Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘Il paese’ Category

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Pergamena n.53 del 7 ottobre 1428. ASCPP Foto di Sergio Ceccotti.

Nel 1962, in occasione dei festeggiamenti del centenario del cambio del nome della nostra città da Monte Santo a Potenza Picena, il prof. Dante Cecchi di Macerata ha provveduto ad inventariare e tradurre tutte le centotrentadue pergamene del nostro Archivio Storico Comunale.

Le pergamene vanno dal 1252 al 1672, coprono cioè un arco di tempo di quattrocentoventi anni.

È un lavoro straordinario fatto oltre sessanta anni fa e contenuto nella pubblicazione stampata nel 1962, quando sindaco della nostra città era l’avvocato Silvano Mazzoni.

Leggendo i testi di tutte le pergamene, abbiamo avuto la possibilità di conoscere molti fatti e personaggi della nostra città, ad esempio, nella pergamena n° 86 del 11/11/1500 veniamo a conoscenza del fatto che nel nostro territorio i Frati Minori Osservanti di Sant’Antonio da Padova sono presenti fin dal 1498, nella pergamena n° 19 del 03/12/1388 sono indicati i nomi di tante chiese presenti nel nostro centro storico, oggi non più esistenti.

Nel testamento di Antonio di Stefano da Monte Santo veniamo a conoscenza del suo lascito alla Pieve di Santo Stefano della cera delle candele accese durante il suo funerale. Inoltre lasciava quaranta bolognini (moneta dell’epoca) alle chiese di San Pietro, di San Francesco dei Frati Minori, di San Tommaso delle Clarisse, di San Giovanni, di San Paolo, di Sant’Antonio, di Santa Lucia, di San Michele e di San Sisto, di Santa Caterina. Lasciava, inoltre, dodici denari alla fabbrica di Santa Maria Maddalena, dodici denari alla Pieve di Santo Stefano, dove desiderava essere sepolto, in quanto vi esisteva all’epoca un cimitero, dieci libbre agli ospedali di San Giuliano e di Santa Lucia.

Il Prof. Dante Cecchi

Il giorno 14/04/2023 il restauratore Gabriele Dondi della “Legatoria artistica e restauro del libro” di Urbino ci ha riconsegnato restaurate tre pergamene, due delle quali già considerate nell’inventario del 1962 del prof. Dante Cecchi, la n° 7 del 21/03/1371 e la n° 53 del 07/10/1428, mentre la terza, la n° 139 del 16/10/1612, che riguardava la fiera di San Girio, non era considerata nell’elenco del 1962 e quindi da aggiungere alle altre 132 pergamene.

Con questo nostro articolo facciamo conoscere il testo integrale del contenuto tradotto dal prof. Dante Cecchi nel 1962 di tutte le 132 pergamene del nostro ricchissimo Archivio Storico Comunale di Via Trento.

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Organo Zeno Fedeli, Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Frati Minori. Foto Sergio Ceccotti.

La città di Potenza Picena vantava, nel passato, la presenza di molti ordini religiosi sia maschili che femminili: gesuiti, agostiniani, frati minori conventuali, frati minori riformati, frati cappuccini, clarisse, benedettine, monachette delle Figlie dell’Addolorata, suore cappellone (le figlie della Carità), che gestivano sia l’orfanotrofio femminile che l’asilo nido infantile “Masina-Paparella” ed infine Figlie della Carità.

Oggi di tutti questi ordini religiosi rimangono solo le benedettine, i frati minori riformati e le monachette delle Figlie dell’Addolorata, mentre al posto dei frati cappuccini oggi troviamo i frati francescani.

Per quanto riguarda gli strumenti musicali utilizzati dai vari ordini religiosi a Potenza Picena, gli agostiniani avevano in cantoria l’organo da sala di Giovanni Fedeli del 1757, restaurato da Michel Formentelli di Camerino ed inaugurato nel 2007 il giorno 7 dicembre, oggi conservato all’interno dell’auditorium comunale “Ferdinando Scarfiotti”.

Presso i frati minori riformati di Sant’Antonio da Padova troviamo oggi un organo da chiesa di Zeno Fedeli degli inizi del Novecento da restaurare, mentre presso la monumentale chiesa di San Francesco al Pincio dei frati minori conventuali, in cantoria, era presente un organo da chiesa, poi andato perso.

Presso l’attuale Collegiata di Santo Stefano, un tempo chiesa di Sant’Ignazio di Loyola dei gesuiti, troviamo oggi un monumentale organo da chiesa in cantoria, dei fratelli Bazzani di Venezia del 1848, restaurato da Michel Formentelli di Camerino ed inaugurato il giorno 26/12/2009.

Infine, presso la chiesa di San Giacomo Maggiore a Galiziano troviamo in cantoria un organo di Nicola Morettini di Perugia del 1906, da restaurare.

Per quanto riguarda invece gli armonium, che risalgono al 1846 ed il cui inventore è stato il francese A. Debain, sono strumenti a tastiera nei quali una corrente d’aria, prodotta da mantici a pedale, mette in vibrazione delle ance libere.

Armonium Benedettine presso Chiesa San Sisto. Foto Sergio Ceccotti.

A Potenza Picena troviamo un armonium di fabbricazione statunitense del 1880-1890, modello Needham, oggi conservato presso i locali della Collegiata di Santo Stefano, ma proveniente dal monastero di San Tommaso delle nostre Clarisse.

Le monache cappellone delle Figlie della Carità usavano un armonium di fabbricazione francese di fine Ottocento inizi Novecento, oggi di proprietà comunale e conservato all’interno del deposito delle nostre Clarisse in Via Marefoschi. Il monastero delle clarisse è stato chiuso nel 2008 e le monache trasferite nel monastero di Santa Chiara di Pollenza.

Presso il monastero di San Sisto delle suore Benedettine si trovano oggi addirittura ben cinque armonium. Uno di fabbricazione tedesca, del 1950, si trova nel salone del coretto, uno all’interno della chiesa di San Sisto ed altri tre all’interno del monastero, di cui uno portatile in valigetta.

Tutti questi strumenti che siamo riusciti ad elencare evidenziano l’importante patrimonio musicale presente a Potenza Picena, che andrebbe valorizzato con adeguati restauri per poi farli conoscere ad un pubblico più vasto.

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

anni 20 – via duca degli abruzzi. Per gentile concessione di Roberto Purifico.

Durante il periodo del regime fascista a Porto Potenza Picena si decise di costruire un nuovo fabbricato in Via Duca degli Abruzzi, la Casa del Fascio, struttura che oggi viene chiamata “Cinema Florida”, con la relativa arena, mentre a Potenza Picena la Casa del Fascio era ospitata nei locali dell’ex-convento di San Francesco, in Via Trento.

La richiesta di poter costruire una Casa del Fascio a Porto Potenza Picena fu avanzata dal segretario del fascio di combattimento locale Eraldo Zampa, tenendo conto che la frazione Porto del nostro Comune era in continua crescita, sia per le varie industrie presenti, sia per il notevole sviluppo dal punto di vista balneare.

Si sentiva la grande necessità di possedere una sede decorosa per le varie organizzazioni del regime, che a Porto Potenza Picena nel 1934 potevano contare sui seguenti iscritti: al Fascio n° 216, alle organizzazioni giovanili n° 500 ed al dopolavoro n° 210.

Il fascio di combattimento della frazione Porto era stato riconosciuto ente morale in base al decreto di S. E. Capo del Governo il giorno 05/11/1930.

La spesa complessiva per la costruzione della nuova Casa del Fascio di Porto Potenza Picena fu di lire 110.000, alla quale il Comune contribuì con lire 20.000, da versarsi in dieci annualità fisse di lire 2.000 (la prima annualità venne versata nel 1935, alla presentazione del primo stato di avanzamento dei lavori), ma anche i privati cittadini contribuirono alla spesa per la sua costruzione.

Interno del cinema Florida fine anni 30 foto Alberto Ricci

La decisione di finanziare in parte la costruzione della Casa del Fascio della frazione Porto venne adottata in data 12/06/1934 dal Commissario Prefettizio del nostro Comune Francesco Formiconi. I lavori del nuovo fabbricato si conclusero nel 1935.

Con la costruzione della Casa del Fascio, Porto Potenza Picena ebbe anche una sala cinematografica ed un teatro al suo interno, con una capienza di 250 posti. Il cinema, inizialmente, fu chiamato “Italia”, poi, nel dopoguerra, “Florida”, arricchito da un’arena esterna ricavata dietro al fabbricato, realizzata nel 1947 dal lavoro di Mario Onofri e Remo Colafranceschi.

Comunque a Porto Potenza Picena dal 1923 in un fabbricato di Via IV Novembre era già presente una sala cinematografica chiamata “Italia”, gestita da Nazzareno Bilò, il padre di Luciano Bilò e da Febo Rocchi, che venne utilizzata fino al 1934.

Ninni Colafranceschi la ricorda in una delle sue poesie dal titolo “Lo cinematografo”.

Il fabbricato della Casa del Fascio è stato anche sede della Caserma della Guardia di Finanza a Porto Potenza Picena.

Articolo correlato:

Read Full Post »

A cura di Paolo Onofri

Statua San Nicola da Tolentino del 1729. Foto Bruno Grandinetti.

Un’altra bella notizia per il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio storico ed artistico.

La statua lignea di San Nicola da Tolentino del 1729 di scuola marchigiana verrà restaurata da Paolo Pallotto di Potenza Picena gratuitamente.

Il progetto di restauro della statua di San Nicola da Tolentino era stato predisposto dallo stesso Paolo Pallotto ed approvato dalla Soprintendenza il giorno giovedì 24/06/2021 ed inserito sul portale Art Bonus.

La statua è stata ritirata da Paolo Pallotto il giorno lunedì 24/04/2023.

La statua di San Nicola da Tolentino era stata donata ai nostri frati agostiniani nel 1729 dal nobile santese cav. Tommaso Della Torre, che l’aveva acquistata in Ancona, e collocata nell’altare laterale dedicato al santo di Tolentino della chiesa di Santa Maria Maddalena, quello posto al centro, sulla destra quando si entra in chiesa. Oggi c’è una nicchia vuota sopra all’altare. Una volta completato il restauro della statua di San Nicola da Tolentino, con una nuova veste, questa verrà ricollocata nel suo originario posto all’interno dell’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”.

La statua Madonna con Bambino ed il restauratore Paolo Pallotto.

Il restauratore Paolo Pallotto, che abita a Potenza Picena in Via Tripoli nel palazzo un tempo di Carlo Cenerelli Campana, in passato per il nostro Comune ha già restaurato con un ottimo risultato una statua lignea della Madonna col Bambino ed Angeli del sec. XVI e n° 3 inginocchiatoi del sec. XVIII.

Ha anche risanato la tavola di Bernardino di Mariotto del 1506 Madonna col Bambino ed Angeli tra i Santi Francesco, Antonio da Padova e Giovannino.

La città di Potenza Picena ringrazia di cuore il restauratore Paolo Pallotto per questa sua disponibilità a restaurare gratuitamente la statua di San Nicola da Tolentino del 1729.

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Nazzareno Bilò foto Alberto Ricci

Nel 1923 a Porto Potenza Picena iniziava l’attività il primo cinematografo, chiamato “Italia”, ricavato in un capannone di Via IV Novembre, nel rione antico delle Casette di San Marì, vicino al pontino.

A Potenza Picena il cinematografo era presente già dal 1920 sia nel Teatro Condominiale che nel teatrino “Alessandro Manzoni” di Via Silvio Pellico, gestito dalla parrocchia di Santo Stefano.

Il cinematografo di Porto Potenza Picena è nato grazie all’iniziativa di Nazzareno Bilò e di Febo Rocchi, che lo gestivano ed ha funzionato fino al 1934.

La prima pellicola proiettata è stata “Giorgio lo spavento dei popoli;” di questo avvenimento ha parlato in una sua poesia Ninì Colafranceschi, dal titolo “Lo cinematografo”.

Nazzareno Bilò era nato a Potenza Picena il giorno 13/11/1894 da Angelo e da Rosa Micucci. Ha sposato la sig.ra Elena Consolani e dal loro matrimonio è nato Luciano. A Porto Potenza Picena prima riparava biciclette, poi è stato uno chaffeur, un autista di auto pubblica, infine ha gestito un negozio di ferramenta. È stato dal 1956 al 1960 consigliere comunale della Democrazia Cristiana con il sindaco Lionello Bianchini, ed il primo presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Sez. “F.lli Carlocchia – Tullio Giorgetti” di Porto Potenza Picena. È morto a Potenza Picena il giorno 12/01/1980.

Febo Rocchi ASCPP

Febo Rocchi lavorava, invece, come assistente presso la fornace Antonelli ed era nato a Potenza Picena il giorno 01/12/1883 da Costantino e da Ionni Anna. Ha sposato la sig.ra Seconda Minnozzi e dal loro matrimonio sono nati Costantino, Remo, Romolo, Anna e Guglielma. È morto a Civitanova Marche il giorno 18/06/1970.

Nel 1935, dopo la costruzione della Casa del Fascio in Via Duca degli Abruzzi, ha funzionato al suo interno il cinema, chiamato “Italia”, gestito dal dopolavoro.

Nel dopoguerra questo cinema è stato chiamato “Florida” e dietro alla struttura è stata ricavata nel 1947 un’arena, inizialmente chiamata “Giardino Florida”, realizzata da Remo Colafranceschi e Mario Onofri, dove si ballava e dove quest’ultimo gestiva il cinema all’aperto. Il cinema “Florida” successivamente è stato gestito da Attilio Principi.

Interno del cinema Florida fine anni 30 foto Alberto Ricci

Nel 1949, dopo la costruzione della Casa del Fanciullo da parte della parrocchia di Sant’Anna e del parroco Don Mauro Carassai, al suo interno è stato ricavato il cinema “Divina Provvidenza”.

Nel 1977 a Potenza Picena, in via dello Sport, è stato costruito il nuovo cinema, struttura purtroppo mai terminata.

Oggi a Porto Potenza Picena è in attività solo il cinema “Divina Provvidenza”, gestito dalla parrocchia di Sant’Anna, mentre a Potenza Picena non ci sono più sale cinematografiche.

Articoli correlati:

Read Full Post »

A cura di Paolo Onofri

Pergamena resturata n° 139 del 16 ottobre 1612. ASCPP Foto di Sergio Ceccotti.

Il giorno venerdì 14/04/2023, al mattino, il restauratore di Urbino Gabriele Dondi della “Legatoria artistica e restauro del libro” ha riconsegnato restaurati i due volumi manoscritti e le tre pergamene dell’Archivio Storico comunale di Potenza Picena.

Il restauro rientra tra i progetti Art Bonus del nostro Comune, che sono seguiti dall’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca.

I due volumi manoscritti e le tre pergamene erano state ritirate da Gabriele Dondi il giorno mercoledì 23/11/2022 per iniziare il lavoro di restauro.

Nello specifico si tratta del Registro del Monte di Pietà di Monte Santo degli anni 1586/1592 e del libro degli Instrumenti degli anni 1628/1646.

Le tre pergamene risalgono agli anni 1371, 1428 e 1612.

Il dott. Roberto Domenichini ha finanziato il restauro dei due volumi manoscritti, mentre Paolo Onofri ha finanziato il restauro delle tre pergamene.

Nel Registro del Monte di Pietà di Monte Santo venivano annotati i nomi dei richiedenti il prestito, la data ed il numero dei pegni, la somma erogata ed infine l’eventuale pagamento delle somme con gli interessi. Su questo volume e sulla storia del Monte di Pietà di Monte Santo, nell’anno accademico 1994/1995 ha effettuato la propria tesi di laurea la dott.ssa Gessica Zallocco di Potenza Picena presso l’Università degli Studi di Ancona, facoltà di Economia, relatore il prof. Sergio Anselmi. Questa tesi si può consultare presso il nostro Archivio Storico Comunale di Via Trento.

Libro restaurato del Monte di Pietà anni 1586 / 1592. ASCPP. Foto di Sergio Ceccotti.

Nel libro degli Instrumenti del Comune di Monte Santo degli anni 1628/1646 venivano registrati tutti gli atti di aggiudicazione a privati dei principali servizi erogati all’epoca dal nostro Comune, come il macello, il forno del pane venale, il mulino, la pesa pubblica.

Per quanto riguarda le pergamene, quella più antica, la n° 7, del giorno 21/03/1371, proviene da Bologna, ed è stata mandata alla nostra città da Pietro, Cardinale di Santa Maria in Trastevere e Vicario Generale “in nonnullis Provinciis et terris Sanctae Romanae Ecclesiae”, accogliendo la supplica di Monte Santo, sottrae il Comune alla giurisdizione civile e criminale del Presidiato di Camerino e lo aggrega alla Marca anconetana.

La pergamena n° 53 è del giorno 07/10/1428 e proviene da Roma. Il Pontefice Martino V concede a Monte Santo di esigere il pedaggio da chi transita nel territorio del Comune.

La pergamena n° 139, del giorno 16/10/1612, proviene da Roma: mandata del Cardinale Camerlengo Pietro Aldobrandini affinché si osservi il contenuto del precedente privilegio, concesso sei anni prima, di poter “indire” e “celebrare” la fiera nel giorno di S. Girio.

Articolo correlato:

Read Full Post »

Older Posts »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: