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Archive for giugno 2024

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Il fabbricato dell’ex Marttatoio, area dove poi è stato costruito il Poliambulatorio.

Anticamente a Potenza Picena il macello si trovava nella Piazza principale, Piazza Grande, poi diventata Piazza Principe di Napoli ed oggi Piazza Giacomo Matteotti, vicino alla Torre Civica. In una pianta della Piazza di Monte Santo del 19/08/1821 del pubblico perito e geometra Ermenegildo Roli, che pubblichiamo per farla conoscere ai nostri lettori, è evidente la sua collocazione.

Questo fabbricato dovrebbe essere stato abbattuto nel 1938, quando è stato costruito a fianco della Torre Civica il fabbricato contenente il serbatoio dell’acquedotto.

Nella più antica foto che conosciamo della Piazza Grande, che risale al 1887, si vede tra il palazzo Marefoschi ed il palazzo comunale una persona che porta al macello una mucca.

Successivamente il macello è stato ospitato in un locale che si trovava nell’attuale Largo Leopardi, chiamato all’epoca Vico del Macello.

Questo locale è stato abbattuto prima della costruzione della Piramide de Mayo, inaugurata il giorno 16 luglio 1967, come si può vedere in un filmato storico che documenta la demolizione del locale del macello. Il nostro comune, sindaco l’Avvocato Silvano Mazzoni, già nel 1962 aveva affidato l’incarico di costruire il nuovo mattatoio al progettista Ing. Piero Corvatta di Macerata, in base alla legge 3/8/1949 n.589, per una spesa complessiva di Lire 25.000.000.

Planimetria della Piazza Grande di Monte Santo del 19 agosto 1821 disegnata dal perito geom. Ermenegildo Roli. ASCPP

Il nuovo mattatoio è stato costruito vicino alla Fonte di Galiziano, su di un terreno di proprietà della famiglia Buonaccorsi e dovrebbe essere stato finito nel 1965. Il lavoro di macellazione all’interno del mattatoio comunale veniva svolto negli ultimi tempi da Giovannino Pepa, “Vionni”, insieme al fratello Amelio. Dopo la chiusura del mattatoio, Amelio Pepa con il fratello Giovanni, hanno aperto una macelleria in Via Bruno Mugellini.

Questo mattatoio è stato utilizzato fino agli anni Ottanta del Novecento, quando la macellazione è stata trasferita in altre strutture al di fuori del nostro comune. Il fabbricato non è stato più utilizzato dal nostro comune ed è stato abbattuto; nell’area è stato costruito il nuovo Poliambulatorio, inaugurato il giorno 19/09/2003 dal sindaco di Potenza Picena Mario Morgoni.

Nel 2001 Paolo Onofri insieme ad Antonio Grassetti, nelle grotte poste sotto i locali dei convento degli Agostiniani, hanno ritrovato molti resti animali: ossa, mandibole, denti, tutte testimonianze dell’esistenza del  vecchio macello comunale.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Via Mugellini

La via Bruno Mugellini a Potenza Picena, all’interno del centro storico, è stata nel passato la via principale del commercio della nostra città, dove erano presenti la maggior parte delle attività commerciali.

La via ha assunto la denominazione di Via Bruno Mugellini, musicista nato a Potenza Picena il 24 dicembre 1871 nel palazzo in Piazza Principe di Napoli (l’attuale Piazza Giacomo Matteotti) della famiglia Pierandrei, solo nel 1951 (delibera Giunta Comunale 1/8/1951 Sindaco Nazzareno Riccobelli). In precedenza la via si chiamava Via Giuseppe Garibaldi e più anticamente Via Mancini, dal nome della nobile famiglia che abitava il Palazzo Cori che si trova all’inizio della via, a sinistra salendo.

Bruno Mugellini

Partendo dal Piazzale Santo Stefano e salendo per Via Mugellini, da sinistra si trovava il negozio di Attilio Finestroni, il negozio di scarpe di Odoardo Morgoni e Valeria Menghi, il negozio di elettrodomestici, cucine e motobi di Stelvio Grandinetti, poi quello di Mario Gattari, il macello di Amelio, Giovanni Pepa, “Vionnì”, il negozio del calzolaio Alessandro Giampaolo “Lisà o cantante”, il negozio di Marino Fontana, il negozio di frutta e verdura di Igino Ricciardi, poi quello di Lelia Matalucci “la cenciara”, moglie di Raffaele Clementoni, il negozio di caccia, pesca e sport di Giuseppe Menghini ed Anna Falasconi, il negozio di pasta fresca di Giuseppe Rosati, il negozio di generi Alimentari di Igino Ciuccarelli, il barbiere Umberto Bernabiti, la sede dell’MSI.

Salendo via Mugellini a destra si trovava la sede del PSI di Potenza Picena, dove oggi si trova Pina Pesaresi, la parrucchiera, il negozio di giornali di Marta Clementoni, il negozio di materiale idraulico di Giuseppe Riccobelli, il sali e tabacchi di Mario Spinaci detto “Rambella”, il negozio di scarpe di Domenica Grandinetti, il negozio di abbigliamento di Evelino Pettorossi, il negozio di fiori di Sara Ciminari, il negozio di tessuti di Germana Rosciani e della madre Gigetta, il negozio di Anna e Liana, il negozio di alimentari di Amelio Percossi detto “Amelio de Tifi”, il negozio di fili, bottoni ed elastici di Plinia Forestieri, moglie di Romeo Renzi, il negozio di elettrodomestici di Giancarlo Rinaldelli, la sartoria di Emilio Pastocchi, il negozio di scarpe di Grandinetti Manlio. In questa via, nel palazzo Bocci, si trovava anche la Caserma dei Carabinieri.

Oggi in questa via un tempo ricca di tanti negozi, ne troviamo pochi, tra cui quello di Sebastiano Travaglini, il negozio di alimentari e pasta fresca di Davide Ferrucci, il fotografo Luigi Anzalone e la Parrucchiera Gabriella.

E’ presente anche la sede della CISL e l’Associazione “Antichi mestieri I ricami di Rosanna”, dove viene svolta l’attività di scuola di ricamo, la sede dell’AVIS.

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Presentazione a cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Frontespizio della tesi di Laurea di Ivan Pupitti “Inventario del Fondo Alessandro Baldoni”.

Nell’anno accademico 2017/2018 all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, scuola di lettere e beni culturali, corso di laurea in Storia, con una tesi su “Inventario del fondo Alessandro Baldoni”, tesi in archivistica, si è brillantemente laureato Ivan Pupitti di Potenza Picena, relatore il Prof. Gianfranco Tortorelli.
La tesi di Ivan Pupitti è già in rete e la facciamo conoscere ai nostri lettori.
Ivan è di Potenza Picena, è nato il giorno 04/08/1994 ad Urbino (PU) da Massimiliano e da Elena Rosciani.
La sua tesi di laurea riguarda l’inventario del fondo Alessandro Baldoni conservato nella palazzo di famiglia in Corso Vittorio Emanuele II.
Il prof. Baldoni era nato a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, il 17/02/1870 da Domenico e Petronilla Felici. Il giorno 11 agosto 1910 si sposa con la sig.ra Margherita Casali e non avranno figli. Frequenta il Liceo Classico Alfonso Varano di Camerino ed il giorno 17 luglio 1890 ottiene il diploma di maturità.
Si iscrive al corso di laurea in Medicina e Chirurgia nell’anno accademico 1892/1893 presso la Regia Università di Roma, dove ottiene la laurea il giorno 12 luglio 1898 con una votazione di 110 e lode, con una tesi dal titolo “Lo scambio gassoso-polmonare nei cani tiroidectomizzati”.

Prof. Alessandro Baldoni.

Nel 1899 viene nominato assistente volontario presso l’Istituto di Farmacologia Sperimentale della Regia Università di Roma, posto che gli viene poi riconfermato fino al 31 ottobre del 1903. Nel 1902 vince il premio ministeriale di perfezionamento di studio all’estero e frequenta per due semestri il laboratorio dell’Istituto di Farmacologia presso l’Università di Strasburgo, in Francia, partecipando al corso diretto dal celebre prof. Osvald Schmiedeberg, padre della farmacologia moderna. Nel novembre del 1903 viene nominato assistente straordinario presso l’Istituto di Farmacologia della Regia Università di Roma diretto dal Prof. Gaetano Gaglio, confermato fino al 1907, anno in cui viene nominato ordinario fino al 1910. Nel 1905 ottiene la libera docenza in materia medica e farmacologia sperimentale. Nel 1910, invece, accetta l’incarico dell’insegnamento della Farmacologia presso la Regia Università di Cagliari.
Nel 1922 termina l’incarico all’Università di Cagliari e viene trasferito all’Ateneo di Modena per l’insegnamento di Farmacologia, dove resterà fino al 1924.

Nel novembre 1924 si trasferisce alla Regia Università di Bari “Benito Mussolini” come professore ordinario della cattedra di Farmacologia e Farmacognosia. Nella Regia Università di Bari resterà fino al 29 ottobre 1940, quando raggiunge l’età della pensione.
Con la moglie Margherita Casali, quindi, viene a vivere a Potenza Picena, nel palazzo di Corso Vittorio Emanuele II, lasciato in eredità dallo zio Dott. Pietro Felici, che era stato anche Sindaco di Potenza Picena. Qui fonda insieme ad altri la Cooperativa di consumo “Alessandro Manzoni”, la società Talia, che gestsce l’organizzazione di stagioni teatrali, presso il Teatro Condominiale “Bruno Mugellini” dove il prof. Alessandro Baldoni è anche proprietario di un palco. E’ stato, inoltre, presidente ed amministratore della locale Banda Cittadina. Muore a Potenza Picena il giorno 24/11/1959 ed il suo funerale si è svolto presso la Collegiata di S. Stefano. Alessandro Baldoni ha lasciato il suo ricco archivio professionale e privato, oltre a 3000 volumi della sua Biblioteca.

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Le vicende storiche della cantina Montesanto risalgono al 1946 quando alcune aziende vinicole locali costituirono la società “Vini Colli del Potenza” con sede nel granaio di Villa Bonaccorsi. Tra i fondatori: Gerio Matteucci, Paolo Scarfiotti, il conte Carlo Lazzarini, Iginio Volpini, Casimiro Scarfiotti, conte Riccardo Lazzarini e Roberto Volpini. Le stesse aziende, nel gennaio 1964, diedero vita alla Cooperativa agricola Montesanto (l’antico nome di Potenza Picena) che iniziò l’attività con la vendemmia del 1968.

Marchio della Coop. Agricola Montesanto.

Dai 18 soci fondatori si arrivò a contarne 220 nel 1983 fino agli attuali 1257. Tale incremento si è avuto grazie alla scelta fatta nel 1986 di diversificare l’attività estendendo la produzione al settore cerealicolo e realizzando un impianto da 100000 quintali. Questo ha consentito di superare le crisi cicliche del settore vitivinicolo e di puntare alla qualità del prodotto e quindi rinunciando alla quantità con la riduzione delle superfici viticole. Così mentre in passato grandi quantitativi di vino prendevano la strada del Nord Italia per essere utilizzati come vini da taglio, oggi tutta la produzione viene impiegata per la commercializzazione diretta.

Tutti i prodotti sono refrigerati ed imbottigliati a freddo. L’affinamento in botte classica di rovere da hl 40 rende i rossi particolarmente eleganti ed equilibrati. Vengono vinificati anche vitigni internazionali ma questi sono tenuti rigorosamente separati per non turbare la tipicità propria dei vitigni autoctoni che fanno parte del Dna della Montesanto.

La cooperativa Montesanto in 46 anni ha sempre rispettato una regola: quella di mantenere inalterata l’identità dei suoi vini, offrendo sempre un prodotto in primo luogo sano ed all’indegna della semplicità. La produzione attuale si concentra sui seguenti vini: Colli Maceratesi Bianco, Verdicchio di Matelica, “Perlage Verde” (vino frizzante bianco), Rosso Piceno “Monaldo” e Rosso Piceno.

Testo tratto dal libro “Cinquant’anni del Grappolo d’Oro” del 2010 – Pro-Loco Potenza Picena.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Laura Riccobelli. Foto famiglia Scataglini Riccobelli.

Il giorno 3/9/2023 è venuta a mancare a Potenza Picena Laura Riccobelli, all’età di 91 anni.

Era nata a Potenza Picena il giorno 16/09/1931 da Serafino, commerciante e da Maria Ceccotti; aveva un fratello, Nazzareno e due sorelle, Maddalena e Giovanna. Aveva sposato Nando Scataglini, fabbro e dal loro matrimonio sono nati 3 figli: Maria, Emanuela e Nazzareno.

Il padre di Laura, Serafino, era un commerciante molto importante a Potenza Picena, vendeva al minuto carbone, legna, cemento e gesso.

I genitori di Laura Riccobelli – Serafino Riccobelli e Maria Ceccotti. Foto famiglia Scataglini Riccobelli.

Il fratello Nazzareno Riccobelli è stato per un breve periodo Sindaco di Potenza Picena dal 1951 al 1952, quando ha dovuto lasciare Potenza Picena per andare a lavorare come chimico all’Arsenale Militare di Taranto.

Il marito Nando Scataglini, fabbro, è stato invece consigliere comunale di Potenza Picena per la Democrazia Cristiana.

Laura era anche una parente di Mario Percossi, l’autore della statua della Libertà della Piramide de Mayo di Largo Leopardi nella nostra città, inaugurata il giorno 16 luglio 1967.

Laura Riccobelli, inoltre, faceva parte delle Dame di San Vincenzo della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena.

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Il giorno 19 maggio del 1924, cioè 100 anni fa, moriva a Torino l’Avv. Lodovico Scarfiotti, tra i fondatori della Fiat e primo presidente della Società, a cui la città di Potenza Picena ha dedicato una via. Si tratta della strada che costeggia l’ex parco della Rimembranza (oggi parco giochi), e porta allo stradone di Via Vittorio Veneto, comprese le abitazioni poste in prossimità delle Fontanelle.
Tutti pensano che la via sia stata dedicata al grande campione automobilistico Lodovico Scarfiotti che con la Ferrari nel 1966 vinse il G.P. di Monza e morì tragicamente in un incidente in Germania 40 anni fa, l’8 giugno 1968, nel circuito di Rossfeld, nella città di Berchtesgaden, alla guida di una Porsche 910. Invece la via è dedicata al nonno del pilota, nato a Torino il 21 Gennaio 1862, che l’11 luglio 1899 è stato tra i fondatori della Fiat, primo Presidente della Società dal 1899 al 1908, quando segretario era Giovanni Agnelli. Lodovico Scarfiotti inoltre, nel 1906, insieme a Enrico Volpini e all’Ing. Giuseppe Moro, ha fondato il Cementificio di Porto Recanati. Perché Potenza Picena ha dedicato una via a questo illustre personaggio? L’Avv. Lodovico Scarfiotti, insieme alla moglie Luigia Favale, aveva costruito la sua villa nella nostra città, in Contrada Torrenova. Consigliere Comunale dal 5/9/1920 al 9/4/1923, dall’agosto 1923 al maggio 1924 è stato anche Commissario Prefettizio nel nostro Comune.  Quando è morto a Torino il Comune di Potenza Picena ha partecipato ai funerali in quella città con una sua rappresentanza, composta dal Capo Guardia Percossi Alfredo e dal Rag. Palombari Carlo.

Foto proprietà Fabrizia Scarfiotti. Espressamente vietato l’utilizzo della foto in altro sito internet.

I figli, Avv. Paolo, Sindaco di Potenza Picena e successivamente Podestà, dal 27/7/1924 al mese di agosto 1929, padre dello scenografo premio Oscar Ferdinando, Ing. Luigi, deputato e sottosegretario, padre del pilota della Ferrari Lodovico e Casimiro, padre del fotografo Gian Luigi, il 30/12/1926 hanno donato al Comune di Potenza Picena il tempietto votivo del Parco della Rimembranza, posto a ricordo dei caduti santesi nella prima guerra mondiale, costruito dal Cementificio Scarfiotti e Volpini di Porto Recanati, mentre i lavori sono stati eseguiti dalla Ditta Ramponi e Mandolini di Recanati.

Per questo motivo il Comune di Potenza Picena ha deciso di intitolare la via che costeggia il Parco della Rimembranza all’Avv. Lodovico Scarfiotti, che nel 1897 risulta inoltre tra i fondatori della locale Banca Popolare. Nella nostra città a ricordo di Lodovico si è corsa per diversi anni anche la coppa “Scarfiotti”, gara ciclistica per professionisti che si svolgeva il 15 agosto, a cui hanno partecipato importanti corridori degli anni Trenta, come Firpo, Mealli, Bertoni, Maini, Leoni e l’osimano Pesci.

Parco della Rimembranza

La famiglia Scarfiotti-Favale possedeva nel nostro comune molte proprietà, e ha donato alla nostra città il terreno che oggi ospita il campo sportivo comunale del capoluogo, inaugurato il 10/6/1946, costruito dai soldati polacchi della brigata corazzata Skorpion, che hanno liberato Potenza Picena il 30/6/1944, ed intitolato alla moglie dell’Avv. Lodovico Scarfiotti, la sig.ra Luigia Favale, figlia del Senatore del Regno Casimiro Favale.

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