Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for luglio 2009

La Chiesa di S. Anna agli inizi del Novecent

La Chiesa di S. Anna agli inizi del Novecento

La Parrocchia di S. Anna a Porto Potenza Picena, pur essendo la più recente come costituzione, è oggi la più grande di tutto il territorio comunale. Le altre due sono quelle dei SS. Stefano e Giacomo di Potenza Picena e di S. Girio, della omonima frazione.
La Parrocchia di S. Anna fu istituita con bolla dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Roberto Papiri, il 15 marzo 1899, cioè 110 anni fa, con il titolo di Anna, madre della Madonna, assegnandole il territorio che in precedenza era di competenza della Parrocchia di S. Stefano.

Inoltre il Comune di Potenza Picena, il 25/10/1900, Sindaco il cav. Ettore Bocci, concedeva alla istituenda Parrocchia l’uso perpetuo della Chiesa di S. Anna e dell’annessa casa, di sua proprietà, situata nel piazzale Umberto Iº al n. 515, per l’abitazione del parroco, a cui si assegnava la somma di Lire 100, somma che già in precedenza il Comune riconosceva al Cappellano della Chiesa.

Il primo parroco della nuova Parrocchia è stato il sacerdote don Silvio Spinaci, che è rimasto in carica per ben 48 anni, dal 1899 al 1947. Don Silvio Spinaci era nato a Potenza Picena il 7/2/1869, in Via S. Antonio n. 249 (l’attuale Via Tripoli), da Stefano ed Antonia Orselli. Morì a Porto Potenza Picena il 17/7/1947.

Dopo la sua morte il consiglio comunale di Potenza Picena, (delibera n. 474 del 21/1/1961, Sindaco l’Avv. Giuseppe Silvano Mazzoni), accogliendo la proposta del Consigliere Luigi Manzi, padre dell’attuale assessore Ezio, per ricordarlo degnamente, volle intitolargli la via che costeggia la Chiesa di S. Anna.

La Parrocchia successivamente, dal 2/8/1947 fu assegnata a don Mauro Carassai, nato a Penna S. Giovanni il 1/10/1916, che la resse fino al 1982. Oggi è retta da don Cesare Di Lupidio, che l’aveva rilevata alla morte di don Mauro, avvenuta il 7/2/1982, essendo già vice-parroco dal 1967.

La popolazione di Porto Potenza Picena alla fine dell’Ottocento, in continua crescita, sentiva così tanto la necessità di avere una propria Parrocchia, evitando così di recarsi per ogni esigenza a quella di S. Stefano nel capoluogo, distante ben 7 chilometri, da rivolgersi al Sindaco di Potenza Picena con una petizione popolare, sottoscritta dai residenti nel centro rivierasco, per chiedere che finalmente venisse eretta la nuova Parrocchia.

Chiesa di S. Anna

Chiesa di S. Anna

Tra i firmatari della petizione, sottoscritta da ben 71 capi famiglia del luogo, troviamo anche importanti personaggi della vita sociale e civile locale, come il Senatore Bartolomeo Casalis, il conte Flavio Buonaccorsi, Giovanni Colocci, Caterina Solanelli, la famiglia Marefoschi e quella Matteucci.

Già nel 5º censimento della popolazione del Regno dell’11 giugno 1911 la Parrocchia di S. Anna aveva aumentato notevolmente la sua popolazione arrivando a 719 abitanti su un totale di 7.343 presenti su tutto il territorio comunale. La Parrocchia di S. Stefano contava 3.917 abitanti, quella di S. Giacomo 1.099 abitanti e quella di S. Girio 1.608.

L’attuale Chiesa di S. Anna, dopo l’abbattimento della precedente, fu costruita su progetto dell’architetto Eusebio Petetti di Potenza Picena, fratello di Mons. Luigi, e terminata nel 1926. La consacrazione della Chiesa è avvenuta il giorno sabato 23 ottobre 1926 alle ore 9,00 del mattino da parte dell’arcivescovo di Fermo, Mons. Carlo Castelli, alla presenza del Sindaco di Potenza Picena, l’Avv. Paolo Scarfiotti, padre dello scenografo premio Oscar Ferdinando, e della Banda Cittadina.

I lavori, eseguiti dall’impresa edile Perini Benedetto e Francesco di Civitanova Marche, sono iniziati il 15 Maggio 1925 e si sono conclusi il 15 Settembre 1926, per una spesa complessiva a consuntivo di Lire 234.329,45 e furono in parte a carico del Comune di Potenza Picena per Lire 78.000, ed il resto raccolti tra la popolazione di Porto Potenza Picena. La spesa aumentò di Lire 70.565,74 rispetto al preventivo iniziale perché si decise durante i lavori di ampliare la chiesa, sia in lunghezza, per tre metri, che in larghezza, per un metro, portando il totale della superficie da metri quadrati 198,60 a metri quadrati 249,18, per venire incontro alle esigenza future della popolazione di Porto Potenza Picena, sempre in continua crescita.

Chiesa di S. Anna

Chiesa di S. Anna

Il consiglio comunale di Potenza Picena, Sindaco il cav. Ettore Bocci, il giorno 1/7/1906, volle istituire una fiera annuale da tenersi a Porto Potenza Picena il giorno 27 luglio di ogni anno. Il Prefetto di Macerata il giorno 11 febbraio 1907 decretò ufficialmente la istituzione della fiera del 27 luglio, chiamata successivamente Fiera di S. Anna, per la concomitanza della festa del 26 luglio che si tiene ogni anno a Porto Potenza Picena, in onore della Santa Protettrice della Parrocchia.

Questa fiera si aggiungeva all’epoca alle altre che si svolgevano annualmente a Potenza Picena, come la Fiera d’Aprile del 12 aprile, la Fiera di S. Girio del 25 maggio, la Fiera della Madonna della Neve del 5 agosto, la Fiera del 7 ottobre, la Fiera di S. Andrea del 30 novembre, il Mercato di S. Tommaso del 21 dicembre, oltre al mercato settimanale di ogni martedì e a quello mensile del primo martedì del mese.

Articoli correlati:

Read Full Post »

Trono papale

Trono papale

Il 16 Giugno 1846 il Cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, nato a Senigallia il 13/5/1792, veniva eletto Papa, assumendo successivamente il nome di Pio IX, il 21 di luglio, in occasione della consacrazione solenne in S. Pietro.

Questo avvenimento fu salutato con grande entusiasmo in tutto lo Stato Pontificio, ed anche a Monte Santo, costringendo addirittura il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Giovanni Gizzi, ad emanare una circolare il 18/10/1846, per chiedere di interrompere i festeggiamenti.

Il Papa Pio IX è stato l’unico Pontefice che ha onorato la nostra comunità di una sua visita ufficiale.

Questa è avvenuta il giorno 16 Maggio 1857 quando nel contesto di un suo viaggio di trasferimento da Loreto a Fermo, ha fatto tappa al Porto di Monte Santo, presso il Castello.

Il giorno 20 Maggio 1857, di ritorno da Fermo, il Papa sosta ancora brevemente al Porto.

Di questo avvenimento Mons. Giovanni Cotognini parla ampiamente nel suo libro sulla storia dell’Insigne Collegiata di S. Stefano in Monte Santo del 1951, di recente finito di pubblicare a puntate su questo blog, ed inoltre ci ha lasciato anche un documento inedito con la dettagliata cronaca di quella giornata.

Esiste ancora oggi, presso il Monastero delle Benedettine di Potenza Picena, la poltrona papale che ha ospitato il Pontefice in quella circostanza, insieme alla sua papalina.

Ostensorio donato da Papa Pio IX nel 1874
Ostensorio donato da Papa Pio IX nel 1874

Inoltre, nel 1874, grazie all’interessamento del Vescovo Eusebio Magner di Monte Santo, Pio IX ha donato alla Collegiata di S. Stefano un bellissimo ostensorio (il P. Eusebio accompagnò il dono con queste parole: “Un Ostensorio che è una vera bellezza. Esso è alto cm. 95, tutto di metallo dorato a tempra, con molti fregi di argento decorato con pietre, bellissimo. Credo che il nostro povero paese non ha avuto mai un oggetto sì bello.”). Nel 1877 il Santo Padre donò ancora alla Collegiata un paio di ampolline con piattino di metallo.

Nessuna altra visita di PIO IX è documentata a Monte Santo, tanto meno nella Collegiata di S. Stefano, nel 1874, come si afferma nel libro “Il fascino della storia e il respiro del mare”, recentemente pubblicato dal Comune di Potenza Picena e curato da Renza Baiocco, con testi di Andrea Bovari.

Il Papa PIO IX morì il 7/2/1878 a Roma, in Vaticano.

Documenti allegati:

  • Relazione Pio IX Cronaca della visita di Pio IX al Porto di Monte Santo, presso il Castello, del 16/5/1857 di Mons. Giovanni Cotognini.
  • Appendice 3 Istanza rivolta al Papa Pio IX dai Canonici della Collegiata di S. Stefano.

Read Full Post »

piramide de mayo ianaugurazioneEl 16 de julio se cumple un nuevo aniversario de la inauguración de la copia de la Pirámide de Mayo en Potenza Picena, única en el mundo. Recordemos algunos detalles de la Pirámide original.
El 18 de marzo de 1811 una comisión de patriotas argentinos solicitó a la Junta de Gobierno construir una pirámide para festejar el primer aniversario de la revolución de mayo, 25 de mayo de 1810. Se destinó el centro de la Plaza de la Victoria (hoy Plaza de Mayo) frente al Cabildo y allí, el alarife Francisco Cañete levantó un monumento hueco de 14,92 m de altura, rodeada por una verja y pilares e iluminada con faroles alimentados a cebo. En 1852 cambió la iluminación y se utilizó gas de hulla. En 1859 se le construyó una base de mármol. En 1912, a raiz de la remodelación de la Plaza de Mayo, la pirámide fue trasladada hacia el Este, 63,17 metros, ubicación actual. El 21 de mayo de 1942 fue declarada Monumento Histórico Nacional.
En la calle Yerbal 6249 de la Ciudad de Buenos Aires, tiene su sede actual la “Società Potentina di Buenos Aires” fundada por residentes italianos oriundos de Potenza Picena, Macerata, Italia. En 1966 sintieron la necesidad de sumarse al homenaje de los 150 años de la independencia del país (1816-1966), con un hecho trascendente, por coincidencia también se cumplía el centenario de la primera emigración potentina a tierra Argentina; entonces resolvieron construir una copia, dimensiones reducidas, de la Pirámide de Mayo, realizada en mármol y adornada con paneles de bronze, obra del artista Giuseppe Asciutti. En la parte superior, una estatua que representa la libertad Argentina, tambièn de bronze, fue realizada por Mario Percossi, en ese entonces secretario de la entidad. Donada a la comuna de Potenza Picena el monumento se colocó en la Plaza Leopardi y se inauguró el 16 de julio de 1967.
Los miembros del Comité Directivo eran: F. Fontinovo; D. Carestia: G. Giampaoli; G. Tanoni; M. Percossi; G. Scarpa; I. Carestia; L. Rossi; U. Linardi; A. Di Lello.
40 años después, el 16 de julio del 2007, el señor Paolo Onofri escribíó en Potenza Picena: “La nostra comunità, in occasione del 40º anniversario dell’inaugurazione, non può certo dimenticare l’avvenimento e il monumento símbolo della nostra emigrazione in terra Argentina, e tanto meno dimenticare Mario Percossi, che è stato l’anima di questa iniziativa. Il comune di Potenza Picena, propietario del monumento, si dovrebbe comunque impegnare, dopo 40 anni, a ripulirlo e a restaurarlo nelle parti danneggiate.”

Piramide de Mayo

Piramide de Mayo

Tambien el “Corriere Adriatico” del 23 de setiembre del 2007 decía: “RESTAURI ALLA PIRAMIDE DE MAYO L’Opera è la copia perfetta di quella eretta nella capitale argentina” “Un pezzo di storia della città da recuperare per non perdere la memoria di un passato neanche troppo lontano”; mas adelante expresa: “Potenza Picena è una della città marchigiane che hanno vissuto con maggiore drammaticità il problema del’emigrazione; la cittadina, infatti, conta uno dei flussi migratori maqggiori verso il Paese sudamericano. La comunità marchigiana al di là dell’Atlantico è una delle più numerose e il mantenimento dei rapporti con quella terra, anche attraverso la conservazione di una testimonianza come la piramide rappresenta un dovere della comunità.”
En este mes se cumple el aniversario N° 42 y nos encuentra con la piramide potentina restaurada y embellecida por la comuna, emplazada en su lugar de origen y adornando el paisaje de entrada a la ciudad….Además recordandonos su historia.

EMILIO ZAMBONI
COMITATO PIRAMIDE DE MAYO


TRADUZIONE IN ITALIANO

piramide de mayo ianaugurazioneIl 16 di luglio ricorre un nuovo anniversario dell’inaugurazione della copia della Pirámide de Mayo a Potenza Picena, unica al mondo. Ricordiamo qualche dettaglio della Pirámide originale.
Il 18 marzo 1811 una commissione di patrioti argentini propose alla Giunta di Governo di costruire una piramide per festeggiare il primo anniversario della Rivoluzione di Maggio, avvenuta il 25 maggio 1810. Il luogo prescelto fu il centro della Piazza della Vittoria (che oggi fa parte della Plaza de Mayo), di fronte al Palazzo della Giunta, e lì il capomastro Francisco Cañete eresse un monumento, vuoto all’interno, di 14,92 metri di altezza, circondato da un’inferriata sorretta da pilastri, illuminato con fari alimentati a sego. Nel 1852 cambiò l’illuminazione e si utilizzò gas di carbone fossile. Nel 1852 le si costruì una base di marmo. Nel 1912, a seguito del rifacimento della Plaza de Mayo, la piramide fu traslata verso est di 67,17 metri, in quella che è l’ubicazione attuale. Il 21 maggio 1942 fu dichiarata Monumento Storico Nazionale.
In via Yerbal 6249 della città di Buenos Aires ha attulamente la propria sede la “Società Potentina di Buenos Aires”, fondata da alcuni residenti italiani oriundi di Potenza Picena, provincia di Macerata, Italia. Nel 1966 essi sentirono il bisogno di aggiungere all’omaggio dei 150 anni dell’indipendenza del Paese (1816 – 1966), un fatto assai rilevante, per coincidenza ricorreva anche il centenario della prima emigrazione potentina in terra argentina; allora decisero di costruire una copia di dimensioni ridotte della Pirámide de Mayo realizzata in marmo e adornata di pannelli in bronzo, opera dell’artista Giuseppe Asciutti. Nella parte superiore una statua che rappresenta la libertà Argentina, anch’essa in bronzo, fu realizzata da Mario Percossi, allora segretario della Società. Donato al Comune di Potenza Picena, il monumento fu collocato in piazza Leopardi e inaugurato il 16 luglio 1967.
I membri del Comitato Direttivo erano: F. Fontinovo; D. Carestia: G. Giampaoli; G. Tanoni; M. Percossi; G. Scarpa; I. Carestia; L. Rossi; U. Linardi; A. Di Lello.
Quaranta anni dopo, il 16 luglio 2007, il Sign Paolo Onofri scriveva in Potenza Picena: “La nostra comunità, in occasione del 40º anniversario dell’inaugurazione, non può certo dimenticare l’avvenimento e il monumento símbolo della nostra emigrazione in terra Argentina, e tanto meno dimenticare Mario Percossi, che è stato l’anima di questa iniziativa. Il comune di Potenza Picena, propietario del monumento, si dovrebbe comunque impegnare, dopo 40 anni, a ripulirlo e a restaurarlo nelle parti danneggiate.”

Piramide de Mayo

Piramide de Mayo

Anche il “Corriere Adriatico” del 23 settembre 2007, scriveva: “RESTAURI ALLA PIRAMIDE DE MAYO L’Opera è la copia perfetta di quella eretta nella capitale argentina” “Un pezzo di storia della città da recuperare per non perdere la memoria di un passato neanche troppo lontano”; più avanti riportava: “Potenza Picena è una della città marchigiane che hanno vissuto con maggiore drammaticità il problema del’emigrazione; la cittadina, infatti, conta uno dei flussi migratori maqggiori verso il Paese sudamericano. La comunità marchigiana al di là dell’Atlantico è una delle più numerose e il mantenimento dei rapporti con quella terra, anche attraverso la conservazione di una testimonianza come la piramide rappresenta un dovere della comunità.”
Questo mese ricorre il 42º anniversario e ci coglie con la piramide potentina restaurata e abbellita dal Comune, collocata nel suo luogo di origine ad ornamento dello scenario di ingresso alla città… Ricordandoci inoltre la sua storia.

EMILIO ZAMBONI
COMITATO PIRAMIDE DE MAYO
Luglio 2009

Articoli collegati:

Read Full Post »

Copertina del libro

Copertina del libro

Il 18 giugno 1859 moriva a Monte Santo Carlo Cenerelli Campana, eminente figura di studioso e uomo di cultura, autore del libro “Istoria della antica città di Potenza rediviva in Montesanto” stampato nel 1852 presso la Tipografia Jaffei di Ripatransone, prima raccolta di memorie patrie della nostra città.
Questo testo storico, ancora oggi, a distanza di 157 anni, pur con i suoi limiti, carenze ed inesattezze, costituisce la base di ogni ricerca che riguardi la nostra comunità.
L’autore, grazie ai suoi buoni rapporti con le famiglie più importanti del paese, in particolare con i Compagnoni Marefoschi, ma non solo, ha avuto modo di consultare il ricco archivio di questa famiglia e di altre, quello comunale e delle parrocchie dell’epoca (S. Stefano, S. Girio e S. Giacomo), quello dell’Archivio Arcivescovile di Fermo e la Biblioteca di Macerata.
Nonostante la sua opera sia ancora ai nostri giorni fondamentale per la storia di Potenza Picena, scarse sono le notizie fino ad oggi conosciute su di lui e sulla sua famiglia, quasi trascurato anche da Norberto Mancini nel suo libro “Potentini illustri” del 1950, non menzionato anche nell’ultimo libro pubblicato dal Comune di Potenza Picena quest’anno e curato da Renza Baiocco “Il fascino della storia e il sapore del mare”.
Oggi, grazie ad approfondite ricerche d’archivio presso la Parrocchia dei SS. Stefano e Giacomo e l’Archivio Storico Comunale, siamo in grado di fornire ulteriori interessanti elementi.

Frontespizio del libro

Frontespizio del libro

Carlo (Annibale) Cenerelli Campana nasce a Monte Santo il 14 luglio 1773, da Nicola e Maria Sideri. Insieme a Carlo nasce anche un fratello gemello, Bernardo. Il padre Nicola, tenente, aveva studiato presso il locale Collegio dei Gesuiti e nella seconda metà del Settecento a Monte Santo aveva ricoperto importanti incarichi nella gestione del Comune, arrivando alla carica di deputato laico eletto nel Generale Consiglio.
Carlo sposa Caterina Romani di Macerata e dal loro matrimonio nascono sei figli: Maria (20/6/1820), Luigi (29/8/1822), Giovanni (10/10/1823, chierico), Altegonda (10/2/1826), Francesca (19/6/1827) e Francesco (17/5/1834, chierico).
Carlo Cenerelli Campana nel 1846 aveva già scritto il libro di memorie patrie e propose al Comune di Monte Santo di finanziarne la stampa. Infatti risulta che il Consiglio Comunale del 22/12/1846 abbia discusso di questo argomento, nominando pure una commissione per valutare l’opportunità di stamparlo a spese del Comune, ma l’operazione non andò a buon fine.

Filippo Bruti Liberati

Filippo Bruti Liberati

Successivamente, solo nel 1852, grazie alla sensibilità culturale e all’intervento economico del marchese Filippo Bruti Liberati di Ripatransone (Roma 13/4/1791 – Ripatransone 3/11/1867, autore delle 14 “Lettere su Monte Santo” scritte dal 1839 al 1858, la prima delle quali dedicata al matrimonio proprio della figlia di Carlo, Maria, sposata con Francesco Angelelli), marito della contessa Ippolita Compagnoni Marefoschi di Monte Santo, a cui il libro è dedicato, la stampa del volume sulla storia di Monte Santo si poté concretizzare.
Il Comune di Potenza Picena, su proposta dell’assessore alla cultura Fabio Sacconi, che aveva recepito una richiesta di un comitato promotore, rappresentato da Paolo Onofri, don Carlo Leoni, Bruno Grandinetti e Gianfranco Morgoni, ha deciso di intitolare nel 2002 a Carlo Cenerelli Campana la Biblioteca Comunale (delibere di Giunta Comunale n. 277 dell’11/10/2002). Presso la stessa Biblioteca, sita in Via Trento n. 3, è presente inoltre una copia originale del volume stampato a Ripatransone nel 1852, acquistato dal Comune di Potenza Picena nel 2001.
Il libro inoltre è stato pubblicato in edizione anastatica sia dalla Banca Popolare di Ancona, grazie all’interessamento di Alberto Rosciani (1978), che dalla casa editrice Atesa di Bologna (1986).
Per concludere, un chiarimento si rende necessario. L’attuale Piazzale Cennerelli, collocato dietro la Via Tripoli di Potenza Picena, non è riferito al nostro Carlo C. C., come popolarmente si crede. Questa denominazione, riferita alla famiglia Cennerelli (o Cenerelli), annoverata tra le famiglie nobili del paese e alla quale si presume che lo stesso Carlo appartenesse, era già presente quando egli era ancora in vita.

Adobe PDF iconDelibera Giunta Comunale di intitolazione della Biblioteca Comunale a Carlo Cenerelli Campana

Read Full Post »