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Archive for novembre 2014

a cura di padre Nazzareno Pistelli
articolo pubblicato sull’Avvenire d’Italia del 17/12/1936

 Libia 001

Tenente Francesco Brunacci

Nacque il 9 gennaio del 1882 a Potenza Picena a morì in Libia presso i pozzi di El-Fatia il 2/9/1914. Appartenente a una distinta famiglia di Potenza Picena, Francesco Brunacci, fu il più giovane figlio di Cesare Brunacci e di Giovanna Bocci. Sin da ragazzo mostrò un temperamento sensibile ed entusiasta: dotato di qualità fisiche vantaggiose, aitante della persona, robusto e di bell’aspetto, quando fu in età di scegliere una professione scelse quella delle armi, e con slancio e passione si arruolò nell’Arma di Artiglieria. Fu prima in Artiglieria da fortezza, poi in Artiglieria da montagna, quale tenente al Primo Reggimento di stanza a Torino. Si fece notare per attaccamento al servizio, per competenza e cultura, occupandosi sempre con passione dell’istruzione e del miglioramento del reparto. Scoppiata la guerra italo-turca fu tra i primi a chiedere di essere trasferito in Libia. Accolta la sua domanda fu assegnato alla 2ª Batteria Indigeni, prendendo parte ai combattimenti di Tripoli, Henni, Ain-Zara, Gargaresch, alle due battaglie di Zanzur e di altri gloriosi scontri in Libia. Per la sua condotta brillante tenuta sempre di fronte al nemico, Francesco Brunacci, oltre ad un encomio solenne, venne decorato al valore. L’11 Agosto 1914, una spedizione composta dei tenenti Brunacci, Castelli e De Virgiliis partì per Qzizia per portare rifornimenti e Lire 300.000 in oro ed argento alla colonna Miani che operava nel Fezzan. Giunta a Gheriat, la carovana fu divisa in due: una parte prese altra direzione col tenente Castelli; il Brunacci con De Virgiliis proseguì il 26 Agosto per Marzuk e Brac dove avrebbero dovuto raggiungere la batteria eritrea Mondini, con 14 ascari eritrei e circa 30 guardie arabe locali, ingaggiate volta per volta e con 12 cammelli.

Tenente Francesco Brunacci.

Tenente Francesco Brunacci.

I due ufficiali erano i soli bianchi e la zona non era affatto sicura. Da Gheriat, prima di proseguire, il Brunacci scrive al fratello che temeva che la sua scorta araba fosse venuta a conoscenza delle somme che viaggiavano con la carovana, ciò che faceva temere della stessa scorta; e con serena decisione concludeva: “Se saremo attaccati non potremo far altro che vendere cara la nostra pelle”. Questa lettera giunse al fratello assieme alla notizia del massacro della intera carovana, distrutta presso i pozzi di El-Fatia il 2 settembre 1914, dopo aver venduta cara la vita con un’eroica resistenza che costò gravissime perdite ai numerosi assalitori Dervisci, forse avvertiti e forse chiamati da qualche arabo della scorta. Sulla località non rimasero che i cadaveri dei due gloriosi nostri ufficiali e dei fedelissimi ascari eritrei.” F. Bertole, colonnello Comandante del Primo Reggimento Artiglieria da montagna di stanza a Torino, il 12 settembre del 1914 ai propri dipendenti dava notizia dell’eroico sacrificio del Brunacci con il seguente ordine del giorno: “È giunta ora la dolorosa notizia della immatura morte del Tenente Francesco Brunacci della 2ª Batteria Indigeni della Tripolitania, avvenuta nelle vicinanze di El-Fatia durante un assalto dato dai beduini a una carovana diretta al Fezzan, della quale egli faceva parte. Al nostro prode commilitone perito in mezzo al deserto, mentre compiendo il suo dovere di soldato, compieva opera di civiltà, vada il nostro commosso saluto. Il Reggimento è orgoglioso di aver avuto nelle sue file un Ufficiale che alla grandezza della Patria ha sacrificato la sua balda e promettente giovinezza. Il suo nome rimarrà nel cuore di tutti noi che lo vedemmo all’opera feconda nei perigliosi ed aspri cimenti guerreschi e nell’ignorate amorevoli militari cure del tempo di pace.

Tenente Francesco Brunacci

Tenente Francesco Brunacci

Egli ammonisce che alla grandezza della patria e al buon nome del Reggimento ogni artigliere da montagna deve essere pronto, sempre ed ovunque, ad immolare la vita.” Il 24 Maggio 1936 la Sottosezione potentina dell’Arma di Artiglieria veniva ufficialmente dedicata a Francesco Brunacci.

Testo tratto da “Potentini Illustri” di Norberto Mancini del 1950 Edizioni Pupilli Recanati.

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Antifonario del 1544 Negli ultimi tempi sulla stampa locale si è parlato spesso in maniera allarmistica degli antifonari che sono presenti presso la nostra Biblioteca antica, inserita nel contesto dell’Archivio storico e della Biblioteca Comunale “Carlo Cenerelli Campana” di Via Trento n°3. Si tratta di 4 grandi volumi di canti religiosi rilegati con copertine in legno rivestite di pelle, volumi appartenuti tutti agli Agostiniani di Monte Santo, oggi depositati all’interno dei locali sicuri dell’Archivio Storico. Su 3 di questi volumi c’è anche scritto il nome del frate agostiniano che li ha acquistati nel 1811, Giuseppe Giovannetti. La loro stampa risale rispettivamente al 1544 (Firenze), 1611 (Venezia), 1614 (Roma) e 1600/1624. Questi 4 volumi fanno parte dei 1524 complessivi che costituiscono il fondo della Biblioteca antica che si conserva presso la nostra struttura e sono nella maggior parte dei casi provenienti dalle Biblioteche degli ordini religiosi di Monte Santo, e nello specifico dai Cappuccini n° 313 volumi, dai Minori Riformati n°227 volumi, dagli Agostiniani n° 32 volumi, dai Conventuali n° 135 volumi, per un totale di n°707, mentre il resto, cioè 817 sono di proprietà comunale. I fondi librari delle biblioteche degli ordini religiosi subito dopo l’Unità d’Italia sono stati requisiti dallo Stato il 15/10/1868 e consegnati al Comune di Potenza Picena il 4/8/1870. Ritornando ai nostri antifonari, il Comune di Potenza Picena finalmente se ne sta occupando ed ha provveduto a richiedere un preventivo di spesa per il loro restauro.

Particolare dell'Antifonario del 1611. Foto Simona Ciasca.Tramite l’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca, sono stati presi contatti con il laboratorio di restauro del Monastero silvestrino di Fabriano, che già in passato aveva provveduto ad effettuare degli interventi sul nostro patrimonio archivistico con ottimi risultati. Il giorno 7/10/2014 è venuto a Potenza Picena il restauratore del Monastero di Fabriano don Vincenzo Fattorini, ha esaminato minuziosamente i volumi alla presenza dell’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca, dell’assessore al turismo Paolo Scocco e di Paolo Onofri, consulente dell’Ente, formulando successivamente un preventivo di spesa per il loro recupero pari ad Euro 3.700 + IVA. I monaci silvestrini di Fabriano sono molto legati alla nostra città in quanto a Monte Santo è nato il loro Vescovo Giuseppe Maria Bravi, primo Vescovo europeo di Colombo a Ceylon, l’attuale Sri Lanka, e lo stesso don Vincenzo Fattorini non ha voluto perdere l’occasione per farsi fotografare sotto alla targa dedicata a Giuseppe Maria Bravi posta sul Palazzo dove è nato il giorno 6/12/1813 in Via Guglielmo Marconi, Palazzo oggi di proprietà della famiglia Piani. Don Vincenzo Fattorini ha inoltre provveduto a consegnare a nome del Priore del Monastero di S. Silvestro Abate di Fabriano, don Ugo Paoli, 4 copie del libro su Giuseppe Maria Bravi, scritto nel 1994 da Beda Barcatta, che sono stati dati al Sindaco Francesco Acquaroli, al vice-Sindaco Noemi Tartabini, all’assessore al turismo Paolo Scocco e al Presidente del Consiglio Comunale Mirco Braconi.

DSC01617Il nostro Comune ha consegnato a don Vincenzo Fattorini il libro curato da Renza Baiocco “Il fascino della storia ed il respiro del mare. Potenza Picena”. Il Sindaco Francesco Acquaroli, una volta completato il restauro degli antifonari, è intenzionato a farli collocare all’interno di una teca, sistemandoli nel contesto dei locali della Sala “Antonio Carestia” della Giunta Comunale nel Palazzo Municipale, in modo da farli ammirare nel loro splendore da tutti. E’ un progetto molto ambizioso che va sostenuto con convinzione, sperando che possa concretizzarsi in tempi brevi, in modo da far conoscere un’importante parte del nostro patrimonio storico e culturale, testimonianza della nostra tradizione, come sono i 4 antifonari.

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Domenico Filippetti

Prof. Domenico Filippetti

La Scuola d’Arte inizia a Potenza Picena come corso di disegno della scuola tecnica di complemento maschile nell’anno scolastico 1873-1874, diretta dal Prof. Domenico Filippetti con un compenso annuo di lire 400. I corsi si svolgevano solo alla domenica dalle ore 9,00 alle ore 12,00 ed il primo anno vi parteciparono 14 alunni.
L’esigenza di avere un maestro di disegno in grado di insegnare ai ragazzi di Potenza Picena elementi di “ornato, geometria e architettura” nasceva dalle forte presenza in paese dei muratori e dalla loro maturità culturale e sociale, che li portava a considerare in anticipo il grande ruolo dell’istruzione come elemento di emancipazione economica e sociale dei loro figli.
Furono infatti un gruppo di muratori e capi mastro che nel luglio del 1868 rivolsero ai componenti la Giunta Municipale di Potenza Picena un’istanza per poter avere un “maestro di disegno “ per i loro figli. Fra essi figuravano i nomi di noti muratori, quali Palma Antonio, Magnarelli Raffaele, Piccioni Antonio, Clementoni Gaetano, Pastocchi Antonio, Fanelli Nicola, Pignani Luigi ed altri.
Il Prof. Domenico Filippetti seguì i corsi di disegno fino al 1888, anno in cui lasciò l’Italia per svolgere importanti lavori in Argentina.
Al suo posto venne nominato il Prof. Umberto Boccabianca, già insegnante della scuola elementare di Potenza Picena, e successivamente nel 1894 anche Direttore Scolastico.
Il Prof.Umberto Boccabianca, originario di Ripatransone (AP), miglior allievo del grande pedagogista Emidio Consorti fondatore del lavoro manuale educativo in Italia e insegnante di plastica per 20 anni, dal 1889 al 1908, ai corsi nazionali per maestri che si svolgevano a Ripatransone, trasforma il corso di disegno prima in scuola popolare poi in una vera e propria scuola d’Arte Applicata all’industria con riconoscimento ministeriale avvenuto nel 1896, che oltre ai muratori prestò la sua attenzione anche ad altri mestieri quali falegnami, fabbri.

Prof. Umberto Boccabianca

Prof. Umberto Boccabianca

Istituisce il 24 Novembre 1891 la scuola femminile di disegno che verrà trasformata il 29 Gennaio 1899 in sezione femminile della scuola d’arte intitolandola alla Regina Margherita di Savoia per sarte, cucitrici e ricamatrici.
Nel dicembre del 1905 la scuola d’Arte maschile viene intitolata ad Ambrogio Della Robbia, artista fiorentino che ebbe a Monte Santo nel 1524 “casa ed officina” nel quartiere San Giovanni.
Grazie alla sua grande cultura ed esperienza, la scuola di Potenza Picena diventa in pochi anni una delle migliori delle Marche, sia per la qualità dell’insegnamento che per la quantità degli allievi.
La scuola partecipa con successo alle mostre di Recanati nel 1898 (Centenario della nascita di Leopardi), di Roma nel 1899 (Villa Borghese), di Macerata nel 1905, di Roma nel 1907, all’Esposizione Nazionale, portando “disegni a lapis e sfumino, acquarelli ed altro”, mentre la sezione femminile, unica di tutte le scuole professionali femminili delle Marche a partecipare, “ha entro un album una numerosa raccolta di modelli di taglio e maglieria”.
Per quanto riguarda la partecipazione degli allievi, risulta che nell’anno scolastico 1894-1895 questi furono 45 (di cui alcuni provenienti dai Comuni limitrofi), mentre nell’anno scolastico 1904-1905 erano 74, considerando anche la presenza delle alunne della Margherita di Savoia; la scuola di Potenza Picena in quell’anno risultava tra le più importanti delle 14 scuole professionali “sussidiate” dallo Stato presenti in tutte le Marche.

Prof. Giuseppe Asciutti

Prof. Giuseppe Asciutti

L’incredibile opera del Prof. Umberto Boccabianca purtroppo si interrompe prematuramente il 15 luglio 1910 con la sua morte a soli 50 anni.
Dopo tale data la scuola, pur essendo stata affidata al Prof. Alessandro Palombari di Montefano, che ricopriva anche la carica di Direttore Scolastico, causa anche la guerra, inizia un lento ma inesorabile declino.
Solo nel 1928, quando il Comune di Potenza Picena su istanza del Direttore Scolastico Michele Angelastri affida l’incarico al prof. Giuseppe Asciutti, la scuola ritorna agli antichi splendori.
Sotto la sua guida andrà avanti fino al 1968, anno in cui viene chiusa definitivamente.
La scuola partecipa con successo alla mostra provinciale di Montelupone del 1957, ricevendo una medaglia d’argento.
Dopo quasi un secolo di attività della gloriosa scuola d’Arte applicata all’Industria “Ambrogio Della Robbia” e “Margherita di Savoia”, rimane a Potenza Picena una grande tradizione artigiana, con una notevole presenza negli anni di muratori, felegnami, fabbri, calzolai, sarti, sarte, cucitrici, e ricamatrici.
La città di Potenza Picena non deve mai dimenticare il valore educativo ed umano dei tre grandi uomini che sono stati Domenico Filippetti, Umberto Boccabianca e Giuseppe Asciutti, che hanno realmente contribuito all’emancipazione culturale, sociale ed economica dell’intera comunità.
Nel mese di ottobre del 1995 un gruppo di volontari ha salvato dall’abbandono tutto ciò che rimaneva della scuola ed il materiale è stato ripulito e classificato, costituendo un piccolo museo-gipsotèca nei locali che ospitano anche la biblioteca e l’archivio storico.

Giuseppe Riccobelli

Giuseppe Riccobelli

Il museo-gipsotèca il giorno 11/2/2005, delibera di Giunta Comunale n° 34, è stato intitolato a Giuseppe Riccobelli, ex dipendente comunale ed allievo della stessa Scuola d’Arte con il Prof. Giuseppe Asciutti, in quanto si è prodigato, insieme a Paolo Onofri, per il recupero e la classificazione di questo importante patrimonio del passato, testimonianza della nostra tradizione artistica.
Oggi grazie a questa iniziativa noi possiamo ancora ammirare 3.498 disegni su carta, 190 pezzi tra gessi, terracotte, crete, oggetti in ferro battuto e in legno, oltre che l’intero archivio della scuola formato da registri, documenti e alcune foto, nonché interessanti pubblicazioni del Prof. Umberto Boccabianca.

Documenti allegati:

  • pdficon_large scuola_d_arte2.pdf – Petizione dei genitori dei ragazzi di Potenza Picena del luglio 1868 cui chiedono al Sindaco un maestro che possa insegnare ai loro figli disegno di ornato, geometria ed architettura. Archivio Storico Comunale.

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Presentazione del libro a Potenza Picena.

Presentazione del libro a Potenza Picena.

Il giorno Mercoledì 30 Aprile 2014 alle ore 11.00 presso la Sala “Antonio Carestia” della Giunta Comunale nel Palazzo Municipale si è svolta la presentazione del libro curato da Mario Barbera Borroni di Potenza Picena “Albo d’oro dei decorati al valor militare della Provincia di Macerata”. Questa di Potenza Picena è stata la terza presentazione del libro in Provincia di Macerata. La prima si è svolta a Macerata il giorno 8 Aprile 2014, la seconda a Montelupone il giorno 25 Aprile 2014. All’incontro di Potenza Picena, presentato da Nico Coppari, era presente l’autore del libro Mario Barbera Borroni, il Sindaco di Potenza Picena Sergio Paolucci, il Comandante la locale Stazione dei Carabinieri Maresciallo Massimiliano Del Moro, il colonnello dei bersaglieri Nicola Ciccarelli. Erano presenti inoltre gli assessori comunali Andrea Bovari, Ezio Manzi, Silvio Calza e Claudio Margaritini, insieme ai consiglieri comunali Mirco Braconi e Augusto Cingolani. Per quanto riguarda i parenti dei decorati erano presenti i fratelli Lionello ed Antonio Bianchini, insieme alla moglie di questo ultimo sig.ra Franca Casarola, figli della medaglia d’argento Gioele Bianchini, i figli della medaglia d’argento Ignazio Pierandrei, Nazzareno Romano ed Umberto, il nipote della medaglia d’oro assegnata dalla Croce Rossa Italiana Vittoria Germondari Giampaoli, Graziano Offidani, il figlio della medaglia di bronzo Luigi Carestia, Franco, il marito della figlia della medaglia d’argento Dante Asciutti, Renato Pasquaretta, un parente di Ambrogio Caroppi, medaglia di bronzo. Erano presenti inoltre i rappresentanti dei Carabinieri in congedo, Mario Valentini, e quello dei Bersaglieri della Sezione di Potenza Picena-Montelupone Silvano Rinaldelli, dei Marinai Gualtiero Ferretti, dell’aeronautica di Porto Potenza Picena. Presenti inoltre Giuseppina Barbera Borroni, figlia dell’autore del libro, Massimo Caprani, Angelo Mario Sardini, Sebastiano Carestia, Maila Andreani e Paolo Onofri.

Copertina del libro

Copertina del libro

Dopo la presentazione di Nico Coppari, hanno parlato il Sindaco Sergio Paolucci, il colonnello Nicola Ciccarelli ed infine l’autore del libro Mario Barbera Borroni. A conclusione della manifestazione il Sindaco ha consegnato a Mario Barbera Borroni un attestato per il suo impegno continuo nel lavoro di ricerca storica sui nostri militari. Mario Barbera Borroni ha consegnato a sua volta al Sindaco e al comandante dei Carabinieri un estratto del suo libro dove sono raccolti tutti i decorati del Comune di Potenza Picena. Una copia del libro è stata acquistata dal Comune di Potenza Picena ed è depositata presso il nostro Archivio Storico a disposizione di tutti.

Documento allegato:

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