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A cura di Paolo Onofri

Porta Galiziano prima dei lavori di riqualificazione dell’area intorno al monumento. Foto Sergio Ceccotti.

La Porta di Galiziano di Potenza Picena è l’unica porta medievale giunta integra fino a noi.

Le altre tre: quella della Cava, o del Cunicolo, risultava fino al 1816 ed era solo pedonabile; Porta Girola, o Marina, è stata abbattuta nel 1950; quella di San Giovanni è stata abbattuta nel 1956.

La Porta di Galiziano nel 1960 è stata salvata, isolandola dalla cinta muraria, dal sindaco avv. Silvano Mazzoni; il 09/06/1999 è stata restaurata dal sindaco Mario Morgoni ed è stata effettuata anche la impermeabilizzazione superiore, con una spesa complessiva di lire 78.000.000; oggi la sindaca Noemi Tartabini ha provveduto a pavimentare le due aiuole con sanpietrini e a mettere una nuova illuminazione composta da dodici punti luce cimiteriali, dopo aver tolto i due faretti che illuminavano molto bene la facciata, questi sempre collocati dalla sindaca Noemi Tartabini nel 2019, con una spesa complessiva di euro 110.000.

La Porta di Galiziano, come tutte le chiese ed i monumenti della nostra città e di Porto Potenza Picena, era stata provvista di un totem con tutte le informazioni storiche sul monumento, in italiano ed inglese.
Per consentire la pavimentazione dell’aiuola dove si trovava il totem, questo, dagli operai della ditta che ha eseguito i lavori, è stato rimosso.

Porta Galiziano. Sulla destra il totem con le informazioni storiche. Foto Sergio Ceccotti.

Pensavamo che una volta finito il lavoro, prima dell’inaugurazione del giorno domenica 28 gennaio 2024, quando è intervenuto il Governatore delle Marche, il nostro concittadino Francesco Acquaroli e la banda cittadina, il totem sarebbe stato ricollocato al proprio posto, invece no. È rimasto nei magazzini comunali.
La nostra sindaca Noemi Tartabini ha deciso di non ricollocarlo, in quanto forse lo ritiene deturpante il monumento.

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Auditorium Ferdinando Scarfiotti. Foto tratta dal libro “Il fascino della Storia il Respiro del Mare. Potenza Picena” edito dal Comune di Potenza Picena e curato da Renza Baiocco.

L’Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” di Potenza Picena è stato inaugurato il giorno 19/12/2004, cioè venti anni fa, dal sindaco ing. Sergio Paolucci, con un concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal M° Enrico Reggioli di Porto Potenza Picena.

Il recupero del complesso dell’ex-chiesa di Sant’Agostino era stato avviato dal sindaco Mario Morgoni ed è costato complessivamente due miliardi e centocinquanta milioni di lire.

Per quanto riguarda l’illuminazione interna, sopra all’abside sono stati collocati n° 8 proiettori professionali, che fanno un’ottima luce. All’esterno della struttura sono stati collocati a pavimento n° 9 punti luce.

I proiettori professionali dell’abside, solo dal mese di luglio del 2021, cioè dopo diciassette anni, hanno incominciato a spegnersi. Il primo il giorno 31/07/2021, il secondo il giorno 25/11/2021, il terzo il giorno 10/02/2022, il quarto il giorno 01/06/2022, il quinto il giorno 04/12/2022, quando la struttura è stata utilizzata dagli scout di Potenza Picena; il sesto il giorno 01/07/2023, il settimo il giorno 27/12/2023, quando la struttura è stata utilizzata dalla banda cittadina di Potenza Picena per il concerto di Natale 2023, e l’ultimo il giorno 18/03/2024, quattro giorni prima del Consiglio Comunale del giorno 22/03/2024.

Il giorno del Consiglio Comunale il nostro Ufficio Tecnico Comunale diretto dall’ing. Francesco Maria Narcisi ha trovato una originale soluzione, ma molto pericolosa.

Ha fatto collocare le cinque piantane di illuminazione all’interno dei coretti che si trovano lateralmente all’abside. Nel coretto di destra, entrando, addirittura ne sono state collocate tre, mentre in quello di sinistra due. Si tenga conto che ogni piantana pesa all’incirca 30, 40 chili. Il pavimento dei coretti regge a lungo il peso notevole delle piantane? All’interno dei coretti in questi venti anni mai era stato collocato del materiale. Quanto tempo dovranno stare le piantane all’interno dei coretti?

Sul bilancio di previsione dell’anno 2024, approvato il giorno 3/4/2024 è stata prevista la spesa per la collocazione degli otto proiettori professionali? Si tenga conto inoltre che le cinque piantane non sono di proprietà del nostro Comune, ma sono di proprietà della parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo e che durante i concerti previsti nella Cappella dei Contadini nell’ambito del Mugellini Festival 2024 dovranno essere riportati all’interno della struttura.

Organo da sala Giovanni Fedeli del 1757. Foto Sergio Ceccotti.

Inoltre dal giorno 12/06/2022 non sono funzionanti i nove faretti a pavimento che si trovano all’esterno sul sagrato. Anche in questo caso: quando verranno ripristinati questi nove faretti a pavimento? Sono già trascorsi un anno e nove mesi. Anche in questo caso: la somma necessaria per la loro sostituzione è stata prevista nel bilancio di previsione del 2025?

Per la ristrutturazione e recupero del complesso di Sant’Agostino le amministrazioni di Mario Morgoni e Sergio Paolucci hanno speso la somma di due miliardi e centocinquanta milioni di lire, l’amministrazione di Noemi Tartabini non è in grado di spendere niente. Vogliono risparmiare, lasciando la struttura quasi senza luce.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Dott. Roberto Domenichini

Nel 2006, su iniziativa della Pro Loco di Potenza Picena nella persona del Presidente Carlo Strovegli e del Comune di Potenza Picena nella persona del sindaco Sergio Paolucci, è stato istituito il premio “Il Carginello d’oro” nell’ambito della 46° edizione della Festa del Grappolo d’oro.

Il premio veniva assegnato il giorno finale della Festa del Grappolo d’oro al personaggio che più si era distinto  nel campo sportivo, culturale e dello spettacolo.

Nell’edizione del 2006 il premio Carginello d’oro è stato assegnato per lo sport alla ciclista Marina Romoli, per la cultura alla scrittrice Maria Paola Svampa e per lo spettacolo al musicista dei Nomadi Sergio Reggioli.

Nell’edizione del 2007 è stato assegnato per lo sport al pallavolista di B1 Simone Belluccini, per la cultura al pianista Enrico Polci, mentre per lo spettacolo ai campioni di danze caraibiche Riccardo Ciminari e Silvia Fontana.

Nell’edizione dell’anno 2008 per lo sport ad Antonio Martella, campione paraolimpico del tiro a segno per disabili, a Giancarlo Gironelli per la storica traversata del Mare Adriatico effettuata in moscone e a Gessica Gelosi, campionessa di bocce.

Nell’edizione del 2009, l’ultima, per lo sport al campione mondiale di boxe tailandese Marco Nacchia, per la cultura al dott. Roberto Domenichini, per lo spettacolo a Giulia Grandinetti, per la sua partecipazione a Miss Italia.

Dopo queste quattro edizioni il premio Il Carginello d’oro non è stato più assegnato ed è un vero peccato, perché dava lustro a quei concittadini che più si erano distinti a livello locale e nazionale. 

a cura di Norberto Mancini
presentazione di Simona Ciasca e Paolo Onofri

Don Gabriele Giuseppe Giorgini ASCPP

Don Gabriele Giuseppe Giorgini, parroco della Parrocchia di S. Stefano di Potenza Picena dal 1923 al 1932, missionario a Cordoba in Argentina per 15 anni, è stato anche un valente cultore di musica sacra.

Nato a Potenza Picena il giorno 18 marzo 1876 da Domenico, agente di campagna e da Maddalena Marchetti, in via dell’Orfanotrofio Vecchio n° 225, (l’attuale via Tripoli), è morto nella nostra città il giorno 17/4/1932.

Di lui ha parlato Norberto Mancini nel suo libro “Potentini Illustri” del 1950, il cui testo lo riportiamo integralmente.

GIORGINI GABRIELE GIUSEPPE – Nacque il 18 marzo del 1876. Studiò nel Seminario di Fermo. Ordinato sacerdote, iniziò con entusiasmo il sacro ministero come cappellano in Montegiorgio e lo continuò per circa quindici anni in America, Parroco e Vicario nella Diocesi di Cordoba, tenendo alta e onorata la fede in Cristo e il nome della Patria.

            Ritornato a Potenza Picena, dalla fiducia del suo Arcivescovo fu preposto a reggere l’insigne Collegiata di S. Stefano. In pochi anni si distinse per zelo e per generosità in opere parrocchiali. Morì il 17 aprile del 1932. È sepolto nel nostro cimitero. Su la sua tomba è scolpita la seguente epigrafe dettata da Mons. Giovanni Cicconi:

            “Riposa qui nella pace di Dio – Giuseppe Giorgini – retta e limpida coscienza di sacerdote – vivace ingegno cultore di musica sacra – Parroco per quindici anni – nella Diocesi di Cordoba in America – quindi Preposto di S. Stefano in patria – tutta profuse la sua molteplice attività – alla salute delle anime e al decoro della Chiesa. – Morì il XVII aprile MCDXXXII – in età di anni LVI.”

            Studiò musica con il Maestro Montanari di Fermo. Ma egli in questo campo fu un autodidatta, come i suoi concittadini Rinaldelli e Boni. Diede alle stampe le seguenti composizioni musicali:

Caro mea, mottetto per due voci bianche, pubblicato nella Cappella Aloisiana, Anno I (1904).

Iste confessor, modulo a 4 voci miste, pubblicato nella Rivista delle Riviste di musica sacra, Anno II, (1905).

Missa “Virgo Fidelis” a dos voces iguales, Casa Editrice Tesoro Musical de Illustracion del Clero, Madrid 1924.

Missa Dominicalis, facillima ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1924.

Missa de requiem, a coro unisonal, Casa Editrice come sopra, Madrid 1922. Con il titolo Missa pro defunctis fu pubblicata poi dalla Casa Editrice Leandro Chenna di Torino.

Missa “Et in terra pax” a dos voces desiguales, soprano y bajo, Casa Editrice Tesoro Musical de Illutracion del Clero, Madrid 1921.

 Missa Brevis, a una voce, Editore Leandro Chenna, Torino s. d.

 Offertorium, in die festo SS.mi Rosarii B. V. M. duabus vocibus inaequalibus concinendum, Casa Edit. Tesoro Musical de Illustracion del Clero. Madrid 1921.

 In die festo SS.mi Rosarii, Postcomunio, a una voce, Casa Editrice come sopra, Madrid 1921.

 Ad Sanctum Joseph, hymnus facilis ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

Tota Pulcra, una voce del coro unius vocis concinenda, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Bone Pastor, duabus vocibus aequalibus, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Te Deum, ad chorum unius vocis, Casa Editrice come sopra, Madrid 1923.

 Te Deum, a dos voces iguales, Editori Boileau e Bernasconi, Barcellona s. d.

 Ave Maria, duabus vocibus aequalibus organo vel harmonio comitante, Editore Leandro Chenna, Torino s. d.

 Musica inedita esistente nell’Archivio della “Schola cantorum S. Stefano” in Potenza Picena:

 Missa In festo Addoloratae, per due tenori e bassi.

 Missa In festo S. Francisci, a 3 voci ineguali.

 Messa da requiem, per 2 tenori, bassi e contralti.

 Missa in honorem S. Joseph, per tenori I – II bassi.

Messa a due voci dissimili, contralti e bassi

Messa a tre voci pari.

Missa de tempore quadragesimali, a due voci eguali.

Missa in honorem S. Antonii de Padua, ad chorum duarum vocum inaequalium.

Missa in honorem S. Georgii, contralti, tenori I – II e bassi.

Il M° Ennio Cominetti suona all’organo F.lli Bazzani 1848. Foto Sergio Ceccotti.

Stabat Mater, per tenore e coro di tenori primi e secondi e bassi.

Le tre ore di agonia, per contralti, tenori e bassi (Strumentale).

Verso la Vittoria, bozzetto lirico in due parti per voci di ragazzi. Parole del Maestro Cristofori.

Le cinque piaghe di N. S. G. C., a 4 voci dispari.

La Desolata, contralti, tenori e bassi.

Ave Maria, per assolo di basso.

In festo S. Francisci, hymnus 4 vocibus inaequalibus.

Maris stella, canzone alla Vergine SS. Ma a 4 voci.

Introiti ed offertori per le domeniche di Quaresima, per voci di 2 tenori e bassi.

Mottetti vari, Litanie Lauretane, Tantum ergo, Salmi ecc., ecc.

Il Giorgini aveva una vena melodica facile, piana, cristallina. Egli componeva per un impulso dell’animo sitibondo di vera bellezza. La sua musica perciò non è cerebrale. È una voce del cuore: pura, spontanea, avvincente. La sua musica è questo soprattutto: sentimento e passione religiosa. Chi l’ascolta senza pregiudizi di conventicole o di scuole gode non poco. La segue. La comprende. E medita. La sua mente è come rapita in alto: nelle regioni dell’eterna armonia.

Autentico figlio del popolo, il Giorgini visse in mezzo al popolo e per il popolo che lo amò sinceramente in vita e tuttora ne piange la perdita immatura.

Potenza Picena deve essere giustamente orgogliosa di questo suo figlio che, attraverso il sacrificio e il dolore, seppe onorare altamente l’arte.

Egli deve vivere nel ricordo di tutti. Oggi e sempre.

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A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Il giorno 22 ottobre 2023 è venuto a mancare a Civitanova Marche Fabio Micucci, all’età di 83 anni.

Era nato a Potenza Picena il giorno 2/5/1940 da Primo, muratore e da Nelide Grandinetti e aveva un altro fratello, Massimo. Il giorno 27/4/1965 si era sposato con la signora Elsa Bongelli e dal loro matrimonio sono nati 3 figli.

Ha lavorato come operaio prima presso lo Zuccherificio Sadam di Montecosaro, poi, dopo la chiusura, presso lo Zuccherificio Eridania di Fermo. Ha lavorato anche, per una breve parentesi, in Germania. Il padre Primo Micucci, figlio di Luigi e di Assunta Marchionne, durante la seconda guerra mondiale, ha combattuto come caporale maggiore del 157° Reggimento Fanteria in Libia nella battaglia di Bardia il giorno 5 gennaio 1941 ed è stato catturato e fatto prigioniero dagli inglesi.

La storia del padre di Fabio Micucci è davvero singolare: nel 1941 era stato dato per morto in Sud-Africa, tanto che a Potenza Picena la famiglia aveva anche fatto celebrare il suo funerale presso la Collegiata di Santo Stefano dal Parroco Don Marone Cesanelli.

 Nel ricordino a lui dedicato era stato scritto:

“Lavoratore indefesso consacrò con entusiasmo le sue giovanili energie all’amore della famiglia. Valoroso soldato d’Italia amato dai superiori e compagni compì il suo dovere di combattente sull’infuocato deserto africano. Prigioniero di guerra chiudeva immaturamente i suoi giorni nel Sud-Africa sospirando la Patria ed i suoi cari lontani confortato dalla benefica Fede di Cristo. Per te o Primo, implorano da Dio il riposo nella patria eterna quanti ti conobbero e ti amarono: tu dal Cielo conforta e proteggi i genitori, la tua giovane sposa, il tuo tenero Fabio che vivranno per sempre nell’amoroso ricordo di te”.

Primo Micucci. ASCPP.

Nel 1942, il giorno 22 febbraio, un anno dopo, la famiglia ricevette un telegramma proveniente dalla Santa Sede di Roma, firmato dal Cardinale Maglione, dove si comunicava alla moglie Nelide Grandinetti che Primo Micucci era vivo ed in buona salute e che si trovava in Bangladesh, prigioniero degli inglesi, comunicato dal Delegato Apostolico di questa Nazione. Primo Micucci rientrò in Italia dalla prigionia il giorno 9/6/1946 ed è morto a Civitanova Marche il giorno 22/8/2011.

Dopo il pensionamento Fabio Micucci ha svolto per diversi anni volontariato presso il Comune di Potenza Picena, collaborando fattivamente all’organizzazione di eventi artistici e culturali.

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri.

Foto anno 1887 – Piazza Principe di Napoli (Piazza Matteotti) – Potenza Picena – Al Centro il Palazzo comunale. Unica foto esistente della Piazza senza la fontana e della torre con il quadrante dell’orologio ottagonale in pietra.

Il giorno giovedì 22 febbraio 2024 all’interno del Teatro Comunale “Bruno Mugellini” è stato presentato il progetto di sistemazione della piazza Giacomo Matteotti.

Nel 1900, pochi sanno che era stato portato a termine il primo intervento sulla nostra Piazza principale, che all’epoca si chiamava ancora Principe di Napoli, mentre in precedenza Piazza Grande. In quel periodo, Sindaco di Potenza picena era Ettore Bocci, mentre il Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale era l’Ing. Giuseppe Pierandrei.

Lapide del 1923

I lavori di sistemazione della nostra piazza consistettero nella creazione di marciapiedi, prima pavimentati in mattoni successivamente in pietra d’Istria, mentre la piazza venne solo inghiaiata (prima dell’intervento del 1900 tutta l’intera Piazza Principe di Napoli ed anche Via XX settembre, l’attuale Via Marconi, era in selciato).

I lavori furono eseguiti dall’Impresa Edile di Giulio Monsù di Potenza Picena, una famiglia di imprenditori edili. Nella relazione ai lavori si parla della presenza sotto alla piazza di pozzi e fosse da grano, probabilmente in prossimità dei palazzi nobiliari. Inoltre, sotto al nostro comune, era presente anche la neviera, la “neara”, dove veniva raccolta la neve.

In quel periodo vicino alla Torre Civica si trovava il macello, mentre la Pieve di Santo Stefano era stata già abbattuta nel 1796 ed al suo posto era stato costruito un fabbricato. Nel 1960 venne costruito l’Albergo Centrale ed allargata la piazza, lavori furono eseguiti dall’Impresa Edile dell’Ing. Raoul Moschini. Durante i lavori di costruzione dell’Albergo Centrale emersero, in Piazza Matteotti e tra Via Cutini e Piazza Garibaldi, resti umani del Cimitero. La fontana al centro della piazza, acquistata in Germania, venne collocata nel 1895. In quell’anno venne costruito anche il nuovo acquedotto comunale ed il serbatoio posto all’interno della Torre Civica.

Nel 2001, sotto la grotta che si trova all’altezza di Banca Intesa Sanpaolo (in origine Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata), sono stati ritrovati resti di epoca picena e romana e ceramica attica, testimonianze di un edificio di culto presente anticamente nella nostra piazza e resti di animali, ossa e denti, testimonianze della presenza di un macello.

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