I soldati italiani che dopo l’8 settembre del 1943 hanno scelto di continuare a combattere l’ex alleato tedesco, in Italia e all’estero, ridando dignità ed onore al popolo italiano agli occhi del mondo intero, sono considerati dei “traditori” da parte di coloro che hanno aderito alla Repubblica Sociale Italiana, seguendo Benito Mussolini al fianco di Hitler, e dei partigiani di serie B da parte della Resistenza ideologizzata.
Molti di loro sono anche morti nell’adempimento del loro dovere, ma vengono quasi dimenticati nelle ricorrenze ufficiali del 25 Aprile, anniversario della Liberazione.
Il nostro blog in un precedente articolo si era occupato di uno di questi eroi italiani di Potenza Picena che ha combattuto nell’ex Jugoslavia a fianco dei partigiani di Tito, nelle file della Divisione Garibaldi-Italia, battaglione “F.lli Bandiera”, al comando del maggiore Giuseppe Maras, medaglia d’oro al Valor Militare della Resistenza. Si trattava del soldato Albino Onofri, rientrato a Potenza Picena il I luglio 1945.
Nelle nostre continue ricerche d’archivio ci siamo imbattuti casualmente nella storia di un altro santese dimenticato, che molti consideravano disperso in Russia. Si tratta di Amos Rossi, che invece era andato a combattere in Albania nella Divisione “Parma” PM 101 e di cui dopo l’8 settembre del 1943 si erano perse le tracce.
Era stato considerato a tutti gli effetti di legge disperso in guerra.
Consultando invece la documentazione recente dello Stato Civile di Potenza Picena risulta che nel 1990 le Autorità Militari Italiane lo hanno definitivamente classificato come “partigiano combattente”, morto il 15/11/1944 in Croazia, arruolato nella Divisione Garibaldi Italia, battaglione “Giacomo Matteotti”. Amos Rossi era nato a Potenza Picena il 14/3/1923 da Rocco, sarto e dirigente del Partito Popolare prima dell’avvento del fascismo, e da Maria Pirani.
Un altro cittadino di Potenza Picena, il marinaio Candiano Venturi, è morto il 28/9/1943 all’Ospedale Militare di Brindisi, in conseguenza dell’affondamento ad opera dei tedeschi del Torpediniere Stocco.
Candiano Venturi era nato a Bologna il 25/9/1922 e si era trasferito nel Comune di Potenza Picena, al Porto, in Via Regina Margherita n. 119 nel 1927, insieme al padre Cesare, meccanico fuochista presso la Ceramica Adriatica (SCA), e alla madre Clara Tassoni.
Un altro santese risulta morto nella guerra di Liberazione in un campo di prigionia in Austria ad opera dei tedeschi. Si tratta del marinaio Primo Marabini nato a Potenza Picena il 27/11/1922 da Germano e Antonia Mataloni, in forza a Marina Spalato, e che svolgeva il lavoro di contadino mezzadro. È morto il 15 dicembre del 1944.
Questi tre ragazzi santesi dopo l’8 settembre del 1943 hanno scelto di continuare a combattere l’ex alleato tedesco per un’Italia libera e democratica, e sono morti da eroi italiani, da “partigiani” della Libertà.
Non dobbiamo dimenticarli.
Curiosando nell’Archivio Storico Comunale di Potenza Picena abbiamo trovato un altro cittadino santese che ha combattuto all’estero nelle file partigiane. Si tratta di Giorgini Armando (meglio conosciuto come Ponzio), (1923-2008), figlio di Luigi e Alessandra Baldassarri, che ha combattuto in Albania nelle file ENLA (Esercito Nazionale Liberazione Albania) dal 9/9/1943 al 30/11/1944, decorato dall’Esercito Italiano con Croce al Merito di guerra per attività partigiana. Onore anche a questo partigiano santese.
- Candiano Venturi
- Primo Marabini
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