Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for marzo 2023

 

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Ermanno Carestia foto Fam. Carestia

Il giorno 05/07/2022 è venuto a mancare in Ancona il muratore Ermanno Carestia, nato a Potenza Picena il giorno 31/10/1932 da Orazio, muratore e da Adele Ceccotti. Aveva altri due fratelli, Duilio e David.

Il giorno 20/09/1965 si sposa con la sig.ra Ottavina Furiassi a Potenza Picena e dal loro matrimonio nascono tre figli: Corrado, Nicola e Sebastiano.

Il padre Orazio Carestia, anche lui muratore, era figlio di Luigi e di Maria Maggini e, come tanti altri santesi, aveva conosciuto l’esperienza dell’emigrazione in Argentina negli anni Trenta del Novecento.

Ermanno Carestia frequenta la scuola elementare locale con i maestri Dolores Calandri, Alfredo Piccioni ed Azzolino Clementoni poi anche l’avviamento e dal 1948 al 1952 i corsi per muratori della Scuola d’Arte Applicata all’Industria “Ambrogio Della Robbia” di Potenza Picena, diretta dal prof. Giuseppe Asciutti. Successivamente lavora come muratore nell’impresa edile di Attilio Riccobelli di Potenza Picena.

Orazio Carestia ASCPP

Nel 1956, insieme ad altri muratori e manovali di Potenza Picena, tra cui Candido Cardinali, Igino Bianchini, Giancarlo Simonetti, Augusto Cittadini, Primo Reucci, Luigino Rinaldelli, Giuseppe Amichetti, Vittorio Bernabiti, Giannino Clementoni ed Arnaldo Clementoni, emigra in Francia, a Parigi, per lavorare nell’impresa edile dei fratelli Pagnanini di Civitanova Alta. Rimane in Francia fino al 6/12/1969, poi ritorna a Potenza Picena, dove lavora, sempre come muratore, presso diverse imprese edili della nostra città. Tra queste quelle di Raffaele Clementoni, Dino Cimini, Ferdinando Carassai e quella dei fratelli Ricciardi, Enrico e Mario.

Il figlio Corrado seguirà la tradizione di famiglia, come muratore.

Dai racconti di Ermanno Carestia nel 2011 è nato l’articolo pubblicato sul nostro blog che documenta la straordinaria esperienza dei nostri muratori e manovali a Parigi, nel quale Ermanno ci racconta questa esperienza, fornendoci molte foto che abbiamo pubblicato nell’articolo.

Articoli correlati:

Read Full Post »

Gonfalone attuale dipinto da Giusy Riccobelli nel 2005.

A cura di Paolo Onofri

Il giorno 29/10/2015, cioè quasi otto anni fa, il Comune di Potenza Picena otteneva il titolo di “città”.

Il decreto è stato firmato dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Il giorno 27/09/1128 il vescovo di Fermo Liberto concedeva a Monte Santo l’autonomia e nasceva il libero Comune con il titolo di “città”.

Sono trascorsi quasi otto anni dal decreto di Sergio Mattarella e la nostra città continua ad utilizzare nelle manifestazioni pubbliche ancora il vecchio e glorioso gonfalone con la scritta “Comune di Potenza Picena”, realizzato dall’artista Giusy Riccobelli nel 2005, quando era sindaco l’ing. Sergio Paolucci.

Altri Comuni che hanno ottenuto anche loro, successivamente al nostro, il titolo di “città”, come Civitanova Marche nel 2020 e Macerata nel 2022, hanno fatto confezionare subito il nuovo gonfalone con la scritta della loro città.

Potenza Picena si sta dimenticando di sostituire il suo gonfalone con uno nuovo e la scritta “Città di Potenza Picena”.

Perché non viene commissionato di nuovo a Giusy Riccobelli? Oppure fatto realizzare artigianalmente dalle monache Benedettine del Monastero di Offida, ricamato a mano con oro e filato, costato euro 9150, come ha già fatto il Comune di Civitanova Marche?

Decreto di concessione del titolo di “città” al Comune di Potenza Picena

Per quanto riguarda la storia dei gonfaloni del Comune di Potenza Picena, presso i locali della Sala della Giunta “Antonio Carestia”, nel Palazzo Municipale, all’interno di una teca, si trova oggi il più antico gonfalone, realizzato nel 1933, cioè novanta anni fa, dalle nostre Benedettine di San Sisto, ed esattamente da suor Maria Matilde Innocenzi e da suor Maria Agnese Mataloni di Potenza Picena, costato all’epoca la somma di lire 580. L’antico gonfalone è stato realizzato utilizzando anche filo d’oro sia su parte dello stemma comunale che sulle scritte. Questo gonfalone nel 2015 è stato restaurato da Nelide Mazziero di Potenza Picena.

L’altro gonfalone, successivo al primo, è stato realizzato dalle nostre monachette, le Figlie dell’Addolorata ed oggi si trova esposto presso l’ufficio della dirigente dello Stato Civile, la dott.ssa Oriella Canale. Questo gonfalone avrebbe bisogno di un adeguato restauro.

Siamo certi che il nostro Comune prima o poi si ricorderà di far confezionare il nuovo gonfalone con la scritta “Città di Potenza Picena”.

Non ci è riuscito il sindaco Francesco Acquaroli, non ci sta riuscendo l’attuale sindaco Noemi Tartabini. Dobbiamo aspettare il sindaco che verrà eletto nel 2024?

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Operai ed operaie della Ditta “La Fisarmonica"
Operai ed operaie della Ditta “La Fisarmonica”

In un nostro precedente articolo abbiamo avuto modo di parlare della situazione economica di Potenza Picena del 1966.

Oggi, grazie ad una relazione contenuta in un documento del 1971, fornitaci gentilmente da Fabio Sacconi, compilata dall’allora sindaco di Potenza Picena Alberto Rosciani, abbiamo la possibilità di far conoscere la situazione occupazionale della nostra città e quindi anche della situazione produttiva, relativa all’anno 1971.

Da questa analisi occupazionale, da cui emerge complessivamente nel settore industriale la presenza di 1697 dipendenti, tra operai ed impiegati, si rileva che Potenza Picena era un centro industriale molto importante nel contesto della provincia di Macerata, dietro solo a Civitanova Marche e Tolentino.

Erano molte le realtà produttive della nostra città: Potenza Picena e Porto Potenza Picena avevano fabbriche di strumenti musicali, di abbigliamento, di calzature, fornaci e ceramiche e di trasformazione dei prodotti agricoli, come l’Italorto per i pomodori e la CAM, Cooperativa Agricola Montesanto, per il vino.

Operaie al lavoro all’interno della Ceramica Adriatica. Foto Tratta dal libro “Il fascino della storia, il respiro del mare” Op. Cit.

L’agricoltura nel 1971 nel territorio del Comune di Potenza Picena era ancora un’attività molto importante ed occupava tante famiglie sia di mezzadri, visto che era ancora presente questo antico istituto, che di coltivatori diretti. Per quanto riguarda i mezzadri avevamo nel 1971 366 famiglie, per un totale di 2020 componenti, mentre le famiglie dei coltivatori diretti erano 264, per un totale di 830 componenti. Avevamo anche 52 famiglie di braccianti, per un totale di 155 componenti.

Gli artigiani erano complessivamente 380, i muratori 300, le casalinghe 650, i pensionati 1850, gli imprenditori 45, i commercianti 173 ed i religiosi, uomini e donne, 148.

Ritornando alla presenza occupazionale nelle nostre fabbriche nell’anno 1971, possiamo stilare la seguente classifica delle imprese sulla base del numero di dipendenti occupati:

  • SIGMA dell’Ing. Paolo Bontempi 450 dipendenti,
  • SCA di Eugenio Quaglia 400 dipendenti,
  • Rogin Fashion 140 dipendenti,
  • Italorto 100 dipendenti stagionali per la trasformazione del pomodoro,
  • Calzaturificio Styldevis 90 dipendenti,
  • Stylint Confezioni 80 dipendenti,
  • Edalit 65 dipendenti,
  • Calzaturificio CRAF dei fratelli Reschini 60 dipendenti,
  • Fornace Antonelli 52 dipendenti,
  • Camiceria Marina 50 dipendenti,
  • Melody Guitars 45 dipendenti,
  • Ceramica Montesanto 25 dipendenti,
  • Emily Horse Confezioni 20 dipendenti,
  • Calzaturificio Fabiol di Fabio Linardelli 20 dipendenti,
  • Calzaturificio Lady Shoes di Ferruccio Orselli 20 dipendenti,
  • Imca Manufatti in Cemento 18 dipendenti,
  • Calzaturificio Evelin di Giuseppe Scoccia 16 dipendenti,
  • Prefabbricati Fratelli Dignani 10 dipendenti,
  • GMA dei fratelli Grandinetti 10 dipendenti,
  • CAM, Cooperativa Agricola Montesanto 10 dipendenti,
  • Prisco Frigor di Paglialunga 10 dipendenti,
  • Beton Prat di Lombardelli 6 dipendenti.

In questo lunghissimo elenco non sono considerati i dipendenti della SAP (Società Automobilistica Potentina) e neppure i dipendenti dell’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Avevamo una Banca Popolare di Credito nata nella nostra città nel 1897, che nel 1970 aveva aperto anche una filiale a Porto Potenza Picena in Piazza Giulio Douhet, oltre che le due filiali della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.

Da questa analisi occupazionale rileviamo quindi che la nostra città, sia a Potenza Picena che a Porto Potenza Picena, aveva una notevole presenza di aziende nei vari settori, da quello degli strumenti musicali, alle ceramiche, alle fornaci, alle calzature ed all’abbigliamento così come nella trasformazione dei prodotti agricoli.

Articoli correlati:

Read Full Post »

Di Norberto Mancini – tratto dal “Potentini Illustri” del 1950.

AUGENI ORAZIO – Nacque circa il 1527 da Lodovico. Fece i suoi primi studi sotto la guida del padre. Studiò poi a Camerino sotto la guida di Valerio Pollastri di Spoleto; ed ivi conseguì la laurea in medicina. Passò poi a studiare a Pisa, Ferrara, Padova, Roma; ed ebbe i seguenti maestri: Giovanni Argenterio, G. B. Montani, Francesco Frigimelica e Giustiniano Fireta.

Fu lettore di logica all’Università di Macerata. A Roma, nella Sapienza, tenne la cattedra di medicina teorica straordinaria per cinque anni, sino al 1558.

Dopo 27 anni consacrati all’insegnamento si ritirò a vita privata. Ma per breve tempo, poiché il Principe Carlo di Savoia gli assegnò la prima cattedra di medicina nello studio di Torino dove insegnò sino al 1593.

Fu assunto in ultimo alla cattedra di medicina teorica in Padova. Quivi, carico di anni e consunto dalle fatiche, morì nel 1603.

Il 4 giugno del 1905 Temistocle Mancini, presidente della Società Artigiana di mutuo Soccorso da lui fondata, in onore di Orazio Augeni fece collocare, nella facciata del Palazzo del Podestà di Potenza Picena, una lapide celebrativa che reca la seguente iscrizione:

Orazio Augeni – Medico insigne dottissimo filosofo – Alla conquista delle più alte idealità di pensiero – Scienza dottrina assurgendo – Il nome suo la terra natale – Dalle cattedre colle opere coll’esempio – Illustrò in Italia e fuori – 1527 – 1603.

Orazio Augeni lasciò non pochi monumenti del suo ingegno e della sua vasta dottrina. Ecco l’elenco delle sue opere stampate:

De curandi ratione per sanguinis missionem libri XVII. I primi tre libri uscirono dai torchi del Meietto in Venezia nel 1570. Furono poi impressi di nuovo con l’aggiunta di altri dieci libri Genevae 1575 e di nuovo Taurini apud Joannem Baptistam Ratlerium 1584. In questa stampa si trova aggiunta una sua dissertazione contro Arcangelo Mercenario suo concittadino. I libri suddetti furono ristampati Venetiis apud Joannem Zilettum 1597, Francofurti 1598 e 1605 apud haeredes Andrae Vechelii, Claudium Narnium et Joannem Aubrium.

De medendis calculosis et exulceratis renibus Liber, Hieronimo Cordellae Medico Absolutissimo dicatus, Camerini apud Antonium Gioiosum 1575, Francofurti apud heredes Andreae Vechelii 1607.

Del modo di preservarsi dalla peste Libri tre scritti volgarmente per benefizio comune da M. Oratio Augenio da M. Santo, all’Illustriss. E Reverendiss. Cardinal Simoncello. A Fermo appresso Astolfo de Grandi 1557. Dell’opera suddetta fu fatta poi la traduzione in latino con il seguente titolo: De vera ratione, qua quisque vitae suae amans pericolosissimo pestis tempore sese praeservare possit, perquam utilis et necessarius Tractatus praestantissimi Philosophi et Medici D. Horatii Augenii, Professoris Patavini primarii, primum italico sermone ab auctore conscriptus et in tres libros distributus, nunc vero ex illo conversus in latinum boni publici causa a Jacobo Lebzeltero Lipsiae Philos. et Madicinae Doctore 1598. Lipsiae sumptibus Jacobi Apolii.

Epistolarum et consultationum medicinalium Libri XXIV in duos Tomos distribuiti etc., quibus accessere eiusdem auctoris de hominis partu libri duo. I primi dodici libri furono pubblicati. Augustae Taurinorum apud haeredes Nicolai Bevilacquae e gli altri dodici ugualmente nello stesso luogo apud Joannem Baptistam Batterium 1580; in seguito tutti insieme Venetiis apud Damianum Zenarium 1592 e Francofurti apud haeredes Andreae Vichelii, Claudium Narnium et Joannem Aubrium 1597.

Compedium totius Medicinae, Augustae 1580.

Quod homini certum non sit nascendi tempus, Libri duo. Adiectum Embryon putrefactum Urbis Senonensis, cum levi et succinta narratione de huius indurationis causis naturalibus. Venetiis apud Joannem Baptistam Ciottum 1595 e Francofurti apud haeredes Andreae Vichelii 1597.

De febribus Libri VII ab ipso Auctore ab anno 1568 usque ad 1572 singuli conscripti, nunc vero post eius obitum ab Hilario Augenio eius filio in lucem emissi. Francofurti apud Andrae Vechelii Haeredes 1605.

Consilia quaedam medica. Sono inseriti nella raccolta del Laotembachio intitolata: Consilia medicinalia praestantissimorum Italiae Medicorum, Francofurti apud Joannem Sartorium 1605.

Opere inedite:

Commentaria in Libr. II Galeni ad Glacuconem de curatione.

Observationes originales.

De Morbo Gallico.

Praelectiones in artem parvam Galeni.

C. Mazzucchelli: Scrittori d’Italia, Vol. I, parte II, pag. 1249; Garaffa: De gymnasio romano, pag. 353; Tomassini: De gymnasio patavino, pag. 69 e 293; Padapopoli: Historia gymnassii patavini, Tomi I. pag. 335; Filippo Vecchietti e Tommaso Moro: Op. cit., Tomo I, pag. 253 e segg.; Carlo Cenerelli Campana: Op. cit., pag 160; Giovanni Panelli: Memoria dei medici illustri del Piceno, Tip. Nicola Ricci, Ascoli Piceno 1758, Tomo II, pag. 191 e segg.; Norberto Mancini: Glorie Potentine, nel ” Corriere Adriatico ” 14 giugno 1934, n. 140, Giuseppe Natalucci: Medici insigni italiani, Premiato Stabilimento Tipografico Ferruccio Menicucci, Falerone 1934, pag. 157.

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Antiche porte delle carceri di Monte Santo

Il Palazzetto del Podestà di Potenza Picena è di origine trecentesca ed ha anche ospitato, al primo piano, fino alla metà del sec. XIX, le carceri della nostra città.

Nei depositi comunali di Via Trento, l’attuale Sala Riunioni “Umberto Boccabianca”, nel 1996, quando sono stati ripuliti da tutto il materiale che vi era stato accumulato nel corso degli anni, sono state anche trovate le due porte antiche delle nostre carceri, oggi conservate nel soppalco del foyer dell’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”. Per molti anni sono state anche esposte all’interno dei locali della nostra Pinacoteca Comunale “Benedetto Biancolini”, in Via Trento.

Antiche porte delle carceri di Monte Santo

Da un’antica planimetria, tratta da un documento che risale alla prima metà del sec. XIX, conservato presso il nostro ricchissimo Archivio Storico Comunale di Via Trento, emerge che le nostre carceri avevano in totale 3 locali, uno per le donne, uno per gli uomini ed uno detto “la larga”.

Era addetto alle carceri un custode, che poteva usufruire dell’ampio orto che si trovava dietro al Palazzetto del Podestà, oggi trasformato in un parcheggio a tre piani.

Nella seconda metà del sec. XIX il nome della via che costeggia il palazzetto del Podestà era Via del Pelarello, oggi Via Silvio Pellico, mentre la Via De Amicis si chiamava all’epoca Strada di S. Agostino.

La planimetria delle nostre carceri, tratta da quella conservata presso il nostro Archivio Storico Comunale, è stata redatta dal prof. Gianfranco Morgoni, con la relativa legenda, dimostrante “li vani componenti le carceri di Monte Santo”.

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Beniamino Carestia Riceve il diploma della Scuola d’Arte Ambrogio della Robbia dal Sindaco Lionello Bianchinio. 10 Agosto 1958. Scansione e fotoritocco Enzo Romagnoli.

Il 31/12/2017 ha chiuso definitivamente un altro negozio storico di Potenza Picena, si tratta del negozio di vernici, colori e mesticherie di Via Cesare Battisti di Beniamino Carestia, che oggi ha 86 anni.

Questa attività commerciale è stata portata avanti per tanti anni da Beniamino Carestia, nato a Potenza Picena il giorno 16 aprile del 1937 da Rinaldo e da Ermanna Grandinetti, la sorella di Bruno Grandinetti.

Dopo aver frequentato le scuole locali, è stato tra i migliori allievi della scuola d’arte “Ambrogio Della Robbia” di Potenza Picena, diretta dal prof. Giuseppe Asciutti, che frequenta dai 15 anni fino ai 21 anni.

Il giorno 18/04/1974 si sposa con la sig.ra Teresa Domenichini e dal loro matrimonio nascono Luca e Paola. Oggi Beniamino è nonno di uno straordinario nipote di nome Matteo, figlio di Luca e di Stefania Giorgetti, appassionato di scienza e di animali.

Beniamino ha, inoltre, sempre coltivato la passione artistica per la pittura ed ha partecipato nel passato a molte mostre collettive, marguttiane e concorsi d’arte, ottenendo apprezzamenti di critica e di pubblico. Nel 2017 ha pubblicato un volume che raccoglie tutte le sue opere d’arte, dal titolo “Beniamino Carestia, raccolta.” Ha inoltre fatto parte per molti anni della Corale “S. Stefano” di Potenza Picena.

Questo negozio di vernici, originariamente, era stato aperto in Largo Leopardi, vicino a dove oggi si trova la Piramide de Mayo e la prima licenza commerciale, intestata alla madre di Beniamino, la sig.ra Ermanna Grandinetti, risale addirittura al 1960, passata poi nel 1966 a suo padre Rinaldo Carestia.

Rinaldo Carestia tra i consiglieri Comunali che hanno deciso l’intitolazione a Luigia Favale Scarfiotti del Campo Sportivo di Potenza Picena. ASCPP

Solo nel 1977 è stata intestata a Beniamino Carestia.

In tutti questi anni Beniamino Carestia è stato sempre un punto di riferimento per tanti cittadini: restauratori, imbianchini, pittori e non solo poichè è stato sempre un artista nel suo lavoro, nel preparare i colori delle vernici in particolare e tutti hanno sempre fatto affidamento sui suoi consigli tecnici per i restauri.

Potenza Picena, con la chiusura del negozio di vernici di Beniamino Carestia, ha perso sicuramente un pezzo importante della propria storia commerciale, artigianale ed artistica.

Articoli Correlati:

Read Full Post »

Older Posts »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: