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Archive for dicembre 2022

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Riunione UNVS Potenza Picena.

Nel 1977 a Potenza Picena si è costituita la sezione dei Veterani dello Sport “Memo e Peppino Sassetti”, padre e figlio.

Il primo, Memo, cioè Domenico Sassetti, era un bravissimo sarto che abitava con la sua famiglia in Corso Vittorio Emanuele II. Nato a Potenza Picena il giorno 20/01/1895 da Nazzareno e da Anna Mataloni, il giorno 04/12/1926 si è sposato con la sig.ra Lina Casciotti, morta il 23/03/1933, mentre Domenico Sassetti è morto a Civitanova Marche il giorno 01/08/1968.

Il figlio Peppino, cioè Giuseppe Sassetti, è nato a Potenza Picena il giorno 04/04/1931 da Domenico e da Lina Casciotti; si è sposato a Fermo con la sig.ra Donzelli Adriana ed è morto a Roma il giorno 31/10/1967. Nel 1950 risultava iscritto alla società sportiva di Potenza Picena “Fulgor” come calciatore.

I fondatori della sezione di Potenza Picena dei Veterani dello Sport nel 1977 sono stati: Orlando Mazzoni, che sarà il primo presidente; Remo Scoccia, presidente onorario, Umberto Boccanera, Nazzareno Torresi, Mariano Ciuccarelli, Romeo Renzi, Giuseppe Giacomelli, Luigino Cittadini, Pierino Pesci, Mario Grandinetti, Pietro Rinaldelli, Luigino Lavini, Nazario Pesci e Agostino Piatti.

La sezione di Potenza Picena dei Veterani dello Sport era l’unica in provincia di Macerata.

Nel 1997, in occasione dei vent’anni dalla fondazione della locale sezione, la ricorrenza è stata solennemente festeggiata nella nostra città.

Domenico Sassetti. ASCPP.

Nel 2001 risultava presidente della sezione Antonio Ricci di Porto Potenza Picena e la sede della sezione si trovava in piazza della stazione a Porto Potenza Picena, dove c’era anche la sede della sezione dei Marinai d’Italia.

Antonio Ricci vantava un passato sportivo da atleta prima, e, successivamente, da dirigente calcistico, arbitro di basket e giudice di gara in varie discipline sportive.

Il presidente onorario era Orlando Mazzoni, mentre i vice-presidenti onorari erano Remo Scoccia, Antonio Giannini e Giuseppe Giacomelli.

I componenti il direttivo erano: Orazio Bracalente di Porto Sant’Elpidio, Enrico Castignani ed Ernesto Riccobelli di Potenza Picena, Mario Corsalini di Macerata, Pierluigi Ferramondo e Giuseppe Giacomelli di Montelupone, Franco Leandrini di Porto Potenza Picena ed Antonio Romagnoli di Recanati.

Nel 2001 il presidente nazionale dell’Unione Veterani dello Sport era Edoardo Mangiarotti, più volte campione olimpico, mondiale e nazionale di scherma.

All’UNVS potevano iscriversi tutti coloro che avevano praticato lo sport per oltre un quinquennio ed avevano compiuto  trent’ anni di età.

Giuseppe Sassetti

Dopo Antonio Ricci, morto il giorno 28/6/2003, è stato eletto presidente della Sezione Giuseppe Giacomelli di Montelupone e la sede trasferita in questa città. Nel 2007 la sezione ha festeggiato i 30 anni dalla fondazione, con la straordinaria partecipazione a Montelupone del Presidente Nazionale Edoardo Mangiarotti. Dopo la morte del Presidente Giacomelli, avvenuta nel mese di maggio 2008,  è stato eletto presidente il Rag. Marino Foresi di Villa Potenza (MC), vice presidente Andrea Giacomelli, vice presidente vicario Umberto Boccanera. Presidenti onorari Remo Scoccia ed Antonio Giannini. Consiglieri Valentino Biagiola, Nazzareno Galassi, Antonio Giannini, Luigi Frusca, Enrico Castignani e Paolo Sassetti. 

Successivamente la sezione di Potenza Picena-Montelupone è stata intitolata anche a Giuseppe Giacomelli, uno dei fondatori nel 1977.

Ringraziamo Umberto Boccanera di Potenza Picena, tra i fondatori della sezione dei Veterani dello Sport “Memo e Peppino Sassetti” nel 1977, per le notizie ed i documenti che ci ha fornito.

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Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Il prof. Lino Palanca di Porto Recanati è venuto a mancare il giorno lunedì 22/11/2021.
Noi gli abbiamo dedicato un articolo, pubblicato sul blog il giorno 15/03/2022. Lino Palanca, da autentico maestro, ha voluto valorizzare i nostri articoli di ricerca storica su Potenza Picena pubblicandoli sulla rivista trimestrale “Lo Specchio Magazine”, di cui era il direttore.
Il prof. Lino, durante tutta la sua vita, ha pubblicato tantissimi libri che parlano della storia di Porto Recanati, delle sue istituzioni e personaggi, ma non aveva mai trattato la storia della banda musicale di Porto Recanati, la “Giuseppe Verdi”.
Aveva lasciato, di questa importante e storica istituzione musicale di Porto Recanati, una bozza di scritto, tratto dalle sue ricerche d’archivio, che poi la figlia Mara, insieme ad un folto gruppo di amici, ha trasformato in questo bellissimo libro di cui parleremo.
Pertanto questo libro, che ci è stato messo a disposizione dalla presidente della banda musicale di Porto Recanati, sig.ra Sabrina Riccetti, che ringraziamo di cuore, esce postumo. È stato stampato nel mese di novembre 2022 dalla Digitech di Recanati di Lanfranco Biagiola, la stessa tipografia che Palanca ha sempre utilizzato per pubblicare i suoi tantissimi scritti nel corso degli anni.

Lino Palanca in un ritratto di Fedora Zazzetta – tratto dal volume Lengua Matre 2010

Leggendo attentamente questo libro ci siamo potuti rendere conto che si trovano molti richiami a Potenza Picena, la nostra città.
Lino Palanca, da esperto storico, ha consultato l’archivio del Comune di Recanati, da cui è emerso che solo nel 1874 la città di Recanati aveva deciso di costituire al Porto di Recanati una banda “portolotta”.
Nel 1928 il podestà di Porto Recanati, Antonio Fabbri, incaricava il maestro Flavio Clementoni di Potenza Picena, che risiedeva temporaneamente in quel periodo a Porto Recanati, di dare lezioni di musica ad un gruppo di balilla ed avanguardisti, i quali costituiranno il primo nucleo di una banda che l’Opera Nazionale Balilla vorrà istituire in collaborazione con il Dopolavoro fascista.

Nel 1935 Luigi Scarfiotti, residente a Potenza Picena nella sua villa in contrada Torrenova, costituirà la banda aziendale del Cementificio Scarfiotti a Porto Recanati, dando la direzione al maestro Fernando Piangerelli di Loreto, che la dirigerà fino al 1970.
Gli altri direttori della banda musicale di Porto Recanati sono stati: Elio Corvatta di Recanati; Edgardo Latini dal 1985 fino al 1990, nato a Morrovalle ma residente a Potenza Picena, dove dirigeva anche la locale banda cittadina; David Crescenzi, di Porto Recanati, Lorenzo Ciavattini di Loreto e Mirco Cingolani di Recanati che la dirige dal 2002.
La banda cittadina di Potenza Picena ha collaborato attivamente con quella di Porto Recanati e troviamo molti suoi suonatori citati nel libro di Lino Palanca, oltre che presenti in molte foto. Ricordiamo Dino Formentini, Ilaria Antonini, Arnaldo Cingolani, Mario Romagnoli, Orlando Castignani ed Arturo Sargentoni.

Dalla banda musicale di Porto Recanati sono usciti dei grandi talenti, tra cui il direttore d’orchestra David Crescenzi, che oggi dirige istituzioni musicali internazionali e Matteo Sampaolo, oggi primo flauto del teatro “La Fenice” di Venezia.
A Lino Palanca il Comune di Porto Recanati, il giorno 22/11/2022, ha intitolato una sala della pinacoteca comunale “Attilio Moroni”.

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A cura di Andrea Bovari

Antonio Ricci marinaio, Attendente del C.V. Brengola, Comandante Nave Vespucci 1951. Foto prop. Alberto Ricci

Il giorno 28 Giugno del 2003 a Potenza Picena ci ha lasciati Antonio Ricci, protagonista della vita sportiva e sociale del nostro territorio comunale per oltre cinquant’anni.
Era nato nella nostra città il giorno 10/5/1930 da Vincenzo e Pasqualina Marconi.
Un’esistenza attiva, spesa con l’entusiasmo di chi non ama perdere tempo e cerca di offrire al prossimo sempre il meglio di se stesso. Il suo impegno nello sport iniziò nel 1953 quando, con altre persone, fondò la Polisportiva Libertas, un sodalizio che, nel corso degli anni, permise a tanti giovani di dedicarsi all’atletica leggera, al nuoto, al basket ed al ciclismo.
Quelli erano anni difficili: si era usciti da poco dalla seconda guerra mondiale, c’era la miseria a fiaccare le speranze, ai ragazzi di allora serviva come l’aria trovare motivi di interesse alla vita e lo sport contribuì a fornirgliene.
Antonio, con i suoi amici, si dette molto da fare in quella direzione, allacciando rapporti con le varie federazioni, promovendo lo sport ed i suoi valori.
Rivestì il ruolo di arbitro di basket per molti anni, dirigendo partite di livello interregionale, poi passò al ciclismo, dove conquistò vari titoli provinciali (Gentlemen 1978-79, Supergentlemen 1986-87) ed uno Regionale (Supergentlemen 1989-90), emergendo pure come atleta oltre che organizzatore di ottimo livello.
È stato anche presidente della sezione di Potenza Picena dei Veterani dello Sport “Memo e Peppino Sassetti”.
La Marina Militare è stato l’altro suo grande amore: fino a pochi giorni prima di spegnersi per una grave malattia – affrontata con grande dignità e coraggio – ha lavorato alla preparazione della 50.ma edizione della Festa del Marinaio.
Antonio è stato apprezzato Presidente del locale Gruppo Nazionale Marinai d’Italia fino al 2003, contribuendo in maniera sensibile alla crescita dello stesso.

Foto prop. Alberto Ricci

Gli anni di gioventù trascorsi in Marina gli avevano messo nel cuore il rispetto che si deve a chi ha perduto la vita in guerra per conquistare la pace e lui, in ogni suo discorso ufficiale, aveva sempre un ricordo commovente per tutti i caduti.
Se nella vita di Antonio Ricci lo sport e la Marina Militare hanno avuto uno spazio notevole, il posto più importante comunque, lo ha occupato la sua cara famiglia: la moglie Aloisia, i figli Alberto, Anna Maria ed Antonella, tutti gli altri familiari sono stati sempre nel suo cuore.
Per ricordare Antonio Ricci, a Porto Potenza Picena si è svolto fino al 2008 il “Memorial Ricci” di pallacanestro giovanile, organizzato dalla Sacrata Basket, giunto alla sesta edizione.

Articolo tratto da “Filo diretto” n° 21 del settembre/ottobre 2003.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Gaetano Solanelli

Nel 1862, nell’anno del cambio del nome della nostra città da Monte Santo a Potenza Picena, avvenuto il giorno 21/12/1862, vennero inaugurate la scuola elementare femminile e la scuola serale.
Sono trascorsi centosessanta anni da quel giorno (23/02/1862), quando, alla presenza delle autorità civili e religiose della nostra città, la “damigella” Albina Maffei, maestra elementare, in Monte Santo, pronunciò un memorabile discorso.
Il testo di questo bellissimo discorso è contenuto in una pubblicazione stampata dalla tipografia di Giuseppe Cortesi di Macerata nel 1862 di cui una copia, in originale, si trova presso il nostro archivio storico comunale di Via Trento e che oggi pubblichiamo.
Il sindaco di Potenza Picena in quel periodo, dopo l’Unità d’Italia, avvenuta il 17/03/1861, era il console Gaetano Solanelli.
Prima del 1862 le ragazze di Monte Santo non avevano la possibilità di frequentare la scuola pubblica e potevano imparare a leggere, scrivere e fare i conti solo andando privatamente dalle monache, negli educandati, riservati, pertanto, solo a chi aveva le possibilità economiche.
A Monte Santo erano presenti le monache clarisse di San Tommaso, le monache benedettine di Santa Caterina d’Alessandria e le Figlie dell’Addolorata, chiamate le monachette.
Nei loro educandati le ragazze di buona famiglia erano ospitate per l’educazione scolastica e religiosa, mentre le ragazze del popolo non avevano alcuna possibilità di istruzione.
A Monte Santo inoltre, dal 1702, c’era l’Orfanotrofio femminile, fondato grazie ad un lascito del conte Ludovico Marefoschi ed in questa istituzione le ragazze orfane avevano la possibilità di istruzione. Nel 1861 si trovavano ad educare queste ragazze orfane, che in quel periodo erano ventuno, due maestre: la sig.ra Bernardina Tartabini di Montelupone e la sig.ra Paola Dottori di Monte Santo.

Foto fine Ottocento interno Chiostro S. Agostino – Potenza Picena

Nel 1862 dove si trovavano i locali delle scuole elementari maschili e femminili?
Non potendo ancora utilizzare i conventi lasciati liberi dagli ordini religiosi presenti nella nostra città (questo avverrà solo successivamente, dopo il 1869, prima con il convento di San Francesco dei frati conventuali, poi con il convento di Sant’Agostino degli agostiniani, in via Massucci, oggi Mariano Cutini, nel 1895), nel 1862 utilizzavano il piano superiore del palazzo municipale, dove oggi si trovano gli uffici della ragioneria e dell’economato.
A Porto Potenza Picena la nuova scuola elementare verrà costruita solo nel 1894, su progetto dell’architetto Aristide Marazzi, mentre a San Girio e Montecanepino nel 1895.
Nel suo discorso di inaugurazione della scuola elementare femminile, Albina Maffei ricorda che

la storia c’insegna che ne’ remoti tempi il signore e il ricchissimo possidente era tutto, e il popolo nulla, o peggio che nulla era il servo, lo schiavo.
Ai primi i privilegi, le dignità, gli onori, i titoli, la libertà, il possesso de’ beni; al popolo delle campagne, dei villaggi e anche delle città i più duri e vili lavori, le lunghe fatiche, i sudori, gli stenti, gli oltraggi ed una servitù senza fine.

Continuava il suo discorso

E in condizione più abbietta versava la donna, Ella non era considerata come dovrebb’essere, dispensatrice di pace, di bontà, di virtù e di santa educazione, ma creduto un essere debole, vile, consacrato agli uffici più degradanti e oltraggiosi, e serva abbietta del vilissimo servo.
Ed essa pure, condannata dalla sua ignoranza, molte volte doveva violare il santuario della famiglia o quello del suo cuore mettendo a parte de’ più cari segreti uno sconosciuto indifferente, che, richiesto d’un consiglio, o non conoscesse quella delicata gelosia di non svelare tutto, o non intendesse o, malignamente travisasse il senso delle parole udite, si cambiava spesse volte da amico consigliere in perturbatore di pace, e in fonte di terribili guai ed affanni.

Quando nel 1873 il perito agrimensore Domenico Filippetti, padre del prof. Anton Mario Filippetti, aprì a Potenza Picena la scuola di disegno, le ragazze non erano ammesse. Solo successivamente, con il prof. Umberto Boccabianca nel 1891, si aprì la sezione femminile, nel 1899 intitolata alla regina “Margherita di Savoia”, dove le ragazze di Potenza Picena potevano imparare il mestiere di sarte, cucitrici e ricamatrici.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Eliseo Fratalocchi

Eliseo Fratalocchi è stato un grande artista poliedrico, autodidatta, pittore e cantante lirico. Nato a Mogliano il giorno 18/03/1917 da Enrico e da Michelina Settembri, viene a Potenza Picena nel 1945, dopo aver vinto un concorso al Comune come vigile urbano. Si sposa il giorno 26/09/1942 a Mogliano con Sestilia Rozzi, collaboratrice scolastica a Potenza Picena presso la scuola elementare “Giacomo Leopardi”; dal loro matrimonio nascono due figli, Guglielmo e Lina (Michelina). Combatte nella Seconda guerra mondiale sul fronte greco-albanese, dove viene ferito, per il suo valore gli verrà conferita la croce al merito di guerra.
Per quanto riguarda le sue attitudini artistiche, siano esse musicali che pittoriche, sicuramente svolge un importante ruolo l’ambito familiare: il fratello Roberto è stato un affermato pittore, mentre Guglielmo, morto durante la seconda guerra mondiale, è stato un valente maestro di musica.
Grazie a questo humus familiare, Eliseo Fratalocchi manifesta le sue doti di pittore e di cantante lirico, come basso. Come cantante lirico si esibisce in molte città delle Marche: Macerata, Civitanova Marche, Recanati, Corridonia, Potenza Picena, Porto Recanati, Porto Potenza Picena, San Severino Marche ed anche Cattolica, in Emilia Romagna. Fa parte del coro dello Sferisterio di Macerata in occasione di opere liriche.
Partecipa anche ad una trasmissione radiofonica della RAI.
Collabora attivamente con la banda cittadina di Potenza Picena, diretta dal maestro Edgardo Latini, come solista e con la corale Santo Stefano di Potenza Picena, con il maestro don Erminio Cognigni, in occasione dell’esecuzione di opere liriche.

Eliseo Fratalocchi intento a modellare il volto del cristo. Prop. Famifglia Fratalocchi

Come pittore partecipa a molte mostre collettive e personali a Potenza Picena, Macerata, Campobasso, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Gualdo Tadino, Ancona, Cingoli, Rimini, Milano, ottenendo riconoscimenti ed importanti premi: la coppa d’argento alla mostra nazionale “Castelfiorito Semprinia” di Porto Potenza Picena, il 1° premio alla “Marguttiana” di Macerata, la coppa d’argento “Riviera del Conero” di Ancona, la coppa d’argento “Extempore” di Cingoli, l’ “Oscar dell’Adriatico” alla mostra internazionale di Rimini, il premio “Molise” a Campobasso, la coppa d’argento al primo “Premio Internazionale” di Gualdo Tadino, il 2° premio alla mostra d’arte sacra di San Benedetto del Tronto, il diploma di maestro di pittura honoris causa al Seminario Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Salsomaggiore. Membro dell’Accademia Tiberina, Accademico d’Italia con medaglia d’oro, premio “Una vita per l’arte” alla memoria da parte dell’Accademia dei maestri di Pralboino (Brescia).
Eliseo Fratalocchi deve essere anche ricordato per le sue opere di pittura “culinaria”, realizzate con pasta e fagioli.
I suoi quadri sono presenti in molte collezioni pubbliche e private.

Eliseo Fratalocchi canta con la Banda Cittadina di Potenza Picena diretta dal M° Edgardo Latini. Prop. Famiglia Fratalocchi

Per quanto riguarda un giudizio sulla sua opera artistica, ci piace riportare l’opinione di Virgilio Bonifazi, pittore, suo grande amico, che gli ha dedicato un ritratto nel 1972.
La sua pittura, spontanea ed intuitiva, non ha regole fisse; nasce come per incanto attraverso un inesauribile filone creativo che via via si viene sempre più rafforzando senza che il tempo abbia alcun peso sulla freschezza, sempre notevole, delle sue opere.
Indubbiamente è raro poter trovare un autodidatta come Fratalocchi, che ha potuto ottenere tanti riconoscimenti regionali e nazionali per la sua attività artistica.
Potenza Picena è una fucina di tanti talenti, sempre autodidatti, tra cui ricordiamo Romeo Renzi e Severino Donati.
Infine, Eliseo Fratalocchi ha avuto l’onore di donare una sua opera d’arte al Santo Padre Giovanni Paolo II nell’udienza del giorno 16/11/1983, in quell’occasione ha potuto stringergli le mani e addirittura cantare al suo cospetto con la Schola Cantorum di Corridonia. È morto a Potenza Picena il giorno 1 luglio 1984. Il Prof. Arturo Sardini gli ha dedicato un bellissimo sonetto.
Potenza Picena deve essere orgogliosa di questo artista santese acquisito.
Nel 2012, dal 22 al 30 settembre, presso la Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, Eliseo Fratalocchi è stato ricordato in una bellissima mostra “Amici d’arte”, insieme al suo amico Angelo Malatini di Potenza Picena.

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Busto in marmo Sec. XVII del Cineteatro Aurora. Foto Sergio Ceccotti.

Il giorno 12/09/2022, finalmente, sono ripresi i lavori nel cantiere del cine-teatro “Aurora” di Potenza Picena, dopo un anno di fermo, e di questo fatto siamo molto contenti.
Il giorno 11/08/2021, il nostro Comune, grazie all’iniziativa della dott.ssa Simona Ciasca, economo comunale, era riuscito a recuperare dopo molti anni, dalle Figlie dell’Addolorata, le nostre monachette, il busto in marmo del sec. XVIII di Omero, proveniente dai locali del cine-teatro “Aurora”.
Questo busto in marmo, molto bello, si trovava collocato in un basamento all’ingresso, nel locale adibito dalla parrocchia di Santo Stefano per la biglietteria del cinema.
Per poter concretizzare questo recupero del busto di Omero era anche intervenuta la Soprintendenza di Ancona, tramite il dott. Pier Luigi Moriconi.

Interno cineteatro Aurora. Foto Bruno Grandinetti.

Il busto oggi si trova ancora all’interno dei locali dell’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”, dove era stato collocato il giorno 11/08/2021, ma non sappiamo se da parte della direzione dei lavori del cantiere del cine-teatro “Aurora”, seguiti dall’architetto Giorgio Scataglini, e da parte del nostro Comune, ci sia la volontà di restaurarlo e di ricollocarlo al suo originario posto nel contesto del cine-teatro “Aurora”.
La sua presenza arricchirebbe sicuramente la struttura.
Sarebbe gradita una risposta sia dell’architetto Giorgio Scataglini che dell’assessore ai lavori pubblici del nostro Comune, l’architetto Luisa Isidori.

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