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Auditorium Ferdinando Scarfiotti. Foto tratta dal libro “Il fascino della Storia il Respiro del Mare. Potenza Picena” edito dal Comune di Potenza Picena e curato da Renza Baiocco.

L’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” di Potenza Picena è stato inaugurato il giorno 19/12/2004, cioè venti anni fa, dal sindaco ing. Sergio Paolucci, con un concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal M° Enrico Reggioli di Porto Potenza Picena.

Il recupero del complesso dell’ex-chiesa di Sant’Agostino era stato avviato dal sindaco Mario Morgoni ed è costato complessivamente due miliardi e centocinquanta milioni di lire.

Per quanto riguarda l’illuminazione interna, sopra all’abside sono stati collocati n° 8 proiettori professionali, che fanno un’ottima luce. All’esterno della struttura sono stati collocati a pavimento n° 9 punti luce.

I proiettori professionali dell’abside, solo dal mese di luglio del 2021, cioè dopo diciassette anni, hanno incominciato a spegnersi. Il primo il giorno 31/07/2021, il secondo il giorno 25/11/2021, il terzo il giorno 10/02/2022, il quarto il giorno 01/06/2022, il quinto il giorno 04/12/2022, quando la struttura è stata utilizzata dagli scout di Potenza Picena; il sesto il giorno 01/07/2023, il settimo il giorno 27/12/2023, quando la struttura è stata utilizzata dalla banda cittadina di Potenza Picena per il concerto di Natale 2023, e l’ultimo il giorno 18/03/2024, quattro giorni prima del Consiglio Comunale del giorno 22/03/2024.

Il giorno del Consiglio Comunale il nostro Ufficio Tecnico Comunale diretto dall’ing. Francesco Maria Narcisi ha trovato una originale soluzione, ma molto pericolosa.

Ha fatto collocare le cinque piantane di illuminazione all’interno dei coretti che si trovano lateralmente all’abside. Nel coretto di destra, entrando, addirittura ne sono state collocate tre, mentre in quello di sinistra due. Si tenga conto che ogni piantana pesa all’incirca 30, 40 chili. Il pavimento dei coretti regge a lungo il peso notevole delle piantane? All’interno dei coretti in questi venti anni mai era stato collocato del materiale. Quanto tempo dovranno stare le piantane all’interno dei coretti?

Sul bilancio di previsione dell’anno 2025, approvato il giorno 3/4/2024 è stata prevista la spesa per la collocazione degli otto proiettori professionali? Si tenga conto inoltre che le cinque piantane non sono di proprietà del nostro Comune, ma sono di proprietà della parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo e che durante i concerti previsti nella Cappella dei Contadini nell’ambito del Mugellini Festival 2024 dovranno essere riportati all’interno della struttura.

Organo da sala Giovanni Fedeli del 1757. Foto Sergio Ceccotti.

Inoltre dal giorno 12/06/2022 non sono funzionanti i nove faretti a pavimento che si trovano all’esterno sul sagrato. Anche in questo caso: quando verranno ripristinati questi nove faretti a pavimento? Sono già trascorsi un anno e nove mesi. Anche in questo caso: la somma necessaria per la loro sostituzione è stata prevista nel bilancio di previsione del 2025?

Per la ristrutturazione e recupero del complesso di Sant’Agostino le amministrazioni di Mario Morgoni e Sergio Paolucci hanno speso la somma di due miliardi e centocinquanta milioni di lire, l’amministrazione di Noemi Tartabini non è in grado di spendere niente. Vogliono risparmiare, lasciando la struttura quasi senza luce.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Dott. Roberto Domenichini

Nel 2006, su iniziativa della Pro Loco di Potenza Picena nella persona del Presidente Carlo Strovegli e del Comune di Potenza Picena nella persona del sindaco Sergio Paolucci, è stato istituito il premio “Il Carginello d’oro” nell’ambito della 46° edizione della Festa del Grappolo d’oro.

Il premio veniva assegnato il giorno finale della Festa del Grappolo d’oro al personaggio che più si era distinto  nel campo sportivo, culturale e dello spettacolo.

Nell’edizione del 2006 il premio Carginello d’oro è stato assegnato per lo sport alla ciclista Marina Romoli, per la cultura alla scrittrice Maria Paola Svampa e per lo spettacolo al musicista dei Nomadi Sergio Reggioli.

Nell’edizione del 2007 è stato assegnato per lo sport al pallavolista di B1 Simone Belluccini, per la cultura al pianista Enrico Polci, mentre per lo spettacolo ai campioni di danze caraibiche Riccardo Ciminari e Silvia Fontana.

Nell’edizione dell’anno 2008 per lo sport ad Antonio Martella, campione paraolimpico del tiro a segno per disabili, a Giancarlo Gironelli per la storica traversata del Mare Adriatico effettuata in moscone e a Gessica Gelosi, campionessa di bocce.

Nell’edizione del 2009, l’ultima, per lo sport al campione mondiale di boxe tailandese Marco Nacchia, per la cultura al dott. Roberto Domenichini, per lo spettacolo a Giulia Grandinetti, per la sua partecipazione a Miss Italia.

Dopo queste quattro edizioni il premio Il Carginello d’oro non è stato più assegnato ed è un vero peccato, perché dava lustro a quei concittadini che più si erano distinti a livello locale e nazionale. 

a cura di Norberto Mancini
presentazione di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Don Gabriele Giuseppe Giorgini ASCPP

Don Gabriele Giuseppe Giorgini, parroco della Parrocchia di S. Stefano di Potenza Picena dal 1923 al 1932, missionario a Cordoba in Argentina per 15 anni, è stato anche un valente cultore di musica sacra.

Nato a Potenza Picena il giorno 18 marzo 1876 da Domenico, agente di campagna e da Maddalena Marchetti, in via dell’Orfanotrofio Vecchio n° 225, (l’attuale via Tripoli), è morto nella nostra città il giorno 17/4/1932.

Di lui ha parlato Norberto Mancini nel suo libro “Potentini Illustri” del 1950, il cui testo lo riportiamo integralmente.

GIORGINI GABRIELE GIUSEPPE – Nacque il 18 marzo del 1876. Studiò nel Seminario di Fermo. Ordinato sacerdote, iniziò con entusiasmo il sacro ministero come cappellano in Montegiorgio e lo continuò per circa quindici anni in America, Parroco e Vicario nella Diocesi di Cordoba, tenendo alta e onorata la fede in Cristo e il nome della Patria.

            Ritornato a Potenza Picena, dalla fiducia del suo Arcivescovo fu preposto a reggere l’insigne Collegiata di S. Stefano. In pochi anni si distinse per zelo e per generosità in opere parrocchiali. Morì il 17 aprile del 1932. È sepolto nel nostro cimitero. Su la sua tomba è scolpita la seguente epigrafe dettata da Mons. Giovanni Cicconi:

            “Riposa qui nella pace di Dio – Giuseppe Giorgini – retta e limpida coscienza di sacerdote – vivace ingegno cultore di musica sacra – Parroco per quindici anni – nella Diocesi di Cordoba in America – quindi Preposto di S. Stefano in patria – tutta profuse la sua molteplice attività – alla salute delle anime e al decoro della Chiesa. – Morì il XVII aprile MCDXXXII – in età di anni LVI.”

            Studiò musica con il Maestro Montanari di Fermo. Ma egli in questo campo fu un autodidatta, come i suoi concittadini Rinaldelli e Boni. Diede alle stampe le seguenti composizioni musicali:

Caro mea, mottetto per due voci bianche, pubblicato nella Cappella Aloisiana, Anno I (1904).

Iste confessor, modulo a 4 voci miste, pubblicato nella Rivista delle Riviste di musica sacra, Anno II, (1905).

Missa “Virgo Fidelis” a dos voces iguales, Casa Editrice Tesoro Musical de Illustracion del Clero, Madrid 1924.

Missa Dominicalis, facillima ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1924.

Missa de requiem, a coro unisonal, Casa Editrice come sopra, Madrid 1922. Con il titolo Missa pro defunctis fu pubblicata poi dalla Casa Editrice Leandro Chenna di Torino.

Missa “Et in terra pax” a dos voces desiguales, soprano y bajo, Casa Editrice Tesoro Musical de Illutracion del Clero, Madrid 1921.

 Missa Brevis, a una voce, Editore Leandro Chenna, Torino s. d.

 Offertorium, in die festo SS.mi Rosarii B. V. M. duabus vocibus inaequalibus concinendum, Casa Edit. Tesoro Musical de Illustracion del Clero. Madrid 1921.

 In die festo SS.mi Rosarii, Postcomunio, a una voce, Casa Editrice come sopra, Madrid 1921.

 Ad Sanctum Joseph, hymnus facilis ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

Tota Pulcra, una voce del coro unius vocis concinenda, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Bone Pastor, duabus vocibus aequalibus, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Te Deum, ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Te Deum, a dos voces iguales, Editori Boileau e Bernasconi, Barcellona s. d.

 Ave Maria, duabus vocibus aequalibus organo vel harmonio comitante, Editore Leandro Chenna, Torino s. d.

 Musica inedita esistente nell’Archivio della “Schola cantorum S. Stefano” in Potenza Picena:

 Missa In festo Addoloratae, per due tenori e bassi.

 Missa In festo S. Francisci, a 3 voci ineguali.

 Messa da requiem, per 2 tenori, bassi e contralti.

 Missa in honorem S. Joseph, per tenori I – II bassi.

Messa a due voci dissimili, contralti e bassi

Messa a tre voci pari.

Missa de tempore quadragesimali, a due voci eguali.

Missa in honorem S. Antonii de Padua, ad chorum duarum vocum inaequalium.

Missa in honorem S. Georgii, contralti, tenori I – II e bassi.

Il M° Ennio Cominetti suona all’organo F.lli Bazzani 1848. Foto Sergio Ceccotti.

Stabat Mater, per tenore e coro di tenori primi e secondi e bassi.

Le tre ore di agonia, per contralti, tenori e bassi (Strumentale).

Verso la Vittoria, bozzetto lirico in due parti per voci di ragazzi. Parole del Maestro Cristofori.

Le cinque piaghe di N. S. G. C., a 4 voci dispari.

La Desolata, contralti, tenori e bassi.

Ave Maria, per assolo di basso.

In festo S. Francisci, hymnus 4 vocibus inaequalibus.

Maris stella, canzone alla Vergine SS. Ma a 4 voci.

Introiti ed offertori per le domeniche di Quaresima, per voci di 2 tenori e bassi.

Mottetti vari, Litanie Lauretane, Tantum ergo, Salmi ecc., ecc.

Il Giorgini aveva una vena melodica facile, piana, cristallina. Egli componeva per un impulso dell’animo sitibondo di vera bellezza. La sua musica perciò non è cerebrale. È una voce del cuore: pura, spontanea, avvincente. La sua musica è questo soprattutto: sentimento e passione religiosa. Chi l’ascolta senza pregiudizi di conventicole o di scuole gode non poco. La segue. La comprende. E medita. La sua mente è come rapita in alto: nelle regioni dell’eterna armonia.

Autentico figlio del popolo, il Giorgini visse in mezzo al popolo e per il popolo che lo amò sinceramente in vita e tuttora ne piange la perdita immatura.

Potenza Picena deve essere giustamente orgogliosa di questo suo figlio che, attraverso il sacrificio e il dolore, seppe onorare altamente l’arte.

Egli deve vivere nel ricordo di tutti. Oggi e sempre.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Il giorno 22 ottobre 2023 è venuto a mancare a Civitanova Marche Fabio Micucci, all’età di 83 anni.

Era nato a Potenza Picena il giorno 2/5/1940 da Primo, muratore e da Nelide Grandinetti e aveva un altro fratello, Massimo. Il giorno 27/4/1965 si era sposato con la signora Elsa Bongelli e dal loro matrimonio sono nati 3 figli.

Ha lavorato come operaio prima presso lo Zuccherificio Sadam di Montecosaro, poi, dopo la chiusura, presso lo Zuccherificio Eridania di Fermo. Ha lavorato anche, per una breve parentesi, in Germania. Il padre Primo Micucci, figlio di Luigi e di Assunta Marchionne, durante la seconda guerra mondiale, ha combattuto come caporale maggiore del 157° Reggimento Fanteria in Libia nella battaglia di Bardia il giorno 5 gennaio 1941 ed è stato catturato e fatto prigioniero dagli inglesi.

La storia del padre di Fabio Micucci è davvero singolare: nel 1941 era stato dato per morto in Sud-Africa, tanto che a Potenza Picena la famiglia aveva anche fatto celebrare il suo funerale presso la Collegiata di Santo Stefano dal Parroco Don Marone Cesanelli.

 Nel ricordino a lui dedicato era stato scritto:

“Lavoratore indefesso consacrò con entusiasmo le sue giovanili energie all’amore della famiglia. Valoroso soldato d’Italia amato dai superiori e compagni compì il suo dovere di combattente sull’infuocato deserto africano. Prigioniero di guerra chiudeva immaturamente i suoi giorni nel Sud-Africa sospirando la Patria ed i suoi cari lontani confortato dalla benefica Fede di Cristo. Per te o Primo, implorano da Dio il riposo nella patria eterna quanti ti conobbero e ti amarono: tu dal Cielo conforta e proteggi i genitori, la tua giovane sposa, il tuo tenero Fabio che vivranno per sempre nell’amoroso ricordo di te”.

Primo Micucci. ASCPP.

Nel 1942, il giorno 22 febbraio, un anno dopo, la famiglia ricevette un telegramma proveniente dalla Santa Sede di Roma, firmato dal Cardinale Maglione, dove si comunicava alla moglie Nelide Grandinetti che Primo Micucci era vivo ed in buona salute e che si trovava in Bangladesh, prigioniero degli inglesi, comunicato dal Delegato Apostolico di questa Nazione. Primo Micucci rientrò in Italia dalla prigionia il giorno 9/6/1946 ed è morto a Civitanova Marche il giorno 22/8/2011.

Dopo il pensionamento Fabio Micucci ha svolto per diversi anni volontariato presso il Comune di Potenza Picena, collaborando fattivamente all’organizzazione di eventi artistici e culturali.

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Foto anno 1887 – Piazza Principe di Napoli (Piazza Matteotti) – Potenza Picena – Al Centro il Palazzo comunale. Unica foto esistente della Piazza senza la fontana e della torre con il quadrante dell’orologio ottagonale in pietra.

Il giorno giovedì 22 febbraio 2024 all’interno del Teatro Comunale “Bruno Mugellini” è stato presentato il progetto di sistemazione della piazza Giacomo Matteotti.

Nel 1900, pochi sanno che era stato portato a termine il primo intervento sulla nostra Piazza principale, che all’epoca si chiamava ancora Principe di Napoli, mentre in precedenza Piazza Grande. In quel periodo, Sindaco di Potenza picena era Ettore Bocci, mentre il Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale era l’Ing. Giuseppe Pierandrei.

Lapide del 1923

I lavori di sistemazione della nostra piazza consistettero nella creazione di marciapiedi, prima pavimentati in mattoni successivamente in pietra d’Istria, mentre la piazza venne solo inghiaiata (prima dell’intervento del 1900 tutta l’intera Piazza Principe di Napoli ed anche Via XX settembre, l’attuale Via Marconi, era in selciato).

I lavori furono eseguiti dall’Impresa Edile di Giulio Monsù di Potenza Picena, una famiglia di imprenditori edili. Nella relazione ai lavori si parla della presenza sotto alla piazza di pozzi e fosse da grano, probabilmente in prossimità dei palazzi nobiliari. Inoltre, sotto al nostro comune, era presente anche la neviera, la “neara”, dove veniva raccolta la neve.

In quel periodo vicino alla Torre Civica si trovava il macello, mentre la Pieve di Santo Stefano era stata già abbattuta nel 1796 ed al suo posto era stato costruito un fabbricato. Nel 1960 venne costruito l’Albergo Centrale ed allargata la piazza, lavori furono eseguiti dall’Impresa Edile dell’Ing. Raoul Moschini. Durante i lavori di costruzione dell’Albergo Centrale emersero, in Piazza Matteotti e tra Via Cutini e Piazza Garibaldi, resti umani del Cimitero. La fontana al centro della piazza, acquistata in Germania, venne collocata nel 1895. In quell’anno venne costruito anche il nuovo acquedotto comunale ed il serbatoio posto all’interno della Torre Civica.

Nel 2001, sotto la grotta che si trova all’altezza di Banca Intesa Sanpaolo (in origine Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata), sono stati ritrovati resti di epoca picena e romana e ceramica attica, testimonianze di un edificio di culto presente anticamente nella nostra piazza e resti di animali, ossa e denti, testimonianze della presenza di un macello.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Ignazio Carestia un componente della Banda Cittadina del 1947. ASCPP.

Il servizio funebre a Potenza Picena viene svolto da 60 anni dall’Impresa di Giuseppe Carestia in Via Piana n.14, che ha competenza nei territori di Potenza Picena, Porto Potenza Picena e Montelupone.

Aveva iniziato l’attività Augusto Carestia (Gustì de’ Mimo) all’incirca alla fine del 1800, come falegname e produceva bare in legno, come riporta un documento risalente al 1918. Nel lontano 1954 prosegue l’attività Ignazio il padre di Giuseppe, anche lui era un falegname, nato a Potenza Picena il giorno 24/12/1908 da Augusto e da Teresa Roseti, che oltre alla produzione di bare in legno si occupava anche dei trasporti.

Prima di Ignazio Carestia, fino al 1953, il trasporto funebre a Potenza Picena veniva gestito dal nostro Comune, che utilizzava per questo scopo un privato, il sig. Antonio Mancini, detto “Chicchino”. Prima di Antonio Mancini il trasporto funebre veniva svolto da Guido Cittadini, “Guido de’ Cocò” con il suo carro trainato da cavalli.

Augusto Carestia – Gustì De Mimo – ricostruzione AI – foto Famiglia Carestia.

Ignazio Carestia aveva altri fratelli, falegnami come lui: Antonio Carestia, che poi nel 1946, nel dopoguerra, sarà eletto primo sindaco di Potenza Picena, carica che ricoprirà fino al 1951 ed Edmondo, per tutti “Mondì”. Ignazio Carestia, come il fratello Antonio, suonava nella Banda Cittadina diretta dal M° Giulio Gasparrini. Anche Giuseppe Carestia ha continuato la tradizione musicale di famiglia.

Nel loro laboratorio di falegnameria di Corso Vittorio Emanuele II costruivano anche le bare richieste per i funerali, mentre per la parte metallica, in zinco e per la chiusura a stagno, usufruivano della collaborazione di Vitaliano Rossini, “Lo stagnì” e successivamente dai figli Luigino e Mario.

Ignazio aveva altri 3 fratelli, Emidio, falegname emigrato in Argentina, Giuseppe, Igino e 3 sorelle, Maria, Agnese e Lina.

Ignazio Carestia si sposò con la signora Romelia Fanelli e dal loro matrimonio nacquero due figli: Giuseppe e Maria.

Alla morte di Ignazio Carestia (12/10/1980), l’attività dell’impresa funebre verrà portata avanti dal figlio Giuseppe, nato a Potenza Picena il 4/4/1946. Giuseppe il giorno 25/04/1970 si è sposato a Recanati con Orlanda Onofri e dal loro matrimonio è nata una sola figlia, Edi entrata successivamente in attività insieme al padre. Edi Carestia nel 2003 ha sposato Lorenzo Consolani e dal loro matrimonio è nata Camilla.  Oggi anche Lorenzo Consolani si è impegnato nell’attività dell’impresa di famiglia.

Nel 2018 questa attività ha rinnovato i locali ed ha aperto la Sala del Commiato.

Per quanto riguarda la stampa dei manifesti l’impresa funebre si è da sempre affidata alla professionalità della Tipografia Cingolani di Potenza Picena gestita da Arnaldo (Nando) prima e dal figlio Rodolfo oggi.

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