A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Il giorno 17 gennaio di ogni anno si festeggia Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e patrono dei macellai e dei salumieri.
Sant’Antonio Abate è nato in Egitto, a Quamans, il giorno 12/01/251 ed è morto nel deserto della Tebaide, il giorno 17/01/356, a centocinque anni.
È considerato il fondatore del monachesimo cristiano ed il primo degli abati; a lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, chiamato Abbà, si consacrano al servizio di Dio. La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo Atanasio di Alessandria.
È uno dei quattro Padri della Chiesa d’Oriente che portano il titolo di “Grande”, insieme allo stesso Atanasio, a Basilio ed a Fozio di Costantinopoli.
È ricordato, nel Calendario dei Santi della Chiesa Cattolica ed in quello Luterano, il giorno 17 gennaio, mentre la Chiesa Ortodossa Copta lo festeggia il giorno 31 gennaio, che corrisponde, nel relativo calendario, al 22 del mese di tobi.
A Potenza Picena, nel Novecento, il giorno 17 gennaio si celebrava una grande festa popolare nel piazzale della chiesa della Madonna della Neve, organizzata dagli aderenti alla Congregazione dei Contadini, presieduta dal contadino Antonio Rinaldoni della Castelletta di Potenza Picena.
Nel nostro ricchissimo archivio storico comunale di Via Trento abbiamo trovato due locandine della festa di Sant’Antonio Abate degli anni 1926 e del 1927.
In queste feste erano organizzati giochi come quelli dell’anello, della pignatta e della corsa dei sacchi, ma importante era soprattutto la funzione religiosa, nella quale si benedivano anche il pane di Sant’Antonio Abate e le fave. Potevano partecipare ai giochi popolari solo coloro che avevano assistito alla funzione religiosa. Il particolare della benedizione delle fave, insieme al pane, è testimoniato da Carlo Cenerelli Campana nel suo libro “Istoria della antica città di Potenza, rediviva in Montesanto” del 1852, a pag. 120. Le fave secche, cotte, erano il companatico per i poveri di Monte Santo, insieme al pane di Sant’Antonio Abate. Inoltre il parroco di San Giacomo Maggiore, che negli anni 1926 e 1927 era don Gustavo Spalvieri, insieme a tre contadini, che in quegli anni erano: Nazzareno Del Monte, Giuseppe Turchi, nonno di padre Lorenzo Turchi ed Antonio Rinaldoni, andavano a benedire gli animali nelle stalle dei contadini della parrocchia. Ogni parrocchia svolgeva questa operazione, tenuto conto dell’ importanza dell’attività agricola in tutto il territorio comunale.
In quel periodo nella città di Potenza Picena c’erano ben quattro parrocchie: quella di Santo Stefano, quella di San Giacomo Maggiore, quella di San Girio ed infine quella di Sant’Anna a Porto Potenza Picena.
Era presente, inoltre, la Congregazione dei Contadini, la cui funzione religiosa era svolta nella Cappella dei Contadini, sotto la Collegiata di Santo Stefano, nella quale era collocato anche il quadro di Sant’Isidoro, protettore delle campagne.
Oggi, all’interno della Collegiata, troviamo, tra le varie opere d’arte, una bellissima statua di Sant’Antonio Abate, collocata sul primo altare laterale sinistro.
Nel nostro centro storico era presente anche una piccola chiesa dedicata proprio a Sant’Antonio Abate, situata nell’attuale Via Tripoli, un tempo via dell’Orfanotrofio Vecchio, per la presenza nel passato dell’Orfanotrofio Femminile “Ludovico Marefoschi”, fondato nel lontano 1702. Ancora oggi, tra i più anziani, quando si vuole parlare di Via Tripoli, si parla spesso della “Via di Sant’Antonio (Abate)”. All’interno di questa piccola chiesa si trovava anche il quadro dedicato a Sant’Antonio Abate, del secolo XVII, di autore ignoto, di grandi dimensioni, cm 265 x 155, oggi collocato sull’altare maggiore della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, sede della fototeca comunale “Bruno Grandinetti”. Il quadro, che raffigura Sant’Antonio Abate con un bastone a forma di croce a Tau ed una campanella, con in mano aperto il libro delle Sacre Scritture. Non si sono animali. Il quadro è stato restaurato ed è molto bello.
Il giorno 17 gennaio, inoltre, il cinema cosiddetto “dei preti”, cioè l’attuale ex cinema Aurora, proiettava film gratuitamente per tutti i cittadini di Potenza Picena.
Oggi nel giorno di Sant’Antonio Abate, nelle nostre Chiese, si benedice il pane di Sant’Antonio da distribuire ai fedeli e gli animali domestici.
Tra i santini ritrovati tra i libri appartenuti alle nostre Clarisse di San Tommaso, era presente un santino dedicato proprio a Sant’Antonio Abate, del 1899, contenente nel retro la sua preghiera, che facciamo conoscere ai nostri lettori.
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