A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri
In un nostro precedente articolo abbiamo avuto modo di parlare della situazione economica di Potenza Picena del 1966.
Oggi, grazie ad una relazione contenuta in un documento del 1971, fornitaci gentilmente da Fabio Sacconi, compilata dall’allora sindaco di Potenza Picena Alberto Rosciani, abbiamo la possibilità di far conoscere la situazione occupazionale della nostra città e quindi anche della situazione produttiva, relativa all’anno 1971.
Da questa analisi occupazionale, da cui emerge complessivamente nel settore industriale la presenza di 1697 dipendenti, tra operai ed impiegati, si rileva che Potenza Picena era un centro industriale molto importante nel contesto della provincia di Macerata, dietro solo a Civitanova Marche e Tolentino.
Erano molte le realtà produttive della nostra città: Potenza Picena e Porto Potenza Picena avevano fabbriche di strumenti musicali, di abbigliamento, di calzature, fornaci e ceramiche e di trasformazione dei prodotti agricoli, come l’Italorto per i pomodori e la CAM, Cooperativa Agricola Montesanto, per il vino.

L’agricoltura nel 1971 nel territorio del Comune di Potenza Picena era ancora un’attività molto importante ed occupava tante famiglie sia di mezzadri, visto che era ancora presente questo antico istituto, che di coltivatori diretti. Per quanto riguarda i mezzadri avevamo nel 1971 366 famiglie, per un totale di 2020 componenti, mentre le famiglie dei coltivatori diretti erano 264, per un totale di 830 componenti. Avevamo anche 52 famiglie di braccianti, per un totale di 155 componenti.
Gli artigiani erano complessivamente 380, i muratori 300, le casalinghe 650, i pensionati 1850, gli imprenditori 45, i commercianti 173 ed i religiosi, uomini e donne, 148.
Ritornando alla presenza occupazionale nelle nostre fabbriche nell’anno 1971, possiamo stilare la seguente classifica delle imprese sulla base del numero di dipendenti occupati:
- SIGMA dell’Ing. Paolo Bontempi 450 dipendenti,
- SCA di Eugenio Quaglia 400 dipendenti,
- Rogin Fashion 140 dipendenti,
- Italorto 100 dipendenti stagionali per la trasformazione del pomodoro,
- Calzaturificio Styldevis 90 dipendenti,
- Stylint Confezioni 80 dipendenti,
- Edalit 65 dipendenti,
- Calzaturificio CRAF dei fratelli Reschini 60 dipendenti,
- Fornace Antonelli 52 dipendenti,
- Camiceria Marina 50 dipendenti,
- Melody Guitars 45 dipendenti,
- Ceramica Montesanto 25 dipendenti,
- Emily Horse Confezioni 20 dipendenti,
- Calzaturificio Fabiol di Fabio Linardelli 20 dipendenti,
- Calzaturificio Lady Shoes di Ferruccio Orselli 20 dipendenti,
- Imca Manufatti in Cemento 18 dipendenti,
- Calzaturificio Evelin di Giuseppe Scoccia 16 dipendenti,
- Prefabbricati Fratelli Dignani 10 dipendenti,
- GMA dei fratelli Grandinetti 10 dipendenti,
- CAM, Cooperativa Agricola Montesanto 10 dipendenti,
- Prisco Frigor di Paglialunga 10 dipendenti,
- Beton Prat di Lombardelli 6 dipendenti.
In questo lunghissimo elenco non sono considerati i dipendenti della SAP (Società Automobilistica Potentina) e neppure i dipendenti dell’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Avevamo una Banca Popolare di Credito nata nella nostra città nel 1897, che nel 1970 aveva aperto anche una filiale a Porto Potenza Picena in Piazza Giulio Douhet, oltre che le due filiali della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.
Da questa analisi occupazionale rileviamo quindi che la nostra città, sia a Potenza Picena che a Porto Potenza Picena, aveva una notevole presenza di aziende nei vari settori, da quello degli strumenti musicali, alle ceramiche, alle fornaci, alle calzature ed all’abbigliamento così come nella trasformazione dei prodotti agricoli.
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