Inaugurazione parco della Rimembranza di Potenza Picena. 4 Novembre 1923
Parco della Rimembranza
Durante la prima guerra mondiale la nostra città ha avuto ben centosedici ragazzi caduti per la patria.
Per ricordarli il nostro Comune nel 1923, cioè cento anni fa, ha fatto costruire il Parco della Rimembranza in Via Lodovico Scarfiotti, dove sono state messe a dimora centosedici piantine di oleandro, una per ogni caduto in guerra.
Il parco è stato inaugurato il giorno 04/11/1923, epoca in cui il commissario prefettizio del nostro Comune era l’avvocato Lodovico Scarfiotti.
Sempre a ricordo di tutti i caduti di Potenza Picena, alla base della Torre Civica in Piazza Principe di Napoli, oggi Giacomo Matteotti, è stata posta una lapide disegnata dall’artista di Macerata Giuseppe Mainini.
Foto di Carlo Balelli del Parco della Rimembranza (oggi parco delle Fontanelle), luogo ove la neviera venne costruita. (B.C.MC BAL. 53.106)
Questa lapide il giorno 30/06/1944 è stata distrutta a seguito di un cannoneggiamento tedesco dalle colline di Recanati, durante il quale sono state uccise, in piazza, cinque persone, mentre altre tre donne sono morte in Contrada La Concia, nell’abitazione della famiglia Mazzoni.
Nel 1928 il Parco della Rimembranza è stato arricchito da un artistico tempietto in prefabbricato, costruito dal Cementificio Scarfiotti di Porto Recanati e donato alla nostra città dai fratelli Scarfiotti: Luigi, Paolo e Casimiro, figli di Lodovico Scarfiotti e di Luigia Favale.
Oggi del Parco della Rimembranza rimane solo il tempietto, il resto è stato trasformato in parco giochi per ragazzi con pista skate.
attuale lapideInaugurazione parco della Rimembranza di Potenza Picena. 4 Novembre 1923Foto di Carlo Balelli del Parco della Rimembranza (oggi parco delle Fontanelle), luogo ove la neviera venne costruita. (B.C.MC BAL. 53.106)Parco della Rimembranza
Antifonale Sec XVII restaurato da Gabriele Dondi e finanziato dal Rotary Club Civitanova Marche. Foto di Sergio Ceccotti.
Antifonale Sec XVII restaurato da Gabriele Dondi e finanziato dal Rotary Club Civitanova Marche. Foto di Sergio Ceccotti.
Il giorno 23/11/2022 il restauratore di Urbino Gabriele Dondi della “Legatoria artistica e restauro del libro” aveva ritirato dal nostro Archivio Storico Comunale di Via Trento l’antifonale della sec. XVII Proprio dei Santi e comune dei Santi, per poter iniziare il lavoro di restauro.
Questo restauro, costato la somma di euro 2092, è stato finanziato dal Rotary Club di Civitanova Marche del presidente Angelo De Carolis.
Il progetto di restauro di questo antifonale del sec. XVII rientra tra i progetti Art Bonus del Comune di Potenza Picena, che vengono seguiti dall’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca.
Il giorno venerdì 14/04/2023, al mattino, il restauratore Gabriele Dondi di Urbino ha riconsegnato restaurato l’antifonale finanziato dal Rotary Club di Civitanova Marche. Erano presenti alla riconsegna il Presidente del Rotary Club Angelo De Carolis e Mario Carlocchia.
Antifonale Sec XVII resturato da Gabriele Dondi e finanziato dal Rotary Club Civitanova Marche. Foto di Sergio Ceccotti.
Con questo restauro il nostro Comune completa il suo secondo progetto Art Bonus relativo al restauro di quattro antifonali.
I primi tre antifonali erano stati restaurati sempre da Gabriele Dondi di Urbino e finanziati: due dal dott. Roberto Domenichini ed uno dalla Fondazione “Anton Mario Filippetti” del presidente Mario Carlocchia.
Il primo progetto completato è stato quello delle dieci statue lignee degli Apostoli del sec. XVII, finanziate: tre dal dott. Roberto Domenichini, due dalla ditta Elettromedia, due da Enzo Romagnoli, una da Samuele Grappini, una da Franco Senigagliesi ed una dal Panificio Eredi Borroni e restaurate da Letizia Bruscoli di Pesaro.
Le città ringrazia di cuore il Rotary Club di Civitanova Marche che ci ha consentito con il loro contributo economico di poter restaurare e riportare all’antico splendore l’antifonale del sec. XVII appartenuto ai nostri agostiniani.
Il giorno giovedì 16/03/2023 è venuto a mancare a Potenza Picena Lucio Pastocchi, l’ultimo partigiano della nostra città.
È nato a Potenza Picena il giorno 23/05/1928 da Giuseppe Nazzareno e da Gina Maggini.
Il giorno 11/05/1959 si è sposato a Potenza Picena con la sig.ra Dina Furiassi di Montalto e dal loro matrimonio sono nati quattro figli: Giuseppe, Marco, Antonella e Maria.
Il padre Giuseppe Nazzareno, falegname, è stato il comandante del GAP (Gruppo di Azione Patriottica) di Potenza Picena, ed alla Liberazione della nostra città, il giorno 30/06/1944, è stato nominato dal CLN prima componente della Giunta Comunale in rappresentanza del PCI e degli artigiani poi il giorno 14/12/1944 sindaco. Ha ricoperto questo ruolo fino al giorno 9/8/1945 quando si è dimesso per motivi familiari, sostituito da Antonio Mazzoni.
Lucio Pastocchi, pur giovanissimo, ha svolto il compito di staffetta partigiana e spesso seguiva il padre Giuseppe Nazzareno nelle sue missioni e per questo motivo ha meritato l’onorificenza di Partigiano conferitagli il giorno 30/6/1985 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, anch’egli partigiano, su proposta del Ministro della Difesa, l’On. Giovanni Sapdolini.
Nel 2000 Lucio Pastocchi ha rilasciato un’intervista ad Elvio Mancinelli di Recanati, pubblicata nel libro Storie partigiane, dove parla del padre Giuseppe Nazzareno e della lotta partigiana a Potenza Picena, facendo i nomi di tutti i partigiani della nostra città, tra cui quello di una donna Maria Scortichini.
Giuseppe Nazzareno Pastocchi
Lucio Pastocchi aveva studiato nella nostra città, nella scuola elementare prima, poi all’avviamento professionale. Successivamente ha anche frequentato i corsi per falegname della Scuola D’Arte “Ambrogio Della Robbia”, diretti dal prof. Giuseppe Asciutti, suo zio, in quanto marito della sig.ra Anna Pastocchi, sorella del padre Giuseppe Nazzareno.
Ha lavorato presso la falegnameria del padre Giuseppe Nazzareno, insieme ai fratelli Lino e Cesare. Successivamente, dopo aver subito un intervento al cuore nel 1975 in Francia, ha svolto per molti anni il ruolo di bidello presso la scuola elementare “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena.
Presso l’archivio della Scuola d’Arte “Ambrogio Della Robbia” di Potenza Picena troviamo 5 suoi disegni eseguiti tra il 1941 e il 1954.
Il funerale di Lucio Pastocchi si è svolto il giorno sabato 18/03/2023, alle ore 15,00, presso la Collegiata di Santo Stefano, e la cerimonia funebre è stata celebrata insieme da padre Gabriele Lazzarini e da padre Alessandro Angelisanti.
La Collegiata era gremita da parenti ed amici che hanno voluto salutare Lucio; il figlio maggiore Giuseppe, alla fine della funzione religiosa, ha voluto ricordare il padre Lucio.
L’ANPI di Potenza Picena, sezione “Cutini-Scipioni”, era presente alla cerimonia funebre ed in quella occasione ha voluto affiggere un manifesto di partecipazione per l’ultimo partigiano di Potenza Picena.
Lettera di Giovanni Spadolini, Ministro della Difesa, che accompagna il diploma di partigiano a Lucio Pastocchi.Disegno di Lucio Pastocchi della Scuola d’Arte A. della Robbia. ASCPPDisegno di Lucio Pastocchi della Scuola d’Arte A. della Robbia. ASCPPDisegno di Lucio Pastocchi della Scuola d’Arte A. della Robbia. ASCPPDisegno di Lucio Pastocchi della Scuola d’Arte A. della Robbia. ASCPPDisegno di Lucio Pastocchi della Scuola d’Arte A. della Robbia. ASCPP
stazione ferroviaria di Porto Potenza anni 20/30 del novecento. Foto tratta dal libro “Il fascino della storia ed il respiro del mare”. Op. Cit.
Dopo l’Unità d’Italia (17/03/1861) venne costruita la Ferrovia Adriatica, realizzata dalla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali.
L’inaugurazione di questa nuova linea ferroviaria Ancona-Pescara si ebbe il giorno 13/05/1863, cioè centosessanta anni fa.
Con la nuova linea ferroviaria si realizzò anche la stazione di Porto Potenza Picena, chiamata successivamente stazione Potenza Picena-Montelupone.
Con la stazione ferroviaria, Porto Potenza Picena cominciò a popolarsi. Già nel censimento della popolazione del 1871 troviamo ben trentatre famiglie, di cui sei impegnate direttamente nell’attività della stazione e della linea ferroviaria; gli addetti erano: Angelozzi Annibale, Floret Gabriele, Gasparroni Giuseppe, Marconi Luigi, Travellesi Francesco e Valentini Antonio.
Manifesto con gli orari dei treni della linea ferroviaria Ancona Foggia Bari del 1865. Foto di Sergio Ceccotti. ASCPP
Con la stazione ferroviaria a Porto Potenza Picena vi fu la necessità di costruire una nuova strada che collegasse più agevolmente Potenza Picena con Porto Potenza Picena. La scelta fu quella di ricavarla nella valle del Fosso a Mare, costruita nel 1879. Altre due strade anticamente portavano a Porto Potenza Picena: quella del Giardino di Montecanepino e quella del Palazzo Rosso.
Il servizio di messaggeria tra Potenza Picena e Porto Potenza Picena con la stazione ferroviaria era svolto da diligenze trainate da cavalli e le strade erano solo brecciate.
Solo nel 1912 si utilizzarono mezzi meccanici, gli omnibus e la società che gestiva il servizio era la SAP, Società Automobilistica Potentina. In precedenza il servizio di messaggeria era gestito dai signori Rinaldelli e Pantanetti con diligenze trainate da cavalli.
I locali della stazione ferroviaria di Porto Potenza Picena dal 2007 non sono più utilizzati dalle Ferrovie dello Stato, che hanno, pertanto, concesso dal 2009 in comodato al Comune di Potenza Picena i locali del piano terra. Il nostro comune, successivamente, ha provveduto a riqualificare il fabbricato che oggi è sede di varie associazioni ed ospita, inoltre, una sala mostre.
anni 10- piazza stazione. Per gentile concessione di Roberto Purifico.anni 20 – stazione. Per gentile concessione di Roberto Purifico.anni 50 – stazione. Per gentile concessione di Roberto Purifico.
Secondo quanto riferisce Norberto Mancini nel suo libro Visioni potentine del 1958, i Frati Minori conventuali di San Francesco di Potenza Picena furono presenti nella nostra città fino al 1895 ed utilizzavano la chiesa di San Francesco, al Pincio.
Nel corso del Novecento, considerato che questa parte del fabbricato era passata al Comune di Potenza Picena, i locali dell’ex convento di Via Trento furono utilizzati per tantissime attività; la chiesa di San Francesco, dal 1937, era invece di proprietà del FEC, Fondo Edifici di Culto, del Ministero degli Interni ed era stata dichiarata Monumento Nazionale.
Inizialmente la struttura ospitò la scuola elementare di Potenza Picena, che successivamente venne trasferita nei locali dell’ex convento degli Agostiniani di Via Massucci, oggi Via Mariano Cutini. I locali di Via Trento furono quindi utilizzati dalle numerose società operaie ed artigiane del luogo.
Durante il periodo del regime fascista furono adibiti a sede della Casa del Fascio locale e sulla facciata era visibile la relativa scritta. Caduto il fascismo, diventarono la sede delle sezioni del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano locali.
Successivamente, ospitarono la fabbrica di calzature dei fratelli Mazzarella, la Kurbistan, al secondo piano, mentre, al primo piano, si trovava la sede della ONMI, Opera Nazionale Maternità ed Infanzia.
m mosconi
Negli anni Settanta del Novecento ospitarono anche gli uffici comunali, in attesa della conclusione dei lavori di manutenzione al palazzo municipale di Piazza Giacomo Matteotti.
Infine, dal 27 settembre del 1980 sono la sede sia della Biblioteca Comunale “Carlo Cenerelli Campana” al primo piano, che della Pinacoteca Comunale “Benedetto Biancolini” al secondo piano. Dal 1991, sempre al primo piano, ospitano anche l’Archivio Storico Comunale, riordinato con professionalità e competenza dal dott. Roberto Domenichini.
Da dicembre 1994 il piano terra ospita il ristorante “Le Scalette” di Mario Mosconi, in precedenza questi locali furono la sede della discoteca giovanile di San Francesco, gestita dalla Società Calcio Potenza Picena.
Sempre al piano terra, però nel locale di Via Castelfidardo, dove oggi si affaccia la cucina del Ristorante “Le Scalette”, negli anni Ottanta operò prima la radio libera “Eden”, poi fu sede del Centro Culturale “Teorema”. In questo locale lavorò anche Angelo Bartoli con il figlio Mario come fabbro-armaiolo fino agli inizi degli anni ‘50.
I sotterranei di San Francesco, nel 1996, vennero liberati dal materiale che vi era stato depositato e furono, quindi recuperati, restaurati e trasformati nell’odierno Centro Culturale “Umberto Boccabianca”.
In questa parte del convento non si sono mai registrati danni causati dalle frequenti scosse di terremoto nel corso degli anni. Solo la scossa di terremoto del 1997 danneggiò il campanile di San Francesco, poi restaurato, mentre la scossa del 30/10/2016 provocò danni all’interno della chiesa di San Francesco, il cui recupero a distanza di quasi sette anni non si è ancora concluso.
Interni Biblioteca Comunaleesterno ex conventom mosconiangelo bartoliAlessandro Mazzarella all’interno del Calzaturificio Curbistan nel 1959, insieme al Prefetto di Macerata Dott. Luigi Fabiani. Foto Bruno Grandinetti.Sala U. Boccabianca durante la mostra di Gianfranca Sabbattini del 28 luglio 2002. Foto Luigi Anzalone.Le quattro statue restaurate all’interno della Pinacoteca Benedetto Biancolini. Foto Bruno Mellano.
Eugenio Borroni all’ìinterno della sua bottega da fabbro. Foto tratta dal libro “Potentia genius loci” Op. Cit.
La bottega del fabbro Eugenio Borroni si trova a Potenza Picena in Piazzale Santo Stefano, vicino alla Collegiata.
In questa bottega da fabbro, molto antica, l’attività è iniziata nel Novecento, agli inizi con Gualtiero Maggini, all’epoca l’unico fabbro della nostra città.
Gualtiero Maggini era nato a Potenza Picena il giorno 18/02/1878, da Francesco e Giovanna Mecozzi, aveva sposato la sig.ra Angela Clementoni e la coppia aveva avuto un figlio, Luigi, cassiere di banca. Gualtiero è morto il giorno 28/3/1942.
Gualtiero Maggini era un bravissimo fabbro ed ha lasciato nella nostra città molti suoi lavori in ferro battuto. Aveva eseguito, cento anni fa, la cancellata esterna del Parco della Rimembranza in Via Lodovico Scarfiotti ed il cancello del tempietto donato alla nostra città dai fratelli Scarfiotti: Luigi, Paolo e Casimiro nel 1927, che ricorda i caduti di Potenza Picena durante la prima guerra mondiale.
Marcello Bompadre, insieme al nipote Eugenio Borroni al lavoro nell’officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.
Nella sua bottega hanno imparato il mestiere di fabbro Marcello Bompadre e Nando Scataglini.
Marcello Bompadre, per tutti “Marcello de Pelo’”, a cui abbiamo dedicato nel nostro blog un bellissimo articolo nel 2018, era nato a Potenza Picena il giorno 04/03/1912, da Cesare e da Teresa Focaracci. Il giorno 28/10/1937 si era sposato con Ester Borroni e non avevano avuto figli. Aveva anche frequentato i corsi per fabbri della Scuola d’Arte “Ambrogio Della Robbia” di Potenza Picena con la direzione del prof. Giuseppe Asciutti. Presso la nostra Gipsoteca, nella sala “Giuseppe Riccobelli”, di Via Trento, si trova un suo lavoro in ferro battuto, molto bello. È stato, inoltre, amministratore comunale per la Democrazia Cristiana dal 1960 al 1970, ricoprendo il ruolo sia di consigliere comunale che di vice-sindaco, con i sindaci Silvano Mazzoni, dal 1960 al 1964, poi con Rolando Simonetti, dal 1965 al 1970. Marcello Bompadre è morto a Potenza Picena il giorno 12/10/1996.
Interno della bottega del fabbro Borroni Eugenio. Foto tratta dal libro “Potentia genius loci” Op. Cit.
Con Marcello Bompadre ha imparato il mestiere di fabbro il nipote Eugenio Borroni, nato a Potenza Picena il giorno 27/07/1954 da Carlo e da Teresa Tramannoni.
Eugenio Borroni ha portato avanti la bottega di fabbro fino a quando non è andato in pensione.
Grazie ad Eugenio Borroni questa antica bottega da fabbro sta diventando un museo dove si conservano tutte le attrezzature e gli arnesi del mestiere, dando la possibilità ai turisti che vengono in visita nella nostra città di visitarlo.
Particolare delle attrezzature di lavoro del fabbro Eugenio Borroni. Foto tratta dal libro “Potentia genius loci” Op. Cit.Interno della bottega del fabbro Borroni Eugenio. Foto tratta dal libro “Potentia genius loci” Op. Cit.Eugenio Borroni all’ìinterno della sua bottega da fabbro. Foto tratta dal libro “Potentia genius loci” Op. Cit.Palazzo Rosso di Potenza Picena Foto tratta dal libro Palazzo Compagnoni Marefoschi di Macerata Palazzo Rosso di Potenza Picena.Marcello Bompadre al lavoro nella sua officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.Marcello Bompadre al lavoro nella sua officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.Marcello Bompadre, insieme al nipote Eugenio Borroni al lavoro nell’officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.Marcello Bompadre, insieme al nipote Eugenio Borroni al lavoro nell’officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.Marcello Bompadre al lavoro nella sua officina. Foto di Leonardo Parigi. Prop. Eugenio Borroni.