblica illuminazione della nostra città, nel 1907 e l’acquedotto municipale. È stato anche consigliere provinciale.
Nel 1897 è stato tra i 33 soci fondatori della Banca Popolare di Credito di Potenza Picena, nella quale ha assunto la carica di presidente del consiglio di amministrazione dal 1904 al 1911.

Targa metallica ovale della Banca Popolare di Credito di Potenza Picena. Foto Sergio Ceccotti. Pianacoteca Comunale.

È morto a Potenza Picena il giorno 1/1/1911, il suo funerale si è svolto il giorno 03/01/1911, partendo da Villa Antonelli, in contrada Pan Perduto, residenza di Ettore Bocci, per poi arrivare al cimitero di Potenza Picena, dove hanno parlato il sindaco Carlo Buonaccorsi ed il segretario comunale Giuseppe Gazzoni.
A Porto Potenza Picena gli è stata intitolata una via nel centro del paese, vicino alla stazione ferroviaria.
Anche suo fratello maggiore, Luciano Bocci, è stato sindaco di Potenza Picena dal maggio 1874 al luglio 1880, poi dal settembre 1882 al novembre 1889.

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