A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.
L’attuale Collegiata di Santo Stefano di Potenza Picena un tempo era la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola dei Gesuiti locali.
Quando il giorno 25 maggio 1796 venne abbattuta la Collegiata di Santo Stefano che si trovava in Piazza Grande (l’attuale Piazza Giacomo Matteotti), si decise il suo trasferimento nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola dei Gesuiti, in quanto questi ultimi avevano lasciato Monte Santo nel 1773, dopo lo scioglimento dell’ordine deciso dal Pontefice Clemente XIV.
La struttura della Pieve di Santo Stefano di Monte Santo viene citata nei documenti già nel 947, nel 1128, nel 1199 e nel 1252: aveva un’unica navata con l’altare maggiore dedicato a Santo Stefano Protomartire e n.5 altari laterali dedicati alla Madonna del Suffragio, al Carmine, a S. Biagio, allo Spirito Santo e a Santa Maria Maddalena. Nello Statuto Comunale del 1431 Santo Stefano era il patrono principale di Monte Santo, mentre Santa Maria Maddalena era la “feconda Governatrice” della nostra città.
Dal disegno conservato presso l’Archivio storico arcivescovile di Fermo, firmato da d .Seraf. Tibur. (Serafino Tiburzi?), fotografato a suo tempo da Mauro Mazziero e pubblicato da Vincenzo Galiè nel suo libro del 1992 “Da Potentia a Monte Santo a Potenza Picena”, risulta che le dimensioni della Pieve di Santo Stefano erano espresse in palmi romani.
Il Prof. Gianfranco Morgoni ha rapportato in metri i palmi romani, pertanto oggi possiamo affermare che probabilmente la Pieve misurava metri 13 di larghezza della sola facciata e metri 27,80 di profondità, mentre per quanto riguarda l’altezza era di metri 8,60. La Pieve conservava inoltre 119 reliquie di Santi autenticate e donate dal S.te Giuseppe Compagnoni Marefoschi e sotto l’altare del Suffragio vi era il corpo di San Gaudenzio Martire donato da Mons. Mario Marefoschi.
L’altare maggiore era dedicato a Santo Stefano Protomartire ed ospitava il polittico di Pietro Domenico da Montepulciano del sec. XV, nel quale erano presenti Santo Stefano e San Girio, con al centro la Vergine con Angeli ed i Santi Michele Arcangelo e San Lorenzo. Questo polittico fu venduto nel 1943 dalle monachette al Duca Ferretti di Ancona.
Nell’altare dedicato allo Spirito Santo si trovava il quadro di Andrea Lanzani del sec. XVII “La discesa dello Spirito Santo”, oggi conservato all’interno della Collegiata di Santo Stefano, nel primo altare laterale a sinistra entrando. Nella Collegiata di Santo Stefano dell’antica Pieve che si trovava in Piazza Grande si conserva sulla facciata dell’attuale chiesa la lapide che testimonia l’elevazione ad Insigne Collegiata nel 1754 della Pieve da parte del Pontefice Benedetto XIV.
Come era posizionata la Pieve di Santo Stefano in Piazza Grande?
Secondo Vincenzo Galiè, per la presenza del cimitero, l’ingresso della Pieve era posizionato verso l’ex scuola elementare, cioè a levante, mentre l’abside era posizionata a ponente.
Secondo noi l’ingresso invece era rivolto verso ponente, mentre l’abside verso levante. Questa nostra tesi viene confermata dalla raffigurazione del 1773 di Giuseppe Federici, dove si riproduce la Porta di Galiziano con la cinta muraria e vicino alla Torre Civica, ancora con l’imponente cuspide, poi abbattuta dal fulmine il giorno 11 gennaio 1886, svetta la Pieve di Santo Stefano, già all’epoca Insigne Collegiata, con l’ingresso rivolto verso ponente. Anche nel quadro di Benedetto Biancolini del 1770 dedicato a Sant’Emidio che protegge Monte Santo, viene raffigurata la Insigne Collegiata, con l’ingresso rivolto a ponente.
Con l’abbattimento della Pieve di Santo Stefano nel 1796, è stato previsto un allargamento della Piazza e la costruzione di un fabbricato da parte della Prepositura di Santo Stefano, poi successivamente venduto al comm. Bartolomeo Casalis e quindi passato nel 1886 al nostro comune al prezzo di lire 6.000. Questo fabbricato ha ospitato la Società Cittadina, con il Gabinetto di lettura e la Biblioteca circolante, istituita dal prof. Umberto Boccabianca ed il Caffè Cittadino. Nel 1914, quando si sono unite la Società Cittadina, la Società operaia di Mutuo Soccorso e la Società Artigiana di Mutuo Soccorso, formando la nuova “Società Cittadina, operaia ed artigiana di Mutuo soccorso, Gabinetto di Lettura”, il locale è stato adibito a loro sede.
Il caffè cittadino era gestito dalla famiglia di Rossi Rocco, poi dalle figlie Jole e Licia.
Nel 1960 al suo posto è stato costruito l’Albergo Centrale, ora trasformato dall’Impresa edile Castagna in appartamenti e attività commerciali tra cui la Farmacia Comunale.
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Lapide che testimonia l’elevazione all’Insigne Collegiata della Pieve di Santo Stefano di Monte Santo nel 1754 da parte del Pontefice Benedetto XIV. Foto di Sergio Ceccotti. Facciata della Collegiata di Santo Stefano con lapide. Foto di Sergio Ceccotti. Sant’Emidio che protegge Monte Santo di Benedetto Biancolini – 1770 – olio su tela. Foto Sergio Ceccotti.