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Posts Tagged ‘bocci’

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Balduino Bocci

Una delle famiglie più importanti di Potenza Picena è stata sicuramente quella dei Bocci, che abitava nel palazzo di Via Mugellini, un tempo Via Mancini.
I Bocci non erano nobili, ma possidenti e commercianti e provenivano dal Porto di Recanati.
Il capostipite, Pietro Bocci, nacque al Porto di Recanati nel 1816, da Francesco e Giovanna Ciuffoli e morì nella nostra città il giorno 17/04/1888. Sposò a Monte Santo Erminia Ricciardi e dal loro matrimonio nacquero sei figli: il dr. Balduino Bocci, famoso fisiologo, Luigi, medico, morto annegato sulla spiaggia di Porto Potenza Picena il giorno 05/09/1873 all’età di soli ventisei anni, Luciano, Ettore, Filippo ed Elisa (che sposò Corrado Buonaccorsi).
Pietro Bocci era fratello del famoso ingegnere della Battaglia di Castelfidardo, David Bocci, collaudatore del nostro Teatro Condominiale, di cui Pietro fu uno dei venti fondatori. La città di Porto Recanati gli ha dedicato una via.
Gli altri fratelli erano un medico, Emidio ed un sacerdote, Filippo.
Tutti i componenti la famiglia Bocci sono stati ferventi patrioti della causa dell’Italia unita.

Lydia Bocci

A Potenza Picena, fin dall’Unità d’Italia, la famiglia Bocci ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale.
Ha incominciato il capostipite Pietro Bocci, nel suo ruolo di amministratore pubblico, nel 1860, come presidente della commissione municipale e successivamente, nel periodo 1865/1866, come assessore con funzioni di sindaco.
Ha poi proseguito il figlio più grande Luciano, come sindaco di Potenza Picena, da giugno 1874 fino a gennaio 1880 e poi dal settembre 1882 fino al mese di giugno del 1889.
Dopo di lui il fratello Ettore, più piccolo, che ha ricoperto il ruolo di sindaco di Potenza Picena per ben tre mandati: dall’ottobre 1895 fino al gennaio 1899, poi dal settembre 1900 fino al 1905 ed infine dal settembre 1905 fino al settembre 1907, superando il tetto degli undici anni da sindaco.
Anche un altro fratello, Filippo Bocci, ha ricoperto il ruolo di assessore con funzioni di sindaco, non bisogna poi dimenticare il ruolo di consigliere comunale del dr. Balduino Bocci nel 1922.

Ing. Davide Bocci

Tra i nipoti della famiglia di Pietro Bocci ed Erminia Ricciardi si possono ritrovare personaggi molto importanti tra cui Giunio Bocci, console, Luciano Bocci, capitano di Marina, Pietro Bocci, ingegnere provinciale in Ancona ed infine Lydia, figlia di Balduino Bocci, la quale sposò il prof. Bruno Brunacci, a cui la nostra città ha intitolato una via nel capoluogo.
Nella nostra città i Bocci vengono ricordati nel capoluogo con un vicolo loro intitolato, che si trova nei pressi del loro palazzo, mentre a Porto Potenza Picena troviamo una via intitolata ad Ettore Bocci, sindaco di Potenza Picena per ben tre mandati.
La famiglia Bocci inoltre aveva anche due ville di campagna nel nostro Comune: una lungo la strada che collega Potenza Picena con Porto Potenza Picena, dove abitava il prof. Balduino Bocci; un’altra posta vicino al cimitero di Porto Potenza Picena, nella zona Palazzo Rosso, dove abitava Luciano Bocci senior, oggi diventata la sede dell’Antico Uliveto, agriturismo e centro benessere.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Uno dei sindaci di Potenza Picena che ha ricoperto questo ruolo per più tempo è stato il comm. Ettore Bocci, il quale è stato eletto per tre mandati, dal 1895 al 1907, per un totale di undici anni. Successivamente è stato sostituito dal conte Carlo Buonaccorsi. Per le benemerenze come amministratore pubblico, con Decreto Reale del novembre 1908, fu nominato commendatore della Corona d’Italia.
Ettore Bocci è nato a Potenza Picena il giorno 13/01/1851 in Via Mancini, l’attuale Bruno Mugellini, da Pietro e da Erminia Ricciardi, fratello di Luciano, Balduino e Luigi.
Il giorno 14/10/1878, ad Ascoli Piceno, ha sposato la sig.ra Caterina Paccaroni e dal loro matrimonio sono nati Filippo, Bice ed Erminia.
Tra le opere pubbliche che si ricordano durante il suo lungo mandato da Sindaco di Potenza Picena, abbiamo la centrale elettrica del Molino Vecchio, che ha alimentato all’inizio tutta la pubblica illuminazione della nostra città, nel 1907 e l’acquedotto municipale. È stato anche consigliere provinciale.
Nel 1897 è stato tra i 33 soci fondatori della Banca Popolare di Credito di Potenza Picena, nella quale ha assunto la carica di presidente del consiglio di amministrazione dal 1904 al 1911.

Targa metallica ovale della Banca Popolare di Credito di Potenza Picena. Foto Sergio Ceccotti. Pianacoteca Comunale.

È morto a Potenza Picena il giorno 1/1/1911, il suo funerale si è svolto il giorno 03/01/1911, partendo da Villa Antonelli, in contrada Pan Perduto, residenza di Ettore Bocci, per poi arrivare al cimitero di Potenza Picena, dove hanno parlato il sindaco Carlo Buonaccorsi ed il segretario comunale Giuseppe Gazzoni.
A Porto Potenza Picena gli è stata intitolata una via nel centro del paese, vicino alla stazione ferroviaria.
Anche suo fratello maggiore, Luciano Bocci, è stato sindaco di Potenza Picena dal maggio 1874 al luglio 1880, poi dal settembre 1882 al novembre 1889.

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Interno teatro "B. Mugellini" anni 60 -  foto Bruno Grandinetti

Interno teatro “B. Mugellini” anni 60 – foto Bruno Grandinetti

a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri
Il giorno 12 Giugno del 1856 si sono riuniti nel Palazzo Comunale di Monte Santo un gruppo di cittadini con l’intenzione di voler costruire a loro spese il nuovo Teatro della città.
Erano in 20 e tra di loro troviamo sia i nobili della nostra città, come i conti Buonaccorsi, i Compagnoni Marefoschi, i Carradori, che esponenti di note famiglie facoltose e benestanti del luogo come Solfanelli (poi Solanelli), i fratelli Gasparrini, Fioretti, Bocci, Zannini, Canepini, Bravi, Canaletti, Pierandrei, Anfolzi, Paolucci e Cori.
L’elenco completo dei 20 fondatori del nostro Teatro, che costituivano la Società Teatrale, era il seguente:
1 – Compagnoni Marefoschi conte Camillo, possidente e nobile.
2 – Buonaccorsi conte Filippo, possidente e nobile.
3 – Carradori conte Osvaldo, possidente e nobile.
4 – Gasparrini Luigi, possidente.
5 – Gasparrini Achille, possidente.
6 – Fioretti Zefferino, possidente e Priore comunale.
7 – Cori Crisippo, possidente.
8 – Bocci Pietro, possidente e negoziante.
9 – Zannini Francesco, Segretario Comunale.
10 – Canepini Alessandro, possidente.
11 – Bravi dott. Silvestro, dottore in legge.
12 – Carradori conte Alesssandro, possidente e nobile.
13 – Solfanelli Gaetano, possidente e poi Console.
14 – Gasparrini Arezio, possidente.
15 – Pierandrei Pio, farmacista.
16 – Anfolzi Napoleone, farmacista.
17 – Canaletti Fortunato, Agente rurale dei Buonaccorsi.
18 – Paolucci Ercole, possidente poi notaio.
19 – Buonaccorsi conte Flavio, possidente e nobile.
20 – Marefoschi conte Giulio, possidente e nobile.

Console Generale Gaetano Solanelli

Console Gaetano Solanelli

I palchi del nuovo Teatro spettavano agli azionisti elencati, che venivano sorteggiati ogni anno, uno al nostro Comune, che aveva messo a disposizione il locale e uno alla Deputazione Teatrale.
Il giorno 10 giugno del 1858 è subentrato come azionista a Luigi Gasparrini il sig. Antonio Cardinali, possidente, mentre nel 1861 il cav. Gaetano Monti al posto di Zannini Francesco.
Il Teatro è stato progettato dall’ingegnere di Recanati Giuseppe Brandoni, mentre le decorazioni sono state effettuate dal pittore di Morrovalle Filippo Persiani. Il quadro in tela del plafone dedicato all’Italia è stato dipinto dal pittore di Roma Ignazio Tirinelli. Il sipario è stato acquistato già fatto dal Seminario di Macerata.
Il collaudo del Teatro è stato effettuato dall’ingegnere David Bocci, del Porto di Recanati, l’ingegnere della Battaglia di Castelfidardo, fratello di uno degli azionisti del nuovo Teatro, Pietro Bocci.

Ing. Davide Bocci

Ing. Davide Bocci

Il Teatro è stato inaugurato il giorno 27 Dicembre del 1862 con l’opera drammatica “Il più brutto uomo dell’Inghilterra, ovvero Glocester il crudele soprannominato cuore di volpe” dato dalla Compagnia del capocomico Demetrio Mugnaini.
Il 28 ottobre del 1933 è stato intitolato al maestro Bruno Mugellini, nato a Potenza Picena il giorno 24 Dicembre del 1871 e morto a Bologna il giorno 15 Gennaio del 1912.

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Teresa Casalis in Douhet

Teresa Casalis in Douhet

Potenza Picena durante la seconda guerra mondiale è stato uno dei centri più importanti che hanno dato ospitalità a moltissimi sfollati provenienti in particolare da Livorno, Roma ed Ancona, ma non solo.
Il giorno 30 Giugno del 1944, quando sono arrivati nella nostra città i soldati polacchi del 4° Reggimento corazzato Skorpion al comando del colonnello Ignacy Kowalczewski, alcuni di questi sfollati sono morti in conseguenza del cannoneggiamento tedesco dalle colline di Recanati. In Piazza Principe di Napoli, come si chiamava all’epoca Piazza Giacomo Matteotti, sono morti gli sfollati di Livorno Elvira Vitelli e Ersilio Penco, madre e figlio, mentre presso l’abitazione della famiglia Mazzoni in contrada La Concia, la sig.ra Jolanda Silvestrini in Roberti Lauri di Sesto S. Giovanni (Milano) moglie del conte Mario Roberti Lauri. Erano tutti venuti a Potenza Picena per sfuggire ai bombardamenti nelle loro città ed hanno trovato la morte da noi.
Questo fatto mi ha sempre molto incuriosito fin da ragazzo, quando sentivo i racconti dei miei genitori e nonni.
Perché Potenza Picena è stata scelta da tantissimi sfollati che provenivano da tutta l’Italia e dove sono stati ospitati?
Tra di loro c’erano anche importanti personalità? C’erano famiglie di ebrei?
Nei racconti dei più anziani si parla in particolare della presenza di molti sfollati dalla città portuale di Livorno, che erano per la cronaca anche molto vivaci.

Felice

Felice Rao

Ho potuto fare una accurata ricerca presso il nostro Archivio Storico Comunale, ed in particolare nei documenti che fanno capo all’ECA, l’Ente Comunale di Assistenza, che doveva provvedere al sostentamento economico degli sfollati che ne avevano bisogno. Infatti erano pochi i casi di famiglie facoltose che in loco potevano avere anche delle ville estive, come il Console Cancellario d’Addario, la sig.ra Gina Casalis vedova del Generale Giulio Douhet, l’avvocato Bentivoglio, l’avvocato Palloni e pochi altri. A parte chi qui da noi aveva i suoi parenti, come il tenore Giovanni Pastocchi, la figlia del prof. Balduino Bocci, Lydia, i Rampioni, i Lanari, i Petetti, tutti gli altri avevano bisogno di tutto, anche del sussidio economico per sopravvivere. Tra questi anche la figlia del Prof. Umberto Boccabianca, Ilda, moglie di Ignazio Pierandrei (morto in Jugoslavia il giorno 18/7/1941), con i suoi sei figli Bruno, Nazzareno, Fabiola, Umberto, Guido e Maria Vittoria. Questo veniva fornito dall’Eca, dopo il parere positivo del Comandante della locale stazione dei Carabinieri, il Maresciallo Cosimo Scarli, che effettuava accurate indagini. La maggiore parte degli sfollati proveniva da Roma(171), Livorno (132), ed Ancona (124) e da tutte le altre parti d’Italia, compresa la Sicilia (237)e 3 addirittura da Zara. Molti di quelli presenti a Potenza Picena provenivano anche dai paesi vicini, come Porto Recanati (140) e Civitanova Marche (170), per un totale complessivo di 977 unità. Oltre a questi, da Porto Potenza Picena, nel Capoluogo si sono trasferite altre 454 persone.

Lydia Bocci

Lydia Bocci in Brunacci

C’erano tra di loro sotto falso nome dei ricercati dai nazi-fascisti perché ebrei, e che la nostra popolazione ha cercato di proteggere in tutti i modi?­ Dai racconti dei più anziani si accenna a due ebrei romani, ospiti della sig.ra Nelide Bernabei, che sposerà successivamente Mariano Ciuccarelli. Questi erano sotto falso nome e quando furono scoperti furono trasferiti in un campo di concentramento in Germania. Uno di loro si chiamava Samuele Funaro. Ho chiesto negli anni passati informazioni alla comunità ebraica di Roma, ma non sono riuscito a sapere che fine abbia fatto. Tra le tante famiglie di Ancona, una sicuramente aveva chiare origini ebraiche, quella dei Coen-Ascoli. Questa famiglia si è salvata ed è ritornata in Ancona. Purtroppo per quanto riguarda altre famiglie di origine ebraica non sono riuscito a rintracciarle, anche se sono convinto che tra le tante centinaia di presenze dovevano essercene, magari sotto falso nome.

Le comunità di Potenza Picena, di Porto Potenza Picena e dell’intera campagna, durante quei tragici momenti per la nostra Patria hanno saputo accogliere migliaia di sfollati, dare loro una casa, da mangiare, da riscaldarsi, in pratica sono riusciti a sopravvivere a questi tragici momenti. Se tutto questo è stato possibile è grazie al grande cuore dei santesi e all’impegno delle sue istituzioni. Tra i tanti sfollati si trovava anche Giuseppe Spizzico di Trani (Bari), che successivamente sposerà una nostra concittadina, mia zia Bice Bernabiti. Inoltre c’è stato un caso particolare di uno sfollato di nome Felice Rao, il cui vero nome era invece Giuseppe Genovese, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, che era scappato, dopo un bombardamento dal carcere di Ancona dove era rinchiuso per un omicidio.

Hilda Boccabianca

Hilda Boccabianca in Pierandrei

Dopo la guerra era stato raggiunto a Potenza Picena dalla moglie Francesca Fugazzotto e dal figlio Gaetano ed abitavano in via Bonaccorsi e lui svolgeva il mestiere di venditore ambulante di giocattoli, lupini e castagne. Per questa straordinaria opera umanitaria la nostra città dovrebbe a ragione essere insignita di una onorificenza da parte dello Stato Italiano, di un pubblico riconoscimento comunque da parte delle città che maggiormente hanno usufruito della nostra ospitalità come Livorno, Roma ed Ancona, oltre che dalle città di Porto Recanati e Civitanova Marche, per aver aiutato tanti loro concittadini in quei tragici momenti della nostra storia.

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