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Posts Tagged ‘sergio ceccotti’

foto di Giuliano Margaretini e Sergio Ceccotti

a cura di Sergio Pasquali
Oltre il silenzioIl silenzio è un luogo.
Il silenzio è fatto di muri bianchi, di pavimenti antichi, di mobili semplici e di soffitti troppo alti.
Il silenzio è uno sguardo che scava dentro le anime e poi, dal terrazzo del Convento, si spinge ben oltre l’orizzonte delle colline e del mare.
Il silenzio non è l’assenza di parole, ma la misura delle parole.
Entri in un Convento di clausura; ti aspetti toni dimessi, sguardi forse intristiti dalla solitudine per quello che il mondo considera un irragionevole distacco dalla Vita.
Seduto davanti alla grata del parlatorio, attendi che creature di un altro pianeta si materializzino dall’altra parte, pensando che il termine stesso “parlatorio” è il principe degli ossimori, una contraddizione che all’incerto visitatore appare erroneamente evidente.
La madre Abadessa sembra apparire dal nulla, senza rumori di passi che l’abbiano annunciata.
Sottile, le mani tranquille. Assai più degli occhi che, inquieti, cerchiati di rosso, non si staccano mai da chi parla e sembrano raccontare i lunghi anni trascorsi nella preghiera, il poco sonno, gli inevitabili dubbi, la continua ricerca di Dio.
Al suo fianco, Suor Beatrice, sorriso largo e sguardo vivace, a ricordare l’entusiasmo della gioventù e l’indubitabile coraggio di una scelta contro il Tempo.
Di lei sai che ha abbracciato la clausura ancora giovanissima, a 20 anni.
Abbracciato: la clausura non si può semplicemente scegliere, puoi solo abbracciarla. Non ci puoi convivere, ti ci devi perdere dentro: è l’estrema frontiera della spiritualità religiosa contemporanea
Due donne (delle cinque in tutto che abitano un Convento la cui vastità è memoria di passati splendori) che hanno pronunciato voto di castità, povertà e obbedienza e rinunciato a vivere in questo Mondo e in questo Tempo. Ti raccontano, con imprevista leggerezza, di una scelta che le religiosissime famiglie di provenienza hanno contrastato finché hanno potuto; della loro vita di “prima”; di quelli che hanno lasciato fuori; dei ricordi che le accompagnano.
Oltre il silenzioTi parlano di preghiere incessanti e di una fede inscalfibile; soggetta all’umanità del dubbio ma forte della speranza del divino.
Dio. Non altri che Dio.
Ogni pensiero, ogni forza, ogni respiro, ogni rinuncia, ogni lode cantata nella piccola Chiesa di San Sisto quando ancora l’alba è lontana, ogni orazione sussurrata nella propria cella, ogni lettura ascoltata nell’austerità del refettorio, ogni sguardo affacciato sul creato: tutto è rivolto a Dio.
Le ascolti parlare, le osservi.
Pensi che, è vero, la grata del parlatorio separa due mondi.
Pensi che la Vita è davvero un fiume che scorre.
Ma, adesso, non sei più tanto sicuro di chi stia dentro e chi fuori.

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a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri
Mario Roberto Cimnaghi. Prop. Monache Benedettine di Potenza Picena.Durante la “Giornata d’autunno del FAI” che si è tenuta a Potenza Picena il giorno Domenica 15 Ottobre 2017, dalle ore 10,00 fino alle ore 18,00, poi prorogata fino alle ore 19,00 per la grande partecipazione di pubblico, nel contesto della ex chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, oggi sede della Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, sono state esposte per la prima volta le foto scattate nel 1954 dal giornalista e critico teatrale Mario Roberto Cimnaghi.
Sono scatti che documentano la vita quotidiana all’interno del Monastero di clausura delle Benedettine di Potenza Picena che in quel periodo ospitava molte monache e la Badessa, Madre Scolastica Lanciani.
La loro vita non solo era dedicata alla preghiera, ma anche al lavoro quotidiano seguendo il motto di San Benedetto di Norcia “Ora et labora”.
Tra di loro nel 1954 c’erano 4 ricamatrici, 2 pittrici, 1 magliaia e due stiratrici. Nel caso delle nostre Monache di San Sisto i loro lavori erano in particolare quelli a ricamo, maglia e rammendo. Particolarmente speciali erano anche le loro paste.
loc_mostra ora et laboraTra i loro lavori a ricamo ricordiamo anche il Gonfalone del nostro Comune che è stato eseguito nel lontano 1933 e che recentemente la sig.ra Nelide Mazziero di Potenza Picena ha potuto restaurare, per cui lo possiamo ammirare all’interno della teca nella sala “Antonio Carestia” nel Palazzo Municipale.
Nel periodo in cui il giornalista Mario Roberto Cimnaghi ha scattato queste bellissime foto, le monache presenti nel Monastero erano ancora molte. Dai censimenti nel 1951 risultavano 23 monache nel 1936 n° 18, nel 1931 n° 17, nel 1921 n° 11, nel 1881 n° 14, nel 1871 n° 21, nel 1861 n° 27 e nel 1853 n° 19.
Le monache benedettine all’interno dell’antico Monastero di Santa Caterina d’Alessandria avevano anche un educandato, dove le giovani del paese andavano ad imparare l’arte del ricamo, del cucito e del rammendo.
Oggi le monache presenti nel Monastero di Potenza Picena sono solo 5 e la Badessa è Madre Maria Paola Bernardi del luogo.
L’ultima monaca entrata nel Monastero è stata suor Maria Beatrice Antonini di Potenza Picena, al secolo Ilaria, consacrata il giorno 3 ottobre 2012.
img 10La mostra con le foto che documentano la vita comunitaria delle nostre monache è stata organizzata dal locale Fotoclub.
Questo articolo con le foto si è potuto concretizzare grazie alla disponibilità della Badessa, madre Maria Paola Bernardi e di suor Maria Beatrice Antonini, che ringraziamo di cuore.
Grazie anche a Sergio Ceccotti ed al Fotoclub locale che ci hanno messo a disposizione il materiale fotografico.

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Bruno Grandinetti. Foto per gentile concessione di Beniamino Carestia.

Bruno Grandinetti

Il giorno 1 Marzo 2017, con l’articolo sull’architetto ticinese Pietro Bernasconi, principale collaboratore del Vanvitelli, abbiamo raggiunto e superato anche l’obiettivo delle 5.000 foto e documenti inseriti nel contesto del nostro blog dall’inizio di questa straordinaria esperienza, cioè dal giorno 15 maggio 2008.

Già in precedenza avevamo raggiunto sia quello delle 500.000 pagine consultate dai nostri lettori e lettrici, che quello dei 500 articoli pubblicati.

Il nostro blog in questo modo è diventato una vera e propria fototeca di immagini storiche ed attuali. Grazie alla recente collaborazione con il fotografo Sergio Ceccotti di Potenza Picena, abbiamo la possibilità di poter disporre di tante foto anche di notevole qualità tecnica ed artistica.

In particolare per tutti i servizi che vengono fatti sulle nostre opere d’arte.

Abbiamo iniziato nel 2016 analizzando storicamente già 6 opere d’arte del patrimonio comunale con la Dott.ssa Simona Ciasca ed abbiamo intenzione di proseguire con lo studio e l’analisi di tutte le altre opere d’arte presenti nelle nostre chiese del territorio e all’interno delle strutture comunali.

Dopo ogni mostra fotografica promossa dalla locale Fototeca Comunale B. Grandinetti, della serie Come eravamo, nel 2016 incentrata nell’anno 1955, su concessione del Fotoclub le foto vengono da noi pubblicate.

Queste foto di Bruno Grandinetti hanno un grandissimo successo tra i nostri lettori sia italiani che stranieri, in particolare argentini.

Sergio Ceccotti

Sergio Ceccotti

Oltre alle foto, nei nostri articoli di natura storica, inseriamo spesso documenti che riusciamo a ritrovare nel contesto del nostro ricchissimo Archivio Storico Comunale di Via Trento.

In conclusione il nostro blog non solo è importante per i suoi articoli, ma colpisce sempre di più per la straordinaria ricchezza sia di foto che di documenti.

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Pergamena

Gabriela Sabatini insieme al Sindaco Mario Morgoni

Era l’obiettivo che volevamo raggiungere fin dall’inizio di questa esperienza del blog, da quel 15 maggio del 2008 quando abbiamo iniziato questa straordinaria avventura. Poter raggiungere le 100.000 pagine consultate in un anno.
Nell’anno 2016 finalmente ci siamo riusciti, anzi lo abbiamo ampliamente superato. Infatti sommando il risultato del nostro blog pari a 98.449 pagine, con quello sito di cui siamo proprietari, cioè i santesi.it, pari a 5.070 arriviamo a raggiungere quota 103.519 e rispetto all’anno 2015 con un aumento di 9593 pagine, pari al 9,79% in più.
Il totale complessivo dei isantesi.wordpress.com è stato di 552.729, mentre quello dei santesi.it di 10.199 per un totale complessivo di 562.928 rispetto ai 459.409 del 2015.
E’ un risultato straordinario che premia il nostro lavoro incessante e continuo. Quest’anno abbiamo iniziato la collaborazione con un bravo fotografo, il nostro concittadino Sergio Ceccotti, socio del locale Fotoclub. La quantità e la qualità delle sue foto che possiamo inserire nel nostro blog è veramente straordinaria. Inoltre molto positiva si sta dimostrando la collaborazione con la Dott.ssa Simona Ciasca già iniziata durante l’anno 2015. Con lei sto scrivendo tutti gli articoli che trattano il nostro patrimonio artistico ed architettonico.
Abbiamo iniziato quest’anno con una serie conoscitiva delle opere d’arte del nostro patrimonio comunale conservato nel contesto della Sala Giunta “Antonio Carestia” del Palazzo Municipale, nell’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” e nella Pinacoteca Comunale. I sei articoli pubblicati ci incoraggiano ad andare avanti con l’obiettivo di poter completare nell’arco di pochi mesi l’analisi e lo studio di tutte le altre opere d’arte presenti nel nostro territorio comunale.

Sergio Ceccotti

Sergio Ceccotti

Per quanto riguarda altre collaborazioni, a parte quelle con la Dott.ssa Graziella Carassi, il Dott. Roberto Domenichini, il Prof. Gianfranco Morgoni e con Emilio Zamboni, queste stentano a venire. Noi siamo a disposizione di tutti coloro che vogliono raccontare la nostra città, la sua storia, cultura, arte ed i suoi personaggi più importanti.
Nel corso del 2016 abbiamo inserito altri 76 articoli portando il totale a 530. L’articolo più letto è stato di nuovo, come nel 2015, quello relativo a Gabriela Sabatini, la campionessa argentina di tennis, cittadina onoraria di Potenza Picena.
Per quanto riguarda le foto ed i documenti quest’anno ne abbiamo inseriti ben 915 portando il totale complessivo a 4900, ad un passo dell’obiettivo dei 5000. Terzo ambizioso obiettivo, dopo quello già raggiunto delle 500.000 pagine consultate e dei 500 articoli pubblicati.
Grande successo ha avuto ancora una volta la mostra fotografica di Bruno Grandinetti “Come eravamo 1955”. Ottimi risultati inoltre le gallerie fotografiche di Sergio Ceccotti, Ernesto Riccobelli, Bruno Belardinelli ed Aido Consolani esposte durante la “Notte Magica della Fotografia”® curata da Enzo Romagnoli.

Simona Ciasca

Dott.ssa Simona Ciasca

Per far capire il richiamo internazionale del nostro blog che pur trattando argomenti e personaggi legati a Potenza Picena si rivolge anche a tutti coloro che oggi vivono lontano, sparsi in tutto il mondo e che continuano ad amare la nostra città, abbiamo riscontrato che ha un notevole seguito, dopo l’Italia, in nazioni come Argentina, Stati Uniti, Canada, Brasile ed anche Libia e poi negli altri paesi europei come la Francia, la Germania e l’Inghilterra per un totale complessivo di 83 paesi.
Finalmente anche il Comune di Potenza Picena segnala il nostro blog ed è un bel risultato dopo 8 anni. I nostri articoli, spesso molto originali ed esclusivi, vengono a volte presi in considerazione sia dal sito Il Cittadino di Recanati che dal Corriere Adriatico.
Prosegue la collaborazione con la rivista “lo Specchio” Magazine di Porto Recanati, diretta da Lino Palanca, dove vengono pubblicati anche i nostri articoli.
In conclusione la nostra è stata e sarà sempre un’esperienza che è nata e prosegue la sua attività solo ed esclusivamente al servizio del bene della nostra comunità.

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a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Monache Benedettine

Le monache Benedettine di Potenza Picena

Nel 1980, in occasione del XV Centenario della nascita di San Benedetto (480 – 1980) è stato pubblicato un opuscolo contenente notizie molto interessanti riguardanti tutti i monasteri benedettini di Abruzzo, Marche ed Umbria.
All’interno di questo opuscolo, che raccoglie notizie di ben 52 Monasteri presenti nelle 3 regioni del Centro Italia, troviamo anche quelle riguardanti il Monastero di Potenza Picena.
Le monache benedettine sono presenti a Potenza Picena, l’antica Monte Santo, fin dall’anno 1280 secondo un catalogo generale benedettino.
La prima testimonianza certa e documentata è il testamento datato 1348 dove una signora santese, tale Gebelosa, lascia al Monastero delle benedettine di Monte Santo alcuni suoi beni terrieri. Questo documento si trova in pergamena presso l’Archivio Storico Comunale di Potenza Piceana.
Il complesso del Monastero di Santa Caterina d’Alessandria, oggi sede limitatamente alla parte della ex chiesa della Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti” , è stato lasciato dalle monache solo nel 1881, quando un decreto governativo impose loro la concentrazione presso altro istituto.
Le monache lasciano Santa Caterina e si trasferiscono per qualche anno nel Monastero di San Tommaso delle locali Clarisse.

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Interno Chiesa di San Sisto – Monastero Benedettine di Santa Caterina in San Sisto a Potenza Picena – Foto Sergio Ceccotti.

Solo nel 1887 si offrirà loro la possibilità di acquistare il Palazzo Marefoschi, detto dei Massucci, nella omonima via, oggi intitolata al partigiano Mariano Cutini (l’attuale sede dell’ordine). Il giorno 22 maggio 1933 il Monastero è riuscito ad ottenere il riconoscimento giuridico del Re Vittorio Emanuele III. Le monache in questa nuova sede utilizzano per le loro funzioni religiose la Chiesa di San Sisto, che era di proprietà della Confraternita dell’Orazione e Morte, in Vico Dogali.
Oggi all’interno del Monastero si trovano 5 monache, ma nel passato ha ospitato una comunità molto più numerosa. Infatti controllando tutti i censimenti della popolazione fatti dal 1853 al 1951, conservati presso il nostro Archivio Storico Comunale, è emersa una realtà molto viva del Monastero di Santa Caterina delle Benedettine di Potenza Picena. Infatti nel 1853 risultavano 19 monache, nel 1861 n° 27, nel 1871 n° 21, nel 1881 n°14, nel 1921 n° 11, nel 1931 n° 17, nel 1936 n° 18 e nel 1951 n° 23.
L’ultima monaca che è entrata in Monastero ed ha vestito l’abito delle benedettine locali è stata Ilaria Antonini il 3/10/2012 (all’epoca di anni 26), prendendo il nome di Suor Maria Beatrice. Tra le tante monache che hanno vestito l’abito religioso abbiamo trovato anche la figlia di Carlo Cenerelli Campana, Francesca.
Il padre viene ricordato perché nel 1852 ha scritto la famosa storia di Monte Santo.
Nel 1987 lo studioso e religioso locale Mons. Giovanni Cotognini, ha avuto modo di poter consultare l’archivio del Monastero ed ha scritto il libro, “Il Monastero delle Benedettine di Potenza Picena”, l’unico che parla dettagliatamente della nostra istituzione religiosa e della sua storia.
Il Monastero delle Benedettine locali è molto legato alla comunità di Potenza Picena, di cui è stato sempre parte integrante. La comunità monastica è guidata oggi dalla Abbadessa Madre Maria Paola Bernardi e la sua vita interna si svolge serenamente ed armonicamente tra preghiere e lavoro, nell’impegno di fedeltà all’ideale monastico benedettino, che per oltre sette secoli si è mantenuto vivo.

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Coretto interno monastero Benedettine di Santa Caterina in San Sisto a Potenza Picena – Foto Sergio Ceccotti.

In particolare le monache di Potenza Picena vengono ricordate per il loro lavoro di ricamo e di rammendo e anche per i loro dolci che sapevano e sanno ancora preparare con antiche ricette. All’interno della Chiesa di San Sisto è esposto l’antico Crocifisso molto venerato del Sec. XVI, secondo il Dott. Mauro Mazziero, il quadro “Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e San Sisto” di autore ignoto, fine sec. XVII restaurato nel 2007 da Paola Carestia ed Eleonora Milani.
Nel contesto del Monastero si trova la pala raffigurante “Madonna in Gloria con i Santi Caterina, Benedetto e Scolastica”, Sec. XVII, autore ignoto.
Stupenda la poltrona conservata nel Monastero dove si è seduto il Pontefice Pio IX nel 1857 quando si è fermato al Porto di Monte Santo, insieme alla sua papalina.
L’articolo è arricchito da un bellissimo servizio fotografico di Sergio Ceccotti, con immagini scattate sia all’interno del Monastero che nella Chiesa di San Sisto. Ringraziamo Sergio per averci messo a disposizione in esclusiva questo suo lavoro artistico che documenta in maniera eccellente il nostro Monastero, facendoci conoscere meglio questo luogo di clausura.
Notizie tratte da:
“Il Monastero delle Benedettine di Potenza Picena” di Giovanni Cotognini, 1998, Forlì.
“Monte Santo itinerari storico – artistici del Comune di Potenza Picena” a cura di Duilio Corona, 1998, Pollenza.

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Presentazione a cura di Claudio Marcozzi

Bagliori di Speranza, accensione del cero Pasquale di Sergio Ceccotti

Bagliori di Speranza, accensione del cero Pasquale di Sergio Ceccotti

Nella liturgia della Chiesa cattolica il cero pasquale è un cero che viene acceso all’inizio della solenne Veglia pasquale, e simboleggia la luce di Cristo risorto che vince le tenebre della morte e del male.
Il rito prevede che all’inizio della veglia pasquale l’assemblea sia radunata in un luogo buio, illuminato solo dal fuoco, dal quale si accende il cero pasquale, simbolo di Cristo. Per i cristiani esso è il segno del Cristo risorto luce vera del mondo che illumina ogni uomo; è la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre; è il segno della vita nuova in Cristo che, strappa dalle tenebre, e trasferisce i credenti nel regno della luce.
Dopo aver benedetto il fuoco, il sacerdote celebrante incide una croce, simbolo di Cristo, sul cero pasquale; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi.

Le foto sono state esposte nell’ambito della “Notte Magica della Fotografia®”, organizzata a Potenza Picena nei giorni 3 e 4 settembre 2016 da Enzo Romagnoli, nel contesto dei locali dell’Istituto “Figlie SS. Redentore e B. V. Addolorata”.

Sergio Ceccotti

Sergio CeccottiNato a Macerata nel 1952 risiede a Potenza Picena, attratto da sempre dalla bellezza del paesaggio, negli anni settanta si dedica alla pittura neorealista, prediligendo la tecnica dello spatolato ad olio; ottiene riconoscimenti di merito; ma alla fine degli anni settanta scopre il mondo della fotografia. Con un suo vecchio ciclomotore, instancabilmente percorre i sentieri e le stradine della campagna potentina immortalando sulle diapositive i colori e la vita della sua terra. Successivamente subisce il fascino del bianco/nero, inizia così a sviluppare e stampare per proprio conto, i suoi lavori in camera oscura su personaggi e situazioni di vita quotidiana. Nel primo periodo degli anni ottanta inizia ad esercitare la professione di fotografo presso un’azienda privata di giocattoli e strumenti musicali, che lo terrà impegnato per circa trent’anni. Attualmente si dedica alla sua passione come fotoamatore; ama fotografare di tutto ma predilige quelle situazioni scarsamente illuminate, dove ombre ,movimenti ed espressioni tentano di liberarsi dalla morsa del buio alla ricerca di una seppur flebile luce.

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